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Incubo

Ustica
di Renzo Martinelli
Italia, 2016
Con: Caterina Murino (Roberta Bellodi), Marco Leonardi (Corrado di Acquaformosa), Tomas Arana (Fragalà), Lubna Azabal (Valja), Yassine Fadel (Fadhal Al Khalil)

usticaOggetti, lettere, aerei, persone. Scomparse. Non le 81 che vennero uccise sul cielo di Ustica il 27 giugno 1980. Non soltanto loro. Morirono poi, in circostanze tragicamente ‘casuali’, altre persone che sono entrate in contatto con l’enigma di questo evento. Ancora a distanza di 36 anni, la ragion di Stato non rivela le cause e le modalità di una tragedia che cancellò la vita anche di alcuni bambini. Tra questi la figlia di una giornalista che dopo lo sconvolgimento e la disperazione si dedicò alla ricerca della verità. La tesi di Martinelli, supportata da documenti, ricostruzioni empiriche, deduzioni logiche, è che il DC9 Itavia in volo da Bologna a Palermo fu vittima di un teatro di guerra non dichiarata in atto nei cieli italiani da parte di stati stranieri. Mi limito a questo accenno per non far perdere il gusto della scoperta a chi vorrà vedere il film.
Un film che è un incubo dai colori accesi e insieme cupi; dalle atmosfere sospese, inquiete e dense. Una tonalità cromatica ed esistenziale che costituisce il suo aspetto migliore. I dialoghi, invece, sono a volte un po’ approssimativi e ripetitivi nelle parti che non ricostruiscono le vicende.
Ustica è un’opera civile coinvolgente e necessaria, al di là di alcuni suoi limiti. Essa mostra infatti la totale subordinazione dell’Italia al padrone statunitense e conferma che i criminali più cinici e più efferati abitano nei palazzi del potere.

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