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La sorgente delle donne

La sorgente dell’amore
(La source des femmes)
di Radu Mihaileanu
Con: Leïla Bekhti (Leila), Hafsia Herzi, Biyouna (Loubna/Esmeralda), Sabrina Ouazani (Rachida), Saleh Bakri (Sami), Hiam Abbass (Fatma), Mohamed Majd (Hussein), Biyouna (Vecchia Lupa)
Belgio, Italia, Francia, 2011
Trailer del film

Il titolo originale recita La sorgente delle donne / La sorgente delle mogli. Un titolo un po’ meno sdolcinato e un po’ più malizioso per una storia che narra di un episodio accaduto realmente in Turchia e che qui viene ambientato in un più generico Maghreb.
In un piccolo villaggio senza corrente elettrica e senza acquedotto sono le donne a recarsi ogni giorno a una fonte sulla collina per rifornirsi d’acqua. Gli uomini, invece, se ne stanno a chiacchierare e a bere. Quando una di queste donne, incinta, perde il bambino a causa di una caduta sul terreno accidentato, una sua amica decide di proporre alle altre lo sciopero dell’amore. Non andranno più a letto con i loro mariti sino a quando la questione non sarà risolta. La risposta dei loro uomini è dura, intransigente ma anche inconcludente. La vicenda va dunque avanti fra stratagemmi e violenze, intrecciandosi con alcune storie d’amore.
Dopo Train de vie la parabola di Mihaileanu appare declinante. Già Il concerto era po’ banalmente favolistico, anche se si rideva ancora molto. Qui il regista vira più sul drammatico ma mi sembra che non sia adatto a questa tonalità narrativa. Il risultato è un’opera politicamente corretta, con degli interessanti elementi antropologici su usi e costumi islamici ma anche noiosa, ipersentimentale e prevedibile.

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