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Roma / Europa

MACRO Asilo
Museo d’Arte Contemporanea di Roma
Sino al 31 dicembre 2019

Uno spazio immersivo, orizzontale, aperto, nel quale ogni cittadino che lo desideri può entrare, uscire, attraversare le sale che non ospitano mostre ma sono arte, vale a dire un tentativo di comprendere ed esprimere i fondamenti dell’accadere. Quadri, installazioni, fotografie, libri, letture, angoli, silenzi, riverberi. Non a caso è stato un antropologo -Giorgio De Finis- a immaginare tutto questo, con sconcerto della corporazione dei critici d’arte. Persino la decisione di rendere gratuita la fruizione del MACRO è stata criticata ed è diventata oggetto di rimprovero nei confronti della giunta guidata da Virginia Raggi.
La quale ha invece voluto restituire alla città in modo democratico e intelligente uno spazio che può essere fruito quando si vuole, con cura e con divertimento. Uno spazio dentro il quale sono e saranno finalmente visibili e vivibili opere e testimonianze di quella strana e coinvolgente cosa che si chiama ‘arte contemporanea’. Come ho sentito dire da alcuni dei visitatori: «Non sembra nemmeno di stare a Roma ma in Europa». Ecco, è quel ma che qui si tenta di rimuovere, anche perché è ad Atene e a Roma che l’arte europea è nata ed è qui che sta sempre a casa sua, al di là delle epoche, dei loro limiti, delle loro forme.

Teoria dell’arte contemporanea

Da ieri, 30 settembre 2018, ha riaperto il MACRO, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma.
Aperto con un’idea diversa di Museo, che il Direttore artistico Giorgio De Finis ha voluto chiamare MACRO Asilo.
Tra le (moltissime) prime iniziative in programma, una si svolgerà giovedì 4 ottobre e consisterà in una conversazione tra me e Giuseppe Frazzetto, dal titolo Per una teoria dell’arte contemporanea.
Dialogheremo sui temi proposti nel libro di Frazzetto Artista sovrano. L’arte contemporanea come festa e mobilitazione. L’appuntamento è per le 17,00 nella Sala letture del MACRO.

 

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