
Soltanto i ciechi e gli accecati non vedono e non vogliono vedere che quanto accade a Gaza è un genocidio, un lucido e voluto genocidio. La domanda è dunque: i palestinesi e un loro Stato hanno diritto a esistere oppure devono essere spazzati via dalla faccia della Terra?
La risposta è chiara: il problema palestinese sarà risolto quando neppure uno di loro abiterà più la Palestina, diventata definitivamente «il grande Israele».
Questo genocidio è in corso da molto tempo, è attuato da Israele ed è sostenuto in tutti i modi dagli Stati Uniti d’America, un Paese che mostra ormai senza infingimenti la propria natura guerrafondaia e terroristica, un Paese che è diventato il più pericoloso per la pace su questo martoriato pianeta.
E allora pongo di nuovo le domande che rivolsi qualche mese fa:
Che cosa autorizza un Paese come gli Stati Uniti d’America a intromettersi nelle decisioni, nella vita, nelle libertà di altri Paesi?
In nome di che che cosa gli USA sono giudici dei destini di ciò che avviene nel continente asiatico, in America Latina, nel Vicino Oriente, in Europa, ovunque?
Da dove proviene questo privilegio assoluto di stabilire per tutti che cosa sia il bene e che cosa il male?
Che cosa legittima la pretesa che gli altri popoli, stati, nazioni debbano obbedire ai giudizi, alle decisioni, alle azioni e alle armi degli Stati Uniti d’America?
Sono davvero interessato a delle plausibili risposte, che non siano l’unica possibile e realistica: «Perché gli Stati Uniti d’America sono attualmente il Paese più forte e militarizzato del mondo e i più forti fanno ciò che vogliono dei più deboli».
[La fotografia di apertura è stata scattata da Davide Amato in occasione di un evento organizzato lo scorso maggio dall’ASFU e dedicato alla guerra]
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10 commenti
agbiuso
Henry Kissinger: scompare a 100 anni colui che ha la responsabilità di milioni di morti in tutto il mondo.
di Rossella Fidanza, 30.11.2023
agbiuso
Da Orrore: oltre un milione di morti fra le truppe ucraine
il Simplicissimus, 27.11.2023
“La Nato è una maledizione per tutti e che lo sarà soprattutto per gli stupidi che ancora inviano armi come se queste potessero servire a qualcosa.
[…]
Si prospetta un inverno molto buio per Kiev. Ma il senso di colpa sta crescendo tanto che ora Washington attribuisce al Regno Unito la responsabilità del sabotaggio dei negoziati di Istanbul. Si tratta di una ignobile bugia per se è vero che fu Boris Johnson ad imporre a Zelensky la guerra egli non era altro che il burattino di Washington. Naturalmente, quando si ha un cretino come Johnson non è difficile coinvolgerlo nelle missioni eticamente peggiori visto che il personaggio è troppo primitivo per avere scrupoli, ma Washington non capisce che la vera politica si fa nel mondo reale, non nell’universo delle pubbliche relazioni. La Russia conosce i nomi dei burattinai. L’ operazione speciale continua e Avdeevka viene rastrellato, comprese le forze russe che catturano la stazione Yasinovataya-2, un ascesso che esisteva dal 2014 ed è stato utilizzato dalle forze NATO per bombardare le aree civili di Donetsk. Era anche la zona più fortificata di tutto il fronte. Il tritacarne ad Avdeevka – dove per la prima volta sono scesi in campo truppe ucraine passate dalla parte dei russi – continua e probabilmente un altro paio di brigate moriranno nei prossimi giorni”
agbiuso
Una interessante lettura del caso Kennedy e di ciò che ne è seguito:
Sessant’anni dopo Dallas
il Simplicissimus, 22.11.2023
agbiuso
“Un Paese che stato in pace solo 7 anni su oltre due secoli non può smentire il suo cervello rettile, ben custodito da fondazioni, istituti, enti, organizzazioni che fanno riferimento al capitalismo totale e globale”.
Da Soldati Nato uccisi dagli Ucraini: tutto si va sfasciando
il Simplicissimus, 6.11.2023
agbiuso
Occidente fuori controllo e fuori di testa
il Simplicissimus, 1.11.2023
La guerra tra Israele e i palestinesi o sarebbe meglio dire tra i sionisti e i bambini palestinesi, ha in realtà poco a che vedere con una situazione che si trascina da 75 anni e che è come una carica di dinamite sempre pronta ad esplodere quando questo fa comodo agli Usa e ai suoi valletti. In questo caso l’idea di incendiare il Medioriente e di creare un nuovo bagno di sangue, deriva dalla volontà di colpire la raffinata diplomazia cinese che sta cercando di mediare la pace in tutta l’Asia occidentale, diventando così protagonista planetario della ragionevolezza e la coppia Russia – Cina nel sostenere i Brics: l’obiettivo immediato degli psicopatici neoconservatori è puntare sulla Siria, sul Libano e infine sull’Iran. Questo è ciò che spiega la presenza nel Mediterraneo centrale e orientale di una flotta di almeno 73 navi da guerra Usa/Nato coinvolte nelle esercitazioni di guerra Dynamic Mariner in corso al largo delle coste italiane che naturalmente sono sempre a disposizione visto che l’Italia è tornata ad essere una mera espressione geografica. E peraltro anche una pessima espressione.
Chiunque creda che questa flotta venga assemblata per “assistere” Israele nel suo progetto di Soluzione Finale volto a imporre la pulizia etnica di Gaza, deve abitare oltre lo specchio di Alice: la guerra ombra già in corso mira a distruggere tutti i nodi dell’Asse della Resistenza in Siria, Libano e Iraq – con l’Iran mantenuto come culmine. Però qualsiasi analista militare con un QI superiore alla temperatura ambiente come dice con una geniale espressione Pepe Escobar, sa che tutte quelle costose navi potrebbero essere visitate da un momento all’altro da missili ipersonici se del caso, missili che i valorosi uomini della Us Navy farebbero appena in tempo ad avvistare sui radar prima dell’esplosione. Il che non è cosa da poco perché questo vuol dire che lo spettacolo di proiezione del potere Usa non sta affatto impressionando Iran e Russia anche perché, l’egemone avrebbe bisogno di fare affidamento su una seria rete di basi sul terreno se mai prendesse in considerazione l’idea di lanciare una guerra contro l’Iran. Nessun attore dell’Asia occidentale permetterebbe agli Stati Uniti di utilizzare basi in Qatar, Kuwait, Iraq o addirittura in Giordania. Baghdad dal canto suo è già impegnata, da tempo, a eliminare tutte le basi americane.
Il vero problema è che ormai la situazione è del tutto fuori controllo e il dispiegamento di bagnarole in un mare interno, ovvero in una trappola, non ha grande senso se non dal punto di vista spettacolare: ma non ci si può fidare di Hollywood anche se essa ha costruito gran parte della reputazione dell’America, soprattutto non ci si può fidare dopo il fallimento in Siria, in Afghanistan e in Ucraina dove tutta la tronfia Nato è stata letteralmente ridicolizzata . E quindi adesso non si sa davvero cosa fare, non esiste un piano B esattamente come è accaduto in Ucraina, anche perché l’Opec potrebbe dimezzare la produzione di petrolio e innescare una crisi senza precedenti dell’economia occidentale o l’Iran potrebbe facilmente bloccare il golfo persico ottenendo lo stesso risultato. Gli Usa hanno dovuto smettere di appoggiare il piano segreto israeliano di pulizia etnica dopo il rifiuto dell’Egitto di accogliere nel Sinai tutta la popolazione palestinese e dunque adesso o si convince Netanyahu ad evitare un’immensa strage oppure l’occidente e Israele saranno considerati come il cancro di questo pianeta e avranno molti meno spazi di manovra, compresi quelli monetari, Quelle 74 navi nella vasca da bagno del mediterraneo se le dovranno vendere a meno che non vogliano rischiare la guerra totale.
salvatore giarrusso
La geografia ci aiuta a comprendere quello che sta accadendo. La cartina degli anni 60 nel medio oriente ci da un’immagine molto diversa della cartina attuale. La Palestina è ridotta ad una piccola striscia che viene utilizzata strumentalmente da Israele per dividere e disperdere il residuo del popolo Palestinese. Siamo all’ultimo atto? Stanotte è scattato l’attacco di terra. L’esercito più moderno del mondo che intraprende la “notte della rabbia e della vendetta” dice un generale israeliano. L’occidente dopo avere sfilato davanti a Netanyahu , parla ancora ipocritamente di due stati dopo avere partecipato nel tempo all’occupazione della Palestina. Non c’è giustificazione all’azione di Hamas dei giorni scorsi come non c’è giustificazione al genocidio in atto. Hamas infine è il prodotto dell’atteggiamento dell’occidente e dell’America nel tempo e l’incursione è stata l’alibi per Israele per completare il disegno che aveva nel cassetto, l’estinzione del popolo palestinese. Siamo all’ultimo atto oppure dobbiamo aspettarci un finale che assomigli alla fine della seconda guerra mondiale? Condivido Professore il suo punto di vista e mi creda, sono indignato dalle dichiarazioni servili da parte della politica e del nostro governo. Siamo complici.
agbiuso
Siamo complici, sì. Lo è tutto l’Occidente. Lo è l’Europa ridotta a serva dell’Occidente, vale a dire dell’imperialismo USA.
Ma sino a che ci saranno degli europei liberi la storia e l’onore del nostro Continente saranno ancora salvaguardati.
agbiuso
“La guerra è persa e lo sanno tutti, in Ucraina e nel mondo, ma gli schiavi ucraini devono continuare a immolarsi a maggior gloria dell’Impero d’Occidente”
da“Fino all’ultimo ucraino”. La guerra è persa… ma negli Usa non si può dire
L’AntiDiplomatico, 26.10.2023
Pietro Spalla
Grazie Alberto, se non è un genocidio quello a cui mira Israele poco ci manca. Quello che mi smarrisce è constatare la mancanza di onestà intellettuale di tanti giornalisti e politici, anche di quelli che stimo, che faticano a riconoscere che le ritorsioni di Israele sono spietatamente indiscriminate e nazistoidi, sicuramente più terroristiche delle azioni di Hamas. Mi consolano le recenti critiche di Unicef ed ONU ad Israele
agbiuso
Grazie a te, Pietro, della condivisione e del commento.
Sì, persino il segretario generale dell’ONU ha denunciato l’insostenibilità della vita dei palestinesi sotto il tallone di Israele.
Lo ha fatto anche Erdogan e forse in questo caso era più prevedibile ma, come ho scritto, basta avere occhi e correttezza di analisi per capire che si tratta di un genocidio.