Skip to content


Guerra

Céline. Sulla guerra, contro la guerra
in Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee
9 giugno 2023
pagine 1-4

Da alcune settimane è in libreria Guerra di Céline, un libro il cui manoscritto era stato trafugato nel 1944, che è stato ritrovato ed edito da Gallimard nel 2022 e adesso in Italia da Adelphi.
La musica di questo romanzo comincia con una dichiarazione che poi tutto lo intride, lo guida, lo determina, lo spiega:  «Mi sono beccato la guerra nella testa. Ce l’ho chiusa nella testa». Una guerra che il caporale Destouches (il vero nome di Céline) odia, pur essendo insignito della «Croce di Guerra», pur essendo stato eroe coraggioso ed esempio per gli altri soldati. Odio e orrore che abitano e gorgogliano in pagine nelle quali pulsa per intero la potenza di uno degli scrittori più grandi della letteratura universale.
Questo capolavoro coglie e restituisce la guerra come nessun’altra opera che io conosca; ci aiuta a capire in modo profondo e radicale anche la guerra in corso della NATO contro la Russia tramite l’Ucraina e ci fa chiedere che essa finisca. Perché la guerra è un fatto, una catastrofe, una potenza antica dentro la quale l’umano abita e si perde, diventando la sua mente nella guerra «ormai solo una corrente d’aria di uragani».

 

Death of the Future

Japan. Body_Performer_Live
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea – Milano
A cura di Shihoko Iida e Diego Sileo
Sino al 12 febbraio 2023

C’è un manierismo nell’arte contemporanea a volte assai banale ma che in questa antologia di artisti giapponesi esprime anche un senso di inquietudine, di disperazione, di guerra. Come se davvero vivessimo un qualche post della catastrofe, un al di là del senso e del significato.
Chilaru Shiota documenta i propri inizi con Bathroom, un video nel quale la si vede immersa nel sudiciume, trasformata in impasto di materia dentro una lurida vasca da bagno, diventata corpo confuso con grumi di sporco. Invece il recente Corpo vuoto è un’elegante e inquietante installazione che occupa un’intera sala, dentro la quale la realtà si spezza e si moltiplica mediante una resa materica, tridimensionale, della percezione.

(Chilaru Shiota – Corpo vuoto)

Dumb Type è il nome di un collettivo nel quale la scrittura si fa letteralmente luce, diventa opera.
Makoto Aida frantuma con il sarcasmo le figure mediatiche del potere. In un video Osama Bin Laden dichiara di essersi nascosto in Giappone, di gustare il cibo giapponese e soprattutto di apprezzare molto gli alcolici; infatti appare decisamente brillo e dichiara «Paese strano questo, dove un idiota riesce a diventare primo ministro»; un altro video presenta un oratore che somiglia al primo ministro Shinzo Abe che getta via il discorso che ha preparato e comincia a denunciare le malefatte degli Stati Uniti d’America.
Mari Katayama è un’artista priva della parte inferiore delle gambe. Lei si fotografa così com’è, con le protesi o senza, in pose quotidiane o, più spesso, raffinate e sensuali. Si installa in questo modo nello spazio dei sensi, dell’acqua, di una bellezza metamorfica. Sono suoi anche dei resti di conchiglie, come relitti di un naufragio.
L’opera più dirompente ed emblematica della tonalità dell’intera mostra è forse We Mourn the Death of the Future di Meiro Koizumi (immagine di apertura), un coinvolgente e tragico video di un mantra/rosario di seppellimento. Tra le frasi che scorrono mentre l’azione accade, c’è questa: «Non sono ancora nato ma sono già morto».
Attraverso le opere, le idee, le installazioni, le performance di questi e di altri artisti (Finger Pointing Worker/Kota Takeuchi, Yuko Mohri, Saburo Muraoka, Yoko Ono, Lieko Shiga, Kishio Suga, Yui Usui, Ami Yamasaki, Chikako Yamashiro, Fuyuki Yamakawa, Atsuko Tanaka, Kazuo Shiraga) l’Occidente/Oriente che il Giappone è diventato mostra un rigore formale, un inquietante senso della catastrofe, la rinuncia a ogni illusione, un ultimo gesto di consapevolezza e di creazione.

 

Disvelamento

Disvelamento
Nella luce di un virus
Algra Editore, 2022
«Contemporanea, 6»
Pagine 148
€ 12,00

«La verità non si rivela che con le catastrofi»
Ingmar Bergman, Come in uno specchio (1961)

Alcuni mesi fa il Prof. Davide Miccione, Direttore della collana «Contemporanea» dell’Editore Algra (Viagrande-Catania), mi chiese di preparare un libro dedicato all’epidemia, alle sue radici, ai suoi effetti. Accolsi la proposta con slancio, per molte ragioni. Tra le quali il fatto che la filosofia sia, com’è noto, anche «ihre Zeit in Gedanken erfaßt, il proprio tempo appreso e colto nel pensiero» (Hegel, Grundlinien der Philosophie des Rechts, Vorrede, p. 25). Questi mesi di riflessione, di lavoro, di scrittura mi hanno aiutato a comprendere il significato della frase di Bergman in epigrafe. Il risultato è un libro che tra quelli sinora da me pubblicati è ai miei occhi il più urgente. Un libro nel quale e con il quale ho cercato di difendere le libertà, la razionalità e la scienza. E di mostrare che cosa può accadere quando libertà, scienza e razionalità vengono calpestate dal potere politico-mediatico.

Il testo si compone di 18 capitoli, così intitolati:
1 Don Abbondio
2 Un virus politico-visionario
3 La vita
4 Infodemia
5 Il piano inclinato
6 Numeri
7 Superstizione
8 Poteri
9 Cancellare le scuole, cancellare i luoghi, cancellare i corpi
10 Medicina e politica
11 Comunicazione e silenzio
12 La festa paternalistica
13 La solitudine del morente
14 Violenza e morale
15 Nietzsche
16 Una ferita
17 Gnosi
18 L’Intero, la Φύσις
Indice dei nomi

Questa la quarta di copertina, firmata dal Direttore della collana:
«La débâcle di questi due anni riguarda tutti: i media, la politica, il corpo sociale nel suo complesso. L’epidemia e il suo uso politico hanno messo in luce le viltà e le debolezze di interi settori, le fragilità di quella democrazia che diamo per acquisita e soprattutto la miseria teoretica e morale di coloro che dovrebbero analizzare e spiegare il mondo. Gli intellettuali, stricto o lato che sia il senso che diamo a questa parola, hanno mostrato con la loro ignavia le crepe che si sono aperte nel nostro stare consapevolmente al mondo. Biuso ci mostra come si possa leggere con parresia e compassione, con sapienza filosofica, letteraria e antropologica, questo nostro difficile passaggio storico e che cosa tutti potremmo imparare da esso».

Il volume è disponibile in varie librerie, su tutte le piattaforme e sul sito dell’editore, che ringrazio per il coraggio che ha mostrato nel pubblicare un libro lontano dalle opinioni dominanti.



 

Recensioni e articoli

-Michele De Vecchio, Diorama Letterario, n. 375, settembre-ottobre 2023, pagine 39-40
-Marcosebastiano Patanè, il Pequod, anno 3, numero 6, dicembre 2022, pagine 12-21
-Sarah Dierna, Dialoghi Mediterranei, n. 57, settembre -ottobre 2022, pagine 205-209
-Lucrezia Fava, Vita pensata, numero 27, settembre 2022, pagine 76-80
-Stefano Piazzese, Discipline Filosofiche, 4 luglio 2022
-Enrico Palma, il Pequod, anno 3, numero 5, giugno 2022, pagine 157-162
-Chiara Zanella, Di cosa parliamo quando parliamo di virus, Aldous, 7 maggio 2022
-Intervista rilasciata a RevolutionChannel, 14 giugno 2022

Vai alla barra degli strumenti