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Heidegger e la Scolastica

Tra Tommaso, Scoto e Suárez
Una nota su Heidegger e la Scolastica
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
2 luglio 2024
pagine 1-7

Indice dell’articolo
-Tommaso
-Scoto e Suárez
-Heidegger

I concetti, il linguaggio, gli itinerari della Scolastica- e in generale del pensiero medioevale – stanno a fondamento delle grandi metafisiche di Descartes e di Spinoza. Si diramano poi attraverso il lessico di Wolff, ripreso interamente da Kant. E arrivano a una rielaborazione profonda ma ancora ben visibile nell’ontologia heideggeriana.
In questo breve saggio ho cercato di cogliere alcuni di tali sviluppi, attraverso l’analisi del De ente et essentia di Tommaso, mediante l’alternativa al tomismo rappresentata da Duns Scoto e infine con la grande sintesi di Francisco Suárez. A Scoto Heidegger dedicò la sua tesi per la libera docenza e riconobbe in Suárez un pensiero originale e fecondo. Se Heidegger ha potuto richiamare la differenza ontologica tra l’essere e gli enti è anche perché si è posto molto al di là della gnoseologia moderna e al di là della stessa fenomenologia, attingendo al terreno della Scolastica, oltre che ovviamente dei Greci.

Enrico Palma su Ždanov

Enrico Palma
Tra identità e differenza si giocano libertà e pluralità
Recensione a:
Ždanov. Sul politicamente corretto
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
11 giugno 2024
pagine 1-6

«È un libro coraggioso, come dovrebbe esserlo ogni tentativo di pensiero che si rispetti e non asservito a ideologie dominanti, a potentati finanziari e all’etica dei valori, la quale è anzi oggetto di una dura contestazione non in quanto modo sensato e meditato di stare al mondo, per dirla con l’Aristotele della Nicomachea, ma come fiera di valori impoverenti, putridi e segno di una stanchezza fisica e intellettuale che alla fine risulta tutt’altro che salutare, bensì altamente nociva e perniciosa. Valori di cui Biuso coglie tutte le pericolose propaggini nel vivere collettivo, ovvero quando diventano fanatiche estremizzazioni che violano il principio metafisico di fondo che intride l’essere. Il pregio di questo libro, e della prospettiva che propone, risiede dunque nel fondarsi non nell’etica, che semmai è successiva al pensiero, ma nella metafisica, che diviene allora il vero discrimine delle cose, la lente attraverso cui osservare con giustezza le cose umane, per assicurare il meglio e prevenire la barbarie»

Proust, la teoresi, la gioia

Quello gnostico di Proust
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
27 maggio 2024
pagine 1-4

La Recherche du temps perdu è un cosmo che nessuna navicella ermeneutica riuscirà mai a percorrere per intero. Un modo per toccarne quanti più luoghi, spazi, direzioni, anfratti, enigmi, dimensioni, è attraversarla con uno sguardo teoretico che riconosca in Marcel Proust il filosofo che è stato.
De Scriptura di Enrico Palma squaderna il pensare proustiano nella sua potenza, dinamica e coerenza, offrendo in questo modo un fecondo contributo all’infinito lavoro di comprensione dell’Opera, che ne disvela i nuclei filosofici, li pone in relazione con il pensiero teologico ed estetico del Novecento, ne coglie continuità e distanze con la poesia e la narrativa del nostro tempo. E soprattutto questo libro mostra le ragioni dell’inspiegabile gioia che da un secolo coglie i lettori di Proust nell’istante di grazia nel quale incontrano le sue parole e intravvedono in esse la verità profonda della vita.

Squadristi

Squadristi
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
3 maggio 2024
pagine 1-8

Il 19 aprile 2024 è stato diffuso un comunicato del Cuda, un coordinamento di docenti dell’Università di Catania, a proposito di un Convegno che si sarebbe dovuto tenere il giorno stesso nell’Aula Magna dell’Ateneo. Nell’articolo riporto questo documento; subito dopo si può leggere la mia risposta, alla quale segue un resoconto del collega Carmelo Ferlito su quanto accaduto in Aula Magna quel pomeriggio. Il quarto e ultimo testo è parte di una mia ulteriore risposta apparsa sulla mailing list del Cuda.
Nell’articolo ho utilizzato la categoria «squadrismo» al di là dei suoi limiti storici per indicare il seguente significato: Azione di violenza fisica o verbale attuata da un gruppo organizzato per impedire ad altri, singoli o gruppi, di esercitare i diritti costituzionali, di muoversi nello spazio pubblico, di esprimere le proprie opinioni.
Credo che l’insieme di tali documenti descriva in modo assai vivido gli impulsi fortemente autoritari che guidano il politically correct e dei quali l’Università di Catania è stata vittima senza reagire.

Mito

Un’epistemologia del mito
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
9 aprile 2024
pagine 1-9

Indice dell’articolo
-Hübner e Feyerabend
-Scienze e altri miti
-Sullo statuto del mito

In questo testo ho cercato di coniugare la scienza del mito di Karl Hübner con la prospettiva epistemologica generale di Paul Feyerabend. Le indagini da Hübner dedicate alle verità del mito costituiscono infatti un classico dell’epistemologia e non soltanto della storia delle religioni. Diversamente da quanto si potrebbe superficialmente giudicare, La verità del mito e Contro il metodo sono due dei libri più argomentati che siano stati scritti a favore della scienza e della conoscenza, a chiarimento della loro natura, a difesa del loro progresso, a spiegazione del loro statuto. Una solida e reale acquisizione di conoscenza è infatti possibile, pensabile e praticabile dove si dà libertà metodologica, dove si permette un pluralismo di itinerari, dove a essere rifiutati sono soltanto i dogmi di qualunque natura. Nessuno nega i frutti che molte teorie scientifiche hanno conseguito ma deve essere chiaro (come lo è stato ai maggiori filosofi della scienza del Novecento) che lo hanno fatto all’interno di un più ampio campo di conoscenze e di pratiche, senza le quali non avrebbero potuto conseguire alcun risultato, senza le quali non avrebbero potuto esistere.

Lenin

Lenin epistemologo
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
23 febbraio 2024
pagine 1-8

I Greci, la Scolastica, Lenin e Heidegger per quanto diversi e tra di loro lontani sostengono una filosofia non idealistico-antropocentrica. Il corpomente umano è una parte della natura/materia, non è la natura/materia una parte del corpomente umano. Per questo bisogna «riconoscere l’esistenza delle cose, dell’ambiente, dell’universo, indipendentemente dalla nostra sensazione, dalla nostra coscienza, dal nostro Io e dall’uomo in generale» (Lenin, Materialismo ed empiriocriticismo). A un secolo dalla morte di Lenin ho voluto mostrare in questo articolo quanto feconda sia la sua epistemologia per una comprensione oggettiva del reale e del luogo che vi occupa l’umano.

Cosmologia

Cosmologie
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
6 gennaio 2024
pagine 1-4

Insieme alla matematica, l’astronomia fu l’ambito dentro il quale ebbe inizio il sapere filosofico, il suo metodo, in Grecia e ancor prima della Grecia. A partire da un recente libro dell’astronomo Paul Murdin (The Universe: A Biography) ho cercato in questo articolo di presentare e riassumere alcune delle questioni centrali dell’astrofisica del XXI secolo, tra le quali: l’Universo inflazionario; il Multiverso; la  “costante di Hubble” (in verità piuttosto incostante); la relazione che intercorre tra il clima sul nostro pianeta, la struttura del Sole e la dinamica cosmica; l’origine e il destino della Terra anche sul fondamento della termodinamica; l’insignificanza della ‘vita’ e la natura del tempo. Ovviamente l’ho fatto solo per brevi accenni, anche perché l’intera mia riflessione costituisce un tentativo di pensare questi temi, tanto coinvolgenti quanto fondamentali. In questo testo ho cercato almeno di indicarli.

[L’immagine è tratta dal libro di Murdin e rappresenta il modo in cui tra 2 miliardi di anni si vedranno dalla Terra la Via Lattea, cioè la nostra galassia, e la galassia di Andromeda (M31 / NGC 224), la più vicina a noi (dista 2,538 milioni di anni luce). Andromeda è visibile anche a occhio nudo (guardando verso nord-est) nelle notti serene e in assenza di inquinamento luminoso. Con l’ausilio di un telescopio o di un binocolo è una vista spettacolare. Come si può notare dall’immagine, Andromeda si avvicinerà sempre più alla Via Lattea, sino a fondersi con essa]

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