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Oppressione e giraffe

Giraffada
di Rani Massalha
Italia, Francia, Germania, Palestina, 2014
Con: Saleh Bakri (Vacine), Ahmed Bayatra (Ziad), Laure De Clermont (Laura), Mohammed Bakri (Hassan), Roschdy Zem (Vohav Alon)
Trailer del film

A Nablus, in Palestina, c’è anche un giardino zoologico. Vacine è il veterinario che vi lavora. Suo figlio Ziad si prende cura delle due giraffe con dedizione e passione. Durante un bombardamento israeliano, la giraffa maschio muore e da allora la femmina non mangia più. Bisogna procurarle un compagno ma le uniche giraffe nei paraggi si trovano in Israele, al di là dell’enorme muro che per chilometri e chilometri tiene stretta la popolazione palestinese su una striscia di territorio. Aiutati da una giornalista francese, padre e figlio tenteranno l’impresa di far passare una giraffa tra le implacabili maglie dell’esercito d’occupazione.
Giraffada è ispirato a una vicenda realmente accaduta durante l’occupazione israeliana del 2002. Il film è anche una favola gentile, è anche una descrizione dei migliori sentimenti umani verso gli altri animali (pur essendo ambientato in uno zoo), è anche una metafora della prigionia totale che un intero popolo subisce da parte di una potenza militare dotata di armi, tecnologia, soldi; una potenza senza possibile paragone con gli occupati. Il movimento circolare e senza fine delle giraffe e degli altri animali nelle loro gabbie è ripetuto nel movimento senza fine e sempre uguale degli umani sotto il muro israeliano.
Ma Giraffada è soprattutto uno dei pochi esempi di cinema palestinese arrivato in Europa, uno dei rarissimi casi cinematografici -e in generale artistici- nei quali gli israeliani non sono descritti come vittime e oppressi ma al contrario come carnefici e oppressori. E infatti è distribuito in pochissime sale italiane, nessuno ne parla, i giornali per lo più tacciono. È soltanto una piccola storia, è soltanto una metafora ma evidentemente basta questo per far temere che si capisca che cosa Israele sia: il più armato stato razzista del mondo.

 

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