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Un’esperienza teoretica e didattica

FILOSOFIA E LETTERATURA
Un’esperienza teoretica e didattica

in Pensare (con) la ‘letteratura’. Temi e modelli di ‘filosofia della letteratura’
a cura di Adriano Ardovino, Guido Baggio, Luca Illetterati, Giusi Strummiello
Mimesis, Milano-Udine 2024 (ma uscito nel 2025)
Pagine 333-349

Pdf del saggio

Indice
1. Un’esperienza educativa
2. Friedrich Dürrenmatt
3. Carlo Emilio Gadda
4. Louis-Ferdinand Céline
5. Alessandro Manzoni e Stefano D’Arrigo

Abstract

At the suggestion of the Associazione Studenti di Filosofia di UniCt (ASFU), I have been teaching a series of lessons entitled Philosophy and Literature for some years now. From 2018 to 2024 the lessons were dedicated to Proust, Dürrenmatt, Gadda, Céline, Manzoni, D’Arrigo, Ungaretti. As fields and places of existential hermeneutics, philosophy and literature, when practised on the living body of the text, show the identity of the human word in its revelation of the power and the difference of expressive forms that try to intuit and communicate the complexity in different forms of the societies from which the works come, the power of the worlds that they embody and manifest, the constancy of the human condition and the fruitfulness of the thought that studies it.

Su proposta dell’Associazione Studenti di Filosofia di UniCt (ASFU), da alcuni anni svolgo un ciclo di lezioni intitolato Filosofia e letteratura. Dal 2018 al 2024 le lezioni sono state dedicate a Proust, Dürrenmatt, Gadda, Céline, Manzoni, D’Arrigo, Ungaretti. Come ambiti e luoghi dell’ermeneutica esistenziale, se praticate sul corpo vivo del testo, filosofia e letteratura mostrano l’identità della parola umana nella sua potenza disvelatrice e la differenza di modi espressivi che cercano di intuire e comunicare in forme diverse la complessità delle società dalle quali le opere scaturiscono, la potenza dei mondi che incarnano e manifestano, la costanza della condizione umana e la fecondità del pensiero che la indaga.

Il libro raccoglie gli Atti del Convegno della Società Italiana di Filosofia Teoretica (SiFIT) che si svolse a Chieti e Pescara nell’ottobre del 2023. Qui si può ascoltare l’audio della mia relazione: Logos.
L’immagine di apertura raffigura la Sala Teresiana della Biblioteca Braidense di Milano.

Il Classico I

È uscito il numero 32 (anno XV, maggio 2025) di Vita pensata.
Copio qui l’editoriale, che si può leggere anche a questo indirizzo: Il Classico I

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Sostanza? Invenzione? Ermeneutica? Esempio tra i massimi di storicismo? Oggetto ludico e polemico? Manifestazione di conformismo o struttura che dissolve le mode? L’origine e la natura del Classico rimangono un enigma. Uno stimolante enigma, tanto è vero che questo tema ha suscitato un interesse tale da indurci a proporre due numeri della rivista a esso dedicati.
In entrambi troveremo delle riflessioni teoriche e dei casi specifici di discussione della natura classica di un autore o di un’opera. In questo numero 32 si analizzano quindi il canone classico dell’architettura; la relazione tra arte contemporanea, classicismo e anticlassicismo; una discussione fortemente critica sul classico come paradigma e modello perdente.
Tra le analisi della natura classica di un’opera o di un’epoca troveremo Debord, Michelstaedter e Warburg, la cultura tedesca del Novecento, le suggestioni greche che è possibile individuare nelle arti marziali, la rappresentazione di Eros nella manifattura neoclassica.
A questi contributi si aggiungono la prima parte di un saggio sugli elementi dualistici del pensiero leopardiano e la presentazione di un classico della filosofia del Novecento qual è Maurice Merleau–Ponty.
Ci sembra che dall’insieme di questi testi emerga la natura dialettica del Classico, che ha bisogno di memoria tanto quanto di oblio. La vita umana, infatti, sia quella individuale sia quella delle culture e dei popoli, ha bisogno di ricordare per non smarrire identità e radici, ha bisogno di dimenticare per filtrare e selezionare dall’immenso patrimonio di ciò che è accaduto quanto può essere ancora vitale e fecondo nel tempo che di volta in volta chiamiamo presente.
«Per ogni agire ci vuole oblio: come per la vita di ogni essere organico ci vuole non soltanto luce, ma anche oscurità» afferma saggiamente Nietzsche nella Seconda Inattuale («Opere», Adelphi, vol. III/1, p. 264). Il Classico è probabilmente l’ombra necessaria a temperare la luce troppo intensa del presente, la sua forza. Ma deve essere un’ombra misurata e feconda e non una luce altrettanto intensa. In questo modo il presente si dispiega e si apre verso il futuro, conservando il chiaroscuro del pensiero e del passato, senza il quale la potenza del presente rischierebbe di accecare.
L’ignoranza della storia e del passato che permea in modo sempre più inquietante le istituzioni formative e politiche dell’Europa contemporanea è dunque segno di un declino che questo numero di Vita pensata intende esplicitamente contrastare poiché chi smarrisce la propria identità non può entrare in nessun dialogo con l’altro da sé, con la differenza. 

Sarah Dierna su Logos

Sarah Dierna
La letteratura è anche sempre filosofia
Recensione a:
Logos. Scritti di estetica e letteratura
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
22 aprile 2025
pagine 1-6

«Che si tratti di una coniugazione voluta come nella narrativa di Leonardo Sciascia o spontanea come nella potenza letteraria di Borges e Dürrenmatt; che sia l’esito di un’ermeneutica letteraria come accade nel critico Giuseppe Savoca; che avvenga nella forma poetica di Eugenio Mazzarella o alla maniera barocca di Carlo Emilio Gadda, la letteratura è sempre anche filosofia. L’ultimo libro di Alberto Giovanni Biuso, Logos. Scritti di estetica e letteratura, fa trasparire tale connubio a ogni pagina, capitolo e sezione che compone questo ampio volume il quale prosegue, per forma, intenti e disposizione, Chronos. Scritti di storia della filosofia, uscito per la stessa collana di Mimesis nel 2023.
Mentre quest’ultimo testo ha fatto emergere, sia pur in modo variegato e non sempre manifesto, i dispositivi dell’essere, del tempo e della materia che guidano il pensare filosofico dell’autore, gli scritti di estetica, di letteratura e di arti visuali toccano con disincanto e delicatezza la dimensione profonda dell’umano: gli archetipi della guerra e del viaggio, le passioni che lo sconvolgono – prima fra tutte l’amore – la costitutiva solitudine e, sopra ogni cosa, il trionfo della morte. […]
L’espressione letteraria così come la forza delle immagini – a cui l’autore dedica una sezione visuale – possiedono una potenza evocativa, una capacità comunicativa che rendono anche molte manifestazioni artistiche dei capolavori filosofici attraverso i quali è possibile portare ‘a evidenza, comprensione e dolore ciò che di più radicale gorgoglia nelle vite’; se c’è una differenza rispetto alla scrittura filosofica più stringente e teoretica, essa risiede nel fatto che nella poesia, nella letteratura e nelle arti visuali ‘è il mondo stesso che prende la parola, che si fa parola’ per mezzo di un linguaggio in cui la forma lirica e narrativa fa ‘in modo che dei corpimente possano comprendere’ così da trasformare il fango dell’esistenza nell’oro della conoscenza che riscatta la vita investendola di una luce che non cancella il principio dionisiaco del mondo ma impara ad accoglierne la necessità e a esprimerla mediante la forma e l’equilibrio pacato di Apollo».

Logos

LOGOS
Scritti di estetica e letteratura
Mimesis Editore, Milano-Udine 2025
«Percorsi di confine, 40»
Pagine 444
€ 38,00

Risvolto di copertina
«Al di là di ogni distinzione troppo netta tra i saperi, tutte le scienze hanno al loro cuore la parola. Il lavoro filosofico è dunque sempre anche una ricerca espressiva, che diventa in questo libro teoria estetica, indagine sulle narrazioni, analisi di miti e di figure, studio delle immagini e della loro potenza tra gli umani. E diventa parola letteraria. Questo accade non soltanto nel racconto che chiude il volume ma anche in tutta la sezione dedicata alle arti visuali, che costituisce una narrazione sul tempo, sulla finitudine, sul limite intrinseco a ogni essere e agire dell’umano.
Logos è un libro che dà conforto dentro questa finitudine ed è un libro implacabile nell’indicare il nulla da cui si proviene, il niente verso il quale si va. È dunque una meditazione platonica che mentre accoglie l’inevitabile sorride alla bellezza della quale il mondo è intriso e che lo sguardo del filosofo sa comunicare»

Scheda sul sito dell’editore

INDICE

I Linguaggio ed estetica
1 Il λόγος come dimora / mondo
2 Λόγος ed estetica in Nietzsche
3 Solitudine e comunità, una prospettiva estetica
4 Tra filosofia e letteratura
5 L’arte contemporanea come festa e mobilitazione
6 Sull’apocalisse estetica

II Concetti e figure
1 Apollo / Forma
2 Dioniso e il suo mito
3 La Sicilia, enigma greco
4 Il fiume, l’amore, la morte
5 Pilato, il Sacro
6 Arte e scienza barocche
7 bbook, materia e forma
8 Arte e ibridazione

III Letteratura
1 Eschilo
2 Euripide
3 Ovidio, metamorfosi
4 Ovidio: seduzione e felicità
5 Leopardi
6 Verga, la letteratura come antropologia
7 Album Proust
8 Proust, l’omerico
9 Beckett/Proust
10 Céline, gli umani, la medicina
11 Céline, sulla guerra, contro la guerra
12 Il disincanto gnostico di Albert Camus
13 Savoca / Ungaretti
14 Pavese pagano
15 Gadda. «Barocco è il mondo»
16 Pasolini contemporaneo
17 Il mare e la morte nell’opera di Stefano D’Arrigo
18 Sciascia, lo spinoziano di Sicilia
19 Retablo
20 Il Mediterraneo di Vincenzo Consolo e quello della storia
21 Il mito come storia. Cinque drammi di Friedrich Dürrenmatt
22 D’Ascola. Del suo Stile
23 La poesia mistica di Eugenio Mazzarella

IV Arti visuali
1 Robert Mapplethorpe. Il corpo come forma
2 Martin Bogren. Il silenzio della luce
3 Kamil Vojnar. Il Tempo, la Morte
4 Kim Boske. Verde / Intrico
5 Ninni Romeo. Nel Tempo
6 Catherine Balet. Navigare nella nostra solitudine
7 Nicolas Descottes. Materia
8 Jennifer Thoreson. Dissonanza e proliferazione
9 Vivian Maier. Assenza
10 Claudius Schulze. ὕβρις
11 Jamie Diamond – Elena Dorfman. Creature proustiane
12 George Marazakis. Dentro il mondo
13 Montserrat Diaz Mora. Il corpotempo
14 Tamas Deszö.  Epilogo?
15 Franco Carlisi. Sciauru
16 Angelika Kollin. I corpi delle donne
17 Pierluigi Ciambra. L’infanzia, la morte
18 Carlo Traini. Il corpo nello spazio
19 Aldo Palazzolo. Dissolvenza e luce
20 Nicola Buonomo. I luoghi, la gioia
21 Euripide a Siracusa
22 Volti della memoria. Corpi e luce nell’opera di Dario Marzola
23 Il «Remplacement» di Robert Doisneau
24 I Rinascimenti di Bill Viola
25 Attilio Scimone. La terra metafisica
26 Kubrick gnostico

Appendice
Di stelle e di buio. Un racconto

Indicazioni bibliografiche
Indice dei nomi
Nota al testo

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RECENSIONI

Sarah Dierna
La letteratura è anche sempre filosofia
Recensione a:
Logos. Scritti di estetica e letteratura
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
22 aprile 2025
pagine 1-6

 

Ždanov

Ždanov
Sul politicamente corretto
Algra Editore, 2024
«Contemporanea, 9»
Pagine 160
€ 14,00

In una libera Repubblica è lecito a chiunque di pensare quello che vuole
e di dire quello che pensa.
(Spinoza, Tratctatus Theologico-Politicus, titolo del cap. XX)

 

 

Questa la quarta di copertina, firmata da Davide Miccione, Direttore della collana nella quale il libro esce:
«Il politicamente corretto, l’oblio del corpo e della biologia, il crollo di ogni tentativo di trasmettere un’attitudine alla comprensione del reale, l’odio per la propria storia culturale e le sue feconde contraddizioni, il tentativo di operare ortopedicamente sul linguaggio. Questi sono alcuni degli argomenti di Ždanov. Evocando sin nel titolo i guardiani delle più ottuse ortodossie novecentesche Biuso compie una difesa solenne e dolente e a volte dura e beffarda della necessità di serbare il pensiero, la libertà e la nostra natura cercante di fronte a chi ha deciso di maneggiare la bontà e i valori come fossero un randello o un sudario» .

E questa è la pagina introduttiva:
«Andrej Aleksandrovič Ždanov (1896-1948) fu, tra l’altro, capo del Dipartimento per l’agitazione e la propaganda dello Stato Sovietico. In questa veste elaborò una Dottrina per la quale ciò che viene chiamato scienza, cultura e conoscenza deve essere sempre subordinato agli scopi supremi della pubblica autorità, a ciò che tale autorità ritiene essere un Valore, costituire il Bene. Questo libro intende mostrare che lo spirito di Ždanov, lo ždanovismo, pervade di sé molti fenomeni collettivi e molta elaborazione culturale del XXI secolo e soprattutto intrama la tendenza omologatrice, uniformante e politicamente corretta dei media, della rete Internet, delle università e dei governi. In questo senso, Ždanov non è un testo dedicato soltanto al politicamente corretto ma costituisce un tentativo di ragionare sulla difficoltà o persino sulla impossibilità di buona parte della cultura dominante di pensare il mondo. Di questo inciampo il politicamente corretto è spesso l’aspetto più grottesco e in ogni caso emblematico e assai grave.
Naturalmente, il libro avrebbe potuto intitolarsi anche Goebbels. Sul politicamente corretto» (p. 9)

Il libro si compone di una premessa, sei capitoli e l’indice dei nomi:

Un titolo
1. Un sintomo
2. Umanitarismo
3. Contro l’etica
4. La dissoluzione della scuola e delle università
5. Femmine e maschi
6. In difesa delle libertà
Indice dei nomi

Il volume è disponibile in varie librerie e sul sito dell’editore, che ringrazio ancora una volta per l’apertura e il coraggio che mostra nel pubblicare libri così critici nei confronti delle idee dominanti.

 

Recensioni

Marcosebastiano Patanè su il Pequod, n. 10, dicembre 2024

Federico Nicolosi su Dialoghi Mediterranei, n. 70, novembre-dicembre 2024

Stefano Isola su ACrO-Pólis, 25 agosto 2024

Marta Mancini su Aldous, 3 luglio 2024

Enrico Palma su Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee, 11 giugno 2024

Sergej su girodivite.it, 23 maggio 2024

Sarah Dierna su Discipline Filosofiche, 29 aprile 2024

 

Logos

Metto qui a disposizione il file audio della relazione che ho svolto a Chieti il 12.10.2023 in occasione del III Convegno della Società Italiana di Filosofia Teoretica (l’audio dura 27 minuti).

Il titolo della relazione fa riferimento a un’esperienza teoretica e didattica vissuta in questi anni insieme all’Associazione Studenti di Filosofia Unict. Ho cercato di descrivere le motivazioni, le modalità e gli obiettivi che dal 2018 al 2023 ci hanno stimolato a leggere (e discutere) Proust, Dürrenmatt, Gadda, Céline, Manzoni, D’Arrigo.
Il titolo Logos fa riferimento in particolare a una risposta che ho dato durante la discussione seguìta alla relazione. Mi è stato chiesto infatti quale fosse l’elemento unificante di questa esperienza, che cosa gli scrittori studiati avessero in comune. Questi elementi sono naturalmente molti ma centrale è la gloria della parola, la capacità che i grandi narratori e poeti hanno di fare dell’esperienza dolorosa e tenace della vita uno strumento di comprensione e un’espressione di bellezza, il λόγος appunto.

Le riviste

Il respiro delle riviste
in Dialoghi Mediterranei
n. 61, maggio-giugno 2023
pagine 156-161


Indice

-L’utilità e il danno del digitale per le riviste
-Riviste universitarie, il caso del CORIFI
-La valutazione (anche) delle riviste
-La valutazione come dispositivo politico
-Conclusione: il respiro del labirinto 

Il numero 61 di Dialoghi Mediterranei ha dedicato una sezione alle riviste scientifiche e di cultura, alla funzione che esse svolgono nel presente, ai rischi che scompaiano, alla possibilità che invece rafforzino il loro statuto di indispensabile luogo di dialogo, scienza e libertà.
Ho partecipato molto volentieri a questa discussione, con un testo nel quale ho cercato di indicare, appunto, «l’utilità e il danno del digitale per le riviste»; di accennare alla loro vicenda dal Settecento a oggi; di approfondire il caso delle riviste di area filosofica in Italia; di discutere della funzione che le riviste e la loro classificazione – scientifiche/non scientifiche; normali/di classe A – svolgono nell’attribuzione dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), vale a dire del requisito da alcuni anni indispensabile per accedere ai concorsi per diventare professore universitario.
Ho concluso citando un grande bibliotecario, Jorge Luis Borges, e ribadendo la convinzione che qualunque cosa accada, qualunque sia l’evoluzione, il destino, la metamorfosi dei libri e delle riviste nelle quali da secoli trova spazio, si esprime e si condensa la conoscenza che tentiamo del mondo e di noi stessi, in ogni caso la parola scritta, la parola pensata, rimane il respiro dell’umano, la sua condizione di vita, la sua nobiltà. 

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