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Deliri e trapianti

Mente & cervello 106 – ottobre 2013

 

La manifestazione delle emozioni è pressoché identica non soltanto tra tutti gli umani -al di là delle etnie, dei luoghi, delle culture- ma anche tra gli umani e i primati. Gli studi più recenti confermano la correttezza anche della classica catalogazione darwiniana delle emozioni primarie: rabbia, paura, disprezzo, felicità, tristezza, sorpresa e disgusto. Lo sviluppo e le dinamiche di queste e di altre emozioni possono condurre a sindromi che sono state definite nel corso dei secoli con espressioni e termini quali follie demoniache, dementia praecox, schizofrenia ma che non costituiscono una sola malattia bensì un insieme differenziato di disturbi talmente complesso da resistere sinora a una spiegazione completa e quindi a delle terapie adeguate. In generale, sembra che «nel delirio depressivo l’esperienza tende a orientarsi sulla propria persona, nel delirio schizofrenico sull’ambiente circostante» (P. Garlipp, p. 45). Le manifestazioni di tali deliri sono davvero molto numerose, gravi, anche bizzarre. Ne ricordo soltanto alcune: «Delirio d’amore. Lo so che lui mi ama. Solo che non può dirmelo, altrimenti sua moglie se ne accorge. […] Delirio di gelosia. So che mia moglie mi tradisce. Ne sono sicuro proprio perché lei insiste a negare. […] Delirio genealogico. Lei non sa con chi sta parlando. Io sono imparentato con la famiglia reale di Danimarca. […] Delirio di grandezza. Il mondo mi appartiene. […] Sindrome di Cotard. Sono un cadavere già decomposto». E così via (Id., 46-49). La psicologa Eleanor Longden ha subìto (e ancora a volte subisce) una delle espressioni più antiche della schizofrenia: sentire voci terribili, minacciose, autorevoli. Ne è in gran parte uscita e ha compreso «che le voci più negative e aggressive rappresentavano le parti più ferite di me stessa», quelle il cui paziente ascolto le ha consentito di maturare un «crescente senso di compassione, accettazione e rispetto verso me stessa» (E. Longden, 43). Un’esperienza, questa, che conferma come amare noi stessi -o almeno avere misericordia nei confronti dei nostri limiti- sia una delle condizioni per amare anche gli altri e, più in generale, per affrontare con razionalità la durezza dell’esistere. Non dobbiamo inventarci alibi ma non dobbiamo neppure accanirci contro di noi.

Una delle più odiose mancanze di misericordia è quella che riguarda la predazione di organi che si scatena quando una famiglia viene colpita dalla tragedia di una morte improvvisa. L’articolo di Daniela Ovadia che ne parla su questo numero di Mente & cervello mi sembra davvero lacunoso perché, nonostante qualche segnale lessicale di tipo neutro, sta tutto dalla parte delle lobby mediche e ospedaliere che speculano sui trapianti. Il titolo dell’articolo –Donare una parte di sé– accompagnato dalla tenera immagine di un uomo che tiene in mano la riproduzione di un cuore, è poco scientifico e molto ideologico. Ovadia informa correttamente che se «la persona ha espresso parere negativo» quando era sana, allora «non si può fare nulla, nemmeno con l’assenso dei familiari» e ricorda anche che nel caso, invece, di mancata manifestazione della propria volontà, la famiglia ha un potere di veto (p. 78). In realtà il Decreto attuativo previsto dalla L. 91/99 art. 5 non è stato emanato, quindi l’opposizione della persona in vita non ha modo di esprimersi secondo legge con le dovute garanzie, tanto più che alle Disposizioni Transitorie art. 23 il Centro Nazionale Trapianti ha agganciato vari artifici contro legge (Asl, anagrafe, carta d’identità, associazioni varie, medici di famiglia, tesserino Bindi, e altro) che non offrono alcuna garanzia alla persona, in particolare ai soggetti privi di famiglia; famiglia la quale mantiene -per chi non si è espresso in vita- il diritto di opposizione scritta entro le 6 ore dall’accertamento di morte cerebrale. Un diritto di veto molto importante nei confronti della volontà biopolitica che vede in ogni cittadino un fornitore di organi sostitutivi. E invece l’autrice stigmatizza il fatto che «le famiglie sembrano essere l’ostacolo principale alla donazione d’organi non solo in Italia, ma un po’ in tutto il mondo» (Ibidem).

Ovadia prosegue poi cercando -come sempre e banalmente avviene in questi casi- di suscitare sensi di colpa in coloro che non mettono a disposizione i propri organi. Sensi di colpa che vengono esplicitamente teorizzati da alcuni studiosi come utilissimi al fine di aumentare il numero dei cosiddetti donatori: «Bisognerebbe quindi puntare anche sui sensi di colpa di chi si rifiuta a priori di aderire alle campagne di donazione» (82). Viene auspicata la presenza di psicologi “esperti in donazioni” e si raccomanda di distanziare l‘«annuncio  di morte dalla richiesta di donazione», allo scopo di far crescere le possibilità di una risposta consenziente da parte della famiglia (80). L’articolo giudica eccessivo il timore di molti «che, in caso di gravi incidenti, chi ha autorizzato l’espianto degli organi dopo la morte non riceva gli interventi che potrebbero salvargli la vita» (81). E invece è proprio questo che troppo spesso accade, come documentano ampiamente i casi raccolti e denunciati dalla Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente .

La questione scientifica ruota intorno al concetto di morte cerebrale, che molti studiosi danno per indiscutibile e che invece è soltanto una delle possibili letture di un fenomeno assai complesso qual è il morire. Ovadia scrive che «secondo gli standard medici attuali, la morte cerebrale è considerata il segnale certo del decesso di una persona. La legge italiana consente l’espianto degli organi solo se la morte cerebrale è constatata da tre medici -tra cui un neurologo- facenti parte di un’apposita commissione e dopo 24 ore di osservazione senza modificazioni dello stato del paziente» (79). In realtà le ore richieste dalla legge sono 6 e non -come scrive Ovadia- 24 e di fatto accade regolarmente che persino tempi così ristretti non vengano rispettati; accade che la fretta –nel caso dei trapianti la velocità è tutto-, le menzogne, gli interessi economici, lo sciacallaggio conducano a macellare dei corpi vivi. Il concetto di morte cerebrale è infatti sottoposto in ambito scientifico a discussioni e a critiche radicali e invece nella pratica lo si utilizza per legittimare comportamenti gravissimi per la dignità delle persone.

Sulla questione dei trapianti convergono elementi assai diversi quali: slanci etici da parte dei singoli; interesse personale nel caso prima o poi si avesse bisogno di organi altrui; grave disinformazione da parte del mainstream mediatico; pressappochismo e incompetenza dei decisori politici (e a volte anche corruzione); indecidibilità scientifica e filosofica sull’esatto statuto ontologico del morire; enormi -e preponderanti- interessi finanziari da parte di una varietà di soggetti.
Non si tratta di stabilire statisticamente se e quanti escano dal coma cerebrale. Si tratta di impedire che il bisogno di organi e il loro scambio medico-affaristico prendano il sopravvento sul diritto di ciascuno di essere curato con la massima attenzione possibile, senza che i corpimente ancora pulsanti diventino un semplice materiale di ripristino di corpimente altrui, anche con le migliori intenzioni. Accettare un simile punto di vista apre infatti la strada all’affermarsi di una posizione che vede i singoli esseri umani come parte di un tutto che è lo Stato, il quale sarebbe autorizzato a entrare -letteralmente- dentro i corpi umani, dopo aver stabilito già da molto tempo il suo diritto a fare di questi corpi uno strumento di lavoro (sfruttamento), uno strumento di guerra (servizio militare), uno strumento di arricchimento (i corpi come destinatari dall’inarrestabile flusso pubblicitario televisivo), uno strumento di discriminazione specista (la vivisezione sui corpi degli altri animali e le pratiche a essa correlate). Si tratta di ciò che Michel Foucault ha ben descritto come biopolitica, vale a dire il culmine del potere e dei suoi strumenti di controllo sul singolo e sulle comunità.

 

18 commenti

  • agbiuso

    Febbraio 10, 2018

    Un altro, breve e lucido, articolo di Roberto Fantini sulla questione dei trapianti di organi.
    Un cuore che non ha mai smesso di battere
    Flip News, 8.2.2018

    Gli aspetti problematici dei trapianti di cui non si vuole parlare …

    E’ indubbiamente toccante la storia di quel padre che ha deciso di intraprendere la ricerca della persona che ha ricevuto, venti anni fa, il cuore trapiantato del figlio, per poter avere la gioia di ascoltare ancora il battito di quel cuore tanto amato. E certamente molto toccante è anche quanto scritto, a proposito del caso analogo di una madre fiorentina, da Ferdinando Camon (Avvenire 1 febbraio 2018), il quale esalta con passione la scelta della donazione degli organi come gesto di grande generosità, definendo il “Donare una parte di se stesso” come dono “immenso”, che, proprio perché tale, sarebbe impossibile da misurare. Dichiarando anche che, se noi italiani “stiamo diventando un discreto popolo di donatori”, ciò si starebbe verificando perché staremmo “passando da una concezione per cui ‘ il mio corpo è mio, appartiene a me e basta’, a un’altra concezione, per cui ‘ il mio corpo appartiene all’umanità, se a me non serve più ma all’umanità serve ancora, può prenderlo’”.
    Ciò nonostante, trovo assai discutibile che, in nome della tanto esaltata sconfinata bellezza del donare, non si prendano in considerazione con la necessaria lucidità alcuni aspetti critici della questione:

    Il fatto che stia aumentando la disponibilità ad essere considerati donatori di organi post mortem, non potrebbe anche essere molto più semplicemente spiegato in base all’indubbia efficacia della continua opera di propaganda a cui siamo sottoposti, volta ad enfatizzare soltanto gli aspetti positivi, occultando sistematicamente gli aspetti problematici, nonché impedendo qualsivoglia forma di espressione critica e di aperto e pluralistico dibattito etico e scientifico sull’argomento?
    Parlare di un diritto dell’umanità di servirsi del nostro corpo quando a noi “non serve più” deve inevitabilmente presupporre l’esistenza di criteri certi e garantiti in base a cui stabilire quando ciò potrebbe correttamente e lecitamente verificarsi. Ma potremo mai escludere il sospetto e il timore che la cosiddetta “umanità”, che, di fatto, è sempre una certa società in un certo tempo e in certo luogo, potrebbe essere tentata (in funzione dei propri interessi) di coniare o semplicemente favorire criteri che facilitino e accelerino il momento in cui sia possibile parlare di un corpo mio che a me “non serve più”?
    E quanto potrebbe essere ritenuto eticamente e giuridicamente accettabile il fatto che, al posto del naturale e legittimo proprietario, siano soggetti altri chiamati a decidere in merito al se e al quando detto corpo “non gli servirebbe più”?
    Donare se stessi sarà senza dubbio molto bello e nobile, ma quanto può essere ritenuto legittimo donare il corpo di un altro, impossibilitato ad esprimere la propria volontà?
    Se un cuore di un cosiddetto defunto continua a battere nel corpo di un’altra persona, non vuol dire forse che quel cuore è vivo e funzionante per il semplice fatto di non essere mai morto?
    Chi potrà mai dimostrarci, in maniera certa e incontrovertibile, che quel cuore che non ha mai smesso di vivere non avrebbe potuto continuare a battere anche nel corpo del suo naturale proprietario, continuando, quindi, a tenerlo in vita?
    Se il gesto del donare merita tanti elogi, non è forse proprio perché, ad essere donati, sono organi perfettamente funzionanti, ovvero che vivono ancora? Chi si commuoverebbe, chi spenderebbe tante parole di elogio se si trattasse di donare soltanto pezzi di corpo irrigiditi e gelidi destinati alla decomposizione, ovvero parti di un corpo sicuramente e oggettivamente morto?
    Ma se organi vivi vengono donati (da altri), non significa che un organismo vivo (seppur coadiuvato da apposite tecnologie di supporto), con il cuore battente, sangue circolante, polmoni respiranti (in quanto dichiarato “morto” sulla base di protocolli convenzionalmente ed utilitaristicamente codificati ad hoc e, quindi, perennemente soggetti ad evoluzione e correzione, nonché differenti da paese a paese e sempre applicabili in maniera opinabile), viene chirurgicamente privato dei suoi organi e, quindi, “condannato a morte”?

  • agbiuso

    Dicembre 2, 2017

    Un articolo di Roberto Fantini dedicato alla questione dei trapianti di organi umani.

    LA TENACE BATTAGLIA DI UNA MADRE E UN GRAVE PROBLEMA PER TUTTI NOI: L’ESPIANTO DEGLI ORGANI E’ TORTURA?

  • agbiuso

    Gennaio 27, 2017

    Tutto si può dire e tutto si può vedere, tranne due cose:
    – i macelli dove vengono massacrati gli animali non umani
    – l’espianto degli organi dei migranti bambini.

    ===========
    Ida Magli, la grande antropologa, nel suo ultimo formidabile libro afferma: «I bambini sono oggi al centro del mercato degli organi […] Il numero di bambini che “scompaiono” nel mondo è spaventoso: otto milioni in un anno, ossia quasi 22.000 al giorno […] La grande maggioranza, sulla quale vige un silenzio assoluto, finisce nel mercato degli organi».

    «Tutte le denunce sul rapimento e la scomparsa dei bambini che si sono susseguite negli ultimi anni, da parte soprattutto delle suore missionarie in Africa, sono cadute nel vuoto. Quando queste povere suore disperate si sono decise a rivolgersi al giornale ufficiale del Papa, “L’Osservatore Romano”, e hanno fatto l’orribile rivelazione che in Mozambico i bambini ricoverati nei loro collegi vengono rapiti e i corpicini espiantati si ritrovano nei cassonetti della spazzatura, nessuno ha risposto. Gli ultimi Papi, da Wojtyła a Ratzinger a Bergoglio, non hanno mai alluso a questo terribile dramma, né l’hanno mai condannato. Hanno predicato contro ogni peccato e crimine possibile, ma mai contro questo». «Il mercato degli organi e quello dei trapianti sono oggi uno degli affari più lucrosi a livello mondiale».
    IDA MAGLI, I figli dell’uomo-Duemila anni di mito dell’infanzia, Rizzoli-Bur Saggi 2015, pp.71-84

    28 Febbraio 2016 L’Agenzia Europol e ACAT Italia denunciano “Almeno 10.000 migranti minorenni scomparsi dopo il loro arrivo in Europa. Il giornalista Gianni Lannes ne denuncia 12.000. L’agenzia d’intelligence europea precisa in Italia ne sono scomparsi 5.000, mentre il Ministero ne denuncia oltre 6.000. Bande di trafficanti di schiavi e trafficanti d’organi umani sono in azione.

    15 Gennaio 2017 – 103^ Giornata mondiale del migrante e del rifugiato
    Il Presidente della Repubblica Mattarella parla fumosamente di “realtà che interroga le coscienze di ciascuno e l’intera società”. Fa pigliar aria alla lingua. Non si è mai pronunciato contro l’espianto/omicidio dei minori in balia degli adulti anche nell’infame legalità.
    Il Ministro dell’Interno, Alfano, incapace contro l’infrastruttura criminale non fa sgambetti ai trapiantisti. Mai una parola di condanna per gli espianti legali subiti dai minori.
    Francesco Bergoglio dalla finestra vaticana: “Questi nostri piccoli fratelli , specialmente se non accompagnati, sono esposti a tanti pericoli. E vi dico, eh, sono tanti”. Ma non ha ancora il coraggio di menzionare quali sono: espianto d’organi e mercato della prostituzione. Il suo appello è un generico invito a proteggere i minori migranti. Non ha mai condannato l’espianto legale sui minori.
    Il Garante dell’Infanzia, del passato e del presente, pur enunciando di agire “nell’esclusivo interesse dei minori” non ha mai pronunciato parole di condanna verso l’uso e l’abuso dei minori espiantati a cuore battente. Lascia che i genitori li donino su pressione dei trapiantisti.
    Telefono Azzurro dichiara il principio che il minore sia considerato a pieno titolo “cittadino soggetto di diritto”, ma tace, come molti altri, sulla propaganda menzognera nelle scuole ed i video-spot per indurre i minori alla donazione…

    Le autorità parlano bene ma razzolano male. Le parole al vento equivalgono all’indifferenza e al silenzio e aprono la strada alla complicità con l’infrastruttura criminale sia legale che illegale.
    STOP AGLI ESPIANTI SUI MINORI

    Nerina Negrello
    Presidente
    Lega Nazionale Contro
    la Predazione di Organi
    e la Morte a Cuore Battente
    http://www.antipredazione.org

  • agbiuso

    Novembre 26, 2016

    Un’altra testimonianza sulle modalità di espianto degli organi a cuore battente, cioè da persone ancora vive.

    ===========
    Il reato di tortura definito con precisione dall’ONU ha una sua specifica fisionomia: deve consistere in una sofferenza “fisica” o “psichica” che distrugge la personalità della vittima, quando non la vita.

    E’ fuor di dubbio che di tortura si tratta quando la persona con lesione cerebrale per incidente o malattia viene sequestrata nella Rianimazione, posta sotto ventilazione non col fine unico di salvarla, ma per esami non autorizzati e dannosi, finalizzati agli accertamenti dei caratteri immuno-genetici per la compatibilità al trapianto. Di tortura si tratta nell’esecuzione successiva di test dannosi per la dichiarazione autoritaria di “morte cerebrale” dichiarata a cuore battente (test dell’apnea, angiografia cerebrale, ecc.). Ai genitori non è permesso di capire cosa sta succedendo, di stare vicino al proprio figlio, di trasmettergli amore ed energia. Poi i genitori frastornati vengono posti di fronte alla scelta crudele di donare gli organi o staccare la spina, comunque in entrambi i casi un’esecuzione di morte. Un omicidio di Stato.
    Infatti di omicidio si tratta quando sotto farmaci paralizzanti i chirurghi affondano il bisturi dall’ugola al pube per asportare organi pulsanti o, in alternativa, quando viene sospesa la ventilazione senza svezzamento.

    A noi, genitori di Paolo, hanno estorto la firma con artificio negandoci la fondamentale informazione che l’espianto avviene a cuore battente. Al nostro Paolo 19enne, in gran fretta dichiarato illegalmente “morto cerebrale”, hanno espiantato a cuore battente prima le cornee poi, nel buio della cecità, il cuore, il fegato, i reni, in 7 lunghe ore di tortura, sotto farmaci paralizzanti per contrastare le contrazioni del suo corpo vivo. Possiamo immaginare il suo terrore nella possibile consapevolezza delle torture in atto, i suoi pensieri vissuti nella solitudine. Se questa non è tortura “fisica” e “psichica”, crudele e degradante, imposta dalle autorità sanitarie dello Stato, che cos’è? Ed è tortura “psichica” la nostra, di noi genitori, la mia di madre, che non potremo mai seppellire nell’oblio. La colpa di non avergli evitato il supplizio di una morte indegna, di non averlo saputo difendere dai redivivi Doktor Mengele.

    La Proposta di legge per il reato di tortura ancora ferma all’esame del parlamento non può avere attuazione limitatamente alle carceri, Cie, commissariati, caserme. Va estesa ad altri luoghi di detenzione come psichiatrie, rianimazioni e luoghi di sperimentazione sanitaria, ovunque dove un inerme si trovi nelle mani del più forte. Devono cadere le impunità anche dei poteri sanitari che tutto possono nel chiuso degli ospedali ed Università.
    Come scrive Dacia Maraini la “tortura è l’officina del sadismo” e scavando nell’inconscio di questi nuovi Mengele si scopre che sotto sfondi ideologici (come il salvare le vite) “si nasconde il piacere sensuale di pascersi del dolore altrui”.

    Silvana Mondo madre di Paolo
    Consigliera Nazionale
    Lega Nazionale Contro la Predazione
    di Organi e la Morte a Cuore Battente

    http://www.antipredazione.org

  • agbiuso

    Ottobre 5, 2016

    Abili sfruttatori istituzionali, deputati e senatori, tramite legge 110/15, hanno approvato ed imposto il 4 ottobre di ogni anno (festa di S.Francesco) “giorno del dono”: centinaia di cerimonie, iniziative, incontri, presentazioni, ovunque, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, “affinché l’idea e la pratica del dono siano oggetto di attenzione in tutte le forme”. In tal modo surrettiziamente scaricano sui cittadini la responsabilità di soluzioni contro il degrado sociale, una vera e propria “colonizzazione ideologica”, a cominciare dai bambini, manipolati dal buonismo imperante che maschera lo sfruttamento.

    A lato delle giornate dedicate per la “donazione” di organi vitali, tessuti, cellule, sangue, midollo, cordoni ombelicali e reni…, potenziano altre “attività donative”: lavoro gratuito o malpagato, assistenza socio-sanitaria “regalata”, finanziamento delle molteplici fondazioni della pseudo-ricerca, pulizia dell’ambiente…, l’ultimo euro del tuo portafoglio, la tua eredità. E se non doni resta sempre l’esproprio. In altre parole dono di denaro, di tempo, di competenze, di beni, di parte di sé fino al dono della vita.

    Lo Stato con il “giorno del dono” rilancia enti e associazioni “amiche” con le quali ha comunanza di interessi (un brulicare di affaristi), si libera dei servizi che dovrebbe garantire e fomenta l’attività propagandistica per gli interessi delle lobby istituzionali.

    Il cittadino sovente cede al ricatto emozionale elaborato da strategie di propaganda, vere tattiche di marketing dei furbi, ma lo ferisce la contraddizione di uno Stato che mentre fa l’accattone superpaga dirigenti e politici (mantenuti a vita, compresi gli eredi) e tassa all’ultimo sangue il popolo, incurante del 40% di disoccupazione giovanile e della povertà incalzante. Ma dove vanno a finire i soldi delle tasse? Nel salvadanaio per il ponte sullo stretto di Messina? O per puntellare il Monte dei Paschi di Siena e relative oscure manovre piegando la costituzione il più possibile al business?

    Abbiamo una sanità che crolla: risulta vecchio e da cambiare il 75% del parco macchine del servizio sanitario che dovrebbe servire per le diagnosi; ancora siamo in grave carenza di Stroke Unit per la cura dei traumatizzati cranici o per i colpiti da ictus, al punto che stanno sviluppandosi le dozzinali dichiarazioni di “morte cerebrale” a distanza. In questa realtà disastrata le Direttive Europee raccomandano di “non fermare i trapianti“ e hanno imposto alcune modifiche alla nostra L. 91/99 per incrementare il dono di organi o parte di organi anche da viventi sani, sotto la falsità del dono samaritano producendo morte e menomazioni.

    Questo è capitalismo globale selvaggio, cancella l’individuo, risucchiato nel pensiero unico, lo smembra, lo spoglia dell’autodifesa e della proprietà della mente e del corpo. Giorgio Griziotti nel suo libro Neurocapitalismo lo definisce anche capitalismo cognitivo perché stiamo passando da un’epoca in cui il motore era l’accumulazione in senso fisico ad una società basata sulla rendita e sullo sfruttamento della vita in senso più ampio.

    La strategia del dono ha assunto un connotato mafioso, dobbiamo dire NO ad un potere che ha come unico progetto “arraffare”.

    Nerina Negrello
    Presidente
    Lega Nazionale Contro
    la Predazione di Organi
    e la Morte a Cuore Battente
    http://www.antipredazione.org

  • agbiuso

    Marzo 30, 2015

    Dalla Lega contro la predazione degli organi ho ricevuto questa mail, che chiarisce meglio la questione. Evidentemente se si è davvero morti gli organi non servono più a nulla; per espiantarli il soggetto deve essere vivo.

    ==========
    Gentili Socie/Soci,

    l’esaltazione generale su questo trapianto di cuore da cosiddetto “cadavere” con cervello vivo, ovvero da persona in arresto cardiopolmonare di 2/5 minuti, prelude ad una legge per l’ ampliamento delle fonti di procacciamento d’ organi, come ha già sollecitato il famelico Ignazio Marino.

    I falsari dei trapianti dicono “Donatore a cuore fermo” o “donazione da cadavere”, o ancora “morte circolatoria”, non dicono “Donatore a cuore non battente ma cervello vivo” (NHBD Non Heart Beating Donor).
    Stanno avviando anche in Italia il prelievo con lo standard cardiopolmonare in base a tempi che vanno da 2 a 5 minuti dall’arresto cardiaco, privando il paziente della resusitation cardiopolmonare, per ottenere più organi.
    Quell’organo che non vogliono far funzionare nel proprietario, lo fanno funzionare nel ricevente. Questo è perfino più losco e criminale dell’espianto da persona con lesione cerebrale giudicata spacciata con l’assurdo standard di accertamento neurologico.
    Suggeriamo di rileggere le informazioni da noi fornite nella lettera cartacea ai soci del dicembre 2011, dove documentavamo che in Italia il prelievo a cuore non battente da 2 a 5 minuti, è in atto, illegalmente, come sperimentazione dal 2009 in vari ospedali, per fegato, reni ecc. e, non si può escludere, cuore. Ciò è spiegato sinteticamente anche nel volantino di base che è sul sito.

    Chiarito l’inganno della cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente, hanno formulato un nuovo inganno. All’erta! Non facciamoci prendere in giro!

    Cordialmente
    Nerina Negrello
    http://www.antipredazione.org

  • agbiuso

    Marzo 29, 2015

    Qualche giorno fa Televideo ha dato la seguente notizia:

    =============
    GB, primo trapianto cuore da cadavere
    27/03/2015 12:35

    Il primo trapianto di cuore da cadavere in Europa è stato effettuato nel Regno Unito. Ne danno notizia i media inglesi, precisando che l’operazione è avvenuta al Papworth Hospital, nel Cambridgeshire, su un uomo di 60 anni.
    Fino ad ora era possibile trapiantare cuori in funzione, da pazienti in stato di morte cerebrale. I medici britannici hanno dimostrato che anche un cuore “morto” si può riattivare. La tecnica, che consite nel “riattivarlo” con una pompa nel petto del ricevente, potrebbe incrementare di un quarto i trapianti.
    =============

    Si tratta di una esplicita conferma della razionalità e giustezza della posizione contraria all’espianto di organi. Per la semplice ragione che tale espianto NON avviene in cadaveri ma in persone ancora vive. Tanto è vero che il 27.3.2015 si può dare notizia del “primo trapianto cuore da cadavere“. Quanti (centinaia di migliaia o peggio) sono stati sinora espiantati non erano -evidentemente- “cadaveri”.

  • agbiuso

    Febbraio 17, 2015

    VIAGGIO DI UN COMATOSO
    Dal trauma cranico alla pseudoautopsia

    http://www.antipredazione.org

    La persona dichiarata in “morte cerebrale” viene definita dai testi legislativi “morta”, ma il percorso di questo morto che sta per essere espiantato, rispetto al cadavere “tradizionale” è decisamente anomalo. All’interno degli ospedali ci sono infatti due tipi di sale: la ”sala operatoria” e la sala ”incisoria” (obitorio). La prima riservata alle operazioni di chirurgia, la seconda alle autopsie. Perché allora quello che la legge chiama “morto” finisce in sala operatoria e non in quella incisoria? Ho pensato che i lettori saranno forse interessati a seguire un po’ più da vicino il percorso che il comatoso compie dal trauma cranico alla pseudoautopsia, che maschera l’espianto.

    Il paziente respira, comunque per il trasporto viene intubato.
    Questa manualità rianimatoria (incannulazione laringo-tracheale) segna il destino del comatoso che viene assistito con la ventilazione automatica. Infatti 1’intubazione -o respirazione ausiliata- è obbligatoria per poter eseguire l’espianto degli organi. Un mantice azionato da un motore elettrico (la spina!) ausilia gli atti respiratori.
    Se dopo due o tre giorni -gli organi si deteriorano con il tempo- i parametri clinici stabiliti da protocolli variabili, confermano una perdita di coscienza, cioè un sonno più o meno irreversibile, allora si riunisce la Commissione: un anestesista-rianimatore, un neurofisiopatologo, un medico legale decretano l’artificioso momento della ”morte neurologica”. Commissione composta solo da specialisti di settore in cui spicca per la sua assenza la figura del “clinico medico e chirurgo” (visione globale del paziente).
    Il comatoso che respira, il cui sangue scorre rutilante nel circolo artero-venoso, i cui spermatozoi sono vivi e se prelevati possono concepire, il cui feto se presente una gravidanza potrà svilupparsi e venire alla luce, è dichiarato morto. Dopo sei ore di osservazione, durante le quali si somministrano farmaci atti a tenerlo in vita, il morto che respira, con la firma di parenti spesso sottilmente ingannati, viene sottoposto ad un procedimento impropriamente definito “autopsia”per essere espiantato, cioè per il prelievo dei suoi organi. E’ tutto legale? No. Infatti l’autopsia non viene praticata in “sala incisoria“, come il profano giustamente pensa, dove lavorano periti settori e medici legali (tecnici che svolgono il loro lavoro “autoptico” di diagnosi anatomopatologica in un ambiente non asettico). Al contrario la “pseudoautopsia” avviene in una “sala operatoria” asettica ed altamente sofisticata, con un tavolo operatorio al quale viene legato il “morto” che potrebbe muoversi, con un anestesista che somministra farmaci paralizzanti o anestetici e profonde ossigeno affinché gli organi siano bene irrorati: un vero e proprio rito di Alta Chirurgia. Diverse équipes di chirurghi specializzati in prelievo di organi si alternano al tavolo operatorio, mentre pressione e polso aumentano al primo contatto del bisturi. Strano morto. Strana autopsia. Fegato, pancreas, reni, blocco enterico, polmoni e cuore entrano nei contenitori ghiacciati. Lo stesso senso di glaciazione deve provare l’anestesista quando, ultimato il lavoro, stacca la spina.

    Il comatoso è finalmente un “cadavere” svuotato dei suoi organi vivi che andranno a lavorare per un altro essere umano (schiavismo biologico) e saranno sottoposti all’azione di farmaci poderosi che ne controlleranno il rigetto, cioè il rifiuto da parte del trapiantato di organi che non hanno ricevuto il soffio vitale che ha dato inizio alla sua propria vita.
    Lui, il Comatoso, ha terminato il suo viaggio in “Camera operatoria” sull’altare dell’alta chirurgia trapiantistica. L’inumazione è ora possibile, la morte non necessita altri appellativi.

    Prof. Dott. Massimo Bondì
    Patologo e Chirurgo Generale-L.D. Univ. La Sapienza-Roma
    Presidente Comitato Medico-Scientifico
    Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi

    COMUNICATO STAMPA
    ANNO XXXI – n. 2
    17 Febbraio 2015

    LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
    E LA MORTE A CUORE BATTENTE
    24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
    Tel. 035-219255 – Telefax 035-235660
    lega.nazionale@antipredazione.org

  • agbiuso

    Novembre 20, 2014

    GUARDA IL MIO DOLORE
    NELL’ANNIVERSARIO DELL’ESPIANTO DI MIO FIGLIO PAOLO
    https://www.youtube.com/watch?v=OP94Ut3OZkI

    Questo video vi mostra la mia sofferenza, ancor più forte nell’anniversario dell’espianto/omicidio di mio figlio Paolo, che vi offro affinché capiate che è un errore imperdonabile donare i propri figli ai trapiantisti: mestieranti sadici, crudeli e palancai, emuli dei macellai.

    Hanno propagandato che il trapianto salva le vite per promuovere la compassione, “falsa compassione”, e sfruttare la nostra ingenuità. Ci hanno detto delle falsità (che Paolo era morto) circuendoci nel momento più tragico della nostra esistenza, quando perdi la capacità di intendere e di volere di fronte ad un figlio ferito che ti dicono morto (sic). Hanno approfittato di quell’attimo di annientamento disperato per carpirci una firma (illecita, inumana, maledetta) per scaricare su noi genitori la responsabilità dell’espianto.
    Se dici loro “mi avete ingannato” ti rispondono “ma lei ha firmato”. Farabutti! Teorizzano che non va detto ai familiari “morte cerebrale” che allerta, ma solo “morte”, per ingannare meglio.

    Per certo hanno ucciso mio figlio ed insieme la mia anima e quella di suo padre. Così è per tutte le madri e i padri che nel momento della disperazione cadono nella trappola manipolatoria dei coordinatori degli espianti-trapianti, medici rianimatori a cui insegnano le mosse della manipolazione mentale.

    Se doni tuo figlio/a ogni notte sentirai il rimorso, non avrai pace per non averlo protetto da una fine atroce. Il mio Paolo è stato espiantato a cuore battente a 19 anni come documentato nella sua cartella clinica. Paolo ha vissuto il terrore e la sofferenza sequestrato in quella sala operatoria. Le garanzie vantate a vanvera dai medici destrutturano la verità, la società e la scienza. Non solo non conoscono il cervello, neppure sanno dov’è il pensiero.

    Mamma di Paolo
    Silvana Mondo- Consigliera
    Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi
    e la Morte a Cuore Battente
    http://www.antipredazione.org
    LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
    E LA MORTE A CUORE BATTENTE
    24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
    Tel. 035-219255 – Telefax 035-235660
    lega.nazionale@antipredazione.org
    http://www.antipredazione.org

    COMUNICATO STAMPA
    ANNO XXX – n. 24
    23 Novembre 2014

  • agbiuso

    Ottobre 3, 2014

    Da leggere e da stare molto attenti in occasione del rinnovo della carta di identità.

    =============
    8.000 SINDACI ORA SANNO CHE LA DONAZIONE DI ORGANI ALL’ANAGRAFE E’ CONTRO-LEGGE

    Li abbiamo avvertiti tutti gli 8.000 Sindaci d’Italia: l’iniziativa “Una scelta in comune” per firmare il modulo per la donazione di organi, tessuti e cellule, all’atto del rinnovo della carta d’identità, è truffa di Stato, perché è frutto di accordi contro-legge tra il Centro Nazionale Trapianti (CNT), il Ministero della Salute e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), orientati dal decreto contro-legge Milleproroghe del 2010 che proponeva una facoltà e non un obbligo (vedi nostri comunicati del 30/01/14, 10/05/2011, 01/04/2010 e 26/05/2009). C’è poi il trapiantista Marino, sindaco di Roma, che rilancia proponendo il timbro contro-legge direttamente sulla Carta d’identità.

    I Sindaci, quali ufficiali del governo, hanno il dovere di rappresentarlo in loco, ma la responsabilità di verificare se gli ordini del governo, che nello specifico li coinvolge nel favorire la macellazione dei propri cittadini, sono in armonia con la legge è tutta loro. Si tratta della L. 91 del 1° Aprile 1999, art.5. Se non verificano e al contrario praticano servilmente le direttive dei potentati istituzionali, diventano simil-mafiosi, e colludono con l’ipocrisia e la truffa conclamata di Stato.

    I Sindaci direttamente eletti dai cittadini hanno un loro potere ed autonomia di giudizio, quindi dai loro comportamenti capiremo se sono onesti o degli intriganti al servizio delle lobby affaristiche istituzionali, a maggior ragione trattandosi di una facoltà e non di un obbligo. Se non rispettano la L. 91/99 art.5, le anagrafi presto avranno odore di truffa e di morte.

    Infatti la legge non prevede che i Sindaci si facciano carico di favorire la macellazione umana e lo sviluppo del business dei trapianti, detta graziosamente “donazione”. Sono le mafie istituzionali che scaricano sui sindaci questo compito infame, che li pone a rischio di essere accusati di abuso d’ufficio e di usurpazione di funzione pubblica (sostituendosi all’ASL).

    I falsari e i gruppi d’interesse particolari, abituati per loro natura ad agire per linee interne contro l’interesse generale della popolazione, hanno ingannato gli stessi Sindaci omettendo di dire loro la verità sia a livello scientifico/sanitario che normativo e camuffando l’abuso come legalità.

    I Sindaci corretti devono respingere il coinvolgimento e ricordare al Ministro della Salute che la L. 91/99 art.5 demanda questo compito alle ASL, devono sollecitare l’emanazione del Decreto attuativo, secondo le 10 direttive della legge, per la dichiarazione di volontà positiva o negativa di ciascun cittadino. La legge non può essere cambiata da decreti temporanei ed estemporanei di potenti carrieristi pubblici che dirigono la società verso la rovina, né dai sogni di gloria e di potere di Nanni Costa che già nel 1999 era pagato 240 milioni di lire all’anno (ad oggi duplicati?) per smistare i nostri organi. Viviamo forse in uno Stato “patrimoniale” in cui i ceti che amministrano e governano si considerano proprietari assoluti delle risorse nazionali inclusi i nostri corpi?
    Se la L.91/99 non va, sia cambiata dal parlamento. “Una scelta in comune” è un escamotage vile che offende in primis i Sindaci trattati da manutengoli demandati ad ‘incastrare’ i cittadini
    Sbaglia il Sindaco che crede che è meglio essere amichevole verso il potere trapiantistico per far carriera, se i sudditi si accorgono che tradisce la loro fiducia lo attaccano al palo.

    Ci appelliamo ai Sindaci, affinché respingano l’iniziativa e ci difendano dagli abusi dei governanti. 8.000 sindaci sono una forza che può imporre al governo quella legalità senza la quale sopravanzano barbarie e crimine.

    Consiglio Direttivo
    Lega Nazionale Contro
    la Predazione di Organi
    e la Morte a Cuore Battente
    Presidente Nerina Negrello
    http://www.antipredazione.org

  • agbiuso

    Settembre 23, 2014

    Corriere della sera, 22_09_2014:
    “La lezione del padre di Nicholas Vent’anni dopo l’omicidio”.

    Intervento della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente

    Reginald Green non può dare lezioni di moralità agli italiani perché ha destinato il proprio figlio di 7 anni, Nicholas, alla macellazione mentre il suo piccolo cuore batteva e gli organi erano irrorati di sangue e di vita. I Green, privi del sano istinto materno e paterno, si sono domandati come mai per Nicholas non fu tentato neppure l’intervento chirurgico per la rimozione del proiettile? Da allora si accontentano dei numerosi viaggi in Italia sponsorizzati dalle lobby trapiantistiche italiane.
    I figli non sono proprietà dei genitori, né dello Stato. I minori hanno diritti propri, non possono essere sacrificati all’espianto per l’aridità, la stupidità o l’arrivismo dei loro genitori.
    Ci sono nazioni dove i minori non si espiantano né trapiantano, non si torturano. L’Italia invece li promuove perché è maestra di cinismo.

    Negrello
    Presidente Lega Antipredazione

  • agbiuso

    Luglio 17, 2014

    IL SIMPOSIO ALLA CAMERA SULL’ETICA DEI TRAPIANTI ED ESPIANTI IN CINA DEPISTAGGIO E CORRUZIONE

    La “creatività” italiana cinica ed illegale ha guidato l’OMS ad eleggere, già nel meeting internazionale del 2012 a Roma, l’Italia e il Centro Nazionale Trapianti (CNT) come punto di riferimento mondiale per l’organizzazione e la formazione, nonché la gestione per 5 anni di una biblioteca digitale specialistica. Il CNT insegna ai cinesi che si “becca” di più se gli organi sono espiantati nell’ampia area della popolazione (oltre 1,3 miliardi) ingannata dal falso messaggio “dona dopo la morte”, piuttosto che dai condannati a morte. Macabra ironia: per le pratiche disumane sui carcerati, giustiziati con donazione forzata, tutta Italia si è sollevata, ma per il popolo innocente che verrà macellato con le nuove leggi adeguate agli standard mondiali e con i trucchi occidentali non si sente un filo di voce. In Cina al 2001 il trapianto d’organi era quasi inesistente e a tutt’oggi non si espiantano i minori, i neonati, né i vivi sani, come avviene da noi, ma noi insegnamo loro l’etica.
    Il Simposio dell’11 luglio 2014 alla Camera è lo sviluppo di quell’incarico: una festa tutta loro di trapiantisti e premi nobel di sostegno, per insegnare alla Cina il gioco globale già affinato dall’occidente, che prima ha insegnato loro la falsa morte cerebrale ed ora come si espropria mascherando l’atto come donazione. Espertissimi in Italia dove non è stato ancora emanato il Decreto attuativo per la manifestazione di volontà atteso da 15 anni. Da segnalare che l’occidente, non condanna la pena di morte per ragioni umanitarie, ma l’utilizzo dei condannati per espianto in quanto più esposti alle infezioni e quindi i trapiantati hanno una sopravvivenza più bassa rispetto ad altri paesi.

    La rete dei trapianti si moltiplica e ramifica nel multimiliardario incontrollabile business globale fatto di scambi di organi, tessuti e cellule, rimborsi, finanziamenti, accordi tra manager del crimine europeo ed internazionale istituzionalizzato e i numerosi mestieranti: anestesisti, medici, chirurghi, coordinatori, infermieri e tecnici del prelievo (oltre all’indotto). Il cittadino, ormai ridotto a merce nonché cavia, deve rendere alle mafie sanitarie legalizzate da vivo sano, da vivo in coma (che i furfanti chiamano cadavere), da vivo in arresto cardiaco non contrastato e da morto.
    Il vivo sano menomato con la richiesta di uno degli organi doppi o parte di un organo; il vivo in coma (“morto cerebrale”) torturato e ucciso con l’espianto di organi unici; il paziente in attacco cardiaco e cervello vivo illegalmente preparato in 2/5 minuti per l’espianto di reni e fegato; il morto vero, in arresto cardiocircolatorio e respiratorio protratto, “svuotato” di cornee, valvole cardiache, vasi sanguigni, tendini, ossa, cartilagini, smistati nelle biobanche nazionali e internazionali.

    Le autorità sanitarie sostengono che non c’è profitto, ma tutti dal chirurgo al “manovale” sono pagati lautamente tranne il cosiddetto donatore, quello che fornisce la materia prima al quale impongono la donazione gratuita per solidarietà sociale. Doppiamente raggirato da un sistema di profittatori che lo ingannano, speculando, e lo disprezzano mentre lo adulano. Basti un esempio: il direttore del CNT ha guadagnato, come da legge, dal ’99 Lire 240 milioni annui, nel tempo forse raddoppiati.

    Il servizio sanitario sotto pressione della spending review sta trasformandosi in sanità privata, ma il Consiglio d’Europa invita il nostro governo a sviluppare comunque i costosissimi espianti-trapianti. Questo “servizio di ricambi” è imposto alla popolazione come unica chance. Così vuole il mercato.

    Così nasce la rete mediterranea, la triplice alleanza si chiama “South Transplant Alliance” e unisce Spagna, Francia e Italia, quest’ultima sarà guida nel primo triennio. L’accordo di cooperazione è stato firmato il 01/10/12 a Roma tra i tre paesi in cui si realizza il 50% di tutti gli espianti-trapianti d’Europa, da persone che hanno perso la coscienza. Agiranno sotto direttive europee per lo sviluppo di strategie comuni, dove il sistema Italia è diventato riferimento internazionale. Svilupperanno il cross-over di rene, coinvolgendo coppie di varie nazioni, e spingeranno la cooperazione per ampliare il più possibile la rete con paesi emergenti dell’area del Mediterraneo, del Mar Nero e dei balcani.

    Cure e trapianti senza frontiere in Europa dal 25 ottobre del 2013 è entrata in vigore la direttiva europea che abbatte le frontiere per le cure dei cittadini dell’Ue. Il progetto si chiama Hon cab (Hospital Network for cross Border Heathcare), partito dal Centro Regionale Veneto con sede a Verona ha ottenuto l’approvazione e il finanziamento dell’Ue, ha raccolto l’adesione del Ministero della Salute e delle regioni del nord Italia nonché istituzioni sanitarie di Francia, Austria, Germania, Slovenia, Grecia, Ungheria, Belgio, Malta. L’obiettivo dell’Italia è quello di essere “attrattiva” agli occhi dei cittadini dell’Unione. Il problema sembra essere solo il calcolo del rimborso delle prestazioni dovute al paese erogante. Le cure ormai si identificano col trapianto per cui l’Italia come paese erogante conta di avere molta pezzi di ricambio umani da offrire.

    Coorenor: Che cos’è? É un network, un’altra rete, un progetto europeo per ottimizzare i trapianti al di là dei confini, finanziato dall’Unione Europea per meglio sfruttare l’assegnazione degli organi. Nulla va perduto. Quello della macellazione è un mercato efficiente pensato per collegare tutti i paesi Ue e segnalare attraverso il portale web in tempo reale la disponibilità di un organo. Non c’è ancora la legge, ma intanto loro si esercitano e organizzano e passo passo di fatto arrivano al mercato on-line globalizzato.
    Sia d’esempio la segnalazione dello scorso settembre da parte della Repubblica Ceca di un cuore di bambino non utilizzabile in loco, subito l’equipe chirurgica italiana prende un volo Aeromed, preleva il cuore e lo trapianta ad una bambina italiana al Bambin Gesù di Roma. Della bambina non si sa nulla. Costi da capogiro, controlli impossibili. Nel 2011 sono stati trapiantati in Italia 120 organi prelevati all’estero, mentre 102 organi li ha ceduti l’Italia a Paesi europei. Tra questi c’è Vera, 2 anni, arrivata con un cuore artificiale nel febbraio 2012 con un volo speciale dalla Siberia, trapiantata ai Riuniti di Bergamo con il cuore di un bambino fiorentino. In Russia non sarebbe stato possibile perché è vietata la donazione da minori. Putin ringrazia.

    Per tessuti e biobanche tre Decreti legislativi n. 191/07; n. 16/10, n. 85/12 su direttive CE per l’approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umane… per la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e ridistribuzione di tessuti e cellule ivi depositate. Ciascun pezzo ha un prezzo. I mestieranti, infermieri e tecnici sanitari pur di avere un lavoro eseguono l’orrenda scarnificazione. Varie telefonate hanno testimoniato il violento disagio di chi fa questo sporco mestiere, ma manca il coraggio di denunciare. Come risulta dai dati del registro europeo EUROCET creato e gestito dal CNT, l’Italia è il primo paese in Europa per numero di biobanche, tessuti e cornee. A nostro avviso sono per lo più cornee rubate come dimostrato da denunce sporte a carico di vari ospedali. Quanti vanno a controllare gli occhi dei propri cari morti? Loro lo sanno e non rispettano la legge.

    Sicilia – dopo l’ISMETT nasce il CBRB un nuovo polo per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica – della fondazione Rimed (Ricerca scientifica nel mediterraneo) in accordo con Governo Italiano, Regione Sicilia, Cnr, e Università-Medical Center di Pittsburgh (upmc), quest’ultimo già socio fondatore con Ignazio Marino dell’ISMETT, per un costo complessivo di 210 milioni di Euro provenienti da un finanziamento del Governo italiano. Progetto del 2012, si prevede già un successivo ampliamento per svilupparlo in ospedale di ricerca biomedica. Non ci sono i soldi per il servizio sanitario nazionale, ma ci sono a palate per le imprese nazionali e internazionali di pseudo ricerca.

    Esercitazioni chirurgiche, chimiche e radiologiche sui c.d. morti cerebrali: Testo Unificato (PDL C100, C702, C1250) approvato, Senato DDL 1534 – Norme in materia di disposizioni del proprio corpo e tessuti post mortem (cerebrale) a fini di studi e ricerca . La Vivisezione umana, pende come spada di Damocle per l’utilizzo di persone in coma per due anni nelle università ed ospedali. Due audizioni a noi riservate in Commissione Affari Sociali nel 2005 e 2011 hanno rallentato l’iter, ma come l’idra risorge.
    L’Italia vuol far cassa rendendo i suoi cittadini cavie al servizio d’altri, per ripianare il debito pubblico? In questa logica ecco il Primo illegale trapianto di cellule staminali cerebrali prelevate da un feto per un paziente affetto da sclerosi multipla (Sla). La Legge 91/99 art. 3 vieta l’uso del cervello e delle gonadi. Fanno le leggi che poi disattendono.
    Con queste premesse cosa può insegnare l’Italia alla Cina? E’ palese che l’obiettivo è globalizzare la macellazione umana espandendo il crimine su tutto il globo. Corpi umani, l’ultima merce da predare per profitto.

    Nerina Negrello – Presidente

    LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
    E LA MORTE A CUORE BATTENTE
    24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
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    COMUNICATO STAMPA
    ANNO XXX – n. 17
    15 Luglio 2014

    ============
    Fonte: Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente

  • agbiuso

    Marzo 23, 2014

    COMUNICATO STAMPA
    ANNO XXX – n 5
    18 Marzo 2014

    HOT DOG FATALE
    TRE ANNI SMEMBRATO PER TRAPIANTI
    LA MAMMA HA SBAGLIATO TRE VOLTE

    La mamma ha ragione di “sentirsi in colpa”, ha sbagliato tre volte:
    nel dare l’hot dog, quella carnaccia immonda, ad un bambino di 3 anni.
    nell’attendere il 118 in luogo di capovolgere immediatamente il figlio e battergli la schiena a lungo e con vigore.
    nel donare gli organi del figlio (padre corresponsabile) consegnando Francesco all’interesse di medici/chirurghi senz’anima che lo hanno espiantato a cuore battente.
    Ma può consolarsi, vive in una società di “non pensiero”. Si aspetta il tecnico, il 118, che se va bene arriva dopo 15 minuti, quando il sostegno alla vita è solo finalizzato a portare il soggetto in ospedale per l’espianto. Nei giorni di ricovero l’organizzazione del Centro Nazionale Trapianti destinava gli organi a Roma, Bari e Genova, mentre si rassicuravano i genitori di far di tutto per salvarlo.

    La struttura sanitaria dove il piccolo era ricoverato ha dichiarato “i genitori, duramente colpiti dalla tragedia familiare, con un atto di estrema generosità hanno espresso ai medici dei Gemelli il desiderio che la morte del loro figlio serva a salvare altre piccole vite dando il consenso alla donazione degli organi del figlio”. Possibile che i genitori straziati da un tale dolore scalpitino per donare gli organi del figlio, come fanno intendere medici e media?

    L’esercizio commerciale dove è avvenuto il fatto esprime cordoglio, ma sorge il dubbio visto il massiccio rilancio della notizie e delle fotografie dell’insegna, che l’abbia sfruttato per farsi pubblicità. Singolare che solo l’anno scorso un altro bambino sia morto soffocato al ristorante nella loro filiale di Bari.

    Poveri noi! Gli adulti, espropriati del buon senso, sono diventati incapaci, irresponsabili e pericolosi.

    Comitato Giovani
    Matteo Ciarimboli
    Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi
    e la Morte a Cuore Battente

    http://www.antipredazione.org

  • agbiuso

    Ottobre 27, 2013

    Caro Diego,
    ti ho risposto in un luogo più consono alla questione direttamente politica:
    https://www.biuso.eu/2013/06/02/loppio/comment-page-1/#comment-7015

    Vorrei che qui lasciassimo l’eventuale discussione su Deliri e trapianti.

  • diegod56

    Ottobre 27, 2013

    il movimento del genovese si nutre in gran parte dei difetti degli altri, ma questo non basta a decretarne l’efficacia

    comunque il Grillo non è un uomo così banale come sembra, perché anche fare il comico e con successo richiede un’ottima capacità di leggere il reale e le evoluzioni del costume, nonchè del linguaggio

    potrebbe anche vincerle le prossime elezioni, i sondaggi per quanto possano essere ingannevoli lo danno come il secondo partito italiano

    vedremo che accade caro Alberto, io per ora m’accontento di appoggiare il Civati

  • agbiuso

    Ottobre 27, 2013

    Grazie, caro Diego, per questo interessante link a Boncinelli.

    Caro Pasquale, come sai non condivido per nulla il tuo giudizio su Grillo. Più in generale, credo che uno degli effetti più devastanti di vent’anni di berlusconismo sia una personalizzazione patologica della vita politica e sociale.
    Grillo, Bersani, Renzi, Berlusconi, Fini, Francesco d’Assisi, Adolf Hitler, sono uno; se diventano in grado di incidere ampiamente sulla realtà sociale è perché si inseriscono in una ben precisa temperie collettiva e intorno a loro agiscono innumerevoli soggetti e movimenti. Immagina -per fare un esempio evidente- se Napoleone Bonaparte invece che nel 1769 fosse nato nel 1969: avrebbe certamente fatto carriera nell’esercito francese, sarebbe probabilmente diventato capo di stato maggiore ma non sarebbe certo potuto diventare il padrone dell’Europa, perché nel XX-XXI secolo padroni dell’Europa sono gli Stati Uniti d’America.

    A me quindi interessa poco della persona di Beppe Grillo come di chiunque altro. Mi interessa invece il progetto politico. E quello del Movimento 5 Stelle lo condivido quasi per intero (Difesa della Costituzione repubblicana; Cancellazione dei privilegi indebiti di deputati e senatori; Abrogazione [già sancita da un referendum] del finanziamento pubblico dei partiti; Difesa dell’ambiente, dell’acqua pubblica e delle pratiche ecologiste; Autonomia dal Vaticano; Giustizia fiscale; Ripudio costituzionale della guerra; Autonomia dall’imperialismo statunitense [cfr. No Muos]; Ripudio dello spreco corruttore delle cosiddette Grandi Opere [cfr. No Tav]; Principio e pratica della buona amministrazione negli enti locali).

    Proprio perché non voglio rimanere un isolato visionario, sono stato felice della nascita e del successo di un movimento politico che si propone di realizzare tale programma. Un movimento che, inoltre, va al di là della distinzione Destra/Sinistra, la quale -ormai dovrebbe risultare evidentissimo- ai furbi serve per fare carriera e arricchirsi, agli altri per indulgere in alibi nostalgici.
    
Un movimento che rifiuta le logiche spartitorie e di tesseramento che stanno creando uno scandalo gravissimo nel Partito Democratico siciliano in vista del Congresso Nazionale.

    Un movimento che smaschera l’ipocrisia che sempre intride il potere. Un solo esempio, recentissimo:

    =====
    
Maria Edera Spadoni è una portavoce del M5S alla Camera, prima firmataria della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. Siamo quindi certissimi che la Presidente Boldrini esprimerà pubblica solidarietà per quanto le è accaduto ieri in aula.
    Durante un po’ di bagarre seguita ad un intervento di Manlio Di Stefano, il deputato PD (menoelle, ndr) Enzo Lattuca si scaglia con violenza verso Maria Edera urlandole contro, mettendo la sua faccia naso a naso come un bullo di periferia, e facendo il gesto di darle dei pugni in testa.
    Maria Edera rimane esterrefatta e anche un po’ impaurita, visto che il prode Lattuca è altro un metro e novanta ed è un pezzo di marcantonio. Qualche mese fa Lattuca aveva minacciato il portavoce Vignaroli con “Non meravigliarti se poi fuori di qui ti succede qualcosa...”.
    Non sono nuovi neanche gli attacchi violenti, verbali e non (incluso il brandire scarpe), all’indirizzo del parlamentari 5 stelle. Minacce, parolacce, apprezzamenti pesanti alle signore. Su ciò che è successo a Maria Edera non è stata scritta fino ad ora neanche una riga, da nessuno.
    Il M5S è ancora una volta nella “blacklist” di quotidiani e televisioni»
    
M5S Camera


    =====

    Fonte: Maria Edera Spadoni del M5S aggredita da Lattuca del pd #BoldriniIntervieni

    Per quanto invece riguarda Verdini, l’unica remora alla sua decapitazione è lo spreco della lama.

  • diegod56

    Ottobre 25, 2013

    In effetti lo scienziato Boncinelli, nell’ultima bella conferenza al festival della mente di Sarzana, ha descritto le ultime novità tecniche, ad opera di studiosi italiani, riguardo la possibilità di stabilire con effettiva certezza la presenza o meno di coscienza in un soggetto apparentemente «chiuso» al mondo esterno. Pare che queste tecniche recentissime possano finalmente offrire un parametro certo sulla coscienza.
    Mi permetto di segnalare il link, caro Alberto
    http://portale.festivaldellamente.it/it/eventi-festival/cosa-cambiera-il-nostro-futuro-il-cervello-segreto

  • Pasquale D'Ascola

    Ottobre 25, 2013

    Sai Alberto, io rimpiango che non ci siano oggi conventicole pitagoriche, accademie platoniche, o che, essendoci, come il circolo Eranos di Lugano, non siano il faro della civiltà ma il laterale discorrere di allegri visionari, che tutto ciò che riguarda l’uomo davvero sia oggetto di preda ideologica. Pensa a Verdini che discute con te di etica. Verdini dovrebbe essere solo decapitato, solo per constatarne la morte cerebrale, appunto. Provo nausea. Credo anche tu. Le questioni del blog sono gravi. Ma solo dei super intelligenti potrebbero discuterne. La politica dovrebbe astenersi dal prendere in esame questioni esulanti il prezzo del prosciutto. Ed è già molto. LA politica dovrebbe astenersi e basta. In ciò la differnza di pensiero tra me e te a proposito di grillo. Grillo è un coglione di talento che si è stancato di fare ciò che meglio sapeva fare. Alberto siamo noi il sale della nazione mica quelli lì. Ma a noi chi ci ascolta?. Non so a te , a me nessuno. UN saluto pieno di meraviglia

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