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27.972

Sono contento che la mia città cominci a liberarsi dalla malia e dal carisma di un vecchio pazzo e ritorni alla misura della politica evitando l’estremismo paranoide di un caso umano, un caso clinico. Candidandosi anche come “consigliere comunale di Milano” allo scopo di attirare i poveri di spirito, Berlusconi aveva dichiarato che «se alle prossime elezioni prendo meno di 53mila preferenze – tutta la sinistra mi fa il funerale. Funerali in tutte le piazze» [Fonte: la Repubblica; qui il video del bauscia]. Tale funerale è in atto, dato che questo tizio è passato dalle 52.577 preferenze delle precedenti elezioni comunali alle 27.972 di oggi.

Numerosi sono dunque i motivi di soddisfazione dopo la prima fase della tornata elettorale -il clamoroso 48 % di Giuliano Pisapia a Milano, l’affermazione a Napoli di De Magistris anche rispetto al candidato del PD, il Movimento 5 stelle terzo partito nelle città più importanti, il calo generalizzato della Lega in tutto il Nord d’Italia- ma è il dato numerico riguardante le preferenze personali di Berlusconi il più significativo dal punto di vista simbolico, punto di vista che nella società dello spettacolo è il più importante di tutti.

 

6 commenti

  • Andrea T.

    Maggio 21, 2011

    E come faceva giustamente notare Marco Travaglio l’altro ieri ad Annozero, troppo spesso tendiamo a rimuovere il concetto che ogni elezione che vede questo signore protagonista è una tornata elettorale falsata, come se un contendente avesse sei mani e l’altro due legate dietro la schiena.
    Consultazioni che non dovrebbero neppure avere luogo e questo perché nessuno ha operato un contrasto reale e significativo al problema, anzi spesso tollerato ed evaso con le più allucinanti scuse dai governi che si sono succeduti da quell’infausto ’94.
    Raggiungere questo risultato in queste condizioni rappresenta davvero un segnale di grande fiducia, vediamo fin dove si spingerà.

  • agbiuso

    Maggio 21, 2011

    Sul ballottaggio per il comune di Milano rimango fiducioso, come Biagio e Ilaria.
    Condivido tuttavia le preoccupazioni di Diego e di Andrea perché temo che il berlusconismo (questo autentico orrore) tramonterà solo con la fine biologica del suo protagonista e segnerà poi ancora per molto lo stile di vita degli italiani.
    Berlusconi sembra offrire costante conferma alle analisi di Debord. Alexander Stille scrive infatti che «La premessa della carriera politica di Berlusconi è quella che controllando le principali fonti di informazione si controlli tutto. Berlusconi ha detto al suo braccio destro Marcello dell’Utri “Ma insomma non vuoi capire che senza la televisione una cosa non esiste: né un prodotto, né un politico, né un’idea”».
    Debord, nella tesi 12 de La società dello spettacolo afferma che «lo spettacolo si presenta come un’enorme positività indiscutibile e inaccessibile. Esso dice niente di più di questo: “ciò che appare è buono, ciò che è buono appare”».
    Per questo ieri il fallocefalo ha occupato tempi e spazi in tutti i telegiornali, che ritiene essere evidentemente cosa sua.
    Che una simile invasione mediatica da parte di un presidente del consiglio accada e sia tollerata costituisce uno dei segni più chiari della natura autocratica del grande fratello berlusconiano.

  • ilaria

    Maggio 17, 2011

    nonostante i pressanti impegni scolastici e il poco tempo a disposizione, non potevo risparmiarmi un piccolo commento sulla recente tornata elettorale a milano, città in cui ormai vivo da anni. volevo in particolare spendere due parole per giuliano pisapia. ho assistito ad alcuni suoi comizi elettorali, l’ultimo domenica scorsa all’arco della pace con vendola. ciò che colpisce di lui è la sua grande onestà, il suo non avere interessi personali privati nel diventare sindaco, il suo attaccamento alla città di milano e soprattutto ad una certa milano, quella buona , quella della cultura e delle periferie , mondi distanti ma accomunati dal fatto di essere stati dimenticati per anni da questi amministratori che hanno guardato solo agli interessi economici di alcuni di loro. si è speso molto a livello personale ed è riuscito ad unire anime diverse per salvare la sua città. i milanesi sembra che lo abbiano capito fino ad ora e spero per lui e per tutti noi che anche alla prossima tornata elettorale confermino il loro voto e che anzi siano ancora di più. giuliano pisapia se lo merita,se lo merita milano e tutti quelli che ci credono. il bunga bunga, le barzellette sconce, la pacca sul sedere e la mano nelle tette probabilmente sono finite!!!!! e io ci credo!!!!

  • Andrea Tavano

    Maggio 17, 2011

    Sono pressoché concorde con Diego, guai a sottovalutare le sette vite del Nano, che ha spesso mostrato di saper ribaltare il tavolo anche allo scadere. Se e’ in questi momenti che il potere dispiega tutta la sua inumana pervicacia nel tessere la sua mortale tela, sono pronto a scommettere che qualche arma impropria salterà fuori. I conti come si sa, si fanno solo alla fine.

    E’ altrettanto vero che:

    – B. ha cercato come al solito il referendum (perdendolo)sulla sua figura, cullandosi del fatto che gli elettori avrebbero risposto alla chiamata alle armi del solito attentato alla sua libertà (che coinciderebbe, a sentir lui, con la libertà di tutti)da parte delle solite toghe comuniste, per l’occasione promosse al grado di toghe brigatiste. Credo che il prof. ci potrà testimoniare che Milano rimane una città moderata e i moderati non hanno certo gradito questi toni, abbracciati perfino da un sindaco uscente in evidente calo di popolarità.
    Il metodo Santanche’ / Sallusti / Lassini (‘la trimurti della pacatezza’)non ha pagato, come peraltro rivela il bassissimo numero di preferenze che sono state attribuite a quest’ultimo. Milano spinge per un cambiamento, questo risulta evidente, non so quanto aiutato dal voto disgiunto di elettori leghisti ormai stufi marci del non-cambiamento. E’ innegabile che Giuliano Pisapia, fino all’altro ieri un sig. nessuno oltre i confini quantomeno regionali, diventa un eroe. Perche’ francamente non se lo aspettavano in molti.

    – Una incongruenza la noto a sinistra, se cosi si puo’ dire. Il Pd, questo sconosciuto, si ammanta di vittorie e meraviglie che si sara’ sognato in chissa’ quali mondi. Bersani ha poco da festeggiare con il fortino di Bologna espugnato al primo turno con difficolta’, Fassino a Torino mi sembra sotto le percentuali di Chiamparino, Napoli no comment, dopo lo schifo fatto alle primarie adesso e’ addirittura – e meno male – sotto l’esponente Idv DeMagistris.
    E in ultimo, ma mica tanto, Giuliano Pisapia e’ il candidato di espressione vendoliana che si e’ imposto egregiamente alle primarie milanesi. Insomma, il vero e’ un momento del falso, da qualunque lato lo si guardi.

    Ad ogni modo, vincere a Milano e’ diventato un sogno possibile adesso, come lo e’ a Napoli. Esempi, secondo il mio modesto parere, di come la Faccia alle amministrative sia un viatico essenziale, dinnanzi a cui ogni raccomandazione può soccombere. Pisapia ha la faccia giusta per intercettare l’elettore moderato, che veramente ormai non si capisce neppure piu’ cosa voglia dire, pur senza rinnegare il suo passato evidentemente ‘meno’ moderato. E’ un fatto spesso e volentieri, comunque la si pensi, di sostanziale fisiognomica. E Pisapia, con quel tratto cortese ha i numeri giusti per allargare la breccia.

    Mi scuso per il post immenso, ma quando parliamo di politica, non mi contengo 🙂

  • diegob

    Maggio 17, 2011

    non sarei così ottimista: l’enorme potere economico e soprattutto mediatico, rendono il personaggio molto diverso da un qualunque leader che perde le elezioni, in quanto le elezioni sono viste solo come un mezzo per raggiungere lo scopo, quindi può nascere l’idea di tentare, a qualunque costo, di mantenere il potere

    credo che, chiunque abbia a cuore la democrazia, debba mettere da parte l’orgoglio di partito, e andare a votare per pisapia, anche se si è votato per il partito del simpatico comico genovese

    è un momento pericolosissimo per la democrazia, forse non ce ne rendiamo conto abbastanza

  • biagio guastella

    Maggio 17, 2011

    Eh si! Comincio ad essere ottimista per l’Italia! A tutto tondo, perché queste elezioni ci dicono 3 cose fondamentalmente:
    1)S.B. è finito come leader e come politico. Il dato milanese ne è il de profundis.
    2)Grillo oscilla fra il 5 e il 10% al di là della critica forsennata, i ragazzi che sono nelle liste del “Movimento 5 stelle”, a mio avviso, sono portatori di idee e progetti che faranno bene alle città in cui avranno spazio. Compito del centro-sinistra darglielo questo spazio!
    3)La sinistra vince davvero solo quando fa la sinistra, senza strizzatine d’occhio al terzo polo o ad ammucchiate di vario genere! Il PD siciliano ha qualcosa da imparare credo!

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