Framarin – Barbera
Cascina Linterno – Milano
22 giugno 2024
La qualità di una città si misura anche da come appaiono e vivono i quartieri lontani dal centro, al di là dunque dei palazzi più o meno in buon ordine e lustrinati delle zone maggiormente frequentate dai turisti e dagli stessi residenti. La Cascina Linterno si trova certamente alla periferia di Milano, per secoli è stata parte di una zona agricola, fu anche abitata da Francesco Petrarca durante i suoi soggiorni in Lombardia e forse anche a questo si deve il fatto che non sia stata travolta e distrutta dal delirio edificatorio-industriale che nel Novecento ha trasformato Milano da città d’acque a città di fabbriche. Fabbriche che adesso sono sparite nel processo di deindustrializzazione e di impoverimento dell’intero Paese, nella fasulla smaterializzazione delle società occidentali.
La qualità di vita a Milano, che nonostante tutto sopravvive, è confermata anche da come questo spazio viene preservato, vissuto e reso luogo di cultura viva. Assai bello e dinamico è stato infatti un evento musicale che lo scorso 22 giugno si è svolto nella piccola cappella della Cascina (evento previsto nel cortile – assai più ampio – ma che a causa del tempo che minacciava pioggia è stato spostato all’interno). Due giovani musicisti e compositori sono riusciti a portare la musica del Novecento e del presente in un luogo antico e tra un pubblico non particolarmente specializzato. Selene Framarin (clarinetto) e Lorenzo Barbera (percussioni) hanno eseguito con abilità e passione brani di Chick Corea, Edward Knigth, Gene Koshinski, Nick Heilborn, Steve Reich, di Arcangelo Corelli e dello stesso Barbera.
Il brano di Reich Clapping music viene eseguito senza strumenti ma con quello strumento del tempo e del suo battere che è il corpo umano. La composizione di Barbera prevede, insieme al body percussion, l’utilizzo di una palla da basket. Il brano più completo e catturante sono state le variazioni di Framarin-Barbera sul tema della Follia di Arcangelo Corelli (Sonata op. 5, n. 12). Elaborazioni pensate per il clarinetto e per una varietà di strumenti percussivi che hanno trasmesso l’emozione del ritmo che si fa sentimento, discorso, meditazione, potenza.
Sono riuscito a trovare un solo video nel quale Selene Framarin esegue in parte tali elaborazioni ma lo fa soltanto al clarinetto: https://www.youtube.com/watch?v=6s1wAdwePBQ. L’esecuzione alla Cascina Linterno è stata molto più ricca e coinvolgente, confermando, appunto, come le città siano vive quando sono vive le loro periferie.
2 commenti
salvatore giarrusso
“La città vive se le sue periferie vivono” Oltre certamente la descrizione dell’evento molto sentita, Professore, in una proposizione, ha espresso una grande verità.
Michele Del Vecchio
Caro Alberto ho letto con vero piacere questa tua testimonianza di un evento musicale di grande valore artistico svoltosi in un luogo simbolo per Milano,quale è cascina Linterno. La città vive se le sue periferie vivono.Hai indicato un criterio fondamentale. Purtroppo di difficile esecuzione. Anche qui da noi, nella metropoli lombarda. Per vivere le periferie necessitano di tante cose e di tanti interventi. Ma soprattutto ci vuole la partecipazione del pubblico. Solo una presenza viva fa scorrere la vita.Solo una diversa disponibilità del territorio può generare esperienze come questa che hai raccontato con tanta vivacità e partecipazione.