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Su Debord

Su Debord

Nella biografia di un «dottore in niente» dedito alle imprese smisurate
il manifesto
26 maggio 2020
pagina 11

Afshin Kaveh ha dedicato a Debord un libro illuminante: Le ceneri di Guy Debord (Catartica, 2020). Ne ho discusso sul manifesto in un articolo dal quale –  per ragioni di spazio – è stata tagliata una citazione dal libro che mi sembra significativa e che riporto qui, a proposito della veloce trasformazione del Maggio Sessantotto in moda. Kaveh ricorda il modo in cui Debord si oppose alle «direzioni leniniste, trotskiste, fanoniste, sartriane […] oltre che castriste, guevariste e maoiste, ben in voga sia nell’immaginario che nella dialettica all’interno di tutto il movimento contestatario dell’annata» (p. 40).
Dalle pagine di questo libro Debord emerge per quello che probabilmente è stato:
 avventuriero, lettore, alcolizzato, stratega, egocentrico, teppista. E soprattutto un uomo libero e di profonda intelligenza, che ci aiuta a comprendere la sostanza, oggi, dello Spettacolo che è diventato la vita collettiva, la Politica.

1 commento

  • KavehAf

    Maggio 29, 2020

    Caro Alberto, credo che le frasi più evocative per meglio comprendere Debord persona/pensiero provengano dalla bocca di chi lo conobbe personalmente: Mario Perniola lo ha definito in più occasioni come “il pensatore più estremista della seconda metà del Novecento”, mentre Gianfranco Sanguinetti, a ben ragione, afferma che “senza la teoria dello spettacolo elaborata da Debord questo mondo rimarrebbe del tutto incomprensibile e incerto”. Eppure la più bella e suggestiva fu a parer mio scritta da quell’unica amicizia che Debord mantenne fino alla fine senza mai allontanarsene:”Guy Debord n’est pas mal connu; il est connu comme le mal” (Asger Jorn, Guy Debord et le problème du maudit). Ho deciso di dedicarmi a questa monografia anche perché sono del parere che la massima di Jorn si sia ribaltata e Debord, oggi, sia davvero mal conosciuto; e non poco. Spero dunque di aver restituito la figura di Debord a quelle stesse parole di Jorn che tanto lo delineano in ciò che tu stesso hai colto: “avventuriero, lettore, alcolizzato, stratega, egocentrico, teppista” ma anche “uomo libero e di profonda intelligenza”.

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