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Solitudine ed esistenza

Le altre forze che guidano il mondo
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
24 aprile 2023
pagine 1-3


La «vita interiore» e il suo statuto filosofico di presenza e potenza
il manifesto
25 aprile 2023
pagina 13

Sono due articoli/recensioni usciti con piccole varianti in due diverse sedi e dedicati al libro di Pio Colonnello Solitudine ed esistenza. Sullo statuto della vita interiore. In esso il filosofo indaga la presenza e la potenza della struttura solitaria della «vita interiore» in poeti come Dante Alighieri, Jorge Luis Borges, Dino Campana; in filosofi come Nietzsche, Croce, Heidegger, Piovani, Marcuse. Per i quali, pur se in modi in ciascuno naturalmente diversi, la solitudine sembra scaturire da una difettività originaria delle cose e la colpa che oscuramente percepiamo sembra generarsi dalla contingenza e precarietà dell’esistenza, sempre sottoposta al rischio della propria fine.

Enrico Palma su Chronos

Enrico Palma
Filosofia come temporalità compresa e come scrittura
Recensione a Chronos. Scritti di storia della filosofia 

in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
4 maggio 2023
pagine 1-6

«Libri di questo genere manifestano anche la passione, la dedizione, la tenacia del filosofo immerso nella tradizione da cui, per poter essere pienamente rispettata, si deve emergere in modo diverso: un rimbalzo, se vogliamo anche ermeneutico, tra il lettore e la tradizione, tra il presente e la storia, che consente di generare un pensiero nuovo, dotato di dignità e di esistenza autonoma, che non si appiattisce sul passato ma lo rilancia nel cammino del pensiero che andando indietro ritrova sempre nuova freschezza dall’energia dello studio e della riflessione attuali»

Invidia

Quella strana invidia del sempre per l’effimero
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
14 marzo 2023
pagine 1-2

L’invidia non riguarda l’altro – che ne costituisce una semplice occasione – ma concerne il sé, più esattamente riguarda l’autorappresentazione che la persona si fa della propria identità, natura, capacità e limiti.
Il φθόνος, l’invidia che le divinità nutrono verso gli effimeri rispetto al sempre che invece esse sono, è determinata non dalla forza o dalla felicità, che i divini naturalmente possiedono in modo incomparabile rispetto a noi, ma dalla δύναμις, dalla potentia, dalla possibilità di migliorarsi, evolvere dallo stato attuale, diventare altro.

Un amore

Hannah e Martin, tra le lettere il segreto di un amore
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
23 marzo 2023
pagine 1-5

Heidegger sapeva che «nonostante tutto, a prescindere dalla durata della mia vita personale, ho molto tempo» (lettera n. 68 di M.H., 15.9.1950). Una donna meravigliosamente intelligente, politicamente scorretta, una donna innamorata di Martin Heidegger sino alla fine dei suoi giorni, dà al filosofo conferma della unicità e grandezza del cammino di pensiero da lui intrapreso, percorso, costruito: «sai già da solo che non ci sono tuoi pari» (lettera n. 133 di H.A., 28.7.1971).

Sono contento di aver avuto l’occasione di scrivere sull’Epistolario tra Hannah Arendt e Martin Heidegger. Un documento tradotto in italiano da Einaudi e che consiglio a coloro che sanno (e a quanti desiderano saperlo) che la filosofia costituisce anche la pienezza della vita, delle passioni, dei corpi, della solitudine, delle relazioni, della gioia.

Enrico Palma su Nomadismo e benedizione

Enrico Palma
Comprendere la sofferenza tramite Nietzsche 
Recensione a Nomadismo e benedizione. Ciò che bisogna sapere prima di leggere Nietzsche

in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
3 marzo 2023
pagine 1-6

«Grecità e modernità convergono dunque per Biuso nella proposta nietzscheana di “reintegrare i due mondi facendo della vita uno strumento per la conoscenza” (p. 68), una gnosi totale, un cammino costante, certamente pericoloso ma per ciò stesso aperto al rischio e fondato sulla libertà, un peana che avoca a un’’etica dell’immanenza” (ibidem), a una vita lieve, pura, giocosa, che non distrugge bensì trasforma e fa rilucere, tracimante ironia, soprattutto quando riferita agli umani, la convivenza con i quali “può essere frutto solo del disincanto” (p. 76) per via della loro ovvia infedeltà, sicura ferocia e incolmabile distanza. Bisogna dunque nutrire un sentimento greco, avere il coraggio di guardare questo male che ci schianta, conoscerlo e non indietreggiare, consapevoli del fatto che ciò che illumina è la possibilità che abbiamo nella nostra vita di fare conoscenza».

Metafisica occidentale-orientale

Ripensare la metafisica tra samsara e nirvana
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
19 gennaio 2023
pagine 1-3

Esistono e si danno delle differenze radicali tra la filosofia europeo/mediterranea e la riflessione delle grandi culture orientali, siano esse induiste siano buddiste.
La filosofia è e dà primato alla conoscenza in quanto tale, fine a se stessa, compimento della razionalità e insieme della vita. La riflessione orientale pone invece al centro una condizione di vita della quale la conoscenza è soltanto una parte, per lo più da oltrepassare per giungere alla serenità, che consiste soprattutto nella consapevolezza del vuoto e del nulla.
Più fecondo è, invece e non a caso, uno dei concetti fondamentali del buddismo, ripreso e sostenuto con particolare forza dal monaco Nagarjuna, vale a dire una continuità tra samsara (il mondo nel quale viviamo) e nirvana (l’essere giunti nel vuoto) che si spinge sino a identificarli. In questo modo il nirvana che sta all’inizio e alla fine, il nirvana che è tutto rispetto all’inconsistente e insignificante intervallo del samsara, riscatta quest’ultimo riconducendo l’esistere di ogni vivente, la sua sofferenza, pensiero e gioia, a un minuto «tracotante e menzognero» (Nietzsche), destinato a non lasciare traccia di sé nell’infinito volgersi della materia e dei mondi.

Sciascia, lo spinoziano

Sciascia, lo spinoziano di Sicilia
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
10 gennaio 2023
pagine 1-3

Rimanendo sempre nel territorio, nei metodi e nelle intenzioni dell’ermeneutica letteraria, Giuseppe Savoca conduce il lettore in spazi più ampi e universali, quelli che pongono le questioni fondamentali dell’esserci nel modo così bello, lieve e drammatico del quale la letteratura è capace ma che è anche un modo che si può ben definire ed è metafisico.
Lo studioso dedica particolare attenzione a Leonardo Sciascia, i cui itinerari narrativi si coniugano alle concezioni filosofiche, le istanze politiche si fondano su una antropologia che si fa ed è universale. Affiorano nelle sue pagine dunque i nomi di Pascal, di Giuseppe Rensi e soprattutto di Spinoza, filosofo la cui concezione di un corpomente unitario  sta al centro di tante indagini politiche e storiche di Sciascia: sta nello strazio subito dalle vittime dell’Inquisizione come nel Moro rinchiuso in una stanza/prigione; sta nel corpo-albero dell’Antimonio come nella scomparsa del corpo di Majorana, e così via così via nelle tragedie giudiziarie e nei gialli metafisici dei quali Sciascia è stato maestro.

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