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9 commenti

  • agbiuso

    Gennaio 26, 2024

    “La repressione delle proteste per l’obbligatorietà di fatto dei vaccini è stata coordinata a livello internazionale, anticipando e modellando la tirannia sanitaria che oggi l’Oms vorrebbe instaurare”.

    Da: Trudeau si becca due pugni in faccia, ma rimane in piedi
    il Simplicissimus, 26.1.2024

  • agbiuso

    Novembre 4, 2023

    Si illudeva chi pensava che censura e discriminazioni si sarebbero fermate alla questione Covid. Se si accetta di sospendere e licenziare i docenti e i lavoratori per una loro opinione e decisione su che cosa introdurre nel proprio corpo, è difficile poi che l’autorità si fermi su altre questioni.

    Documento della Società per gli Studi sul Medio Oriente (SeSaMO), 3.11.2023

  • agbiuso

    Settembre 20, 2023

    Non soltanto globalisti/imperialisti, come afferma Rizzo: il Partito Democratico e la RAI sono decisamente orwelliani.

  • agbiuso

    Luglio 16, 2023

    Dal sito Giubbe Rosse

    ============
    Secondo i dati ufficiali sono circa 5.800.000 gli italiani senza nessuna dose da vaccino anti Covid-19.
    Sono persone come tante ma hanno creduto a quello che vedevano.
    Mentre altri vedevano quello che gli dicevano di credere.

    Un documentario per raccontare che un modo più alto di essere umani è possibile, sempre.
    Un film di Massimo Selis
    Prodotto da Phausania Film
    PASSI SUL MARE – Trailer

  • agbiuso

    Luglio 7, 2023

    Un’immagine emblematica del partito e delle persone che hanno tentato di privarci della nostra dignità, della salute, delle libertà. Un’immagine di infamia.

  • agbiuso

    Aprile 30, 2023

    Un saggio e assai bello intervento di Davide Miccione su Avanti! del 30.4.2023

    Vietato ai maggiori

    “La prosopopea con cui l’Unione europea pensa di poter decidere quali notizie, commenti, pensieri presenti in rete siano falsi (non volgari o inappropriati ma falsi) e perciò da mettere fuori gioco e l’implicita ammissione di sapere quale sia il Vero (rigidamente con la maiuscola a questo punto). […]
    Dunque riconoscerà un pericolo per la libertà e la democrazia se indossa anfibi chiodati, se si rasa i capelli, se mostra svastiche o orpelli che rimandino all’esperienza dei fascismi degli anni Venti e Trenta del secolo passato. Senza il tag non è in grado: vedrà gente protestare ma non sarà popolo, vedrà individui subire ma penserà sia giusto così giacché nel suo “database” (quello che tempo addietro sarebbe stata una mente) non ha trovato nulla da collegare. Così, nonostante una certa cultura, troverà ad esempio il green pass del tutto identico alla patente di guida e la compressione del diritto del lavoro in età pandemica una forma persino benevola di convincimento. […]
    Come capire infatti che ogni potere ha sempre ritenuto di possedere la verità e che gli oppositori sono stati sempre considerati portatori non di un’altra idea ma di bugie, falsità, tentativi di imbrogliare la gente? Come capirlo? In fondo succede solo da diverse migliaia di anni. […] Non si riesce proprio a comprendere che l’unico luogo sicuro per l’essere umano è quello in cui le verità si confrontano senza che una possa o debba essere definitivamente fuorigioco; un luogo in cui la verità più diffusa non trasforma l’altra in una menzogna ma in un altro modo di vedere le cose che ora è riuscito a convincere meno persone ma non è detto sia così in futuro. Questo luogo si è chiamato democrazia, quella che nella seconda metà del Novecento con limiti, passi falsi e persino miserie si è comunque cercato di costruire e che adesso si sta cercando rapidamente di smontare. La trasformazione della censura in debunking, della posizione alternativa in fake news, di tutti coloro che pensano altro in no vax, putiniani, omofobi, fascisti, comunisti, razzisti, luddisti, inquinatori è semplicemente la riproposizione della vecchia diade ortodossia/eresia. Un presunto bene superiore, altruista e collettivo, viene scelto e proposto come inconfutabile e produce dei doveri morali “buonisti” che non possono essere rifiutati senza destare odio. […]
    I grandi finti difensori della diversità fanno fuori la vera diversità, quella del pensiero e della storia. […]
    Ma in fondo parlare di tutto questo è solo un altro modo di parlare dell’ignoranza (dell’ignoranza si dice in molti modi, parafrasando un noto schiavista). In fondo persino in fasi ideologiche di una certa ottusità, in Italia si potevano apporre prefazioni “ortopediche” e orientanti ai classici per spiegare al lettore come interpretare il testo ma non si sarebbe modificato il testo stesso. Si lavorava sull’ermeneutica e si salvava la filologia. I testi si modificavano solo se indirizzati a fanciulle e bambini. Il che spiega chiaramente cosa siano i cittadini oggi per l’élite”

  • agbiuso

    Febbraio 18, 2023

    Condivido per intero i contenuti e la tonalità di questa analisi limpida, riassuntiva, dolente e libera.

    ==========
    Tre anni di pandemia. Per non dimenticare
    di Roberto Pecchioli
    Idee&Azione, 18.2.2023
    Versione pdf

    Nel febbraio 2020 iniziò l’incubo della pandemia di Covid 19. Ora che il peggio sembra passato, abbiamo il dovere di non rimuovere, di non dimenticare. Troppe ne abbiamo viste, troppe ce ne hanno fatte passare. Per alcuni il triennio che è dietro di noi ha cambiato definitivamente molte idee e convincimenti, portando a compimento processi interiori in atto da tempo, che attendevano solo l’innesco, la miccia per esplodere.

    Abbiamo il dovere della memoria in quanto uomini, e non possiamo lasciarci alle spalle- per sete di verità e ansia di giustizia- quel che abbiamo vissuto, i sentimenti e la progressiva presa di coscienza che ci ha cambiato nel profondo. Lo dobbiamo ai morti, alle famiglie che non hanno potuto vegliare i propri cari, ai medici e agli operatori sanitari, a chi si è impegnato in scienza e coscienza nello studio di terapie, a chi ha cercato con tenacia e gravi rischi la verità, a chi non ha accettato la narrazione ufficiale. Lo dobbiamo anche alla maggioranza allineata, imprigionata da fiumi di immagini e parole per alimentare la paura, il terrore, l’acquiescenza di massa. Lo dobbiamo perfino a chi vive ancora impaurito, mascherato e fa un po’ rabbia e un po’ pena. Vanno capiti: sono le vittime di lungo corso, vivono peggio di chi ha alzato la testa e allargato lo sguardo.

    La memoria è un dovere nei confronti della storia: nessuno avrebbe pensato di subire la prigione domiciliare, di uscire di casa come un evaso con in tasca la giustificazione. Non avremmo mai pensato di non poter lavorare senza il foglio di vaccinazione, e chiamare vaccini i sieri genici sperimentali. Non immaginavamo di doverci separare da parenti e amici e di trovare tra loro dei nemici: non solo possibili veicoli di contagio, ma anche delatori, se i nostri comportamenti non erano quelli prescritti dal potere. Non pensavamo, in vita nostra, di dover esibire un cartiglio per accedere al bar, al bus, a tutti i luoghi della vita e del lavoro. Hanno rinchiuso bambini e ragazzi con enormi danni psicologici, costretto milioni di persone a lavorare da casa, isolati: lo chiamano smart work, lavoro furbo ed è singolare come tutto sia “furbo” nel mondo di lorsignori.

    Non immaginavamo neppure che chiamassero green pass, lasciapassare verde, il cartiglio neo feudale. Verde come il semaforo, a significare un lampo provvisorio di libertà, che diventa rosso- divieto, blocco- un attimo dopo. Invece, è il pilastro dell’identità digitale dell’uomo-cifra. Non fu normale definire la clausura, il coprifuoco, la carcerazione domestica in quel modo astruso, in una lingua straniera, lockdown (isolamento, confinamento). Se ce lo avessero imposto nella nostra lingua, forse avremmo riflettuto di più. Non possiamo dimenticare la violenza governativa, l’uso di strumenti giuridici impropri, ma nulla importano le regole, i diritti di carta, dinanzi alla minaccia della vita. E che dire della distinzione- rammentata da filosofi stimati diventati improvvisamente nemici del popolo infermo- tra nuda vita, sopravvivenza (zòe) e vita piena, libera, che respira a pieni polmoni (bìos)?

    Non possiamo lasciarci alle spalle lo sconcertante silenzio della Chiesa, custode delle anime, che non si è rivolta a Dio ma ha sbarrato le porte sino a sostituire l’acqua benedetta con l’igienizzante, simbolo della divinità tecnoscientifica, unica entità a cui credere.

    Nessuno stupore per la sentenza della Corte Costituzionale- quindici strapagati custodi dell’ortodossia – che ha legittimato tutte le angherie subite. La Consulta ha affermato che sono legge le opinioni del momento della scienza ufficiale- legata al carrozzone onnipotente di Big Pharma e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, feudo del filantropocapitalismo. Il potere si difende; le istituzioni di garanzia sono parte in causa, non baluardo del popolo.

    Non scordiamo il bollettino quotidiano dei morti e dei contagiati, compilato- la verità sta emergendo- in maniera cervellotica e terrorifica. Strano non si parli affatto dello stupefacente aumento della mortalità generale, le cui cause non conosciamo e per le quali non azzardiamo conclusioni. Almeno due ipotesi- suscettibili di onesta smentita, se dovuta- concedetele allo scrivano che nulla sa di medicina: la mancata cura delle patologie diverse dal Covid, unita alla fuga volontaria dagli ospedali di chiunque potesse tenere duro con i suoi malanni. Degli effetti avversi del siero, capiremo nel tempo. Da quelle risposte sapremo se le élite del mondo sono “soltanto” irresponsabili e ingorde, o direttamente criminali.

    Tre anni di pandemia: già questo desta stupore. Le epidemie naturali non durano – è un dato storico- più di due anni. Lo dice la statistica e il professore Francesco Palù, presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, scienziato e uomo di sistema. Nel corso del tempo i Coronavirus perdono la carica patogena iniziale, anche a causa delle numerose mutazioni. Vaccinare in piena pandemia può favorirle, ammettevano virostar come i professori Burioni e Crisanti nel 2021. Le linee guida dell’OMS dichiarano la stessa cosa: “evitare le campagne di vaccinazione di massa fino a quando la situazione Covid-19 non si risolve”. Ma era il 2020: poi arrivò Big Pharma con le magiche fialette. Le cinque maggiori multinazionali del settore, Johnson & Johnson, Pfizer, Roche, Novartis e Merck vantavano, già prima della pandemia, la loro miniera d’oro, un fatturato annuo superiore al PIL della Spagna.

    Due anni o poco più è la durata storica delle pandemie naturali. Ma questa? Per almeno un anno ci hanno trattato da minus habentes con la teoria dei pipistrelli, poi è risultato chiaro che a Wuhan esiste un laboratorio chimico (finanziato anche dalle potenze occidentali) in cui si sperimentano pessime cose relative ai virus. Lo chiamano “guadagno di funzione” e consiste nel rafforzare i ceppi virali al fine di approntare rimedi capaci di sconfiggerli. Questa è la versione ufficiale; il fondato sospetto è che in quegli antri si lavori a guerre chimiche. L’ipotesi di bioterrorismo è davvero solo una fobia di svitati?

    Nel 2021 Anthony Fauci, virologo americano capo degli organismi scientifici governativi, ha ammesso di non credere all’origine naturale del virus. Data la prudenza di personaggi di quel calibro, è un’ammissione vera e propria, venuta dopo analoghe prese di posizione di numerosi scienziati internazionali liberi da conflitti di interessi con Big Pharma o pubbliche istituzioni, come il premio Nobel Luc Montagnier, poi deceduto, schernito senza vergogna dal mainstream giornalistico.

    Delle due l’una: o il virus è sfuggito per caso o incuria da un laboratorio riservato (ora sappiamo che il mondo ne è pieno) o qualcuno lo ha fatto uscire. Non abbiamo prove e neppure indizi. Tuttavia, conosciamo alcuni fatti, che esponiamo come memento, piccoli Bignami di informazione. Nel maggio 2009, in occasione dell’epidemia suina, Jacques Attali, membro del Bilderberg Club, banchiere, esponente di primo piano dell’oligarchia mondialista e futurologo assai informato, dichiarò che una crisi pandemica avrebbe permesso l’instaurazione di un governo mondiale. “La storia insegna che l’umanità evolve (!!!) significativamente soltanto quando ha realmente paura. La pandemia potrebbe far scatenare una di queste paure strutturanti” Definì inevitabile una futura crisi pandemica, come più tardi fecero Bill Gates, dominus dell’OMS e altri “bene informati”.

    Attali, il rompighiaccio, riconobbe tranquillamente che l’epidemia prossima ventura avrebbe permesso di “organizzare una polizia mondiale e una fiscalità mondiale”, rendendo inevitabile “più di quanto avrebbe permesso la sola ragione economica” porre le basi di un governo mondiale. E’ andato forse lontano dalla verità? L’’anno successivo, il 2010, la stessa OMS fu accusata dal Consiglio d’Europa di aver diffuso notizie su una falsa pandemia che scatenarono il panico, la corsa ad accaparrarsi i vaccini. Il governo francese disdisse gli acquisti e fu apertamente minacciato da Novartis, la quale fece sapere che “alla prossima pandemia, perché ci sarà una nuova pandemia” avrebbe ignorato gli ordini d’acquisto francesi. Che cosa sapeva?

    Contemporaneamente, la fondazione Rockefeller- gigante del filantropocapitalismo, il potere mondialista privatizzato- pubblicava una relazione in cui auspicava l’istituzione di uno stato di polizia antivirus, vaticinando che sarebbe stata la Cina a debellare per prima il contagio attraverso la quarantena di massa e il lockdown. Pensiero magico o segnali di un programma?

    Il laboratorio di Wuhan cominciò a lavorare nel 2014 sui virus dei pipistrelli con l’intervento dei maggiori specialisti del mondo. Gli esperimenti su virus detti “chimera”, il mostro mitologico col muso di leone, il corpo di capra, la coda di drago e vomitante fiamme, vietati negli Usa, si traferirono in Cina: un brillante esempio di delocalizzazione. I finanziamenti arrivarono copiosi e nel 2015 i cinesi annunciarono di aver creato un virus chimera patogeno per l’uomo, nello stesso anno in cui Bill Gates- un altro profeta- annunciava che la prossima catastrofe non sarebbe stata una guerra ma una pandemia. Abbiamo avuto l’una e l’altra.

    Un esponente della monarchia ereditaria finanziaria Rothschild depositò nel fatidico 2015 un brevetto per test di Covid 19, suscitando polemiche e interrogativi. Due anni dopo Anthony Fauci dichiarò di essere certo che la presidenza Trump avrebbe dovuto affrontare una pandemia. Meglio di Nostradamus e del mago Otelma, i membri dell’oligarchia globale. Nel 2019 a Wuhan si svolse un’esercitazione militare che simulava la minaccia di un Coronavirus. Il mese dopo, per non essere da meno, il Johns Hopkins Center for Health Security, un organismo privato finanziato dai soliti noti, organizzò, con il Forum di Davos e la fondazione di Bill Gates, Event 201 Exercise, un’altra simulazione pandemica con dovizia di dati sugli enormi costi economici e umani. L’esperimento fu condotto alla presenza di capi di multinazionali, esponenti di governo e della sanità pubblica.

    Il 1 dicembre 2019 fu reso ufficiale il primo caso di coronavirus a Wuhan. L’analisi del virus permise poi di accertare che si trattava dello stesso ceppo del virus chimera prodotto nel 2015. Sin qui i fatti. La loro concatenazione è un’ipotesi, forse maliziosa o forse no. La memoria, tuttavia, serve a non dimenticare e a stimolare la ricerca della verità. Ipotesi anche quanto pubblicato all’epoca da La Stampa – quotidiano che si è distinto per zelo nel difendere ogni versione ufficiale e atto conseguente- secondo cui Bridgewater, il maggiore hedge fund del pianeta, puntò un miliardo e mezzo di dollari sul crollo delle borse nel marzo 2020. Il fatto, in piena crisi pandemica, si verificò nonostante le previsioni contrarie.

    Nessuno degli eventi citati spiega ciò che abbiamo vissuto e perché. Tanto meno enuncia verità alternative: è un modesto riassunto a uso degli immemori, una testimonianza di chi ha attraversato, con sentimenti via via mutevoli, la lunga Via Crucis epidemica. Nel ringraziare Dio per averci- sinora- risparmiato personalmente il peggio, non possiamo che inchinarci con il rispetto dovuto ai morti, alle sofferenze, ma anche al coraggio di chi ha cercato di fornire aiuto concreto e successivamente si è trasformato in cercatore di verità, viandante alla scoperta dell’enorme cumulo di menzogne, marciume, violenza di cui siamo stati oggetto. Che il virus sia stato un orribile esperimento in corpore vili – perfettamente riuscito- o una casualità dalla quale il potere ha approfittato per cambiare nel profondo le nostre vite, dobbiamo ragionare, riflettere, capire.

    E ringraziare chi non ha abbassato la testa senza prostrarsi davanti all’immensa potenza delle narrazioni ufficiali. A loro – un pochino anche a noi stessi – va una riconoscenza umile, senza vanità, un sentimento riassunto da Ezra Pound nei Canti Pisani. “Ma avere fatto in luogo di non avere fatto, questa non è vanità. Avere, con discrezione, bussato perché un Blunt aprisse. Aver raccolto dal vento una tradizione viva o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata, questa non è vanità. Qui l’errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.”

    18 febbraio 2023

  • agbiuso

    Febbraio 14, 2023

    Mi conforta. In Sicilia ci sono Università messe peggio (molto peggio) di Unict.

  • agbiuso

    Dicembre 31, 2022

    “2022: SI CHIUDE UN CICLO DI TRE ANNI

    Quello che si chiude il 31 dicembre non è il solito anno di 12 mesi, ma un periodo di tempo, compatto e unito, durato ben tre anni. Per la precisione, dal gennaio 2020 (data di “arrivo” del covid nel mondo) ad oggi.
    Sono stati tre anni estremamente difficili, e solo le menti più forti ed equilibrate sono riuscite a non perdere del tutto il senso dell’orientamento.
    Grazie al panico che è stato creato, sono stati ottenuti risultati che solo 10 anni fa sarebbero stati impensabili:

    1 – Sono state obbligate centinaia di milioni di persone ad introdurre nel proprio corpo una sostanza sperimentale, seducendole, da una parte, con l’illusione di una immunità che non c’è mai stata, e ricattandole, dall’altra, con la privazione del diritto al lavoro.

    2 – Questi milioni di persone sono state obbligate ad accettare questo ricatto senza che vi fosse una qualunque entità responsabile per eventuali effetti avversi: non sono responsabili le farmaceutiche che producono la sostanza sperimentale, non sono responsabili le agenzie del farmaco che la autorizzano, e non sono certo responsabili i medici che la iniettano.
    In compenso – colmo della perversione – il cittadino DEVE anche firmare un foglio con il quale si assume, in prima persona, le eventuali responsabilità per il danno subito.

    3 – Grazie a questo obbligo – imposto in modo vile e fittizio – sono stati definitivamente demoliti tutti i principi che sancivano l’inviolabilità del corpo umano e il diritto ad un consenso LIBERO e informato (Costituzione italiana, Trattato di Oviedo, Carta dell’Unione Europea, Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, ecc). Da oggi lo stato è padrone del nostro corpo.

    4 – Grazie alla complicità dei massimi leader europei, è stata perpetrata ai danni dei cittadini dell’Unione una truffa colossale: più di 90 miliardi di euro (chiaramente sovrapprezzo) sono stati pagati alla Pfizer per averci fornito un siero senza la minima garanzia sulla sua efficacia, e senza che ci fosse obbligo di rispondere di queste azioni da parte di chiunque nella UE stessa.
    Le famose “chat” fra Bourla e Von der Leyen non sono mai state rese pubbliche, e i contratti di acquisto stessi rimangono secretati, oppure vengono mostrati solo parzialmente al pubblico, in forma scandalosamente oscurata.
    E quando lo stesso Bourla si rifiuta sprezzantemente di venire a testimoniare a Bruxelles, e i leader europei “si dimenticano” curiosamente di scandalizzarsi per questo rifiuto, finiscono per denunciare implicitamente la loro collusione con Big Pharma.
    Dopo lo scandalo Qatargate, che ha rivelato la corruzione per fornire un’immagine migliore di uno staterello del Golfo, si può solo immaginare quanti soldi abbiano investito le case farmaceutiche per corrompere tutti i funzionari europei coinvolti nel processo di approvazione e acquisto dei sieri sperimentali.

    5 – I sindacati italiani hanno finalmente gettato la maschera, rivelandosi per essere solo uno strumento in mano del potere: quando a milioni di lavoratori viene impedito di guadagnarsi da vivere se non accettano di vaccinarsi, e i “leader sindacalisti” acconsentono e non protestano contro questo obbrobrio costituzionale, è evidente che costoro siano solo dei miserabili kapò nelle mani del governo. Ricevono stipendi dorati, per tradire i loro stessi compagni che dovrebbero rappresentare.

    6 – E’ stata sdoganata l’idea di poter discriminare in qualunque momento fra cittadini “buoni” e cittadini “cattivi”, in base a criteri del tutto aleatori decisi dal governo volta per volta.
    Oggi lo strumento si chiama greenpass, domani si chiamerà in un altro modo, ma non importa: ciò che importa è che lo stato abbia sancito il proprio diritto a discriminare il cittadino in base ai suoi comportamenti, violando un altro fra i più sacrosanti principi della costituzione (Art. 3).

    Questo naturalmente apre le porte a mille abusi che dovremo sopportare in futuro, nei quali o ci assoggetteremo alla volontà dei governi oppure dovremo rinunciare a parte delle nostre libertà. Se non, addirittura, all’indipendenza economica, con la minaccia del blocco dei conti correnti per i cittadini “ribelli”.

    7 – Lo stato ha stabilito il principio di autoassoluzione, nel momento in cui controlla e determina le sentenze stesse di una corte che lo dovrebbe giudicare. (Il riferimento è alle conclusioni della Corte Costituzionale dello scorso 9 dicembre sull’obbligo vaccinale, di cui attendiamo ancora di leggere la sentenza definitiva). Quando fra i giudici trovi persone che hanno fatto parte dello stesso governo che viene giudicato, è ben difficile parlare ancora di separazione dei poteri.

    Tutto quanto sopra è stato possibile grazie alla complicità di 3 categorie di persone: i giornalisti, i medici e la gente normale.

    GIORNALISTI – (Fatto salvo per alcune, rarissime eccezioni) sono loro i principali responsabili di questa devastazione civile. Se la classe dei giornalisti si fosse opposta compatta a queste palesi violazioni dei diritti individuali, nulla di ciò che è successo sarebbe potuto accadere. Invece, pavidi e ubbidienti, i giornalisti italiani hanno rinunciato alla loro missione di guardiani del potere, e si sono lasciati usare per validare ogni singola prevaricazione da parte del governo, pur di mantenere il proprio stipendio e il posto di lavoro. Quando un presidente del consiglio pronuncia un anatema come “se non ti vaccini muori”, e nessun giornalista osa obiettare, hai chiaramente di fronte una categoria di smidollati che non ha più nulla a che fare con il mestiere che hanno scelto. Quella dei giornalisti è una categoria di lavoratori che ha tradito tutte le altre categorie di lavoratori, per vigliaccheria e interesse personale. Nessun processo revisionista potrà mai allontanare le responsabilità che costoro portano sulle spalle per lo scempio sociale che è derivato dal loro comportamento vile e compiacente. Nessun giornalista potrà mai dire “io non sapevo”.

    MEDICI – In modo simile, l’intera categoria dei medici (salvo alcune eroiche eccezioni) ha scelto di avallare una campagna di inoculazioni basata su prove scientifiche chiaramente insufficienti, se non assenti del tutto. Hanno venduto ai pazienti una certezza sanitaria che non potevano dare, senza offrire in cambio la minima garanzia personale.
    E poi ci sono quelli che andavano tutti i giorni in televisione: ogni “virostar” che ha personalmente garantito la sicurezza dei vaccini – senza avere nè i dati scientifici nè l’autorevolezza per farlo – oggi è responsabile per le decine di migliaia di morti e di reazioni avverse gravi che si sono verificate in tutto il paese. E se il silenzio mediatico su questa tragedia permette loro di lavarsi la coscienza, esiste fortunatamente un Tribunale molto più alto che li giudicherà adeguatamente, al momento opportuno. Godetevi le vostre Porsche e le vostre ville al mare, finchè siete in tempo.

    GENTE NORMALE – Purtroppo in tutto questo la gente normale, impreparata a discernere un inganno di tale portata, si è lasciata trasportare in una guerra di odio che ha fatto vittime fra i propri concittadini, e fra i loro stessi familiari. Invece di reagire compatti contro gli abusi di potere, la maggioranza della gente si è trasformata in carnefice dei propri simili, diventando docile strumento di chi voleva separarci per poterci meglio controllare. A questa categoria non mi sento di imputare alcuna colpa particolare, perchè loro – a differenza di medici e giornalisti – vivono immersi nell’ignoranza, e sono facile preda della propaganda. Ma non per questo mi rimane una sola goccia di simpatia nei loro confronti.

    Questo è il quadro, tragico e deprimente, di quello che è successo negli ultimi tre anni.
    Eppure.
    Eppure, nonostante questo quadro, io riesco a vedere una nota positiva, estremamente incoraggiante:
    ci sono svariati milioni di italiani che non hanno ceduto al ricatto, e che hanno tenuto duro sulle proprie posizioni, arrivando in molti casi a perdere il lavoro, pur di non piegarsi. Queste persone hanno perso molte o tutte le amicizie che avevano, e in molti casi hanno visto disintegrarsi i loro legami familiari nell’arco di poche settimane.

    Ma non hanno ceduto. Per loro i principi sacrosanti e inviolabili della libertà individuale rimangono tali: sacrosanti, e inviolabili.
    Per ogni mezzacalza di giornalista che ha tenuto il culo al caldo facendo finta di niente, ci sono mille cittadini che si sono esposti alle intemperie della vita pur di non rinunciare a difendere i valori della dignità umana.

    Io non so quantificare con precisione queste persone (5 milioni? 10? 15?) ma so con certezza che sono un numero più che sufficiente da non poter essere sopraffatto in qualunque futura operazione di demolizione sociale – che sia fatta attraverso una nuova “pandemia” oppure tramite altre operazioni simili.

    Quelli “che hanno capito” non tornano più indietro. Non puoi riportare nell’ignoranza colui che ha raggiunto una certa consapevolezza. Questi svariati milioni di persone costituiscono ora un blocco assolutamente insormontabile per chi vuole portare a termine l’agenda di deumanizzazione della società.

    Sarà una battaglia durissima, perchè il potere non accetta che rimanga una sacca troppo consistente di ribelli al suo interno, e cercherà in tutti i modi di piegarci.

    Ma noi ci saremo, uniti e compatti come non mai, perchè non ci unisce una semplice fede momentanea di tipo associativo, ma ci unisce la consapevolezza di essere degli esseri umani dotati di diritti inalienabili, che nessun governo ci ha mai “donato”, e nessun governo ci potrà mai togliere.

    Veniteci a prendere, se ne avete il coraggio.”

    Fonte: Massimo Mazzucco

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