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Milano

Una lode ironica e tenera nei confronti di una città bellissima, dove per me è stato ed è gratificante vivere. «Milano sono contento che ci sei. […] Ti lascio tutti i miei progetti, le mie vendette e la mia età».

Alberto Fortis
Milano e Vincenzo (1978)

[audio:https://www.biuso.eu/wp-content/uploads/2017/12/Fortis_Milano_e-_Vincenzo.mp3]

L’immagine raffigura il Parco delle Cave, che sta proprio dietro casa, meta delle mie passeggiate in bicicletta 🙂

La casa fra le rose

Dove arriva quel cespuglio
di Mogol-Battisti
da Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera
(1976)

Il futuro degli amanti è la loro immaginazione presente. «La casa fra le rose» è il tempo che sono stati e che sperano di essere ancora. La pienezza dell’adesso dissolve l’inquietudine di ogni sarà. Rimane, inemendabile, «un vago senso di dolore» che scompare nel respiro dei corpi, qui e ora.
Non è soltanto Proust a sapere che l’amore è un riflesso della nostra tenerezza.

[audio:https://www.biuso.eu/wp-content/uploads/2016/06/Cespuglio.mp3]

Contro la pubblicità

Ma è un canto brasileiro
di Mogol – Lucio Battisti

(Il nostro caro angelo, 1973)

Cantano le sirene, dolci, invitanti, convincenti. Descrivono una donna «mentre sorseggia un’aranciata amara / con l’espressione estasiata / di chi ha raggiunto finalmente / un traguardo nella vita». Quante volte non ci sorprendiamo -cosa che dovremmo ben fare se non fossimo idiotizzati- nell’assistere in televisione a «un imbecille [che] entrando dalla porta / grida un evviva con la bocca aperta». E automobili bellissime e sinuose che sfrecciano tra paesaggi solitari  e incontaminati (traffico, mai), automobili le quali raccontano «che la benzina / quasi quasi quasi purifica l’aria / sarà al mentolo l’ultima scoria». Attori e attrici ai quali basta indossare un camice bianco per convincere all’acquisto di un «dentifricio pure trasparente / dove ti fanno dire che illumina la mente […] / E mentre parli sei una semplice comparsa / vestito da dottore, che brutta farsa! / Ti fanno alimentare l’ignoranza / fingendo di servirsi della scienza!». Tranquille e costanti, le sirene della pubblicità rispondono con la loro melodia: «Ah ma è un canto brasileiro. / Ah ma è un canto brasileiro. / Ah ma è un canto brasileiro».
E tutto questo in un sapiente e originale tessuto musicale che alterna ritmi molteplici, anch’essi sirenici e  ironici. No, queste non sono solo canzonette.

[audio:Battisti_canto_Brasileiro.mp3]

Boogie

di Paolo Conte
(1981)

L’ironica sensualità di questa canzone avvolge e spalanca sino a far vedere i personaggi che ballano e a far sentire i loro profumi. Magnifico il finale del testo: «Era un mondo adulto, / si sbagliava da professionisti…»

[audio:Conte_Boogie.mp3]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bartali

di Paolo Conte
nell’esecuzione di Enzo Jannacci

Una canzone profondamente italiana. Metaforica e allegra, popolare e raffinata.
È stata interpretata da tanti ma la versione di Jannacci le regala un ritmo, un divertimento, uno swing straordinari. Un ritmo epico. Ballate, amici miei, ché la vita è breve e la gioia è un dovere.

[audio:Bartali.mp3]

Una vita viva

di Battisti-Mogol
da Una giornata uggiosa (1980)

«Se è il caso lottare, più spesso lasciare.
Saper aspettare chi viene e chi va.
E non affondare se si può in nessuna passione
cercando di ripartire, qualcosa accadrà.
[…]
Non temere la notte, non temere la notte,
però amando più il giorno
e partir senza mai pensare a un sicuro ritorno.
[…]
E inventare la vita, una vita viva, una vita viva»

Un programma di vita stoico-spinoziano, questo di Battisti-Mogol, che condivido pienamente: «Nec ridere, neque lugere, neque detestari, sed intelligere» (Ethica, prefazione alla terza parte; Trattato politico, cap. I, § IV).
E in questa comprensione inventare la vita.

Rosa napoletana

Bocca di Rosa
di Fabrizio De André
nella versione di Peppe Barra, dall’album In concerto (2009)

Al primo ascolto, questa versione di una delle più celebri canzoni di De André potrà forse sconcertare. Credo, tuttavia, che Peppe Barra abbia saputo cogliere e far vibrare la pietà profonda, l’ironia e la forza liberatrice del canto.

[audio:Peppe_Barra_Bocca_Di_ Rosa.mp3]

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