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I buoni della CIA

Argo
di Ben Affleck
Con: Ben Affleck (Tony Mendez), Alan Arkin (Lester Siegel), John Goodman (John Chambers), Bryan  Cranston (Jack O’ Donnel))
USA, 2012
Trailer del film

Come fanno dappertutto da sessant’anni, anche in Persia gli Stati Uniti sostennero un dittatore tanto feroce quanto stupido: Reza Pahlavi, il quale si faceva portare il pranzo da Parigi con un Concorde mentre gli iraniani erano alla fame. Nel 1979 questo squallido soggetto e la sua corte vennero deposti dalla rivoluzione sciita. Pahlavi fuggì negli USA e per ottenere la sua estradizione gli iraniani occuparono l’ambasciata statunitense facendo prigionieri i membri del corpo diplomatico. Sei di costoro riuscirono però a fuggire e a rifugiarsi nell’ambasciata canadese. Tirarli fuori da lì prima che il governo iraniano ne venisse a conoscenza fu il compito della CIA, uno dei cui agenti inventò lo stratagemma di un film di fantascienza da girare in territorio iraniano, spacciando i sei diplomatici per membri della troupe. L’operazione riuscì e i sei tornarono negli USA accolti come eroi.
Ben Affleck ricostruisce e interpreta questa vicenda con un onesto cappello iniziale nel quale delle «immagini di repertorio e una voce femminile dall’accento esotico fuori campo mostrano quali eccellenti ragioni avessero gli Iraniani per odiare lo Scià e gli Americani; e similmente che l’assedio all’ambasciata fosse stato provocato dal rifiuto degli USA di consegnare Reza Palhevi all’Iran» (Dario Sammartino).
Mano a mano che il film procede, però, una pesante cappa retorica e patriottica si stende sull’opera, sino alla conclusiva apoteosi a stelle e strisce. La tecnica è quella di un ottimo thriller in cui tutto è perfettamente scandito, i pezzi del puzzle si incastrano a meraviglia -pur nella loro evidente improbabilità- e la tensione rimane  alta sino alla fine, nonostante la fine sia appunto nota.
Ma tutto questo non nasconde a sufficienza la natura interamente ideologica dell’opera, nella quale i membri della CIA -vale a dire dell’agenzia governativa più terroristica che ci sia al mondo- appaiono naturalmente come delle brave persone, dedite a lavoro e famiglia. Come lo era Eichmann, in fondo.
Da evitare.

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