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Sentimentalismi

Mommy
di Xavier Dolan
Francia-Canada, 2014
Con: Anne Dorval (Diane -Die- Després), Antoine-Olivier Pilon (Steve Després), Suzanne Clément (Kyla)
Trailer del film

mommyChe cosa c’è di peggio di un film feroce? Un film feroce e sentimentale. Così è fatto il cerchio sempre ritornante che descrive la violenza di un figlio e il tentativo della sua smammanica madre di prenderlo con le cattive, con le buone, con le medie, con l’aiuto di una deliziosa e balbuziente professoressa vicina di casa e in anno sabbatico. Ma non c’è niente da fare: Steve non si sente mai amato abbastanza, è geloso, è desiderante, è violento ed è fuori di testa. Naturalmente nella vicenda si alternano attimi di profonda tenerezza, scene di sangue, altre condite di umorismo, tutto immerso nel costante turpiloquio della famigliola.
I tre eccellenti attori (magnifica Anne Dorval nel ruolo della madre), la splendida fotografia, l’indubbio talento narrativo, non rendono migliore un film davvero troppo furbo nel titillare il riso e il pianto. In fondo tutte le opere che contano parlano sempre della stessa cosa, compresa la vicenda ripetuta sino alla noia dell’amore e dei legami umani, ma il loro segreto consiste nel farlo senza sentimentalismo mentre qui ci troviamo in una melassa che per essere fatta anche di maleparole e di ‘disagio psichico’ non per questo risulta meno diabetica.
La furbizia del film sta anche nella sua trovata più originale: l’inquadratura stretta e alta in 4:3 che permette di vedere soltanto un personaggio alla volta, chiuso in un corpomente claustrofobico, e che di tanto in tanto si allarga all’intero schermo, nei momenti -è ovvio- di gioia e di riscatto. Una trovata che insieme alle ripetute dissolvenze e ai ralenti fa di Mommy un melodramma per un pubblico (critici compresi) che evidentemente vuole un sentimento sempre più fisico come il tossico desidera una droga sempre più forte. Ma dalla banalità del sentimentalismo non si esce mai.

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