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Ecologia

Ecologia
Aldous
, 6 aprile 2025
Pagine 1-2

Questo articolo è un tentativo di comprendere la questione ecologica nella sua radicalità, ben lontana dalla volgarizzazione mediatica che impedisce di cogliere le radici della relazione tra l’umano e il pianeta. Relazione che costituisce per intero l’identità della nostra specie, come di tutte le altre.
Il fondamento di ogni antropologia non può che essere infatti fisico e materico poiché gli esseri umani, come tutte le strutture animali e viventi, costituiscono dei sistemi energetici e termodinamici aperti, i quali «per esistere necessitano di flussi adeguati di materia ed energia prelevate dall’ambiente e quindi dal pianeta Terra», come afferma Giorgio Libero Sanna ricordando le analisi economiche ed ecologiche di Nicholas Georgescu-Roegen. Le cosiddette ‘energie alternative’ non sono tali e non possono diventarlo poiché per essere utilizzate e distribuite hanno bisogno sempre di una parte consistente di energia fossile, la quale è l’unica capace di alimentare l’apparato industriale di prelevamento e distribuzione dell’energia solare diretta e dell’energia eolica. Scomparse le fonti fossili, anche l’utilizzo industriale dell’energia solare e del vento cessa. Così come scompare l’energia nucleare, la quale per poter funzionare utilizza anch’essa come carburante le energie fossili.
L’energia è la vera signora della Terra, poiché lo è del cosmo. Energia che è sempre tempo in atto (E=mc2). Energia-tempo che costituisce il divino. «Deus sive natura» (Spinoza, Ethica, parte IV, prop. IV) significa e indica l’eternità dell’energia nel cosmo.

[La foto raffigura l’Etna visto da Viagrande]

Fossili / Tempo

Collezionare il tempo
Museo di Storia Naturale – Milano
Sino al 31 marzo 2014

Nella percezione che abbiamo delle cose conta moltissimo la dinamica tra sfondo e primi piani. Quando qualcosa di raro viene immerso in un insieme di altri oggetti e con essi è confuso, è difficile poi percepirne gli elementi peculiari, quelli che -appunto- lo rendono prezioso. I curatori del Museo di Storia Naturale di Milano hanno dunque avuto l’ottima idea di selezionare tra i circa 125.000 fossili che vi sono conservati qualche decina di esemplari ed esporli dando loro l’evidenza che meritano.
Il risultato è straordinario. Appaiono in tutta la loro bellezza delle linee informali e astratte disegnate in milioni di anni dalla materia. Un accumulo di gasteropodi del Miocene inferiore dà vita all’alternarsi ritmico di forme coniche e a spirale. Il cranio del Bison priscus somiglia nella sua essenzialità alla testa di toro costruita da Picasso con il sellino e il manubrio di una bicicletta. Esemplari di Scyphocrinus elegans richiamano i fiori di Van Gogh e degli impressionisti. E ovunque splende la perfezione e l’armonia della materia vivente diventata materia e basta. Diventata quindi perfetta serialità, ripetizione, forma che testimonia «dentro da sé, del suo colore stesso» (Paradiso, XXXIII, 130) della potenza che è il tempo.

 

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