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La fotografia come realtà mentale

 

 

La quinta edizione del Med Photo Fest è dedicata ai Paesaggi dell’anima.
Mostre, incontri e seminari si svolgono in vari spazi, tra i quali il Monastero dei Benedettini di Catania, sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche.

In questo ambito si terranno quattro seminari dal titolo complessivo La fotografia come realtà mentale.
In uno di essi affronterò il tema del Paesaggio temporale della mente.
Luogo e orari sono questi:
Coro di Notte del Monastero
17 ottobre 2013
9.30 – 11.30

 

 

 

 

 

 

 

 

Il bianco/nero delle Eumenidi

La Thonet delle Eumenidi
Fotografie di Vittorio Graziano
Cucine dell’ex Monastero dei Benedettini – Catania
Sino al 25 maggio 2012

Gli occhi, le mani. Lo sguardo fisso, sereno, malizioso, altero, semplice, inquieto, ironico. Uno sguardo rivolto all’obiettivo di Vittorio Graziano. Quarantacinque donne guardano in questo modo. E ci guardano. Sono avvocate, studentesse, ingegnere, giornaliste, odontoiatre, manager, artiste. Ritratti la cui bellezza e fascino sono davvero capaci di dire a chi troppo a lungo dovesse fissarne la magia «così ti macero vivo, ti strascino sotterra» (Eschilo, Eumenidi, v. 267; trad. di Ezio Savino). Ogni donna è probabilmente la madre dentro la cui vulva si vuole tornare, si dispera di tornare. Ogni donna è questo gorgo fascinoso e tremendo dentro cui vivere e annullarsi. Gli oggetti che tengono in mano e le sedie Thonet sulle quali poggiano sono oggetti apotropaici con i quali il fotografo -maschio- cerca di distanziare da sé la loro potenza. Ma nulla di familiare c’è nella donna, se non la vita stessa tutta intera che dà. «Nel mondo umano esse destinano tutto, con chiara esattezza. Assegnano a uno canti di gioia, a un altro una vita opaca di pianto» (Ivi, vv. 952-955).
Incedono belle e terribili in questo bianco e nero dei loro ritratti. Davvero ogni fotografia è un’immagine funebre, che nell’illusione di arrestare il tempo indica la fine che verrà. La donna è questa vita/morte, è Moira/Eumenide insieme.

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