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Risultati della ricerca per: Regno animale

Regno umano

Jean-Baptiste Del Amo
Regno animale
(Règne animal, Gallimard 2016)
Trad. di Margherita Botto
Neri Pozza Editore, 2017
Pagine 411

Due intervalli temporali, due epoche che si intrecciano e convergono «scontrandosi all’infinito con le tenebre» (p. 321). 

Dal 1898 al 1917 si svolge la fatica quotidiana, dura, impassibile di una coppia di contadini in un piccolo paese della Francia, «nella ripetizione dei gesti da epoche immemorabili» (29). La genitrice secca come un ramo, bigotta, sprezzante verso i paesani. Il padre silente, già malato, minerale. Éléonore nata da un amplesso veloce e spento, senza amore, e tuttavia «avida di esistere» (28). Un mondo di campi e di animali che non ha nulla di nostalgico, idilliaco, sentimentale, e mostra invece «i corpi di tutti loro, i contadini, l’odore della loro razza spregevole, delle loro carni misere e stremate, e all’improvviso le sembrano tremendamente fragili, vecchi già a quarant’anni con la morte che gli incombe sul capo, gozzuti, amputati da lame, calcinati dal sole» (118), contigui alle loro bestie e tuttavia di tali bestie insieme padri, giudici, boia. In questo tempo e in questo luogo «uomini e animali nascono, vivacchiano e scompaiono; il padre sopravvive, per miracolo o per disgrazia, fino a metà marzo, poi finalmente muore» (68) e a prendere il suo posto nei campi e nelle stalle è il cugino Marcel, del quale la piccola Éléonore naturalmente si innamora. Sino al punto da accettarlo anche quando la tremenda cesura della guerra restituisce del volto di Marcel una maschera tranciata, non umana.
La guerra. La Prima guerra mondiale che pone fine al regno arcaico dell’Europa agricola e patriarcale, trasformando i contadini in assassini. «Hanno affondato lame nel collo dei maiali e nell’orbita dei conigli. Hanno sparato alla cerbiatta, al cinghiale. Hanno annegato i gattini e sgozzato la pecora. Hanno messo trappole per la volpe, avvelenato i topi, hanno decapitato l’oca, l’anatra, la gallina. Hanno visto uccidere da quando sono nati. Hanno guardato i padri e le madri togliere la vita agli animali. Hanno imparato i gesti, li hanno riprodotti. Anche loro hanno ucciso la lepre, il gallo, la vacca, il porcellino, il piccione. Hanno fatto scorrere il sangue, a volte lo hanno bevuto. Ne conoscono il gusto, l’odore. Ma un crucco? Come si ammazza un crucco?» (125).
La Prima guerra mondiale che sta all’origine dell’immensa sofferenza contemporanea. La guerra in cui i soldati vengono «polverizzati e sparsi tutto intorno, mentre le loro ossa si conficcavano come proiettili di shrapnel nel corpo degli altri uomini» (181-182). La guerra che requisisce ogni possibile risorsa togliendo dalle stalle le giovenche, i cavalli, i maiali necessari alla logistica e all’alimentazione. La guerra che trasforma le retrovie in immensi macelli, degni di quelli di Chicago ai quali i nazionalsocialisti si ispirarono per progettare e implementare i loro Lager: «Bisogna impastoiare l’animale che si dibatte in un ultimo tentativo di sopravvivenza, poi colpirlo con una mazza, più volte, fino a rompergli le ossa del cranio, spappolargli il cervello che sprizza dall’orecchio quando la bestia cade su un fianco e muore sussultando su un letto di visceri ancora caldi. Le lame delle mannaie hanno perso il filo a furia di tranciare ossa e tendini. I coltelli non tagliano più le gole; allora i macellai le segano. Alcuni agnelli urlano giorno e notte  mentre le loro madri vengono legate per le zampe, appese e sventrate da vive» (155). Azioni come queste si moltiplicano allo scopo di nutrire la carne umana che i cannoni e le granate di una guerra abietta trasformeranno in fango.

1981. Éléonore è la matriarca della fattoria che è diventata ora un allevamento industriale di maiali. Il figlio avuto da Marcel, Henri, ha generato Serge e Joël. Serge ha generato Julie-Marie e Jérôme. Catherine, moglie di Serge, rifiuta quel luogo di puzza e di sterminio, respinge i familiari che «hanno acquisito, di generazione in generazione, questa capacità di produrre e trasudare l’odore dei maiali, di puzzare spontaneamente di maiale» (216) e si chiude in se stessa, si spranga dentro il sogno spezzato della vita.
Vita che muore è infatti quella che trionfa nella estesa porcilaia dentro la quale Henri, Serge e Joël divengono una cosa sola con gli animali, diventano i loro tiranni e insieme le loro vittime. Un mondo di verri, di scrofe, di suinetti, di maiali e di fattrici, nel quale «lo sperma stilla, sgocciola, cola» (25) insieme alle deiezioni e agli escrementi che vanamente i tre uomini cercano di contenere: «I maiali pisciano e cacano tutto il giorno nell’esiguo spazio dei recinti che a malapena permette loro di muoversi, li costringe a evacuare sotto di sé, a calpestare i loro escrementi, sdraiarvisi sopra, rotolarvisi, finché l’urina sprizzata rumorosamente dalla vulva e dal pene non scioglie le feci agglutinate, gli stronzi che esplodono, formando un fango nel quale scalpicciano e affondano automaticamente il grugno sbigottito e inutile. Quella diarrea straripa, esonda da ogni minimo interstizio, da ogni minima fenditura, cola su ogni minima pendenza del terreno, ristagna in pozze spesse e nere negli avvallamenti e nelle aree piatte» (245).
Tutto questo diventa cibo, mortadella, prosciutto, costolette. Gli allevamenti industriali di maiali e di altri animali producono «un’immensa infezione pazientemente contenuta e controllata dagli uomini, fino alle carcasse che il mattatoio rigurgita nei supermercati per quanto vengano lavate con la candeggina e tagliate a fette rosa e poi imballate nel cellophane su vassoietti di polistirolo di un bianco immacolato, si portano dietro l’invisibile lerciume della porcilaia, infime tracce di merda, i germi e i batteri contro i quali loro combattono una battaglia che pure sanno persa in partenza […], tutto questo per rimediare alle carenze e alle deficienze deliberatamente create dalla mano dell’uomo» (285), generando «un circolo virtuoso o infernale in cui la merda e la carne non sono più dissociabili» (304), emblema di un regno assai più vasto, l’intera materia vivente e come tale destinata alla decomposizione, «la porcilaia come culla della loro barbarie e di quella del mondo» (289).

Un mondo di sangue, di indifferenza e di sterco, di creature «meschine, subdole, calcolatrici, come sanno esserlo i bambini» (222), di gatti che sembrano e sono «piccole divinità atarassiche» (255). Un mondo fuori dalla fattoria che si mostra degno -nella sua ottusa violenza- della stessa porcilaia. Un mondo di suinetti fracassati contro i muri, di veleni che gli umani spargono e ingeriscono, dei quali si nutrono perché «ciò che spargono e polverizzano sulle terre da tanto tempo -il DDT, il clordano, i PCB- sono schifezze. […] L’incremento della resa è esponenziale, tutto li incoraggia all’uso dei pesticidi: l’Europa, le associazioni agricole, persino il buon senso. Hanno fede nel progresso, nella tecnologia e nella scienza» (322). In questo mondo funebre e demente, due entità accennano ad altre ontologie, ad altre luci.
La prima è un’antica quercia che «regna, indifferente al divenire degli uomini, alle loro vite e alle loro morti risibili. Amanti le hanno versato ai piedi il loro seme, uomini ubriachi e sprezzanti le hanno pisciato sul tronco, labbra hanno mormorato segreti e giuramenti negli incavi della sua corteccia. Capanne sono state costruite alla biforcazione dei rami per poi cadere a pezzi, abbandonate dai giochi dei bambini. Chiodi sono stati piantati e poi si sono arrugginiti e sono scomparsi. I vecchi passeggiano ancora dal paese al praticello, sul sentiero creato dagli andirivieni, per ripararsi alla sua ombra. Se conoscono l’albero da sempre, l’albero li conosce da sempre, loro e quelli fra i loro avi che hanno appoggiato una mano nello stesso punto, con la stessa carezza che accenna sul tronco la loro mano contorta, una mano di bimbo diventata mano di vecchio, e poi mano di bimbo nuovamente» (87).
La seconda entità è un maiale che Henri, Serge e Joël chiamano la Bestia. Un formidabile maschio frutto di incroci che lo hanno reso una creatura che «pesa quattrocentosettanta chili, è alta un metro e quaranta al garrese per quattro metri di lunghezza» (257). La Bestia riesce a fuggire dalla porcilaia e nella sua libertà «sente l’odore degli uomini lontano e come dissolto attraverso gli anni, stranamente rassicurante. Sgombera un angolo e si sdraia contro un muro. Tiene l’occhio aperto e scruta la notte» (408).
Il regno umano -naturale e mostruoso- trova un riscatto nell’altro da sé, nella differenza, in una quercia immobile, in un maiale in fuga. Il regno umano narrato in modo esatto, interiore e distante.

Animalia

Animalia (Villaggio Maori Edizioni, 2020, pagine 186) è il libro nel quale ho cercato di sistematizzare le ricerche che ho svolto in questi anni sullo statuto dell’animalità dentro il più ampio cerchio ontologico e a partire da una prospettiva antropodecentrica. Pur essendo assai diverso da Tempo e materia. Una metafisica, uscito qualche mese fa, Animalia ne costituisce una verifica empirica dedicata alla materia viva.
Il testo si compone di 22 capitoli, tra i quali: Biocentrismo e policentrismo (l’animale non esiste); Per una biologia disincantata e incosciente; Sacrifici animali; La Rivoluzione del DNA arcaico; Deep Ecology; Animalità politica; Da Horkheimer a Machiavelli; Anarchia e animalismo; Heidegger e l’animale; Etoantropologia (l’indice completo si trova nel pdf qui sotto).
A me sembra anche un libro semplice da leggere, che si chiude con un racconto (il secondo che pubblico, dopo Di stelle e di buio) dal titolo I Signori del cielo.
Sono grato a Roberto Marchesini, che ha scritto la Prefazione, e ai miei allievi che hanno letto una stesura preparatoria del testo e mi hanno aiutato a migliorarlo.

Il volume sarà disponibile nelle librerie a settembre ma è uscito un paio di settimane fa e lo si può già acquistare sul sito dell’editore.

Quarta di copertina
Pensare l’animalità significa ridisegnare il confine delle riflessioni sulla vita umana. Cosa rimane del presunto primato per cui l’essere umano è sempre stato considerato il vertice del biocentrismo? Possiamo ancora considerarci superiori in quanto appartenenti a una specie che mette a rischio persino la propria sopravvivenza? Animalia suggerisce un cambiamento di prospettiva, in cui l’arroganza dell’umano viene messa in discussione dallo sguardo con cui veniamo scrutati dagli altri animali, i quali compongono una molteplicità splendente e millenaria.
Alberto Giovanni Biuso indaga gli scenari filosofici, letterari e antropologici che sostengono il reticolato fitto e complesso dell’animalità, svelandone somiglianze e differenze: «un’anatomia comparata» come viene definita da Roberto Marchesini nella sua Prefazione.
Una riflessione necessaria non per decretare un vincitore unico all’interno del regno animale ma per creare una connessione diversa, nel rispetto della vita di tutti gli animali. Umani e non.

Recensioni

La Quercia e la Bestia

Venerdì 27.9.2019 si svolgerà la Notte europea dei ricercatori, di tutte le persone che nelle Università del nostro Continente si dedicano alla ricerca negli ambiti più diversi della conoscenza. Come lo scorso anno, anche l’Ateneo di Catania sarà coinvolto con numerose iniziative.
Tra quelle che si terranno nel mio Dipartimento, una si intitola Scegli un libro al Monastero. Dalle 21,00 alle 23,00 nella Sala di lettura della nostra Biblioteca presenteremo infatti dei libri. Io parlerò di Regno animale, romanzo dello scrittore francese Jean-Baptiste Del Amo, pubblicato nel 2016.

Alimentazione e ambiente

Fabbriche di carne: gli allevamenti intensivi in Europa
(byoblu, 8.3.2019, durata 6.40)

Ho poco da aggiungere a questo breve video, chiaro e pacato. Esso mostra con efficacia che la prima forma di rispetto dell’ambiente passa attraverso l’alimentazione. E questo non per motivazioni sentimentali o psicologiche ma per ben più corpose ragioni politiche, economiche, “ecologiche” nel senso strutturale e non da sospiro etico o da semplice fenomeno mediatico.

Segnalo anche una mia sintesi di qualche anno fa -pubblicata su Girodivite.it, 14.2.2008- nella quale ho indicato undici motivi per essere vegetariani, «non solo per gli altri animali» ma anche per l’animale umano: Essere vegetariani: le ragioni

Consiglio infine la lettura di uno dei migliori romanzi contemporanei: Regno animale, di Jean-Baptiste Del Amo.

 

Mente & Cervello 50 – Febbraio 2009

mc_50_febbraio_2009

 

Che fatica per la “civiltà cristiana” accettare le persone e le loro differenze, tutta presa com’è a salvare l’intera umanità. E dunque si può solo sperare che quanto ad alcuni di noi appare evidente lo diventi col tempo anche per papisti, protestanti e simili gruppi…Ad esempio, L.Torno ricorda che la questione odierna dell’omosessualità è analoga a quella «del mancinismo (anche in questo caso, a volte completo e altre solo per alcune attività) per secoli condannato come possessione diabolica» (p. 7). C’è da sorridere (amaramente) quando Sommi Pontefici e teologi parlano di “morale naturale”, come qualcosa di tetragono, unico e assoluto. La Natura, quella reale e non quella antropomorfica sulla quale già Senofane scagliava la sua ironia, è infatti e per fortuna un mondo di differenze, di molteplicità, di straordinarie bizzarrie

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Archivio del libro del mese

 

Archivio 2024 del Libro del mese

1. Aristotele, Metafisica, Laterza

2. Teofrasto, Metafisica, Carocci

3. Friedrich Dürrenmatt, I Fisici, Einaudi

4. Aristotele, Organon, Laterza

 

Archivio 2023 del Libro del mese

1. Emil M. Cioran, La caduta nel tempo, Adelphi

2. Nikolaj Vasil’evic Gogol’, Le anime morte, Garzanti

3. Leonardo Sciascia, Dalle parti degli infedeli, Sellerio

4. Emil M. Cioran, La tentazione di esistere, Adelphi

5. Martin Heidegger, I problemi fondamentali della fenomenologia, Il Melangolo

6 Giorgio De Santillana – Hertha von Dechend, Il Mulino di Amleto. Saggio sul mito e sulla struttura del tempo, Adelphi

7. Enrico Palma, L’anima. Ψυχή, Corriere della Sera

8. Leonardo da Vinci, Scritti letterari, Rizzoli

9. Sarah Dierna, Antinatalismo contemporaneo, in Dialoghi Mediterranei, n. 62

10. Blaise Pascal, Le Provinciali, Einaudi

11. Alain de Benoist – Thomas Molnar, L’eclisse del sacro, Edizioni Settecolori

12. Gustave Flaubert, Dizionario dei luoghi comuni, Adelphi

 

Archivio 2022 del Libro del mese

1. Hermann Hesse, Siddharta, Adelphi

2. Curzio Malaparte, La pelle, Garzanti

3. Giordano Bruno, De l’infinito, universo e mondi, Sansoni

4. Davide Susanetti, Il simbolo nell’anima. La ricerca di sé e le vie della tradizione platonica, Carocci

5. Paul K. Feyerabend, Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza, Feltrinelli

6. Il Vangelo di Marcione, Einaudi

7. Pierre Hadot, Che cos’è la filosofia antica?, Einaudi

8. Aleksandr Dugin, Platonismo politico, Edizioni AGA

9. Simone Regazzoni, La palestra di Platone. Filosofia come allenamento, Ponte alle Grazie

10. Alain de Benoist, L’impero interiore. Mito, autorità, potere nell’Europa moderna e contemporanea, Ponte alle Grazie

11. Anatole France, La rivolta degli angeli, Lindau

12. Hans Urs Von Balthasar, Gloria. Un’estetica teologica. IV: Nello spazio della metafisica. L’antichità, Jaca Book

 

Archivio 2021 del Libro del mese

1. Francesco Guerra, Reversibilità / Irreversibilità, Enciclopedia Einaudi

2. Maurizio Consoli – Alessandro Pluchino, Il vuoto: un enigma tra fisica e metafisica, Aracne Editrice

3 Ilya Prigogine, Dall’essere al divenire. Tempo e complessità nelle scienze fisiche, Einaudi

4 Peter Coveney – Roger Highfield, La freccia del tempo. Viaggio attraverso uno dei grandi misteri della scienza, Rizzoli

5 Teodorico di Freiberg, Durata e tempo, Edizioni di pagina

6 Kurt Lewin, Tempo e identità, Quodlibet

7 Arthur S. Eddington, La natura del mondo fisico, Laterza

8. Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, Fondazione Mudima

9. Aa. Vv., Tempus Aevum Aeternitatis. La concettualizzazione del tempo nel pensiero tardomedievale, Olschki Editore

10. Aa. Vv., I linguaggi del potere. Atti del convegno internazionale di studi. (Ragusa Ibla, 16-18 ottobre 2019), Mimesis

11. Luca Illetterati – Paolo Giuspoli – Gianluca Mendola, Hegel, Carocci

12. Manlio Sgalambro, Trattato dell’età. Una lezione di metafisica, Adelphi

 

Archivio 2020 del Libro del mese

1. Alberto Tenenti, Il senso della morte e l’amore della vita nel Rinascimento, Einaudi

2. Vincenzo Consolo, Lo spasimo di Palermo, Mondadori

3. Michel Houllebecq, La possibilità di un’isola, Bompiani

4. Albert Camus, La peste, Gallimard

5. Étienne de La Boétie, Discorso sulla servitù volontaria, Chiarelettere

6. Plutarco, Del mangiare carne. Trattati sugli animali, Adelphi

7. Julian Jaynes, Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza, Adelphi

8. Friedrich Dürrenmatt, L’incarico ovvero Sull’osservare di chi osserva gli osservatori. Novella in ventiquattro frasi, Adelphi

9. Karl Popper – John Condry, Cattiva maestra televisione, Reset-Donzelli

10. Wolfgang Sofsky, Saggio sulla violenza, Einaudi

11. Lee Smolin, La rinascita del tempo. Dalla crisi della fisica al futuro dell’universo, Einaudi

12. Philip K. Dick, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, Fanucci editore

13. Gore Vidal, Giuliano, Fazi Editore

 

Archivio 2019 del Libro del mese

1. Martin Heidegger, Parmenide, Adelphi

2. Carl Schmitt, Amleto o Ecuba. L’irrompere del tempo nel gioco del dramma, il Mulino

3. Alain de Benoist, Le sfide della postmodernità. Sguardi sul terzo millennio, Arianna Editrice

4. Martin Heidegger, Il principio di ragione, Adelphi

5. Jean Greisch, Ontologie et Temporalité. Esquisse d’une interprétation intégrale de Sein und Zeit, Presses Universitaires de France

6. Emanuele Severino, Heidegger e la metafisica, Adelphi

7. Paul Ricoeur, Ricordare, dimenticare, perdonare. L’enigma del passato, il Mulino

8. Stefano D’Arrigo, Cima delle nobildonne, Mondadori

9. Giordano Bruno, De la causa, principio e uno, Sansoni Editore

10. Martin Heidegger, Segnavia, Adelphi

11. Antoine Compagnon, Proust tra due secoli, Einaudi

12. Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano, Einaudi

 

Archivio 2018 del Libro del mese

1. Philip Roth L’animale morente, Einaudi

2. Ernst Jünger, Trattato del ribelle, Adelphi

3. Ernesto De Cristofaro, Il senso storico della verità. Un percorso attraverso Foucault, il melangolo

4. Franco Volpi, La selvaggia chiarezza. Scritti su Heidegger, Adelphi

5. Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Garzanti

6. Maurice Merleau-Ponty

7. Edmund Husserl, Per la fenomenologia della coscienza interna del tempo, Franco Angeli

8. Nicola Chiaromonte, La rivolta conformista. Scritti sui giovani e il ’68, Una città – Fondazione Alfred Lewin

9. Dino Battaglia, Lovercraft e altre storie, Edizioni NPE

10. William Golding, Il Signore delle Mosche, Bibliotex

11. Friedrich-Wilhelm von Herrmann / Francesco Alfieri, Martin Heidegger. La vérité sur ses Cahiers noirs, Gallimard

12. Louis-Ferdinand Céline, La Chiesa, Irradiazioni

13. Martin Heidegger, Contributi alla filosofia (Dall’evento), Adelphi

14. Jean-Baptiste Del Amo, Regno animale, Neri Pozza Editore

15. Emil Cioran

 

Archivio 2017 del Libro del mese

1. Friedrich Dürrenmatt, La morte della Pizia, Adelphi

2. Rocco De Biasi, Che cos’è la Sociologia della cultura, Carocci

3. Alexei Chernyakov, The Ontology of Time. Being and Time in the Philosophies of Aristotle, Husserl and Heidegger, Kluwer

4. Günter Wohlfart, Der Augenblick. Zeit und ästhetische Erfahrung bei Kant, Hegel, Nietzsche und Heidegger mit einem Exkurs zu Proust, Verlag Karl Alber

5. Martin Heidegger, La poesia di Hölderlin, Adelphi

6. Giorgio Colli, Apollineo e Dionisiaco, Adelphi

7. Alejandro Jodorowsky, La danza della realtà , Feltrinelli

8. Henri Bergson, Storia della memoria e storia della metafisica, ETS

9. Hans Blumenberg, Tempo della vita e tempo del mondo, Il Mulino

10. Carl Schmitt, Terra e mare. Una riflessione sulla storia del mondo, Adelphi

11. Louis-Ferdinand Céline, Morte a credito, Corbaccio

 

Archivio 2016 del Libro del mese

1. Emil Cioran, Il funesto demiurgo, Adelphi

2. Giuseppe O. Longo, L’acrobata, Einaudi

3. Patrick Süskind, Il Profumo, Longanesi

4. Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte, Corbaccio

5. Luca Grecchi, Discorsi sulla morte, Petite Plaisance

6. Friedrich Dürrenmatt, Racconti, Feltrinelli

7. Anatole France, Il procuratore della Giudea, Sellerio

8. Estelle Monbrun, Delitto in casa Proust, Robin Edizioni

9. Vincenzo Crapio, Al guinzaglio del Tempo, Carthago

10. Konrad Lorenz, Natura e destino, Mondadori

11. Pierre Choderlos de Laclos, Le relazioni pericolose, Garzanti

12. Aa. VV., La logica del tempo, Boringhieri

13. Tito Schabert – Matthias Riedl (a cura di), Das Ordnen der Zeit – Eranos, 10 / 2003, Königshausen & Neumann

14. Aa. Vv. Enciclopedia Einaudi, Volume 15 – SistematicaEinaudi

 

Archivio 2015 del Libro del mese

1. Marcel Proust, La fuggitiva, Einaudi

2. Edmund Husserl, Meditazioni cartesiane, Bompiani

3. Javier Marías, Domani nella battaglia pensa a me, Einaudi

4. Irwin Chester Lieb, Past, Present, and Future, University of Illinois Press

5. Giordano Bruno, De gli eroici furori, Sansoni

6. Carlo Emilio Gadda, Le bizze del capitano in congedo, Adelphi

7. Lev Nikolajevic Tolstòj, Guerra e pace, Einaudi

8. Giovanni Macchia, Tra Don Giovanni e Don Rodrigo, Adelphi

9. Fausta Squatriti (a cura di), Pollice verso. Storia di un arazzo. Arte e industria nella Milano di fine Ottocento, Nardini Editore

10. Jean Baudrillard, Lo scambio simbolico e la morte, Feltrinelli

11. Fernand Braudel (a cura di), Problemi di metodo storico. Antologia delle Annales, Laterza

 


Archivio 2014 del Libro del mese

1. Marcel Proust, Sodoma e Gomorra, Einaudi

2. Louis-Ferdinand Céline, Tre balletti senza musica, senza gente, senza niente, Archinto

3. Vincenzo Costa, Husserl, Carocci

4. Filippo Scuderi, Novantacentodieci, Giuseppe Maimone Editore

5. Carlo Emilio Gadda, Eros e Priapo, Garzanti

7. Marcel Proust, La prigioniera, Einaudi

8. Edwin. A. Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni, Adelphi

9. Johan Huizinga, Homo ludens, Il Saggiatore

10. Carlo Emilio Gadda, Verso la Certosa, Adelphi

11. Stephen Jay Gould, Terra e Tempo, Feltrinelli

12. Louis-Ferdinand Céline, Rigodon, Einaudi

13. Steven Nadler, Baruch Spinoza e l’Olanda del Seicento, Einaudi

 


Archivio 2013 del Libro del mese

1. Marcel Proust, La strada di Swann, Einaudi

2. Elsa Morante, Aracoeli, Einaudi

3. Marcel Proust, All’ombra delle fanciulle in fiore, Einaudi

4. Edmund Husserl, Ricerche logiche I, Net

5. Martin Heidegger, Identità e Differenza, Adelphi

6. Marcel Proust, I Guermantes, Einaudi

7. Louis-Ferdinand Céline, Nord, Einaudi

8. Ernesto De Martino,  La terra del rimorso, Il Saggiatore

9. Guido Morselli, Dissipatio H.G., Adelphi

10. Russel Foster – Leon Kreitzman,  I ritmi della vita, Bollati Boringheri

11. Irvin D. Yalom,  Il problema Spinoza, Neri Pozza

 


Archivio 2012 del Libro del mese

1. Elias Canetti, Auto da fé, Adelphi

2. Jacob Burckhardt, Sullo studio della storia, Boringhieri

3. Thomas Mann, La montagna incantata, Dall’Oglio

4. Giornale di Metafisica. Pluralità e interpretazione, Tilgher

5. Paul Davies, I misteri del tempo. L’universo dopo Einstein, Mondadori

6. Maurice Merleau-Ponty, L’occhio e lo spirito, SE

7. Fëdor Dostoevskij, L’idiota, Einaudi

8. Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita, Einaudi

9. René Girard, Desiderio e risentimento, Raffaello Cortina Editore

10. Louis-Ferdinand Céline, Da un castello all’altro, Einaudi

11. Charles Baudelaire, I Fiori del male, Garzanti

12. Friedrich Dürrenmatt, Greco cerca greca, Einaudi

13. Luciano Lanza, Bombe e segreti. Piazza fontana: una strage senza colpevoli, con un’intervista a guido salvini, elèuthera

 


Archivio 2011 del Libro del mese

1. Jacques Le Goff, La civiltà dell’Occidente medievale, Einaudi

2. François de La Rochefoucauld, Massime. Riflessioni varie e autoritratto, Rizzoli

3. Arthur Schopenhauer, La libertà del volere umano, Laterza

4. Guy Debord, La Société du Spectacle – Commentaires sur la société du spectacle, Gallimard

5. Isaiah Berlin, Il legno storto dell’umanità, Adelphi

6. Martin Heidegger, Conferenze di Brema e Friburgo, Adelphi

7. Joseph LeDoux, Il Sé sinaptico. Come il nostro cervello ci fa diventare quello che siamo, Raffaello Cortina Editore

8. José Ortega y Gasset, La ribellione delle masse, Il Mulino

9. Edward O. Wilson,  L’armonia meravigliosa. Dalla biologia alla religione, la nuova unità della conoscenza, Mondadori

10. Alexius Meinong, Teoria dell’oggetto, Quodlibet

11. Thomas Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche. Come mutano le idee della scienza, Einaudi

12. Albert Camus, L’étranger, Gallimard

 


Archivio 2010 del Libro del mese

1. David Abulafia, Federico II. Un imperatore medioevale, Einaudi

2. Carlo Maria Cipolla, Allegro ma non troppo, Il Mulino

3. Marco de Paoli, Furor logicus. L’eternità nel pensiero di Emanuele Severino, Franco Angeli

4. Aa. Vv., Lire Proust

5. Vladimir Jankélévitch, La morte, Einaudi

6. Eugène Minkowski, Il tempo vissuto, Einaudi

7. Umberto Eco, Segno, Isedi

8. George Orwell, 1984, Mondadori

9. Giorgio Colli, Scritti su Nietzsche, Adelphi

10.  Breviario dei politici, secondo il Cardinale Mazzarino, Rizzoli

11. Aristotele,  La “melanconia” dell’uomo di genio (Problemata 30,1), il Melangolo

12. Robert Hughes, La cultura del piagnisteo, Adelphi

13. Barrington Moore jr, Le origini sociali della dittatura e della democrazia, Einaudi

14. Vittorio Sereni, Gli strumenti umani, Einaudi

15. Joseph Conrad, Cuore di tenebra, Einaudi

 


Archivio 2009 del Libro del mese

1. Aa. Vv., La mente. Tradizioni filosofiche, prospettive scientifiche, paradigmi contemporanei (a cura di Gensini e Rainone), Carocci

2. Elias Canetti Massa e potere Adelphi

3. Eric. R. Dodds, I Greci e l’Irrazionale La Nuova Italia

4. Roberta De Monticelli – Carlo Conni  Ontologia del nuovo Bruno Mondadori

5. Anonimo, Trattato dei tre impostori. La vita e lo spirito del Signor Benedetto de Spinoza Einaudi

6. Gustave Flaubert, Bouvard e Pécuchet, Einaudi

7. Aa. Vv., Metafisica. Classici contemporanei, (a cura di Achille C. Varzi), Laterza

8. Carlo Emilio Gadda, Accoppiamenti giudiziosi, Garzanti

9. Sandro Nannini, La nottola di Minerva. Storie e dialoghi fantastici sulla filosofia della mente, Mimesis

10. Max Weber, Il lavoro intellettuale come professione, Einaudi

11. Giuseppe O. Longo, Di alcune orme sopra la neve, Mobydick

12. Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso, Einaudi

13. Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, audiolibro

14. David Hume, Sul suicidio (e altri saggi scelti), Villaggio Maori Edizioni

15. Anonimo Anonymous, L’Expo di Justin Durban, Tbook

16. Alda Merini, La carne degli angeli, Frassinelli

17. Celso, Il discorso vero, Adelphi

18. Aa. Vv., Stanley Kubrick, Giunti

19. Arnold Gehlen, Einblicke, Vittorio Klostermann

 


Archivio 2008 del Libro del mese

1. Ilya Prigogine – Isabelle Stengers, La Nuova Alleanza. Metamorfosi della scienza, Einaudi

2. Carlo Emilio Gadda, L’Adalgisa. Disegni milanesi, Garzanti

3. Giuseppe O. Longo, Il senso e la narrazione, Springer Verlag Italia

4. Marcel Proust, Il Tempo ritrovato, Einaudi

5. Lavr Divomlikoff, Rakie (L’enfant posthume), Ege. Edizioni generali europee

6. Marco Aurelio Antonino, Ricordi – A se stesso, Rizzoli

7. Irenäus Eibl-Eibesfeldt, Etologia umana. Le basi biologiche e culturali del comportamento, Bollati Boringhieri

 


Archivio di Mente & cervello

 

2016

Mente & cervello 134 – Febbraio 2016

 

2015

Mente & cervello 121 – Gennaio 2015

Mente & cervello 122  – Febbraio 2015

Mente & cervello 123  – Marzo 2015

Mente & cervello 124 – Aprile 2015

Mente & cervello 125 – Maggio 2015

Mente & cervello 126 – Giugno 2015

Mente & cervello 127 – Luglio 2015

Mente & cervello 129 – Settembre 2015

Mente & cervello 130- Ottobre 2015 

Mente & cervello 132 – Dicembre 2015

 

 

2014

Mente & cervello 109 – Gennaio 2014

Mente & cervello 110 – Febbraio 2014

Mente & cervello 112- Aprile 2014

Mente & cervello 113- Maggio 2014

Mente & cervello 114- Giugno 2014

Mente & cervello 115 – Luglio 2014

Mente & cervello 116 – Agosto 2014

Mente & cervello 117 – Settembre 2014

Mente & cervello 118 – Ottobre 2014

Mente & cervello 119 – Novembre 2014

 


2013

Mente & cervello 97 – Gennaio 2013

Mente & cervello 98 – Febbraio 2013

Mente & cervello 99 – Marzo 2013

Mente & cervello 100 – Aprile 2013

Mente & cervello 101 – Maggio 2013

Mente & cervello 102 – Giugno 2013

Mente & cervello 103 – Luglio 2013

Mente & cervello 105 – Settembre 2013

Mente & cervello 106 – Ottobre 2013

Mente & cervello 107 – Novembre 2013

Mente & cervello 108 – Dicembre 2013

 

2012

Mente & cervello 85 – Gennaio 2012

Mente & cervello 86 – Febbraio 2012

Mente & cervello 87 – Marzo 2012

Mente & cervello 88 – Aprile 2012

Mente & cervello 89 – Maggio 2012

Mente & cervello 90 – Giugno 2012

Mente & cervello 91 – Luglio 2012

Mente & cervello 92- Agosto 2012

Mente & cervello 93- Settembre 2012

Mente & cervello 94 – Ottobre 2012

Mente & cervello 95 – Novembre 2012

Mente & cervello 96 – Dicembre 2012

 

2011

Mente & cervello 73 – Gennaio 2011

Mente & cervello 74 – Febbraio 2011

Mente & cervello 75 – Marzo 2011

Mente & cervello 76 – Aprile 2011

Mente & cervello 77 – Maggio 2011

Mente & cervello 78 – Giugno 2011

Mente & cervello 79 – Luglio 2011

Mente & cervello 80 – Agosto 2011

Mente & cervello 81 – Settembre 2011

Mente & cervello 82 – Ottobre 2011

Mente & cervello 83 – Novembre 2011

Mente & cervello 84 – Dicembre 2011

 

2010

Mente & cervello 61 – Gennaio 2010

Mente & cervello 62 – Febbraio 2010

Mente & cervello 64 – Aprile 2010

Mente & cervello 65 – Maggio 2010

Mente & cervello 63 – Marzo 2010

Mente & cervello 66 – Giugno 2010

Mente & cervello 67 – Luglio 2010

Mente & cervello 68 – Agosto 2010

Mente & cervello 69 – Settembre 2010

Mente & cervello 70 – Ottobre 2010

Mente & cervello 71 – Novembre 2010

Mente & cervello 72 – Dicembre 2010

 

2009

Mente & cervello 49 – Gennaio 2009

Mente & Cervello 50 – Febbraio 2009

Mente & Cervello 51 – Marzo 2009

Mente & Cervello 52 – Aprile 2009

Mente & Cervello 53 – Maggio 2009

Mente & Cervello 54 – Giugno 2009

Mente & Cervello 55 – Luglio 2009

Mente & Cervello 56 – Agosto 2009

Mente & Cervello 57 – Settembre 2009

Mente & Cervello 58 – Ottobre 2009

Mente & cervello 59 – Novembre 2009

Mente & cervello 60 – Dicembre 2009

 

2008

Mente & cervello 47 – Novembre 2008

Mente & cervello 48 – Dicembre 2008

 

Archivio 2007 del Libro del mese

1. Aa. Vv., Aut Aut 230. Corpi senz’anima, Il Saggiatore

2. D.A.F. De Sade, La filosofia nel boudoir, Garzanti

3. Philip K. Dick, Ubik, Fanucci

4. Giovanni Semerano, L’infinito: un equivoco millenario, Bruno Mondadori

5. Thomas Bernhard, Il nipote di Wittgenstein. Un’amicizia, Adelphi

6. Aa. Vv., Trasgressioni – 45, La Roccia di Erec


Archivio 2006 del Libro del mese

1. Monica Colpi, Buchi neri evanescenti Nottetempo

2. Davide Sparti, Identità e coscienza Il Mulino

3. Stéphane Mallarmé, Poesie e prose Garzanti

4. Marco Salucci (a cura di), La teoria dell’identità. Alle origini della filosofia della mente Le Monnier

5. Robert Graves, Jesus Rex Bompiani

6 Dan Lloyd, Radiant Cool. Lo strano caso della mente umana Sironi Editore

7. Giuseppe Ungaretti, Vita d’un uomo. Tutte le poesie, Mondadori


Archivio 2005 del Libro del mese

1. Sam Williams Storia dell’Intelligenza Artificiale Garzanti

2. Giuseppe O. Longo Il fuoco completo Mobydick

3. Vilayanur S. Ramachandran Che cosa sappiamo della mente Mondadori

4 Douglas R. Hofstadter – Daniel C. Dennet L’Io della mente. Fantasie e riflessioni sul Sé e sull’anima Adelphi

5. Autori vari (a cura di M.L. Cappuccio). Dentro la Matrice. Filosofia scienza e spiritualità in Matrix Alboversorio

6. Eugen Drewermann Sulla immortalità degli animali. Una speranza per la creatura che soffre Neri Pozza Editore

7. Naief Yehya, Homo cyborg. Il corpo postumano tra realtà e fantascienza, Eléuthera

8. Gabriel Garcìa Màrquez Memoria delle mie puttane tristi Mondadori

9. Ottavia Spisni Dalla fisica alla mistica Tracce


Archivio 2004 del Libro del mese

1. Luigi Ruggiu (a cura di) Filosofia del Tempo, Bruno Mondadori

2. Giulietto Chiesa La guerra come menzogna, Nottetempo Editore

3. Timothy O’Connor – David Robb (a cura di), Philosophy of Mind. Contemporary readings Routledge

4. Philip K. Dick Mutazioni, Feltrinelli

5. Salvatore La Porta Il 17, Villaggio Maori Edizioni

6. E.Fiorani e J.Ceresoli (a cura di), Ibridazioni Apèiron

7. Roberto Casati – Achille Varzi Semplicità insormontabili. 39 storie filosofiche, Laterza

8. Vincenzo Di Spazio Il Meridiano del Tempo, Aquarius

9. John L. Casti I cinque di Cambridge, Raffaello Cortina

10. Federica Facchin Mente/Corpo. Bibliografia ragionata, Unicopli


Archivio 2003 del Libro del mese

 

1. Franco Cardini (a cura di) La paura e l’arroganza Laterza

2. Autori Vari Cultura tedesca / Deutsche Kultur, numero 20 – ottobre 2002, NIETZSCHE Donzelli

3. Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo Feltrinelli

4. Alda Merini La carne degli angeli Frassinelli

5. Yurij Castelfranchi – Oliviero Stock Macchine come noi. La scommessa dell’Intelligenza Artificiale Laterza

6. Martin Davis Il calcolatore universale. Da Leibniz a Turing Adelphi

 


Archivio 2002 del Libro del mese

1. D.Massaro – A.Grotti Il Filo di Sofia. Etica, comunicazione e strategie conoscitive nell’epoca di Internet Bollati Boringhieri

2. James Bailey Il postpensiero. La sfida dei computer all’intelligenza umana Garzanti

3. Martin Heidegger Sentieri interrotti La Nuova Italia

4 Autori Vari Antichità Classica Garzanti

5. Hubert L. Dreyfus Che cosa i computer non possono fare. I limiti dell’Intelligenza Artificiale Armando Editore

6. Tomás Maldonado Critica della ragione informatica Feltrinelli

7. Eddy Carli (a cura di) Cervelli che parlano. Il dibattito su menti, cervelli e intelligenza artificiale Bruno Mondadori

 


Archivio 2001 del Libro del mese

1. Daniela Maddalena Il cretino cognitivo Carabà Edizioni

2. René Girard La violenza e il sacro Adelphi

3 Giovanni Stelli – David Lanari Modelli di insegnamento della filosofia Armando Editore

4. Calvo-Ciotti-Roncaglia-Zela Frontiere di Rete. Internet 2001: cosa c’è di nuovo Laterza

5. Friedrich Nietzsche Intorno a Leopardi Il Melangolo

6. Ernst Cassirer Saggio sull’uomo Armando Editore

7. T.W.Bynum-J.H.Moor La Fenice digitale. Come i computer stanno cambiando la filosofia Apogeo


Archivio 2000 del Libro del mese

1. Karl Loewith Spinoza. Deus sive Natura Donzelli

2. Federico De Roberto I Viceré Garzanti

3. Norbert Elias La civiltà delle buone maniere Il Mulino

4. Gustave Le Bon Psicologia delle folle Longanesi

5. Klibansky – Panofsky – Saxl Saturno e la melanconia Einaudi

6. Fabrizio Polacco La cultura a picco. Il nuovo e l’antico nella scuola Marsilio

7. Alain de Benoist Comunismo e nazismo. 25 riflessioni sul totalitarismo nel XX secolo (1917-1989) Arianna Editrice

8. Dario Sacchi L’ateismo impossibile. Ritratto di Nietzsche in trasparenza Guida


Archivio del Libro del mese

1. AA. VV. Internet ’97 Laterza

2. François Furet Il passato di un’illusione Mondadori

3. Giuseppe Ungaretti Sentimento del tempo Mondadori

64 Corrado Stajano Un eroe borghese Einaudi

5. Voltaire Dizionario filosofico Garzanti

6. Stephen Hawking Dal Big Bang ai Buchi Neri Rizzoli

7. Luciano Pellicani La società dei giusti Etaslibri

8. Giacomo Debenedetti Il romanzo del Novecento Garzanti

9. George L. Mosse La nazionalizzazione delle masse Il Mulino

10. John Stuart Mill Saggio sulla libertà Il Saggiatore

11. Vamba Il Giornalino di Gian Burrasca Rizzoli

12. Desmond Morris La scimmia nuda Bompiani

13. Giorgio Celli Konrad Lorenz. Scienziato e guru della natura Le Scienze

«La peste, la pierre et la nuit»

Albert Camus
La peste
(1947)
Gallimard, 1985
Pagine 280 

Oran è un luogo qualsiasi, uno spazio umano e politico come tanti altri, fatto di ritmi, abitudini, miserie, slanci, cicli che regolarmente si ripetono. In questo «lieu neutre», ‘luogo neutro’ (p. 11) accade l’incredibile di un ritorno della peste. Sì, la peste dei topi, delle pulci, dei bubboni, dei polmoni. Un racconto oggettivo ma empatico, distaccato ma interno disegna i contorni, gli eventi, le metamorfosi, la rassegnazione, la disperazione, l’euforia della liberazione. Racconta la storia umana.
Una storia fatta di notti e giorni «remplis, partout et toujours, du cri interminable des hommes», ‘pieni, ovunque e sempre, del grido interminabile degli uomini’ (43), storia nella quale l’umano sente e vive l’enigma della propria estraneità, dell’esilio costante e sconfinato che portiamo dentro noi, del cui colore vediamo impastarsi il divenire: «le soleil de la peste éteignait toutes les couleurs et faisait fuir toute joie» ‘il sole della peste estinse tutti i colori e fece svanire ogni gioia’ (105).
Un «exile chez soi» ‘esilio a casa’ (72) simile all’ ‘io resto a casa’ che le nostre città stanno vivendo con l’epidemia causata dal virus Covid19, in una reclusione e devastazione dei legami sociali che non soltanto distrugge le vite economiche di milioni di persone, non soltanto crea violenza privata, delazione da regimi totalitari, ma che soprattutto inocula nel corpo sociale un morbo altrettanto pericoloso del coronavirus, la depressione, il quale sarà ancora più difficile da combattere dell’entità virale. Si può morire, e si muore, di virus ma si può morire, e si morrà, di miseria economica e relazionale. In generale non si può comprimere a lungo una società senza ucciderla. Così è fatta la socialità umana.
Epidemia che è «la ruine du tourisme», ‘la rovina del turismo’ (110), la morte del commercio, la stoltezza e la follia –«nous allons tous devenir fous, c’est sûr», ‘diventeremo tutti pazzi, questo è sicuro’ (79)–, la terribile solitudine dei morti abbandonati al loro ultimo respiro: «les maladies mouraient loin de leur famille et on avait interdit les veillées rituelles, si bien que celui qui était mort dans la soirée passait sa nuit tout seule et celui qui mourait dans la journée était enterré sans délai», ‘i malati morivano lontani dalle loro famiglie e furono vietate le veglie funebri, così che chi moriva la sera passava la sua notte da solo e chi moriva durante il giorno veniva sepolto senza indugio’ (160), epidemia che ha ridotto la πόλις ai suoi mattoni «massifs et inertes», ‘massicci e inerti’, al silenzio, a un «règne immobile où nous étions entrés ou du moins son ordre ultime, celui d’une nécropole où la peste, la pierre et la nuit auraient fait taire enfin toute voix», ‘un regno immobile dove eravamo entrati o almeno nel suo ultimo ordine, quello di una necropoli dove la peste, la pietra e la notte avrebbero finalmente messo a tacere ogni voce’ (159).
Non solo: Camus ironizza sulla patetica formula per la quale «tout ira bien», ‘andrà tutto bene’ (18), ci avverte del fatto che «si l’épidémie ne s’arrêtait pas d’elle-même, elle ne serait pas vaincue par les mesures que l’administration avait imaginées», ‘se l’epidemia non si fosse fermata da sola, non sarebbe stata sconfitta dai provvedimenti che l’amministrazione aveva immaginato’ (61), descrive la nostra completa e impaurita adesione alla nuda vita: «on avait tout sacrifié à l’efficacité», ‘avevamo tutto sacrificato all’efficacia’ (161), prevede quello che accadrà, e cioè che «même que le temps de la peste était révolu, ils continuaient à vivre selon ses normes», ‘anche quando il tempo della pestilenza era finito, continuarono a vivere secondo le sue regole’ (246), perché l’animale umano si abitua a tutto, l’animale umano è fatto di abitudine.
Ma La peste non è soltanto la descrizione di un’epidemia, per quanto mortale. Questo romanzo è un disegno della natura umana e della storia, della loro «souffrance sans guérison», ‘sofferenza senza remissione’ (262), dell’essere condannati a una indefinita pena a causa di un crimine sconosciuto, dell’impossibilità di rimanere indenni dalla peste che ciascuno porta in sé per il solo fatto d’essere venuto al mondo. La peste è una ribellione gnostica nei confronti della «création telle qu’elle était», ‘creazione così com’è’ (116), una creazione «où des enfants sont torturés», ‘dove i bambini vengono torturati’  (199).
E infatti il momento più radicale, vibrante e spaventoso del romanzo è quello che descrive l’agonia di Philippe, il figlio del giudice Othon. Una pagina che ricorda la Morte di Iván Iljìc di Tolstòj e quella di Marta in Domani nella battaglia pensa a me di Marías: «De grosses larmes, jaillisant sous les paupières enflammées, se mirent à couler sur son visage plombé, et, au bout de la crise, épuisé, crispant ses jambes osseuses et ses bras dont la chair avait fondu en quarante-huit heures, l’enfant prit dans le lit dévasté une pose de crucifié grotesque […] Cette bouche enfantine, souillée par la maladie, plane de ce cris de tous les âges», ‘delle grosse lacrime, sgorganti dalle palpebre infiammate, iniziarono a fluire sul suo volto plumbeo e, alla fine della crisi, esausto, stringendo le gambe ossute e le braccia la cui carne si era sciolta in quarantotto ore, il bambino ha preso nel letto devastato una posa di grottesco crocifisso […] Questa bocca infantile, contaminata dalla malattia, si libra sul pianto di ogni epoca’ (195-197).
Camus definisce la conoscenza calore della vita e immagine della morte. E conclude il suo romanzo con parole totali, così diverse e così simili a quelle con le quali si chiude l’altro suo capolavoro, L’étranger: «Le bacille de la peste ne meurt ni ne disparaît jamais qu’il peut rester pendant des dizaines d’années endormi dans les meubles et le linge, qu’il attend patiemment dans les chambres, les caves, les malles, les mouchoirs et les paperasses, et que, peut-être, le jour viendrait où, pour le malheur et l’enseignement des hommes, la peste réveillerait ses rats et les enverrait mourir dans une cité heureuse», ‘Il bacillo della peste non muore o scompare per sempre, perché può rimanere addormentato per decenni nei mobili e nella biancheria, può attendere pazientemente in stanze, cantine, in tronchi, fazzoletti e scartoffie e, forse, sarebbe arrivato il giorno in cui, per la sventura e l’insegnamento degli umani, la peste avrebbe svegliato i suoi topi e li avrebbe mandati a morire in una città felice’(279).
Parole intrise di una sacralità che va al cuore della materia viva.

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