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Sionismo

Sionismo

«Forze oscure»; «asse malvagio»; «lotta tra umanità e animalismo».
Così parla Benjamin Netanyahu, così parla il distruttivo fanatismo sionista, per il quale – afferma un generale noto per aver teorizzato contro i palestinesi la legittimità della «quarta dimensione, quella dell’incertezza, dell’illegalità e del disordine, al di fuori di modelli concettuali accettati e prevedibili»  – «i bimbi massacrati e rapiti a Gaza» sono solo quelli israeliani. I bambini palestinesi possono invece morire senza che nessuno riconosca la loro infanzia e la loro umanità.

Vedi anche:

Non è una guerra

 

Gaza 2023

 

 

Schizofrenie imperialiste

 

Stati Uniti d’America

23 commenti

  • agbiuso

    Dicembre 1, 2023

    “Selon le journaliste et auteur israélien, Gideon Levy, l’armée israélienne commet régulièrement des “crimes de guerre” dans les territoires palestiniens occupés depuis 55 ans, et pas seulement en temps de guerre, et le seul moyen de mettre fin à l’occupation est que le gouvernement de Tel-Aviv commence à en ‘payer le prix’ “.

    Da: Gideon Levy, journaliste israélien : “L’occupation ne cessera pas tant qu’Israël n’en paiera pas le prix”
    1.12.2023

  • agbiuso

    Novembre 25, 2023

    La guerra contro gli ospedali
    il Simplicissimus, 25.11.2023

    Una pulsione sadica del sionismo che parla dei palestinesi come di una massa disumanizzata. Non ci sono madri, padri, figli, insegnanti, medici, avvocati, cuochi, poeti, tassisti o negozianti. I palestinesi, nel lessico israeliano, rappresentano un contagio che deve essere debellato. […]

    E tuttavia le bugie usate da Israele per assolversi dalle proprie responsabilità divoreranno la società israeliana. Ne corroderanno la vita morale, religiosa, civica, intellettuale e politica. Le bugie eleveranno i criminali di guerra allo status eroico e demonizzeranno coloro che hanno una coscienza. Ma la stessa cosa accadrà ai complici che vedono, aiutano e tacciono, cioè a quell’occidente che si compiace delle regole, mentre egli stesso viola quelle fondamentali, per esempio armando Israele che viola ogni giorno, ogni momento, la convenzione di Ginevra. Si tratta di società ormai marce che finiranno entro qualche anno per crollare sotto il peso della loro stessa insensatezza. E nel frattempo come assurde calamite attiriamo odio e rabbia: si siamo odiati perché non abbiamo valori, siamo odiati perché le regole valgono solo per gli altri e non per noi. Siamo odiati perché ci siamo arrogati il ​​diritto di compiere massacri indiscriminati. Siamo odiati perché siamo crudeli e indifferenti, siamo odiati perché siamo ipocriti, parliamo di protezione dei civili, dello stato di diritto e di umanitarismo mentre estinguiamo la vita di centinaia di persone a Gaza ogni giorno e stiamo sterminando gli ucraini per non ammettere la sconfitta. Che alla fine ci sarà comunque e sarà molto dolorosa.

  • agbiuso

    Novembre 23, 2023

    Eh sì, il governo escatologico di Israele e le sue diramazioni vorrebbero che anche il Pontefice Romano si ponesse dalla parte della violenza e del terrorismo sionista.

  • agbiuso

    Novembre 18, 2023

    “Israele che non è per nulla nato come “risarcimento” per l’Olocausto, ma come piattaforma che permettesse all’occidente di controllare l’area petrolifera: dunque la strage di palestinesi non è qualcosa che riguarda solo Israele, ma tutti gli utilizzatori finali di questo costrutto statuale che riproduce in se proprio quei meccanismi di esclusione, razzismo e xenofobia di cui sono stati vittima i padri di gran parte degli abitanti”

    Da: Israele comincia a perdere sostegno
    il Simplicissimus, 18.11.2023

  • agbiuso

    Novembre 16, 2023

    Dei settanta anni e più di violenza perpetrata contro i palestinesi, l’ebreo Noam Chomsky afferma che «It is not war, it is murder». E infatti “terrorista” è ormai l’autodefinizione che lo Stato di Israele dà in realtà a se stesso.

  • agbiuso

    Novembre 5, 2023

    Dichiarazioni sintomatiche della follia politica che agita il governo sionista ed escatologico-apocallitico di Israele.

  • agbiuso

    Novembre 4, 2023

    L’orrore della menzogna, del razzismo, dell’ingiustizia, del massacro.

  • agbiuso

    Novembre 4, 2023

    “Il mondo è testimone di un’epoca di una depravazione paragonabile a quella della Germania nazista ed è davvero disgustoso vedere come il regime sionista che commette questi crimini di guerra ha l’ardire di invocare la memoria dell’Olocausto come scusa per le sue azioni”.

    Da Comincia da Gaza il crollo delle oligarchie occidentali
    il Simplicissimus, 4.11.2023

  • agbiuso

    Novembre 3, 2023

    Chi, nella storia moderna, era mai arrivato a tanto?

  • agbiuso

    Novembre 2, 2023

    “Paradossalmente però questa situazione potrebbe alla fine inaugurare una nuova Israele finalmente liberata dal peso del sionismo, dell’escatologia razzista che si porta dietro e che alla fine ha posto le premesse di una sconfitta”.

    da Guerra di lunga durata: Israele e gli Usa rischiano grosso
    il Simplicissimus, 2.11.2023

  • agbiuso

    Ottobre 31, 2023

    Persino l’Unione Europea dichiara intollerabili i crimini dei coloni israeliani.

  • agbiuso

    Ottobre 31, 2023

    Verso la soluzione finale a Gaza: decine di migliaia di morti, buona parte bambini, le città rase al suolo, i sopravvissuti espulsi. E tutto questo per il governo escatologico di Israele è giustificato dai testi biblici.

  • agbiuso

    Ottobre 30, 2023

    “Save the Children sostiene che in 3 settimane sono morti a Gaza più bambini di quelli uccisi ogni anno, dal 2019, nelle altre guerre”.
    Il crimine di Israele è inemendabile.

  • agbiuso

    Ottobre 29, 2023

    Persino gli USA denunciano i crimini dei coloni di Israele contro i civili palestinesi. Persino gli USA.

  • agbiuso

    Ottobre 28, 2023

    Netanyahu, un imbonitore, un bugiardo seriale.

  • agbiuso

    Ottobre 27, 2023

    Una riflessione di Andrea Zhok.
    https://t.me/andreazhok/314, 27.10.2023
    =======
    L’attacco di terra di Israele è come la venuta del Messia, posposta a tempo indeterminato.
    Si tratta di un giochino che farebbe sorridere se si potesse sorridere di un mattatoio di donne e bambini.
    Ogni santo giorno i vertici israeliani annunciano al mondo l’imminente attacco di terra. Ma sapendo perfettamente che in un attacco di terra anche il nemico ha l’intollerabile diritto di sparare in risposta, e di uccidere, l’attacco è stato posposto, dal primo annuncio, diciotto volte.
    Nel frattempo mentre tutto il mondo si concentra trattenendo il fiato sul terribile attacco di terra che non c’è, Israele “prepara il terreno” sbriciolando sistematicamente la Gaza civile (Hamas nel frattempo è per lo più al riparo nei tunnel suburbani), e prendendo per fame e sete la popolazione.
    Così si procede ad uno sterminio di civili che è sotto gli occhi di tutti – tranne dei cittadini occidentali che si abbeverano al mainstream – e che fa in media 350 morti civili al giorno, ogni giorno.
    Ora, i sentimenti personali non interessano a nessuno e non sono la base per formare nessun ragionamento costruttivo. Tuttavia, per quel nulla che conta, confesso che la quantità di corpi straziati, di padri estratti dalle macerie abbracciati al figlio, di donne in lacrime che hanno perduto tutto e tutti, la quantità di dolore visto in questi giorni ha colmato per me la misura. Non riesco più a guardare oltre.
    E gli stessi miserabili pagliacci occidentali che cercavano col lumicino i civili colpiti dai russi in quella che è sempre stata palesemente una guerra tra eserciti regolari, ora tacciono o minimizzano come spiacevoli danni collaterali un massacro unilaterale di civili senza precedenti dalla seconda guerra mondiale (solo nella guerra del Vietnam ci fu qualcosa di simile, ma con minore concentrazione temporale).
    Ecco, non crediate che dimenticheremo le vostre facce ipocrite, le vostre menzogne come fogne a cielo aperto, il vostro cinismo ributtante. Potete anche continuare da qui all’eternità ad arricchirvi incassando gli assegni per il leasing della vostra anima, potete continuare a darvi ragione a vicenda nei talk show, potete continuare a bullizzare i più deboli.
    Sappiate che niente sarà dimenticato, in terra come in cielo.

  • agbiuso

    Ottobre 26, 2023

    Israele contro i neonati palestinesi:

  • agbiuso

    Ottobre 25, 2023

    Netanyahu: fanatismo, follia, ferocia.

  • agbiuso

    Ottobre 22, 2023

    Soltanto i ciechi e gli accecati non vedono e non vogliono vedere che quanto accade a Gaza è un genocidio, un lucido e programmato genocidio attuato da Israele e sostenuto in tutti i modi dagli Stati Uniti d’America, un Paese che mostra ormai senza infingimenti la propria natura guerrafondaia e terroristica, un Paese che è diventato il più pericoloso per la pace su questo martoriato pianeta.
    E allora pongo di nuovo le domande che rivolsi qualche mese fa:
    Che cosa autorizza un Paese come gli Stati Uniti d’America a intromettersi nelle decisioni, nella vita, nelle libertà di altri Paesi? In nome di che che cosa gli USA sono giudici dei destini di ciò che avviene nel continente asiatico, in America Latina, in Europa, ovunque? Da dove proviene questo privilegio assoluto di decidere per tutti che cosa sia il bene e che cosa il male? Che cosa legittima la pretesa che gli altri popoli, stati, nazioni debbano obbedire ai giudizi, alle decisioni, alle azioni degli Stati Uniti?

  • agbiuso

    Ottobre 21, 2023

    Una sintesi della storia e delle condizioni dei palestinesi in Palestina, nella terra che da decenni è loro sottratta dal sionismo anglosassone.

  • agbiuso

    Ottobre 21, 2023

    La crisi dell’Occidente e la battaglia per le anime europee
    di Andrea Zhok – 15.10.2023

    La fase storica che stiamo vivendo è contrassegnata da una profonda crisi, forse terminale, dell’impero americano. Con il riflusso della globalizzazione economica e il decrescere della presa USA sul mondo i processi di controllo, ricatto e destabilizzazione strategica promossi dai centri di potere americani hanno subito un’accelerazione.
    Essendo i paesi del blocco di alleanze americano tutte liberaldemocrazie, il problema del controllo dell’opinione pubblica è centrale. Si è avviata così una fondamentale battaglia per le anime delle popolazioni occidentali, e questa battaglia ha il suo epicentro non in America, ma in Europa, dove la tradizione di una cultura critica e plurale era assai più vigorosa che negli USA.
    Il primo passo in questa direzione è stato l’assoggettamento dell’Unione Europea alla catena di comando americana, assoggettamento testato dalla vicenda pandemica, ed oramai conclamato. Pochi ricordano che il progetto europeo era nato sotto gli auspici di rappresentare un contraltare alla potenza americana, un terzo polo organizzato che rifuggisse non solo il modello sovietico, ma anche quello degli alleati americani. Questo ruolo autonomo, ispirato all’esperienza dei welfare state europei del dopoguerra, è entrato in crisi con la trasformazione della Comunità Europea in Unione Europea, con la svolta neoliberale del Trattato di Maastricht, ed è oggi soltanto un ricordo remoto.
    Per comprendere gli estremi della battaglia per le anime in corso gettiamo uno sguardo, a titolo di campionatura, ad alcuni fatti recenti, relati al conflitto israelo-palestinese.
    In questi giorni l’UE ha chiesto a META di rimuovere dalle loro piattaforme tutti i contenuti ritenuti “disinformazione”, pena sanzioni fino al 6% del fatturato mondiale.
    Il commissario europeo Thierry Breton è intervenuto ufficialmente presso Elon Musk per sollecitare interventi di controllo e censura sulla “disinformazione” su Twitter in occasione del conflitto israelo-palestinese.
    Il Digital Services Act approvato dall’Unione Europea nel 2022 è il primo intervento legislativo che istituzionalizza la censura sulle piattaforme mediatiche europee. Naturalmente ciò che riceve lo stigma di “disinformazione” e “fake news” sono sempre soltanto le tesi che turbano la narrativa corrente, e il controllo sulle agenzie di “fact-checkers indipendenti” garantisce che vengano alzate continuamente alle autorità le palle giuste da schiacciare.
    Intanto è ripartita la giostra delle modifiche ed emendazioni delle pagine di Wikipedia con contenuti scomodi, sulla stessa linea vista per il Covid e per l’Ucraina.
    In Italia l’apparato di manganellatori mediatici a servizio permanente che popolano TV e giornali si è attivato nelle oramai usuali spedizioni punitive verso i dissenzienti con un profilo pubblico rilevante. Così Alessandro Orsini ed Elena Basile sono divenuti l’insistente oggetto di sfottò, agguati mediatici e fatwe. Il povero Patrick Zaki, da idolo del mainstream, è caduto istantaneamente in disgrazia giocandosi candidature europee e benefit vari per aver ingenuamente detto quello che pensava su Israele e Palestina. Moni Ovadia, per il quale gli squadristi mediatici non riescono a ricorrere alla solita equazione antisionista = antisemita, è stato sollecitato a lasciare il posto di direttore del Teatro comunale di Ferrara.
    A livello internazionale, gli eventuali giornalisti che non si limitassero a ricopiare le veline degli apparati americani corrono sistematicamente il rischio di prendersi un’accidentale sventagliata di mitra. Così è successo l’altrieri ai giornalisti della Reuters e di Al Jazeera, ma l’elenco dei giornalisti uccisi dall’esercito israeliano in questi anni è lungo.
    Grazie al cielo ci sono giornalisti come i nostri, che se ne stanno nel tinello romano a roteare bandierine da tifosi ed esercitarsi come ventriloqui dell’amico americano; altrimenti non si saprebbe dove veicolare prebende e riconoscimenti.
    In questa fase l’interesse americano è tutto rivolto alla moltiplicazione di focolai di conflitto perché ciò gli permette di mettere a frutto i suoi due ultimi, residuali, punti di forza: la perdurante preminenza nell’armamentario convenzionale e la collocazione geografica isolata, che rende l’America immune dalle conseguenze immediate dei conflitti che rinfocola. È in quest’ottica che si comprende quanto rivelato ieri dalla visione di e-mail interne (Huffington Post), ovvero che il Dipartimento di Stato USA ha scoraggiato i diplomatici che lavorano alle questioni mediorientali dal fare dichiarazioni pubbliche che contengano parole come “de-escalation”, “cessate il fuoco”, “fine della violenza”, “spargimento di sangue”, “ripristino della calma”. Gli ordini di scuderia sono di gettare benzina sul fuoco.
    In questo contesto il controllo dei flussi di opinione pubblica è determinante.
    Il metodo – è importante comprenderlo – non è più quello della censura sistematica che era richiesto dagli autocrati di un secolo fa, ma quello della manipolazione e censura qualificata.
    Si può prendere a questo proposito l’esempio della “notizia” di quattro giorni fa intorno ai 40 neonati decapitati da Hamas. La notizia è stata diffusa sulla base di un sentito dire, e il giorno dopo era la notizia di apertura di più o meno tutte le testate mondiali. Ieri la giornalista della CNN Sarah Snider, che ha reso inizialmente virale la “notizia” si è scusata perché la notizia non era poi stata confermata. Sky News ha detto oggi che la notizia non è stata “ancora” confermata (dopo quattro giorni su cosa si confida? sugli esperti di effetti speciali?)
    Ora, c’è chi dirà ingenuamente che quest’ammissione della CNN è un segno del fatto che in occidente esiste la libertà di stampa. Ma naturalmente l’asimmetria tra una notizia clamorosa sbattuta in prima pagina in tutto il mondo e gli eventuali dubbi che in seguito filtrano qua e là tra le righe equivalgono sul piano politico ad aver indirizzato la maggioranza dell’opinione pubblica in una direzione definita (sdegno emozionale contro gli assassini), anche se tra qualche mese o anno si dovesse ammettere serenamente che la notizia era effettivamente destituita di fondamento.
    È quello che potremmo chiamare “metodo Colin Powell”, o metodo “gli indiani buoni sono gli indiani morti”.
    Prima si crea un caso sufficiente a demonizzare una parte e lo si fa con sufficiente vigore da produrre un’operazione di sterminio.
    Dopo di che, ad operazione conclusa, si ammette cavallerescamente che invero le cose non stavano proprio così, vantandosi peraltro della propria onestà e trasparenza.
    Prima si agitano fialette di presunte armi chimiche all’ONU, si spiana uno stato sovrano, donne, bambini, cani e criceti, poi anni dopo – tra uno scotch e l’altro – si ammette con un sorriso distratto che vabbè, era un espediente, che vogliamo farci, chi ha avuto ha avuto ha avuto.
    Prima si stermina la popolazione autoctona di pellerossa, dipingendoli come mostri assetati di sangue bianco, poi quando oramai sono ridotti ad attrazioni folcloristiche, si dà avvio ad una cinematografia piena di indiani buoni e coloni coscienziosi.
    Nel mondo contemporaneo non c’è nessun bisogno di tentare l’impresa, complessa quanto inutile, di bloccare il 100% delle informazioni vere. Basta manipolare, censurare, filtrare selettivamente per le masse di pubblico e per il tempo sufficienti a creare un certo danno irreversibile.
    Ma si illuderebbe il cinico che pensasse che oggi questo gioco distruttivo ha al suo centro soltanto qualche milione di “pedine palestinesi sacrificabili”. Se la situazione non viene immediatamente congelata e disinnescata, al centro dell’attuale grande operazione demolitiva sono e saranno innanzitutto i popoli europei.
    È l’Europa che sta già subendo e subirà l’impatto della devastazione dei rapporti verso Est con la guerra in Ucraina.
    Ed è l’Europa che subirà l’impatto di una destabilizzazione duratura nel medio oriente, dove un conflitto che chiamasse in causa Israele, Siria, Libano, Iran e magari anche Iraq, Egitto, Giordania, ecc. rappresenterebbe una bomba sociale ed economica a tempo indeterminato per l’Europa – per tacere dei rischi di un coinvolgimento bellico diretto.
    E curiosamente l’unico minimo comune denominatore di questi conflitti sta nel ruolo degli USA, che sono anche la forza che ne trae i maggiori vantaggi e quella che ha la maggiore capacità di influsso sui media internazionali.
    Ma va da sé che chi unisce i puntini è un complottista.

  • agbiuso

    Ottobre 20, 2023

    Barbari e criminali.

  • agbiuso

    Ottobre 18, 2023

    L’ospedale bombardato: il mondo arabo esplode
    il Simplicissimus, 18.10.2023

    Gli occidentali sono bravissimi ad inventare storie terribili sui loro nemici mentre sono essi a perpetrare nella realtà gli stessi orrori che attribuiscono ad altri. Ci dev’essere qualcosa di freudiano in questo visto che la lingua batte dove il dente duole: avevano accusato i russi di usare bombe a frammentazione e invece sono loro, gli yankee, a fornire queste bombe ai morituri ucraini; avevano accusato i russi di usare il fosforo bianco e invece eccolo comparire in Israele contro civili inermi; avevano fatto strame di ogni plausibilità accusando i siriani di aver colpito un ospedale mostrando foto che si riferivano a fatti lontani nello spazio e nel tempo e adesso invece abbiamo l’eroico bombardamento dell’ospedale arabo Al-Ahli a Gaza, già diventata un cratere.

    Poco tempo la bomba nella raffinata testa di Netanyahu si è fatta strada l’idea che forse era stata una grande cazzata e così il governo ha tentato di lavarsi la coscienza di altri 600 morti e 900 feriti sostenendo di essere estranei e che l’ospedale sarebbe stato distrutto dall’esplosione accidentale di un razzo in un “laboratorio” di Hamas. Però questi bucano un’ invasione persino dopo che sono stati avvisati da servizi di altri Paesi, ma improvvisamente sembrano sapere ogni cosa, persino sulle esplosioni accidentali. Ovviamente si tratta di assurde bugie per questi motivi: 1) Se ci fosse stato un laboratorio vi sarebbero state esplosioni secondarie che invece non si sono verificate; 2) non può essere stato un razzo di Hamas perché la deflagrazione è stata troppo grande; 3) le caratteristiche della detonazione ricordano una munizione JDAM da 1000 libbre in termini di resa che sono state usate più volte nei giorni scorsi. Quest’ultimo fatto pone un problema: le bombe in questione infatti sono normali ordigni a caduta a cui però viene aggiunto un sistema di guida – Joint Direct Attack Munition – che rende possibile dirigere queste bombe e renderle molto precise. Quindi è difficile che si tratti di un errore.

    Tale sistema è stato sviluppato sia per colpire con più precisione il nemico, sia per evitare inutili vittime civili, anche se a dire il vero le truppe americane se ne fregano altamente visto che possono comunque contare su una copertura narrativa che ripulisce la loro vergogna, ma in questo caso la precisione sarebbe stata usata proprio per colpire l’ospedale e accelerare così la fuga da Gaza o magari placare la rabbia di Netanyahu che esce distrutto dalla guerra. Ad ogni modo adesso Israele non ha la possibilità di dimostrare in modo credibile la propria estraneità a questa strage e dunque si sta mettendo contro tutto il mondo mussulmano con il quale stava tentando di costruire dei rapporti diplomatici. Alla fine ha proprio ragione Hamas quando dice che la colpa di tutto ricade sugli Usa, non solo perché lo zampino americano in tutto questo è chiaro come l’orma di un dinosauro nella roccia, ma anche perché il feroce e senile Biden ha trascinato tutto l’occidente in una ridicola difesa incondizionata del governo sionista come se davvero ci fosse un pericolo per l’esistenza stessa di Israele peraltro presentata sempre e in maniera incongrua come la più grande potenza del Medio Oriente. E questo ha scatenato i sionisti che si sono sentiti con le spalle coperte per qualsiasi abominio Che pena vedere i politici nulla pensanti in questo continente in via di estinzione affermare il diritto di Israele ad esistere e cancellare d’emblée 75 anni di sofferenze del popolo palestinese: è gente che non perde occasione di dimostrare che fa irrimediabilmente schifo.

    Ad ogni modo distruggere volontariamente un ospedale, ha fatto esplodere la rabbia in tutto il mondo musulmano, con massicce manifestazioni a Beirut, Doha, Amman, Cairo, Teheran, Rabat, Sanaa ma anche oltre perché quando è troppo è troppo con manifestazioni e scontri a Barcellona, Berlino, Montreal. I leader arabi si sono rifiutati di incontrare Biden che così non andrà più in Giordania, ma rimarrà in Israele confermando con la sua faccia da lugubre pagliaccio la regia americana in tutto questo. La Casa Bianca pare troppo stupida per capirlo o così distante dalla realtà da credere di potersi ancora permettersi questa arroganza: ma gli Usa come il loro presidente non riescono più a trattenersi e stanno via via alienandosi pezzi di mondo. Che costerà carissima anche a noi, altro che i finti e patetici attentati messi in scena dai servizi.

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