Skip to content


Corpo teatro

Amiche da morire
di Giorgia Farina
Con: Claudia Gerini (Gilda), Sabrina Impacciatore (Crocetta), Cristiana Capotondi (Olivia), Vinicio Marchioni (Malachia)
Italia, 2013
Trailer del film

amiche_da_morireUna prostituta alla Bocca di Rosa, che suscita l’entusiasmo dei maschi e il risentimento delle «comari di quel paese»; una mogliettina assai tonta, divisa tra il credere a tutto ciò che il marito le racconta e una gelosia che la inquieta; un’operaia con la fama di iettatrice e soprattutto condizionata da una madre che più mediterranea non si può. Il tutto in una non meglio precisata isola del Sud. Queste tre donne si trovano a dover condividere intimità e segreti quando una di loro spara e uccide. E non spara soltanto una volta. Tra poliziotti cecati, banditi che finiscono in scatolette, santi buttati a mare, trionfa una femminilità insieme sensuale e sacra, luogocomune e assassina, gastronomica e colorata. Amiche da morire è un noir caricaturale e divertente, recitato con gigioneria e seduzione. La donna è un teatro che cammina, insomma.

 

L'erede

L’erede – The Heir
di Michael Zampino
Con: Alessandro Roja (Bruno), Guia Jelo (Paola), Davide Lorino (Giovanni), Tresy Taddei (Angela), Maria Sole Mansutti (Francesca)
Italia, 2011
Trailer del film

Bruno ha ricevuto in eredità un palazzo dove non è mai stato, in una contrada tra i Monti Sibillini. Accanto abita una famiglia con la quale il padre di Bruno ha avuto rapporti poco chiari o forse sin troppo espliciti. Agli occhi di queste persone il giovane appare come un usurpatore. La madre trascorre dall’iniziale cortesia al ricatto, il figlio è un energumeno massiccio e ostile, la figlia cerca di sedurre Bruno ed è poi l’unica ad aiutarlo. Ma le relazioni si fanno sempre più tese e lo spazio fra queste case sempre più claustrofobico, sino al finale drammatico e sospeso. Gli unici a liberarsi saranno dei conigli, sui quali il film si chiude.

Opera interessante per il modo in cui genera la tensione. Non con effetti speciali o con scene particolarmente cruente ma dagli sguardi e dalla psiche dei protagonisti. E soprattutto dal modo in cui la cinepresa si muove intorno alle persone e dentro ai luoghi. Il limite tuttavia sta nella sceneggiatura, in molti dei suoi passaggi del tutto implausibile, specialmente nelle decisioni e nelle azioni del protagonista. Brava Guia Jelo, che dà vita a un personaggio profondamente fisico e complesso: vittima e strega, madre della crudeltà e decisa rivendicatrice dei propri diritti. Ma sono forse gli alberi, i conigli, gli spazi i veri protagonisti simbolici di questo noir.

Vai alla barra degli strumenti