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La mente e la sua storia

La mente e la sua storia

Lunedì 22 aprile 2024 alle 15.30 nell’Aula Pero del Policlinico G. Rodolico dell’Università di Catania terrò un seminario per la Scuola di Specializzazione in Psichiatria del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. L’argomento sarà Una storia filosofica della mente e la partecipazione è aperta a chi fosse interessato.

La mente è un’invenzione recente.  Le sue scaturigini si possono trovare nel dualismo cartesiano e nei suoi sviluppi –pro o contra– nel XX secolo.  Prima di tale inizio, i termini πνεύμα, ψυχή, spiritus, anima, indicavano qualcosa di profondamente diverso rispetto al significato cartesiano e moderno di una res  contrapposta al corpo. Il pensiero greco arcaico, poi, ignora tale contrapposizione e concepisce il νοῦς  come l’insieme coordinato e plurale delle sensazioni, percezioni, emozioni, attività del σῶμα: un insieme distribuito nei diversi organi, il cui procedere unitario è appunto il corpo inteso non come materia inerte ma in quanto unità vivente e vissuta del pensare e dell’esserci.
La mente non è una cosa ma è un evento plurale, intersoggettivo, dinamico; è una relazione dentro la quale si crea una realtà nomade e complessa nella quale prevalgono di volta in volta determinate sensazioni, credenze, sentimenti, poiché la vita psichica è il cangiante risultato delle spinte, pulsioni, atteggiamenti e rappresentazioni più diverse. È su tale fondamento che propongo di definire la specie umana come un dispositivo semantico mobile sia nello spazio sia nel tempo.

2 commenti

  • Luca

    Aprile 22, 2024

    Così a caldo e un po’ libera-mente direi che forse proprio in quanto la mente è “dispositivo semantico mobile” il noi-medio incontra difficoltà orientativo-gestionali e tende a cercare semplificazioni e polarizzazioni che riducono la mobilità mentale alla fissità stereotipale! Così poi combattiamo l'”asse del male” e gli “antiscientifici no-vax” nonché tutti i veri novatori del pensare e del dire…

  • Michele Del Vecchio

    Aprile 19, 2024

    Ottimo. Ti assicuro che mi piacerebbe moltissimo essere presente alla lezione-conversazione che terrai alla scuola di specializzazione in psichiatria. La tua definizione di mente come “evento plurale intersoggettivo”,e la successiva, che da essa scaturisce, ossia la definizione di umanità quale “dispositivo semantico mobile” mi sembrano centratissime.Condivido anche le altre indicazioni di mente e approvo pienamente il richiamo a Cartesio e alla sua ambigua svolta metafisica. Corretti,anche, gli accostamenti tra “mente-evento” e “mente-relazione”. In entrambi tu metti bene in luce la dimensione autopoietica della mente, anche di quella affetta da patologie. La mente è una dimensione fortemente creativa e al tempo stesso altamente ricettiva, dotata anche del potere di “nominare”, di “indicare” e quindi di conoscere e riconoscere. Un caro saluto.
    Più avanti, tra qualche settimana o tra un paio di mesi, vorrei sottoporti una questione su cui sto raccogliendo stimoli, testimonianze, riflessioni che hanno in comune un tema:quello del “riconoscimento” o della perdita/impossibilità di forme condivise di “riconoscimento” . A partire dalla esperienza estetica. A presto.

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