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Due minuti

Most Beautiful Island
di Ana Asensio
USA, 2017
Con: Ana Asensio (Luciana), Natasha Romanova (Olga)
Trailer del film

«La più bella delle isole» è Manhattan, dove Luciana è arrivata dalla Spagna alla ricerca, come tanti migranti in quelle terre, di fortuna. Svolge lavori saltuari e frustranti sino a che una collega russa non le propone un lavoro facile e remunerativo: indossare un abito nero, scarpe con i tacchi a spillo e partecipare a un party. Arrivare al luogo di destinazione non è però semplice. Luciana è indirizzata a un ristorante cinese dove le danno una borsetta sigillata, unico oggetto ammesso al party. Poi si trasferisce in un’altra zona di New York e qui attraversa scale e cantine prima di arrivare a uno spazio dove trova altre donne vestite come lei e tutte con la medesima borsetta. Ogni ragazza è contrassegnata da un numero. Prima che accada tutto questo, Luciana guarda la città dalla finestra del suo mal messo appartamento. Si fa un bagno e scrostando un poco la parete vede uscire dal muro tanti insettini piuttosto repellenti. Ne incontrerà altri. Il suo sogno è affidato a un aeroplanino di carta che lancia dalla finestra e sul quale ha scritto, appunto, «most beautiful island».
Ana Asensio è la protagonista e la regista di un film asciutto, colmo di emotività e insieme di distanza – significative le riprese iniziali dall’alto di luoghi affollati -, dove le vite degli umani, i loro progetti, la loro angoscia sembrano una cosa sola con le strade, i muri, i recinti, le porte. L’elemento vivo è anche il più pericoloso. All’inizio del film si legge: «Ispirato a una storia vera». Eh sì.
«Als Gregor Samsa eines Morgens aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu einem ungeheueren Ungeziefer verwandelt. ‘Destandosi da sogni inquieti, una mattina Gregor Samsa si ritrovò nel suo letto mutato in un mostruoso insetto’» (Kafka, Die Verwandlung, La metamorfosi).

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