L’isolamento non esiste nel mondo dei saperi
il manifesto
19 novembre 2014
pag. 11
«Ninfe ed ellissi. Frammenti di storia della cultura tra Dilthey, Usener, Warburg e Cassirer», il libro di Giancarlo Magnano San Lio, per Liguori editore. Come si scardinano le polarità di apollineo e dionisiaco, caos e razionalità, conscio e inconscio.
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4 commenti
agbiuso
L’amico, professore, storico della filosofia Giancarlo Magnano San Lio è morto ieri sera nella sua casa di Catania. Al di là dell’opera scientifica e didattica – un docente dalle cui lezioni si imparava con piacere – lo ricorderò sempre per i suoi modi da antico signore, una rarità.
Il 13 marzo del 2022, a seguito della mia sospensione dal servizio causata dalla mancata obbedienza all’ordine di vaccinarmi, il Prof. Magnano mi inviò il seguente messaggio:
«Caro Alberto, non entro nel merito della questione, sai che io ho purtroppo ben altro da lamentare riguardo storture e ingiustizie e che per ora ho scelto la via del silenzio, fino alla fine della vicenda. Ma ho scritto tutto,fatti e misfatti, perché la storia non perda niente di queste nefandezze, nel loro piccolo e per quel che valgono. Un giorno vedremo. Ma qui scrivo all’amico e alla persona che apprezzo e rispetto, prima ancora che al collega: considero una grave perdita per tutti la tua momentanea assenza dall’università e personalmente molto me ne rammarico. Ti giunga il mio abbraccio affettuoso e l’augurio di riaverti presto, nella comune convinzione che,nonostante tutto, dobbiamo continuare a credere e lavorare per un domani migliore. A presto, dunque!»
E questa la mia risposta:
«Grazie, caro Giancarlo, delle tue parole, della vicinanza, della fiducia. Anche questo male, anche tante insensatezze costituiscono il tessuto dei giorni. Spero che in un tempo non lontano potremo leggere la tua testimonianza su ciò che è stato fatto a te e all’Ateneo. Per quando riguarda me, mi dispiace soprattutto per gli studenti, che sono affranti e che credo siano stati privati di un loro diritto a seguire tre corsi i cui contenuti erano stati preparati da tempo. La loro vicinanza in questi giorni mi ha stupito».
Dinamismo - agb
[…] dell’importanza del saper disegnare, della padronanza di ogni tecnica pittorica e plastica. Come Aby Warburg, anche Boccioni raccolse in un Atlante della memoria molte riproduzioni di opere che vanno dalla […]
agbiuso
Caro Diego, hai colto molto bene quanto ho inteso dire in questa recensione e ciò che in generale sostengo a proposito del nostro stare immersi nel mondo.
Assai bella l’immagine del diventare tutt’uno con l’acqua che ci disseta. Sì, la conoscenza è esattamente questa sorgiva che mai smette di zampillare.
“Il bagliore ultimo è oltre il testo stesso”. È assolutamente vero. È quell’oltre che fa la Differenza.
Ordinatissimo quindi il tuo scrivere, del quale ti ringrazio, così come della rilettura di Temporalità e Differenza 🙂
diego
una recensione molto interessante, in generale anche la tua filosofia avversa ogni dualismo, seppur nella consapevolezza che senza «differenza» non possiamo nulla capire o anche concepire
il corpomente centro isotropo non puo’ certo conoscere a compartimenti stagni, sarebbe come se noi, abbeverandoci ad una sorgiva fonte, al termine d’una salita, non diventassimo tutt’uno con l’acqua che ci disseta, non fossimo coinvolti dal piacere del bere
è tutta un’unica esperienza, il conoscere e il vivere, e quando leggo un libro bello (sto rileggendo «Temporalità e Differenza») il testo e me stesso non sono più separabili, perchè il testo è diventato parte di me
è questa unità, secondo me, quella a cui spesso fai riferimento, caro Alberto, certo nel rigore di studi seri e completi come i tuoi, ma il bagliore ultimo è oltre il testo stesso, è il quel qualcosa che solo personagi come Colli e pochi altri sanno evocare
un po’ disordinato il mio scrivere, ma tu sai bene con chi hai a che fare, e porti pazienza