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Il bianco/nero delle Eumenidi

La Thonet delle Eumenidi
Fotografie di Vittorio Graziano
Cucine dell’ex Monastero dei Benedettini – Catania
Sino al 25 maggio 2012

Gli occhi, le mani. Lo sguardo fisso, sereno, malizioso, altero, semplice, inquieto, ironico. Uno sguardo rivolto all’obiettivo di Vittorio Graziano. Quarantacinque donne guardano in questo modo. E ci guardano. Sono avvocate, studentesse, ingegnere, giornaliste, odontoiatre, manager, artiste. Ritratti la cui bellezza e fascino sono davvero capaci di dire a chi troppo a lungo dovesse fissarne la magia «così ti macero vivo, ti strascino sotterra» (Eschilo, Eumenidi, v. 267; trad. di Ezio Savino). Ogni donna è probabilmente la madre dentro la cui vulva si vuole tornare, si dispera di tornare. Ogni donna è questo gorgo fascinoso e tremendo dentro cui vivere e annullarsi. Gli oggetti che tengono in mano e le sedie Thonet sulle quali poggiano sono oggetti apotropaici con i quali il fotografo -maschio- cerca di distanziare da sé la loro potenza. Ma nulla di familiare c’è nella donna, se non la vita stessa tutta intera che dà. «Nel mondo umano esse destinano tutto, con chiara esattezza. Assegnano a uno canti di gioia, a un altro una vita opaca di pianto» (Ivi, vv. 952-955).
Incedono belle e terribili in questo bianco e nero dei loro ritratti. Davvero ogni fotografia è un’immagine funebre, che nell’illusione di arrestare il tempo indica la fine che verrà. La donna è questa vita/morte, è Moira/Eumenide insieme.

5 commenti

  • agbiuso

    Maggio 17, 2012

    @ Vittorio Graziano
    Sono contento che le mie brevi riflessioni sulle tue immagini esprimano quanto hai inteso comunicare e pensare. Hai avuto coraggio a scegliere l’enigma dello sguardo femminile quale oggetto della tua opera. Complimenti a te per come lo hai fatto, per la varietà con la quale hai restituito a ciascuna di queste donne la sua propria identità, pur nell’unitarietà dell’inquadratura.

    @ Dario e Diego
    Grazie ancora una volta per l’incoraggiamento costante a scrivere e a comunicare.
    Voi non siete siciliani ma nell’Isola si dice che (traduco) “un amico pubblico vale più di un conto in banca”. Ecco perché mi sento così ricco 🙂

  • Vittorio Graziano

    Maggio 17, 2012

    Ho avuto modo di capire chi è e cosa fa l’autore, caro Alberto! Mi congratulo perchè oltre a sapere vedere sai esprimere, con un linguaggio affascinante e sapiente nello stesso tempo, quello che percepisci ci debba essere dentro e al di là della suggestione dell’immagine che ti trovi davanti!

  • diegob

    Maggio 17, 2012

    sei un filosofo, caro alberto, ma un filosofo che procede esplorando gli ambiti con la passione dell’artista, uno scultore delle parole

    hai reso la femminilità con una potenza terribile

  • Dario Generali

    Maggio 16, 2012

    Caro Alberto,

    la tua recensione a questa mostra fotografica è come sempre uno splendido pezzo di intelligenza critica e letteraria.
    Con l’uso magistrale degli strumenti offerti dall’arte, dalla letteratura e dalla filosofia, riesci a dare un’intelligibilità alla cose che diversamente sarebbe profondamente celata allo sguardo dei più.
    Un caro saluto.
    Dario

  • Vittorio Graziano

    Maggio 16, 2012

    Molto interessante e particolare il testo da voi riportato, potrei conoscere (magari via email)il nominativo e i recapiti dell’autore di questa presentazione? Desidero complimentarmi! Sono l’autore delle foto, Vittorio Graziano, appunto!

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