Martedì 21 ottobre 2025 dalle 16.00 alle 18.00 terrò una lezione all’Università Cattolica di Milano, dal titolo Europa e metafisica. A invitarmi è stata la Prof.ssa Roberta Corvi, ordinario di Filosofia teoretica nell’Ateneo milanese.
Che cosa significa Europa? Che cosa vuol dire essere europei? Le risposte possibili sono numerose; cercherò di argomentare questa: l’Europa è lo spazio della metafisica, la domanda sull’Europa è la domanda su che cos’è metafisica. Interrogativo il quale è di per sé un mondo. Polisemantica e labirintica è infatti la parola Metafisica, il suo concetto, la sua esperienza. Al di là della sua origine casuale con Andronico da Rodi o, più probabilmente, da una lenta maturazione nell’ambito dell’aristotelismo, l’espressione μετά τα Φυσικά e la parola che ne è scaturita fanno riferimento a due realtà, esperienze e concetti fondamentali per l’intera vicenda della filosofia europea:
-la trascendenza logica del discorso scientifico rispetto alla semplice raccolta dei dati;
-il riferimento a una struttura universale che va al di là della somma mereologica degli enti che ci sono.
I decenni tra il XX e il XXI secolo hanno visto l’evidente rinascita in Europa e nella filosofia mondiale del discorso filosofico in quanto tale. Non dunque come semplice analisi critica dei fatti sociali – la filosofia come ancilla sociologiæ – né come confronto serrato con i saperi della quantità – la filosofia come ancilla scientiæ -, ancor meno come analisi logica del linguaggio e neppure come prezzemolo ‘umanistico’ da distribuire tra le diverse pietanze dei saperi.
La filosofia è invece – nella sua identità, pluralità, specificità – un discorso sull’essere, una analisi del mondo nella varietà e unitarietà dei suoi fenomeni. Il mondo può essere definito come un insieme di corpi, oggetti, enti, eventi e processi indipendenti da qualunque mente e conosciuti poi in modi diversi dai differenti corpimente che abitano il nostro pianeta.
Un percorso dentro la metafisica che parta dalla cosmologia greca e pervenga alle metafisiche contemporanee esprime ciò che di più prezioso e peculiare conserva la tradizione europea: la filosofia intesa come scienza e come bellezza del conoscere.
Tommaso D’Aquino lo ha espresso con l’efficace formula per la quale «maxima pulchritudo humanae naturae consistit in splendore scientiae». L’Europa, non le sue istituzioni ma la sua scienza, è stata e continua a essere anche questo splendore.


Caro professore, in sintesi aggiungerei il verbo essere tra Europa è Metafisica quindi il nulla… se pensiamo alla Metafisica pensiamo a qualcosa che sta al di fuori da quello che vediamo va oltre il terreno ma equivale anche alla fede quando si pensa a una forza più grande di noi umani… Europa che doveva essere qualcosa al di sopra delle varie nazioni che sono dentro un determinato territorio, dovrebbe avere una importanza che va oltre il confine ma questo non è successo come se alla fine questa Europa è stata per europeismo una fede che alla fine è diventata Metafisica quindi non è stato possibile credere a questa Europa come le aspettative che si procrastinavano ( a parte la moneta nulla) quindi il nulla quindi un Europa/Metafisica
Caro Filippo, io credo invece che la metafisica sia la prospettiva più concreta e più saggia, sia uno sguardo universale che coniuga il particolare e l’universale, che coglie l’essere come trasparenza degli enti, che conosce l’invisibile attraverso il visibile.
E dunque è semmai proprio il venir meno della metafisica in una prassi cieca, in uno spiritualismo vuoto o in uno scientismo frammentario che allontana l’Europa dalla sua ricchezza, dalla sua forza e dal suo posto nella storia umana.
Di conseguenza il mio auspicio è che l’Europa possa riscoprire le radici metafisiche della propria identità. Ed è quanto cercherò di argomentare nella lezione alla Cattolica.
Spero carissimo Professore che questa argomentazione oltre alla Cattolica avvenga anche ai Benedettini a Catania perché l’argomento è molto pregnante. Grazie per l’attenzione che ha dato al mio modesto pensiero ne farò tesoro.
Caro Filippo, al Disum svolgo un intero corso sulla metafisica. Al link qui sotto può trovare il programma.
Naturalmente mi farebbe piacere, quando e come potrà, che lei fosse presente a queste lezioni. Sì, spero comunque che ci sia anche a Catania l’occasione di parlare nello specifico del rapporto profondo che lega l’Europa alla metafisica.
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