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Elezioni politiche 2022

Per chi rifletta sulle imminenti elezioni politiche italiane senza ripetere quanto televisioni e giornali dicono e cercando invece di ragionare con un minimo di oggettività su quanto è accaduto nella Legislatura che si chiude, la prima decisione consiste nel non votare – non poter votare – le forze politiche che hanno sostenuto il Governo Draghi: Partito Democratico, Lega, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e altre formazioni minori. Né è possibile votare per l’unica forza parlamentare che apparentemente non ha sostenuto tale governo, vale a dire Fratelli d’Italia, la cui opposizione è stata inconsistente e il cui programma si propone di rafforzare l’elemento centrale che ha guidato l’azione dell’ultimo Governo: la subordinazione in ogni campo alle decisioni degli Stati Uniti d’America, il rafforzamento della NATO, la continuazione della guerra contro la Russia.
Infatti la sottomissione totale agli USA e la continuazione del conflitto tra NATO e Russia in territorio ucraino costituiscono il culmine di un’azione volta a danneggiare l’Europa per eliminare un competitore economico ancora forte in un momento nel quale la potenza statunitense mostra consistenti segni di cedimento rispetto alla Cina, all’India e alla sempre più chiara insofferenza del continente latino-americano nei confronti del suo tradizionale padrone.
Anche quanto accaduto con la vicenda Sars-Cov2 si inscrive in una dinamica di progressivo asservimento del corpo collettivo; di sottrazione di autonomia rispetto alle fonti di informazione governative; di attacco alle libertà della persona; di tramonto dello spirito critico rispetto all’accadere; di trasformazione dell’atteggiamento scientifico nell’atteggiamento opposto, con la ripetizione omiletica di dogmi, prescrizioni, terrori.
Uno degli effetti di questo attacco alle libertà e alla critica è stato l’accoglimento quasi unanime di una guerra le cui motivazioni «democratiche» e di principio sono chiaramente risibili e sono invece strumentali all’impoverimento dell’Europa e dell’Italia. Un Paese in ginocchio a causa del Covid ma al quale si sottraggono risorse finanziarie, si impone l’aumento dei costi dell’energia, si infliggono chiusure di aziende, si impoveriscono scuole e università, si prospetta un inverno di fame e di freddo pur di finanziare il Governo dell’Ucraina con miliardi di euro provenienti dall’Italia sotto forma di armi, donazioni, cooperazione, prestiti a fondo perduto. Viene così inflitto alla società italiana un danno enorme, qualcosa di veramente inaudito.
In poche parole: il Governo Draghi è stato ed è un nemico dell’Italia; ogni sua continuazione sotto altri nomi e sigle – come quelli del Partito Democratico o di Fratelli d’Italia e i loro rispettivi alleati – sarebbe una sciagura che gli italiani pagheranno con l’impoverimento economico e culturale più consistente dalla Seconda guerra mondiale in avanti, mediante l’aggravarsi – ad esempio – del dissesto idrogeologico (con le relative catastrofi ‘naturali’); con la mancata manutenzione e ricostruzione delle aree compromesse e distrutte; con gli stipendi e le pensioni al limite della sopravvivenza; con la gravissima situazione sanitaria, con ospedali chiusi o ridimensionati e dove in un Pronto soccorso si può attendere per decine di ore prima di essere visitati.
Per chi intende votare, è dunque necessario rivolgersi a liste e a proposte politiche che non sono state complici del recente disastro. La più convincente tra queste formazioni a me sembra Italia sovrana e popolare. Me lo fanno pensare la partecipazione ad alcune sue manifestazioni a Milano, la modalità di comunicazione – che non attacca altre forze alternative ma si volge contro i partiti dell’attuale Governo – e soprattutto un’attenta lettura dei suoi programmi.

Pubblico dunque qui sotto il pdf del programma di questo partito, con le mie evidenziazioni e anche qualche perplessità.

Italia Sovrana e Popolare / Programma politico

Provo comunque a riassumere le proposte più convincenti, indicando in quale dei 10 punti del documento si trovano:

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  • Chiediamo il ripristino del principio di autodeterminazione al trattamento sanitario da parte del paziente e della libertà terapeutica in scienza e coscienza da parte del medico.
  • Chiediamo il ritorno in ogni settore lavorativo e in ambito scolastico a condizioni normali di operatività, con l’abbandono di tutte le misure straordinarie introdotte all’insegna dell’emergenzialismo sanitario (punto 2).

Il sistema sperimentato col green pass deve restare un ammonimento a futura memoria su ciò che non deve mai più accadere.

  • Chiediamo di imporre il divieto assoluto per le banche e i gestori di portafogli elettronici di chiudere i conti dei clienti o rendere indisponibili i loro fondi, se non in seguito a un’ordinanza della magistratura.
  • Chiediamo un’attenta valutazione, e un freno, a tutti i processi di estensione della sorveglianza sulla popolazione attraverso l’accesso ai dati su internet e in generale nella rete delle telecomunicazioni (punto 5).
  • Chiediamo la riconversione degli allevamenti intensivi perché forieri di farmacoresistenza, grave inquinamento, carni di bassa o nulla qualità, maltrattamento animale (punto 8).

La scuola non dev’essere un’azienda e non deve formare né consumatori né ingranaggi sociali, ma cittadini.

    • Chiediamo l’abbandono del modello di scuola-azienda, la fine della cosiddetta “autonomia scolastica” che ha supportato tale modello aziendale, e l’abolizione della figura del dirigente scolastico-manager.
    • Chiediamo l’abbandono della “didattica per competenze” e dell’alternanza scuola-lavoro, che sottrae sterilmente (quando non pericolosamente) centinaia di ore alla didattica e allo studio.
    • Chiediamo la sburocratizzazione del lavoro degli insegnanti, scolastici e universitari, chiamati sempre di più a compiti organizzativi ed amministrativi e con sempre meno risorse da dedicare a studio e didattica. Abolizione dell’Invalsi.
    • Rivendichiamo fermamente la libertà d’insegnamento, come da dettato costituzionale, libera dai condizionamenti delle pressioni economiche e dai dettami del politicamente corretto (punto 9).
    • Promuoviamo una cultura ancorata alla natura e alla storia, che respinga agende di ispirazione transumanista, relativistica e nichilista, che prenda le distanze da progetti di ingegneria genetica quanto di ingegneria sociale (punto 10).

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È, questa, soltanto una selezione di argomenti, quelli più vicini alla mia sensibilità e ai miei interessi. Invito a leggere il programma per intero, un testo peraltro breve e assai chiaro.
Il 25 settembre mi troverò in Sicilia e le attuali leggi non mi permettono di votare fuori dalla città di residenza. Invito dunque i miei amici e i lettori che condividono almeno in parte quanto qui ho scritto a votare anche per me. Grazie.

Nati morti

Certo, «die Stunde ihrer Geburt ist die Stunde ihres Todes», ‘l’ora della loro nascita è l’ora della loro morte’1, è una verità che vale per ogni ente, evento e processo che si dà in natura. Compresi gli eventi politici. E tuttavia il Governo italiano che si è appena insediato è una manifestazione evidente del fatto che alcuni eventi mostrano il loro morire appena accadono. E dico questo non solo e non tanto nel senso che tale Governo sarà di breve durata. No, potrà  anche durare anni o l’intera legislatura (lo escludo, comunque) ma anche e soprattutto nel senso che è un Governo di morti.
Quando infatti uno zombie abbraccia un vivente, lo uccide. Il poco che del Movimento 5 Stelle era ancora vivo dopo la sottomissione alla Lega è già stato trasformato dal Partito Democratico in cosa morta. I capisaldi del Movimento, quelli che lo hanno condotto a ottenere la maggioranza relativa nell’attuale Parlamento italiano, erano costituiti:
-dalla difesa della plurale identità europea contro il colonialismo finanziario dell’Unione Europea e degli Stati Uniti d’America (è questo, in sintesi, il cosiddetto sovranismo);
-dalla difesa dell’ambiente, che in concreto vuol dire rifiuto categorico delle opere che devastano il territorio, prima tra tutte il Treno ad Alta Velocità, questione insieme economica, antropologica e simbolica;
-dall’affrancamento del Parlamento e delle Pubbliche Amministrazioni rispetto alle forze e ai gruppi che agiscono per l’interesse economico di pochi contro la Res Pubblica (ciò che in una formula si chiama lotta alla corruzione);
-dalla difesa dei diritti sociali e collettivi, al di là dell’enfasi liberale e liberista sui diritti individuali;
-dalla salvaguardia e dall’incremento dei posti di lavoro;
-dall’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, contro i privilegi che pervadono la società italiana.

Se una simile ispirazione era di difficile incarnazione in un Governo condiviso con la Lega, diventa del tutto irrealizzabile in un Governo condiviso con il PD e con le forze tanto piccole ed elitarie quanto asservite alla finanza internazionale, come +Europa e affini. Si può obiettare, certo, che il Movimento 5 Stelle non ha da solo la maggioranza e dunque non può esprimere un proprio Governo. È vero ma la risposta non è difficile: se il Movimento è uno strumento politico e non un fine in sé -come dai suoi esponenti è stato sempre detto– si doveva andare alle elezioni rivendicando ciò che di fecondo l’esperienza di governo aveva ottenuto e chiedendo al corpo elettorale un maggiore sostegno. È accaduto invece che motivazioni evidenti -il potere è dolce a chi lo esercita– e altre probabilmente nascoste hanno portato il Movimento 5 Stelle alla morte politica. Quella elettorale seguirà inevitabilmente.
Osservo di passaggio -ma è circostanza piuttosto grave– che il Governo è ostaggio in Parlamento non soltanto di piccoli gruppi come +Europa e Liberi e uguali ma anche e soprattutto dei senatori fedeli a Renzi; ciò significa che questo senatore del PD avrà in mano il Governo, lo potrà condizionare e ricattare come gli sembrerà più opportuno per i propri interessi.  Che il Movimento 5 Stelle non se ne accorga è implausibile; probabilmente le pressioni (e le promesse) sono tali da dover accettare questa eutanasia del Movimento.
Tramonto che era iniziato già prima della crisi di Governo, con il concorso determinante del M5S all’elezione di Ursula von der Leyen quale Presidente della nuova Commissione Europea, vale a dire del governo dell’UE. Questo esponente politico della CDU tedesca (Unione Cristiano Democratica) rappresenta molto bene la continuità di quelle politiche economiche recessive e inique alle quali il M5S si era dichiarato avverso. Von der Layen è stata eletta con la risicata maggioranza di 383 voti, soltanto 9 in più del numero necessario. Numero al quale i deputati europei del Movimento 5 Stelle hanno dunque fornito un contributo decisivo, del quale -certo- risponderanno storicamente.

Che l’alleanza con il PD sia più grave dell’accordo con la Lega è mostrato da (almeno) altri tre fattori:
–la Lega non controlla l’informazione, il PD sì, anche per l’alleanza con Mediaset, sancita a suo tempo da D’Alema e da Violante e confermata dai successivi capi del Partito;
la Lega è coerente con i propri presupposti, che non ha mai nascosto. Il PD è responsabile in Italia della morte (in ordine cronologico): della prospettiva comunista, della sinistra, dei diritti sociali. È un partito di centro che ha abbracciato in pieno l’ideologia e la pratica neoliberista ma che si presenta ancora come erede anche del Partito Comunista Italiano, affermazione evidentemente insensata ma che fa da presupposto di una formula altrettanto risibile quale «governo giallorosso», il ‘rosso’, infatti, non c’è;
–il PD è abilissimo quando si tratta di conquistare posizioni strategiche; aver regalato a questo partito il commissario europeo (nella persona di Paolo Gentiloni Silveri), cioè un ministro che in ogni caso rimarrà in carica per cinque anni a rappresentare l’Italia nel governo dell’Unione Europea, è solo una prima, grave e significativa tappa del piano inclinato che porterà al declino il M5S. È come per Gertrude, la monaca di Monza: il primo «sì» porta con sé tutti gli altri.

Qualunque tema sia indicato nel Programma concordato con Conte, l’interesse del Partito Democratico è stato tornare al governo e da lì poter logorare il Movimento 5 Stelle sino a quando quest’ultimo o romperà l’alleanza -e sarà quindi tacciato di ‘inaffidabilità’, se per la seconda volta (dopo la Lega) l’alleanza con esso stipulata non funziona- o cancellerà la propria identità. Anche un Machiavelli di sei anni lo capirebbe, figuriamoci uno adulto. Nella mia vita ho imparato -sia, appunto, dallo studio di Machiavelli, sia dall’esperienza- che un politico può avere molte qualità e molti limiti anche diversi ma non può essere ingenuo. In politica questo è un peccato mortale. Che infatti sta portando alla morte il M5S.
Se avessi previsto un’alleanza del Movimento 5 Stelle con il Partito Democratico non gli avrei naturalmente dato il mio voto. E infatti non lo darò più. E tuttavia ho fatto bene nel marzo 2018 a compiere tale scelta. Ha rappresentato l’ultima possibilità parlamentare di liberare l’Italia dal malaffare, dai privilegi e dal destino di miseria e subordinazione che l’obbedienza totale all’Unione Europea comporta. Così non è stato. Pazienza. La politica si fa anche in altri modi. Questo piccolo sito, ad esempio, è un’espressione politica anche quando parla di arte, di cinema, di libri, di filosofia. E qui coloro che hanno ucciso la sinistra, gli zombie del Partito Democratico, non mettono piede. Questo è un luogo vivo :–)

Nota
1. Hegel, Wissenschaft der Logik I, «Sämtliche Werke», Frommann 1965, Band IV, p. 147.

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