Skip to content


Interiore / Sociale

Un giorno devi andare
di Giorgio Diritti
Con: Jasmine Trinca (Augusta), Anne Alvaro (madre di Augusta), Pia Engleberth (Suor Franca), Amanda Fonseca Galvao (Janaina), Manuela Mendonça Marinho (Janete)
Italia-Francia 2013
Trailer del film

Augusta lascia l’Italia e la sua città, Trento, dopo essere stata abbandonata dal compagno perché sterile. Va in Amazzonia, prima per collaborare con una suora e poi -delusa dai modi sbrigativi e dogmatici dei missionari cattolici- per tentare di penetrare davvero nella vita di quella Terra e degli umani che la popolano. Il suo attivismo non sortisce però gli effetti che sperava e Augusta decide di vivere da sola in una delle tante anse dell’immenso fiume. L’incontro finale con un bambino, i giochi con lui, gli abbracci, sembrano regalarle qualche frammento della maternità perduta.
Dal bianco della neve di Trento al bianco delle spiagge brasiliane, lo spazio e il tempo si incrociano, si mescolano, si confondono. Così gli umani: la madre, con la quale Augusta ha un rapporto evidentemente irrisolto; la suora, a cui pone interrogativi che lei respinge; i ragazzi e le ragazze delle favelas, dai quali rimane troppo diversa.
Uno degli elementi del film è dunque la profonda interazione tra la dimensione interiore e quella sociale. La descrizione del mondo emotivo di Augusta è infatti sempre unita al racconto della vita concreta e quotidiana lungo il fiume e nelle città brasiliane. Alcuni passaggi della sceneggiatura sono francamente insostenibili nella loro banalità -«Sono qui per scoprire altri valori»; «Se vuoi cambiare le cose devi andare dove le cose bisogna cambiarle»- ma è soprattutto attraverso i silenzi, le azioni, i paesaggi che questo film esprime un’antropologia della sobrietà individuale e collettiva. Emerge il tema costante del cinema di Giorgio Diritti: il rapporto con l’alterità, la continuità tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, il conflitto del singolo con la comunità.

Inserisci un commento

Vai alla barra degli strumenti