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Il tempo ricordato

Belfast
di Kenneth Branagh
Gran Bretagna, 2021
Con: Jude Hill (Buddy), Caitriona Balfe (Ma), Jamie Dorman (Pa), Ciarán Hinds (il nonno), Judi Dench (la nonna), Colin Morgan (Billy Clanton)
Trailer del film

In un quartiere di Belfast dove sino ad allora avevano convissuto porta a porta cattolici e protestanti, nel 1969 si scatena la violenza degli anglicani che minacciano, devastano, intimano ai cattolici di andare via, perché quelle strade appartengono a loro.
Buddy è un ragazzino delle elementari pieno di vitalità, simpatia, amore per le storie, per il cinema, per la fantasia. Si scontra con questa realtà distruttiva e incomprensibile, dentro una famiglia protestante che però non condivide per nulla il disprezzo verso i cattolici e anche per questo viene minacciata. L’assenza del padre, quasi sempre fuori per lavoro; la saggezza del nonno paterno; la forza fragile ma vincente della magnifica madre, lo salvano dalla trasformazione dei suoi occhi curiosi in uno sguardo brutale. E salvano il suo ricordo di Belfast.
Al quale ora, da attore e regista adulto, dedica un film che è un’iniziazione alle contraddizioni dell’esistere collettivo; allo splendore di ogni infanzia pervasa di amore; alla forza educativa della strada -quella strada alla quale nel nostro tempo impaurito i bambini vengono negati, privandoli di un fecondo modo di formazione, quella strada nella quale ho avuto anch’io la fortuna di essere educato-; un’iniziazione alla bellezza che anche i luoghi più brutti (Belfast lo è) assumono quando sono i luoghi che ti hanno visto venire alla luce e respirare.
Un bianco e nero intriso di pienezza e nostalgia è il segno stilistico più chiaro della potenza del tempo ricordato.

Numeri

233 milioni di euro di finanziamento alle scuole private/cattoliche.
12,5 milioni all’Ospedale del Bambin Gesù di Roma, controllato dal cardinale Bertone.
5 milioni all’Ospedale Gaslini di Genova, controllato dal cardinale Bagnasco.
Condono integrale e assoluto del mancato pagamento dell’IMU da parte degli immobili commerciali di enti cattolici.
Ci sono buoni motivi nel convinto sostegno a Mario Monti da parte dell’Osservatore Romano, della Conferenza Episcopale Italiana, di vari cardinali e del Pontefice in prima persona.
Bagnasco, presidente della CEI, ha affermato che «sulla sua onestà e capacità sembra esserci ampia condivisione». Certo, l’onestà che traluce anche dallo sgravio fiscale -deciso un minuto prima delle dimissioni del governo- riservato alle assicurazioni che impongono agli automobilisti di dotarsi di una particolare scatola nera prodotta soltanto dalle aziende di Luca Cordero di Montezemolo, alleato principale dello stesso Monti alle prossime elezioni.
Certo, vescovi, cardinali e papi sono entusiasti di poter finalmente sostenere alle elezioni un uomo prono ai loro interessi come Berlusconi ma senza l’imbarazzo delle puttane e delle orge di colui.
Che la politica economica estremista e ultraliberista di Monti sacrifichi le scuole/università pubbliche, la sanità pubblica, i servizi pubblici italiani e getti nella miseria i ceti medi -favorendo invece la speculazione finanziaria e le classi più ricche-  non è un problema per  i cattolici, i vescovi, i cardinali e i papi. Simoniaci.

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