Skip to content


Silenzi / Percussioni

Karlheinz Stockhausen
Klavierstück IX, nr. 4
Pianoforte Pierre-Laurent Aimard
hr-Sinfonieorchester – Frankfurt Radio Symphony

«Everything we do is music»
(John Cage)

Il silenzio è un elemento strutturale della musica, da sempre. In alcuni musicisti contemporanei esso emerge in modo particolarmente evidente. Il caso estremo è 4’33’’ di John Cage, basato forse anche sul fatto che 4.33 minuti assommano a 273 secondi, che è la temperatura dello zero assoluto (-273 gradi centigradi), della totale immobilità.
Al di là del magnifico Cage, i silenzi sono parte essenziale anche delle composizioni di Stockhausen. Lo si percepisce bene in Klavierstück IX, nr. 4, qui eseguito da Pierre-Laurent Aimard.

Versione mp3 (pianista Sabine Liebner)

Versione su Spotify (pianista Sabine Liebner)

Versione video:

Sperimentalismo tribale

La canzone della terra
(Mogol/Battisti – Il nostro caro angelo, 1973)

Molto al di là della ‘musica leggera’, al di là del ‘pop’, al di là dei cantautori. Uno sperimentalismo musicale che intride l’inno maschilista, tribale e ctonio; che si esprime in forme stupefacenti per l’epoca (1973), in percussioni essenziali e antiche. «E fra la seta della carne tua / mi voglio avvolgere / fino a mattino / mi voglio avvolgere / fino a mattino». La potenza contadina, il mito arcaico e indistruttibile della Terra madre, amica, amante, dea, si fa suono, canto, desiderio.

[audio:https://www.biuso.eu/wp-content/uploads/2017/10/Battisti_Terra.mp3]
Vai alla barra degli strumenti