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Epidemie

Vita e potere
in Filosofi in ciabatte. Divagazioni filosofiche ai tempi del Coronavirus
A cura di Mario Graziano
Corisco Edizioni, 2020, pp. 205
Pagine 21-29

Corisco Edizioni è il marchio editoriale del Coordinamento della Ricerca Italiana delle Scienze Cognitive, del quale fa parte il Prof. Mario Graziano (Università di Messina). Ho accolto volentieri il suo invito a contribuire a un volume della collana pamphlet elettrico, la quale «è pensata per i libri che affrontano temi di attualità con uno stile tagliente, provocatorio e svincolato dalle convenzioni accademiche». Filosofi in ciabatte testimonia della veridicità di questa definizione.
Si tratta infatti di un libro davvero collettivo, il quale enuncia e difende tesi anche molto diverse, alcune persino opposte tra di loro. E questo conferma che la filosofia è il luogo della libertà, della complessità, della differenza. Un luogo che è e rimane lontano da ogni tentazione di dogmatismo, che sia esso religioso, scientista, politico, sanitario.
Che si presenti “in ciabatte” (
Armchair Philosophy) o in cattedra, la filosofia ha il diritto e il dovere di rifiutare ogni superstizione, di demistificare ogni tesi che si ponga come assoluta, necessaria, buona. Di demistificare anche la vita quando si presenta separata da ogni altro elemento del mondo. È quanto fa la più parte dei testi raccolti in un libro che non a caso ha sulla copertina l’incisione di Francisco Goya sul sonno della ragione che genera mostri.
Nel saggio ho ripreso e cercato di sviluppare argomenti già enunciati in altri miei testi, che qui si possono però leggere liberamente (il volume può essere scaricato per intero e gratuitamente) e in una forma ‘condensata’. Questi i tre paragrafi nei quali si articola il contributo:
-La vita
-Il potere
-La Φύσις

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A quanto ho cercato di dire nel testo pubblicato da Corisco aggiungo una riflessione che parte da questa immagine, la quale documenta una dichiarazione di Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria e membro del Comitato Tecnico Scientifico (l’ormai famoso CTS) del Governo Conte 2:

Questa, evidentemente non  è scienza. È ideologia, è psicologia, è biopolitica.
Nel Novecento ci sono stati degli scienziati che hanno piegato e deformato i loro saperi al servizio del bene e della sicurezza della comunità statale: gli scienziati nazionalsocialisti.

Emblematico è anche quanto apparso sul manifesto del 7.10.2020 come sintesi delle dichiarazioni del ministro della Salute:
«Il nuovo Dpcm. Non tutti gli esperti sono convinti dell’efficacia delle mascherine all’aperto, ma il provvedimento ha anche uno scopo psicologico: comunicare “l’innalzamento della soglia di attenzione”».
Speranza: «Mesi non facili». Per ora misure light
L’esercito nelle strade e la museruola che impedisce il respiro vengono definiti “light”.
Dallo Stato etico si sta pervenendo allo Stato psicologico/psichiatrico, allo Stato ultrapaternalista, allo Stato psicagogico.

Tra i numerosi documenti dei quali i media non parlano (o soltanto accennano) segnalo:

-una Lettre ouverte de médecins et de professionnels de la santé à toutes les autorités belges comme aux médias belges (5.9.2020) nella quale i medici belgi mostrano le conseguenze sulla salute mentale e gli effetti collaterali delle museruole: «maux de tête, nausées, fatigue, baisse de concentration se produit assez rapidement, un effet similaire au mal d’altitude». Posso testimoniare che alcuni familiari e amici costretti a indossare la maschera per molte ore consecutive mi hanno comunicato esattamente questi sintomi;

-le sentenze delle magistrature spagnola e francese che hanno giudicato incostituzionali e liberticide decisioni come il confino generalizzato (il cosiddetto lockdown) e l’imposizione delle museruole (maschere) all’aperto: Il Messaggero (9.10.2020)

-la Great Barrington Declaration (4.10.2020) pensata, redatta e diffusa su iniziativa di Martin Kulldorff, professore di medicina all’Università di Harvard, biostatistico ed epidemiologo; Sunetra Gupta, professore all’Università di Oxford, epidemiologo con esperienza in immunologia; Jay Bhattacharya, professore alla Stanford University Medical School, medico, epidemiologo, economista sanitario ed esperto di politica sanitaria pubblica.
La Dichiarazione è stata sottoscritta da numerosi «Medical and Public Health Scientists and Medical Practitioners» delle più diverse Università e Centri di ricerca.

Questa Dichiarazione evidenzia in modo argomentato, pacato ma deciso i controsensi e i rischi delle attuali politiche sanitarie e indica delle strategie molto meno pericolose e più efficaci.
Il testo in inglese si può leggere qui: Great Barrington Declaration
Il testo in italiano: Dichiarazione di Great Barrington
Il documento può essere sottoscritto anche da non medici, da semplici Concerned Citizen. Io l’ho fatto
Questi medici specialisti che lavorano e insegnano nelle più importanti università del mondo (un po’ più importanti rispetto a quelle del CTS italiano) scrivono, tra l’altro, questo:
«Provenendo da diverse parti del mondo e sia da destra che da sinistra del panorama politico, come epidemiologi abbiamo dedicato la nostra carriera alla protezione delle persone. Le attuali politiche di blocco stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica, a breve e lungo periodo. […]
Tenere gli studenti fuori dalle scuole è una grave ingiustizia. Mantenere queste misure fino a quando non sarà disponibile un vaccino, causerà danni irreparabili con conseguenze sproporzionate per i meno fortunati. […]
L’approccio più umano, che bilancia i rischi e i benefici nel raggiungimento dell’immunità di gregge, è quello di permettere a coloro che sono a minimo rischio di morte di vivere normalmente la loro vita per costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo al meglio coloro che sono a più alto rischio. Noi chiamiamo questa strategia “Protezione Focalizzata”. […].
A coloro che non sono vulnerabili dovrebbe essere immediatamente consentito di riprendere la vita come normale. Semplici misure igieniche, come il lavaggio delle mani e la permanenza a casa quando si è malati, dovrebbero essere praticate da tutti per abbassare la soglia di immunità di gregge. Le scuole e le università dovrebbero essere aperte all’insegnamento in presenza.
Le attività extrascolastiche, come lo sport, dovrebbero essere riprese. I giovani adulti a basso rischio dovrebbero lavorare normalmente, piuttosto che da casa. Dovrebbero essere aperti i ristoranti e le altre attività commerciali. Arte, musica, sport e tutte attività culturali dovrebbero riprendere normalmente.
Le persone più a rischio possono partecipare se lo desiderano, mentre la società nel suo insieme gode della protezione conferita ai più vulnerabili da coloro che hanno costruito l’immunità di gregge».

La mia impressione generale è che i decisori politici siano nel panico e che la situazione stia sfuggendo di mano a loro e ai loro consiglieri. Quando accade una cosa del genere la situazione politico-sociale diventa davvero pericolosa per tutti, malati e sani.
Noi -cittadini, intellettuali, filosofi- dovremmo quindi cercare di pensare con le nostre teste, non con quelle di un’informazione dopata o dei social network che per loro natura non sono in condizione di ragionare.

Scienza e magia

Leggo sul Fatto Quotidiano del 31.7.2020 questa notizia: Coronavirus, governo contro la pubblicazione degli atti del Comitato tecnico scientifico: “Danneggerebbero l’ordine pubblico”.

Come sanno tutti quelli che hanno un minimo di istruzione, la scienza è per definizione una procedura pubblica, ripetibile, controllabile. In caso contrario si parla di magia, di superstizione, di guru, di sette. E di questo si tratta ormai a proposito del Covid19. Ma il governo Conte questo non lo sa. E non lo sanno neppure il Fatto Quotidiano, la Repubblica, la Rai e la miriade di fogli e media obbedienti.
Di tale atteggiamento superstizioso fa parte la maschera/museruola, che all’inizio dell’epidemia veniva raccomandata soltanto agli operatori sanitari e a quanti mostrassero difficoltà respiratorie (parola del Ministero italiano della Salute e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), poi -una volta disponibili milioni di museruole– è diventata magicamente necessaria, obbligatoria, fondamentale per non ammalarsi e non contagiare. Maschera/museruola la cui efficacia è sottoposta a una serie di regole e procedure -nel toccarla, conservarla, indossarla– che somigliano a una complessa cerimonia giapponese e che i suoi utilizzatori naturalmente ignorano tenendola in tasca, sul braccio, ovunque; prendendola con mani non lavate; riutilizzandola. Temo che questa pratica farà danno alla salute degli incauti utilizzatori. Anche perché tenerla a lungo sulla bocca e sul naso fa sì che l’anidride carbonica ritorni nei polmoni invece che dissolversi nell’ambiente. Una ragione per la quale il respiro ha un ben preciso ciclo ci sarà, no? «Il metabolismo energetico aerobico consuma ossigeno e produce biossido di carbonio (comunemente detta anidride carbonica). In fisiologia si intende, per respirazione, anche la funzione biologica di scambio dei gas fra organismo e ambiente esterno, con assorbimento dell’ossigeno ed emissione del biossido di carbonio» (Wikipedia, voce Respirazione).
La maschera/museruola non svolge dunque una funzione sanitaria ma è un simbolo politico di controllo generale e un vero e proprio talismano che dovrebbe garantire dal malanno.
Non solo: l’utilizzo dei guanti, che contrariamente alle mani non vengono lavati, conduce con sé batteri e sporcizia di tutti i generi. Ma il Supremo e Segreto Potere Sanitario si è pronunciato (da un certo momento in poi) a favore delle maschere e dei guanti. E il popolo obbedisce. Non tutto, per fortuna.

Alle osservazioni di un amico il quale ha obiettato che «il popolo è ‘uno animale pazzo’ come diceva Guicciardini, quindi fraintenderebbe il contenuto delle conclusioni scientifiche, di per sé problematiche» ho risposto in questo modo: «Quello che scrivi mi sembra molto pericoloso, poiché è la giustificazione di tutti i poteri autoritari, dai Tribunali della Controriforma alla CIA. E in questo caso tra ‘il popolo’ ci sono anch’io e migliaia di studiosi e intellettuali ai quali una setta autoproclamatasi ‘scientifica’ nasconde le proprie procedure e decisioni. E poi ci sono sempre i media -compreso lo zelante FQ– a tenere buono il popolo. Proprio perché ‘problematiche’ le risultanze DEVONO essere pubbliche. In caso contrario saremmo in balia di folli, di guru, di capi indiscutibili, che oggi si chiamano Conte, domani potrebbero chiamarsi Salvini, Biuso, Rossi. Non importa. Non è una questione di partiti o di nomi, è una questione di istituzioni, di salute, di diritto e di libertà».

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