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Mazzarella, il nulla la luce

La poesia è il mondo stesso che prende la parola. Per nominare Dio
il manifesto
7 agosto 2020
pagina 11

La poesia, afferma con passione teoretica Eugenio Mazzarella, è «istituzione linguistica del mondo» è la custodia necessaria di ciò che accade mentre sta accadendo: «custodia della soglia del senso, nella carne del mondo». La poesia è il mondo stesso che prende la parola, che si fa parola, in modo che dei corpimente possano comprendere l’infinito eventuarsi della luce, la cui sostanza è inseparabile dall’ombra.
La scaturigine unitaria e molteplice di teoresi e poesia nel pensare e nel dire di Eugenio Mazzarella costituisce una delle cifre più evidenti della sua filosofia. In Perché i poeti. La parola necessaria Mazzarella ha dato voce alla poetica che sostiene il suo cammino teoretico, una poetica inseparabile dai suoi stessi versi, i quali ricevono luce, chiarimento e spiegazione da un libro che illumina la sostanza della scrittura poetica.

 

Gentile

Giovanni Gentile
in Vita pensata, numero 22, maggio 2020
pagine 70-79

Le parole di modestia che Giovanni Gentile formula nella prefazione del 1920 al suo capolavoro non costituiscono un’affermazione di circostanza ma sono già parte coerente del sistema: «Ogni libro è via, e non mèta; vuol essere vita, non morte. E finché si vive, convien continuare a pensare» (Teoria generale dello spirito come atto puro, p. 75). L’attualismo è anche e specialmente questo già e non ancora, è una tensione verso un assoluto fuori dal tempo e fondante il reale che però si dispiega tutto nell’atto temporale del suo farsi. È, questa, una delle più feconde contraddizioni non di Gentile soltanto ma dell’intera storia della metafisica. Perché non è una semplice contraddizione ma costituisce il tentativo di intendere, cogliere e spiegare l’unità molteplice del mondo, la differente identità del reale
In questo saggio ho tentato una sintesi di una filosofia complessa, molto lontana dalle mie prospettive e dunque feconda del confronto. Gentile rappresenta il culmine di ogni possibile idealismo e anche per questo lo capovolge in un immanentismo radicale. Ben se ne accorse la Chiesa cattolica che inserì le sue opere nell’Indice dei libri proibiti.
Nel testo non si trova nessun riferimento alla pedagogia gentiliana, che merita un’analisi a parte, fondata com’è sulla struttura socratica del fatto educativo, il quale non è frutto né del maestro né dell’allievo ma della loro relazione.
Il saggio è diviso nei seguenti paragrafi:

  • Un trionfo della soggettività?
  • Estetica, linguaggio, ermeneutica
  • Gnoseologia, fisica, antirealismo
  • Filosofia pratica
  • Ontologia e logica
  • Gentile antimetafisico
  • Essere e verità
  • Immanentismo
  • Divenire e processo
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