Angelica Rocca
La redenzione della letteratura
Recensione a:
Logos. Scritti di estetica e letteratura
in Fata Morgana web
21 luglio 2025
pagine 1-5
«Logos è un lavoro molto più ambizioso e radicale di una consueta ricerca intorno al linguaggio, all’arte e alla letteratura: è in gioco qui la ridefinizione della filosofia nella ricerca di una parola poetica ma non “terapeutica”; è in questione l’approdo a una metafisica rigorosa che non rinunci al respiro del mito. […]
Si fa spazio una filosofia che, nel rigettare qualsiasi promessa consolatoria di salvezza, nel recidere qualsiasi aggancio metafisico e assiologico ultraterreno, si rivela capace di conservare un riferimento al sacro, di riscoprirne il senso obliato. Ed è un sentimento del sacro che necessariamente si chiama fuori da un orizzonte soteriologico; un senso del sacro che sa sostenere l’urto col crollo della speranza. […]
Logos è in definitiva un percorso attraverso figure, archetipi e luoghi paradigmatici che si snoda dall’antico al contemporaneo, congiungendo in costellazioni teoriche epoche e linguaggi apparentemente distanti. In questo percorso che riscopre la modernità degli antichi e la classicità dei moderni – dall’attualità dell’antico Ovidio alle forme rinascimentali dei corpi fotografati da Mapplethorpe –, la stella polare si può forse rintracciare nella sezione dedicata alla letteratura».

L’articolo di Angelica Rocca è ampiamente condivisibile. Ne ho apprezzato la scrittura, ricca di suggestivi rimandi e capace di indicare alcuni importanti snodi di un’opera che, come “Logos”, è estremamente densa di riflessioni disposte su un arcata tematica e teoretica molto ampia che tuttavia non pregiudica il senso unitario della tua ultima opera. Gli spunti interessanti dell’intervento di Angelica Rocca sono tanti. Vorrei indicarne alcuni che mi sembrano pienamente pertinenti con il tuo libro e condivisibili. Innanzitutto il suo riferimento iniziale alla questione del linguaggio/i e parola “pensata come evento umano”; poi la sua definizione di “Logos” come “approdo ad una metafisica che non rinunci al respiro del mito”; pienamente condivisibile anche l’aver messo in luce il rifiuto del tuo pensiero filosofico di ogni “promessa consolatoria” pur mantenendo un solido rimando al Sacro. Altri spunti che mi sembrano coerenti sono quelli indicati da Angelica Rocca sul tema della morte e del morire e la stimolante conclusione in cui ella riprende il tema del “Tempo” e sviluppa una riflessione che si snoda su più autori e scrittori a partire da Proust.