Attica, Capo Sounion

 

De Historia
in Dialoghi Mediterranei
n. 75, Settembre-Ottobre 2025
pagine 39-45

Indice
-Nascita della storia
-Le Storie
-Tucidide: antropologia e imperialismo
-Atene e la Sicilia
-Il presente

Storia sono gli eventi che accadono, è la lunga processione degli avvenimenti che costituiscono l’esistere, il permanere e l’incessante mutare delle comunità umane, del loro organizzarsi, convivere, confliggere; è il consolidamento, la trasformazione e il crollo delle istituzioni, delle strutture di potere, dei rapporti tra le classi, dei cicli economici.
Storiografia è l’ambito scientifico che raccoglie, documenta, analizza e interpreta gli eventi storici. La storiografia studia inoltre le diverse metodologie storiografiche, la loro evoluzione nel tempo, la forza e i limiti delle epistemologie che le fondano, i rapporti, le somiglianze e i conflitti tra le scuole storiografiche che si susseguono nel tempo e nello spazio, sia accademico sia pubblicistico.
La storiografia (anche la storiografia) nacque in Grecia nel V secolo a.e.v. A farla nascere furono due intellettuali, viaggiatori, politici, militari. I loro nomi sono Erodoto di Alicarnasso (484-425 ca.) e Tucidide di Atene (460-404 ca.).
Dagli inizi in Grecia al XXI secolo la storiografia ha percorso itinerari assai diversi e complessi, legandosi inevitabilmente alle idee, ai pregiudizi, ai desideri di ogni epoca. E tuttavia il rigore e il fascino del suo cominciamento ellenico ne costituiscono tuttora gli elementi più fecondi. Nel XX secolo, in particolare, il lavoro e il magistero di Marc Bloch, di Fernand Braudel, della scuola delle Annales ha ripreso e ampliato l’intento di realizzare una storia globale in grado di aggiungere ai nomi, alle date, agli eventi, la difficile completezza della vita quotidiana, i movimenti dei gruppi e delle cose, il permanere delle mentalità, la vita materiale. Una storiografia in grado di comprendere la complessità e la ricchezza di ciò che Marc Bloch ha definito «una scienza degli uomini nel tempo», la quale «ha incessantemente bisogno di unire lo studio dei morti a quello dei viventi», di coniugare lo sguardo sul passato con l’intendimento più disincantato del presente.

2 pensiero su “De Historia”
  1. Ho letto con piacere il tuo articolo su Erodoto e Tucidide. Ho appezzato il punto di vista con cui hai presentato i due storici greci la cui diversa e convergente impostazione storiografica emerge nitida e precisa. Ho apprezzato anche il tuo intercalare l’esposizione delle loro opere con considerazioni sulla nostra attualità così distante dalla sapienza e saggezza dei loro scritti. Bene la critica alla presunzione e alla cecità del liberalismo occidentale con cui concludi la presentazione di Erodoto e pienamente condivisa l’amara riflessione sulle condizioni delle nostre istituzioni educative, mortificate da una cultura priva di carattere e di spessore antropologico, mancante di valori e insegnamenti autenticamente formativi.

  2. “Marc Bloch ha definito «una scienza degli uomini nel tempo», la quale «ha incessantemente bisogno di unire lo studio dei morti a quello dei viventi», di coniugare lo sguardo sul passato con l’intendimento più disincantato del presente.” Grazie professore per questi meravigliosi paragrafi, ma allora mi chiedo come mai i capi di Stato i potenti non si dedicano di più a prendere libri storici anziché le armi? La Storia va studiata con attenzione e andarla a rivisitare forse tanti conflitti di adesso si sarebbero potuti evitare. Ma questo rischia di diventare banale il fatto sta che se la Storia insegna… mi sa tanto che non le viene dato il giusto peso scientifico che merita.

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