Mercoledì 29 ottobre 2025 alle 18.00 parteciperò alla presentazione del libro di Francesco Coniglione Lontano da Popper. L’epistemologia post-positivista e le metamorfosi della razionalità scientifica (ETS, Pisa 2024). L’evento si svolgerà alla Libreria Feltrinelli di Catania.
Lontano da Popper, il quale da parte sua si era allontanato dai neopositivisti del Circolo di Vienna, ingenuamente convinti che la filosofia fosse arrivata alla sua fine, sostituita da una ‘scienza’ che in realtà è un costrutto culturale significativo e fecondo ma appunto un costrutto culturale, la cui vicenda non è separabile dalla più integrale storia delle civiltà.
Franco Coniglione sottolinea giustamente la necessità per la filosofia della scienza di conoscere adeguatamente la storia della filosofia e la storia in generale poiché il discorso scientifico è inconcepibile fuori dal più ampio mondo della storia della cultura.
Le scienze, le loro teorie, i loro sviluppi, i risultati, le svolte, non costituiscono un mondo autarchico e separato. La «neutralità, oggettività e asetticità della scienza» rappresenta un mito teoretico invalidante, il quale è stato dissolto dagli sviluppi dell’epistemologia degli ultimi novant’anni, a partire appunto dalla Logica della scoperta scientifica di Karl Popper (1934). Il quadro così tranquillo e irrealistico della Received View venne poi sconvolto dalla riflessione epistemologica di Thomas Kuhn. La struttura delle rivoluzioni scientifiche (1962) ha mutato anche il linguaggio comune, soprattutto con il concetto di ‘paradigma’.
Kuhn fece emergere con chiarezza anche l’insufficienza del falsificazionismo popperiano e questo, insieme a numerosi altri fattori, aprì le porte alla teoria del sapere scientifico più radicale e insieme più esatta: l’anarchismo metodologico di Paul K. Feyerabend. Contro il metodo (1975) è un libro capitale anche perché capace di coniugare in un quadro coerente la storia della scienza, la sociologia della scienza, la storia della cultura e l’epistemologia. Il suo fondamento è anche aristotelico, dell’Aristotele che non si allontana mai dai fenomeni e ne cerca sempre una spiegazione in grado di rispettarli e di salvarli, vale a dire di rispettare e salvare una realtà che supera la mente umana anche quando la realtà non può essere appresa in modo semplice e diretto.
Una società realmente democratica ha bisogno che la discussione sullo statuto, sulle procedure e sugli esiti dei saperi scientifici rimanga sempre informata, aperta e critica. Il libro di Coniglione offre un contributo di grande rilievo al conseguimento di questi obiettivi.

