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Sulle Intelligenze Artificiali

Sulle Intelligenze Artificiali

Domenica 7 aprile 2024 alle 15.30 a Viagrande (CT) parteciperò a un evento dedicato alle molteplici radici, significati e implicazioni dell’Intelligenza Artificiale, in particolare alla sua dimensione fortemente politica. Lo sviluppo delle intelligenze artificiali è infatti sempre più rivolto non all’incremento dell’intelligenza dei software ma alla trasformazione dell’umano in un fattore attivo e passivo di calcolo. Il che significa e implica il progressivo abbandono dell’identità e dell’ontologia biologica a favore di qualcosa che è stato definito Transumanesimo.
Uno degli strumenti più pervasivi di tale dinamica è la connessione senza intervalli nello spazio e senza interruzioni nel tempo. Una connessione che trasforma le relazioni in una espansione dell’individuo e del suo gioco con il mondo, una forma integralmente soggettiva, nella quale la dimensione politica è cancellata anche tramite la sostituzione dei diritti politico/sociali – sempre storicamente collocati – con diritti attinenti alla sfera dei desideri privati, in particolare di natura sessuale (sta qui il cuore della questione gender).
Rinunciare a vivere nel mondo fisico come luogo anche politico rischia di produrre una sempre più accentuata dissoluzione dei legami reali, favorendo invece l’impulso a una sottomissione che trasferisce la vita in un Paese dei balocchi che ci trasforma in meri esecutori/burattini che qualunque autorità è pronta a utilizzare per i propri obiettivi salutistici, moralistici, solidaristici, volti in realtà al dominio. 

 

1 commento

  • Michele Del Vecchio

    Aprile 1, 2024

    Innanzitutto, complimenti per la tua partecipazione al confronto sul tema della Intelligenza artificiale. Nella tua presentazione-commento dell’evento, hai centrato perfettamente il rischio a cui stiamo andando incontro ossia il venir meno dell'”habitus” umano fondato su libertà e coscienza e la sua sostituzione con un ingannevole principio di razionalità numerica e di calcolabilità che opera un autentico stravolgimento dell’umano e la sua progressiva assimilazione ad una macchina governata dalla disciplina dell’automatismo. Un perfetto acefalo, amorale, apolitico, asociale. Battiti anche per me contro questa mostruosità in cui il potere gioca ancora la carta del “cittadino modello”: obbediente e subordinato al ciclo dell’artificio del Potere.

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