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Api

Le meraviglie
di Alice Rohrwacher
Italia, 2014
Con Maria Alexandra Lungu (Gelsomina), Sam Louwyck (Wolfgang), Alba Rohrwacher (Angelica), Sabine Timoteo (Cocò), Agnese Graziani (Marinella), Monica Bellucci (Milly Catena)
Trailer del film

le meraviglieGelsomina è un’adolescente che vive in una fattoria toscana con i genitori, con una loro amica e con tre sorelle più piccole. La madre si occupa della casa, il padre dell’orto, delle pecore e degli alveari. Ma il vero capofamiglia è lei, espertissima nel lavoro con le api, equilibrata, infaticabile e malinconica. Gelsomina vorrebbe partecipare al concorso organizzato da una (penosa) tv locale per premiare i discendenti degli Etruschi e le ‘etruschine’. Il padre non vuole ma lei riesce nel suo intento. Nel frattempo arriva anche Martin, un ragazzo tedesco dato in affido per evitargli la prigione. Mentre tutti faticano, il bizzarro genitore regala a Gelsomina un cammello.
Ancora delle ragazzine sono le protagoniste di un film di Alice Rohrwacher. Mentre però Corpo celeste possedeva un equilibrio tra la forma e le intenzioni, qui l’ambizione risulta eccessiva. Gli intenti evidentemente simbolici che percorrono tutto il film non reggono di fronte alle sue ripetitività, all’episodio -centrale ma banale- del concorso televisivo, ai caratteri un po’ caricaturali dei personaggi. Si impara molto sul ciclo di vita delle api, sul modo con cui producono il loro tesoro. Il ciclo di vita degli umani è invece soltanto squallido

Cresime sociologiche

Alice Rohrwacher
Corpo celeste
Con:  Yle Vianello (Marta), Pasqualina Scuncia (Santa), Salvatore Cantalupo (Don Mario), Anita Caprioli (Rita), Renato Carpentieri (Don Lorenzo)
Italia, 2011
Trailer del film

 

La tredicenne Marta è tornata a Reggio Calabria dopo dieci anni vissuti in Svizzera. Perlopiù tace e guarda il mondo dall’alto di un piano non finito della casa dove abita, dall’alto dei ponti, dall’alto della profonda estraneità che sente nei confronti di un ambiente che lei non giudica ma che forse non comprende. Marta deve prepararsi alla cresima sotto la guida di Santa, una catechista devota, entusiasta e limitata, che per spingere i ragazzi a una maggiore convinzione li esorta a essere soldati di Cristo imitando Rambo. Sono uno spettacolo, infatti, questo catechismo e questa cresima, scanditi dai ritmi di una canzonetta che dice: «Mi sintonizzo con Dio / è la frequenza giusta / mi sintonizzo proprio io / e lo faccio apposta / voglio scegliere Gesù / voglio scegliere Gesù». Marta fugge da quella cresima e va verso il mare, in un finale straniante, triste, sospeso.

Una sottile ferocia e un grande vuoto cadenzano questo film di formazione, nel quale la ragazzina si taglia da sola i bei capelli in un gesto di ribellione silenziosa, vive il suo menarca nello squallore dei bagni di un ristorante, sorride e piange con la medesima tenace dignità, accarezza un antico crocifisso come fosse un suo coetaneo. C’è in tutto questo un bisogno di religiosità quasi mistico che viene ottusamente e banalmente distrutto dai riti di un cattolicesimo tutto sociologico e televisivo, squallido e decadente.
Alice Rohrwacher racconta una storia delicata e crudele ispirandosi ai canoni formali del gruppo danese Dogma -macchina a mano in movimento intorno agli attori, addosso ai loro corpi; luoghi reali; nessun effetto speciale-, disvelando con pacato disprezzo e con partecipe ironia la menzogna dei sacramenti svenduti, di una fede fasulla. Ogni scena è intrisa di un simbolismo profondo, come se si trattasse di palinsesti da decifrare. Dietro la superficie di una modernità volgare traluce un antico bisogno di grazia, di un corpo celeste.

[Una recensione più ampia è stata pubblicata sul numero di giugno 2011 di Vita pensata]

 

 

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