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Inno a Dioniso

Museo Archeologico
Museo della cultura bizantina

Thessaloníki

Mosaici, colonne, statue, porte, tombe, meravigliosi gioielli, oggetti d’uso quotidiano, descrivono le esistenze e le tonalità di vita degli antichi abitanti di Thessaloníki. L’ideale della bellezza femminile era esattamente l’inverso di quello attuale. Esso consisteva infatti nel mantenimento di una pelle bianchissima: «For this reason, upper-class women avoided the Sun».
Thessalonìki_Museo_archeologico_erosAssai diverso era anche il modo semplice e naturale di vivere la sessualità. Su vasi e altri oggetti, infatti, sono dipinte delle esplicite scene erotiche; qualcosa che nelle società cristiane sarebbe semplicemente pornografia. Dalle steli funerarie -davvero numerose in questo museo- non traspare nessuna angoscia ma, semmai, la malinconia del saluto. È che Thessaloníki dedicava un particolare culto a Dioniso e ad Asclepio. Il cratere Derveni narra in modo splendido le nozze di Arianna e Dioniso, è un vero e proprio «hymn to the god Dionysus».
Il vicino Museo della cultura bizantina raccoglie nelle prime sale la prosecuzione del mondo classico in quello cristiano. Significativa testimonianza di tale compenetrazione non sono soltanto le architetture religiose ma anche il fatto che cristiani e pagani fossero sepolti negli stessi cimiteri. Poi il dominio politico dei cristiani e il loro esclusivismo biblico posero fine a tale molteplicità e moltiplicarono i segni del lutto e della tristezza. Le croci nazarene sostituirono il Sole pagano. E fu il tramonto di un mondo dedito alla Bellezza. Ma gli dèi sanno aspettare.

Grecia / Europa

The Europe of Greece
Museo Archeologico di Thessaloníki
Sino al 19 aprile 2015

The Europe of GreeceUna piccola ma vivace mostra ospitata nel Museo Archeologico di Thessaloníki documenta dove e come i Greci siano arrivati, quanto numerose e ricche fossero e sono le poleis da loro fondate in tutta l’Europa, dalla Spagna al Mar Nero.
Emergono i nomi, la lingua, la religione, i miti.
Un’installazione consiste in un bosco nel quale alcuni alberi hanno nel tronco i nomi delle città fondatrici e nei rami quelli delle colonie. L’Europa è un’invenzione dei Greci. Per questo è, tutta intera, casa nostra.

Immagine / Abbandono

Views on the PhotoBiennale-Logos
Museum of Photography – Thessaloníki
Sino al 28 febbraio 2015

La dimensione multietnica di Thessaloníki emerge con forza dalle immagini ospitate nel funzionale Museo della Fotografia, che ha sede in un vecchio magazzino del porto. Fotografi di tutta Europa descrivono in modo diverso ma singolarmente convergente persone e luoghi abbandonati, intrisi di silenzio, attraversati dalla morte.
Più di tutto mi hanno coinvolto le cinque grandi fotografie che Andros Efstathiuou dedica al Nicosia International Airport, un luogo che fu di vita, di transito, di scambio e che da decenni, dalla guerra turco-cipriota, è degradato, fatiscente, in rovina. Efstathiuou ha fotografato piloti e steward vestiti di tutto punto e pronti a partire dal nulla.
Theodoros Zafeiropoulos in Please partecipate me ha compiuto una complessa operazione nella quale ha mescolato in alcuni grandi pannelli frammenti di immagini di tante persone che svolgono la stessa azione e delle stesse persone che lo fanno in momenti diversi. L’effetto è ironico, molteplice, babelico.
Gli altri artisti presenti in mostra descrivono con maggiore partecipazione emotiva -e dunque con tristezza- gli effetti sugli umani e sugli spazi della guerra, del conflitto, della povertà, della fine. Tutti testimoniano ancora una volta la potenza dell’immagine, la quale in un solo frammento, in un istante dato, dischiude allo sguardo il senso che le cose hanno o di cui sono prive.

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