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Kubrick / la Luce

Kubrick gnostico
in Dialoghi Mediterranei
Numero 53, gennaio-febbraio 2022
Pagine 255-259

Indice
-Kubrick è il cinema
-Kubrick filosofo
-Kubrick filosofo gnostico
-Il cinema come materialuce
-Monòlito
-Conclusioni

Nel dicembre del 2018 partecipai a un Convegno organizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, dedicato a Stanley Kubrick. La mia relazione ebbe come titolo Kubrick gnostico: il cinema come materialuce. In questo testo ho ripreso l’argomento in modo sintetico e spero chiaro.
Kubrick fu un lettore vorace, onnivoro. Un lettore anche di filosofia ma, di più, una mente naturaliter philosophica. Radicato nella cultura europea, Kubrick assorbe, rielabora, esprime e ricrea temi e domande della tradizione metafisica.
La sua opera è filosofia non verbale, iconica, sorretta da una logica lucida e da una consapevole antropologia. Un’opera filosofica anche perché si esprime nella potenza di uno sguardo fenomenologico che non giudica ma mostra; che esclude ogni psicologismo nell’analisi e comprensione delle azioni umane; che attinge alle strutture biologiche, storiche, archetipiche della nostra specie.
Il cinema di Kubrick è  filosofico anche perché il senso dei suoi film è evidente e nello stesso tempo inaccessibile, come palese e inaccessibile è il significato dell’esistenza. Cinema che nasce da un’antropologia negativa che sostanzia la radice gnostica del suo pensiero.

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