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Canis sapiens

Canis sapiens

Dogman
di Matteo Garrone
Italia, 2018
Con: Marcello Fonte (Marcello), Edoardo Pesce (Simoncino), Alida Baldani Calabria (Alida), Francesco Acquaroli (Francesco)
Fotografia di Nicolaj Brüel
Trailer del film

Marcello si immerge con la sua bambina, l’amata Alida, dentro il mare profondo, immenso, puro anche quando bagna le spiagge immonde di luoghi senza luce. Dimore non finite, palazzi ischeletriti, parchi colmi di lerciume, strutture abbandonate come da una guerra nucleare. Dentro di esse abitano umani lontani e tristi. Tra loro Simoncino, un ex pugile che è venuto al mondo come dispositivo di violenza. Picchia, taglieggia, ruba, consuma droghe. E fa di Marcello il proprio complice e privilegiata vittima. Sino a costringerlo alla galera al posto suo. Marcello torna dal carcere e riapre tra quelle lande desolate il negozio nel quale accudisce, pulisce, nutre i cani che gli vengono affidati. Piccoli o enormi che siano, li chiama «Ammore» e sempre riesce a placarli, a farseli amici. Canis sapiens. Marcello chiede e pretende dal suo aguzzino un poco di rispetto e delle scuse. L’esito non potrà che essere mortale.
La fotografia di Nicolaj Brüel disegna una luce livida che non illumina gli spazi ma li costruisce nella mente. Lo sguardo dell’attore Marcello Fonte è la tenerezza perduta nella melma, è la malinconia dell’inevitabile, è «die Protestation gegen das wirkliche Elend. […] Ist der Seufzer der bedrängten Kreatur, das Gemüt einer herzlosen Welt, wie sie der Geist geistloser Zustände ist» (Karl Marx, Zur Kritik der Hegelschen Rechtsphilosophie. Einleitung, 378), è protesta contro una miseria vera, è sospiro della creatura oppressa, è l’anima di un mondo senza cuore, com’è lo spirito di una condizione da cui ogni spirito è stato cancellato. Ma arriva l’istante nel quale tutto questo non è più sopportabile e la creatura oppressa si vendica. La vendetta diventa allora umanità; inevitabile, dolente e vincente umanità. Il grumo di buio è stato rimosso e nel mondo c’è un po’ più luce. È questo la vendetta sacra, è questo la vendetta necessaria. La vendetta contro il malvagio riscatta la vergogna della specie e restituisce la dolcezza del mare, il lucore di un possibile orizzonte.

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