America Latina diDamiano e Fabio d’Innocenzo Italia, 2021
Con: Elio Germano (Massimo Sisti), Astrid Casali (Alessandra Sisti), Carlotta Gamba (Laura Sisti), Federica Pala (Ilenia Sisti), Sara Ciocca (bambina), Maurizio Lastrico (Simone), Massimo Wertmüller (il padre) Trailer del film
Delle due parole del titolo, Latina fa riferimento alla provincia dove accade la vicenda, America è forse un gorgo.
Tenebra è infatti il corpomente di Massimo Sisti, uno stimato dentista, felice della bella moglie e delle sue due bambine/ragazze, proprietario di una grande villa con piscina e con cani, nella piena solitudine delle ex paludi pontine, bonificate ma sempre tristi. La villa ha un grande sotterraneo e qui accade qualcosa che trasforma la vita del Dottor Sisti, lo induce a sospettare di tutti, spezza l’unica amicizia che sembra avere e mette a rischio l’armonia familiare. Massimo fa visita al padre, il quale lo attende su una sedia a dondolo che scricchiola come quella -famosa- di Psycho, disprezza il figlio e gli chiede sempre soldi.
Del padre vediamo soprattutto il collo, illuminato da una lama di luce. E così spesso accade anche agli altri personaggi, sui corpi dei quali i due registi sembrano indulgere con primissimi piani che ne mostrano e disegnano i pori della pelle, i brufoli, il movimento degli occhi e delle orecchie, le bocche mentre consumano e ingurgitano cibo. Lo sguardo sta addosso e dentro ai corpi, come se dalle loro superfici apparentemente lisce ma in realtà colme di varie impurità dovesse scaturire un significato agli eventi sempre più inquietanti e iniqui che si dipanano negli anfratti del tempo, nella chiusura progressiva dello spazio.
Un cinema rigoroso, quello dei fratelli D’Innocenzo, ma che rischia anche il manierismo dello spavento, il compiacimento del fremito. In ogni caso, sia America Latina sia le precedenti Favolacce mostrano in modo lancinante lo squallore delle vite.
È a partire dalla Lichtung, dal lampeggiamento che si apre nell’oscuro di un bosco, che è opportuno osservare il divenire. Attraversando respiri e fantasmi di Maurizio Cattelan e avvicinandosi a Blind dalle Navate dello Hangar Bicocca di Milano sembra proprio che si dischiuda una radura, la cui luce percuote e disvela.
Maurizio Cattelan Breath Ghosts Blind
Hangar Bicocca – Milano
A cura di Roberta Tenconi e Vicente TodolÃ
Sino al 20 febbraio 2022
Forse l’Ur-Fascismo, il «fascismo eterno» (Umberto Eco) esiste davvero.
Sua espressione contemporanea in Italia e nel mondo sono il confino (lockdown), l’obbligo vaccinale, il coprifuoco, l’obbligo delle mascherine/museruole apotropaiche, i trattamenti TSO del tutto arbitrari, la violenza delle polizie contro cittadini inermi, la distruzione delle attività economiche, la devastazione collettiva, la paura.
Ma non c’è da stupirsi: l’autorità è potenzialmente paranoica e quando i suoi ordini riguardano la ‘salute’ diventa folle e contraddittoria. È sempre stato così. Contro tutto questo, il pensiero e la pratica libertari costituiscono una preziosa alternativa, un necessario vaccino.
Inti-Illimani El pueblo unido jamás será vencido
(Sergio Ortega-Quilapayún, 1970 – Esecuzione: VÃctor Jara Sinfónico, 2019)
Ciò che pulsa e si esprime in questo video dal febbraio 2020 è sparito, non è più possibile, si è dissolto nella paura che pervade l’intero corpo collettivo. Le autorità non hanno creato l’epidemia da Sars2 ma certamente sanno bene come utilizzarla a fini reazionari.
Uno dei fatti più interessanti e più drammatici è che cittadini, partiti, intellettuali che pensano di essere ‘di sinistra’ o anche soltanto ‘progressisti’ sembrano non aver compreso che quanto sta accadendo è uno dei più potenti dispiegamenti della repressione e dell’antisocialità che la storia contemporanea abbia visto.
Il risultato del coacervo di miopia, terrore, ingenuità è una «‘vita’ spogliata delle sue libertà uccise dal liberismo», è il «lockdown dell’anima», è la «smaterializzazione della vita» (Eugenio Mazzarella, Dopo la pandemia: due riflessioni. L’ecumene che ci serve. Salvare la ‘presenza’, in «Pandemia e resilienza. Persona, comunità e modelli di sviluppo dopo la Covid-19», Edizioni Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma 2020, pp. 85-89) e quindi è di fatto la negazione dei presupposti biologici, sociali, relazionali, olistici, della ‘salute’.
Viene progressivamente cancellata la centralità dei corpi che abitano insieme lo spazio reale, il mondo degli atomi e non quello ingannevole e astratto dei bit. Una compiaciuta apologia della distanza sta distruggendo il corpo sociale e ogni sua residua possibilità di ribellione. L’autentico significato degli ordini sanitari e securitari che da 14 mesi ci vengono imposti sta nell’isolamento, che è il vero e mai dismesso sogno del liberismo individualistico, del soggetto che fa tutto chiuso in una stanza davanti al suo monitor: relazioni, film, conoscenza, scuola, università , acquisti, sesso, tempo libero.
Sta vincendo non soltanto l’idea ma proprio la sensazione fisica profonda e sempre più interiorizzata che l’altro costituisca un rischio, un morbo, un infetto da tenere lontano di uno, due, tre metri; da incontrare senza volto dietro le maschere/museruole; da non toccare mai e dal quale mai essere toccati. In una condizione così artificiosa, lugubre, autoritaria, ogni possibilità di unirsi per rivendicare, protestare, rimanere liberi è chiaramente dissolta. È il sogno di ogni potere autoritario. È questo sogno che si va realizzando sotto i nostri occhi ormai complici, distratti, rassegnati.
Contro questo sogno reazionario, contro questo incubo della dissoluzione della vita umana che è vita politica, il mio auspicio è che «de pie cantar que el pueblo va a triunfar».
El pueblo unido jamas sera vencido,
El pueblo unido jamas sera vencido!
De pie, marchar que vamos a triunfar.
Avanzan ya banderas de unidad,
Y tu vendras marchando junto a mi
Y asi veras tu canto y tu bandera
Al florecer la luz de un rojo amanecer
Anuncia ya la vida que vendra
De pie, luchar,
Que el pueblo va a triunfar.
Sera mejor la vida que vendra
A conquistar nuestra felicidad
Y en un clamor mil voces de combate
Se alzaran, diran,
Cancion de libertad,
Con decision la patria vencera
Y ahora el pueblo que se alza en la lucha
Con voz de gigante gritando: Adelante!
El pueblo unido jamas sera vencido,
El pueblo unido jamas sera vencido!
La patria esta forjando la unidad
De norte a sur se movilizara,
Desde el salar ardiente y mineral
Al bosque austral,
Unidos en la lucha y el trabajo iran
La patria cubriran.
Su paso ya anuncia el porvenir.
De pie cantar que el pueblo va a triunfar
Millones ya imponen la verdad.
De acero son, ardiente batallon.
Sus manos van, llevando la justicia
Y la razon, mujer,
Con fuego y con valor,
Ya estas aqui junto al trabajador.
Y ahora el pueblo que se alza en la lucha
Con voz de gigante gritando: Adelante!
El pueblo unido jamas sera vencido,
El pueblo unido jamas sera vencido!