«Per i saggi la vita è una festa»
Stoicismo, Epicureismo, saggezza teoretica
il Pequod
anno VI, numero 11, giugno 2025
pagine 21-30
Indice
1 φρόνησις e σοφία
2 Stoicismo
3 Epicureismo
4 Saggezza teoretica, una gaia scienza
La sapienza e la saggezza dei paganesimi mediterranei sono confermate anche dal fatto che esse tendevano a guardare e a comprendere il mondo dal ‘punto di vista di Sirio’ – la stella più luminosa che i nostri occhi di terrestri possano vedere –, vale a dire a leggere il mondo come lo leggerebbe una stella o una roccia, con la pacata energia di chi è in se stesso e nel proprio diventare μεταβολή, vale a dire parte di una dinamica e di una struttura che esistono e accadono in una metamorfosi costante, che comprende ciò che alla materia che pensa appare come condensazione, nascita, dissoluzione, scomparsa e il cui portato è il dolore.
Come i corpi hanno bisogno d’aria per vivere, la filosofia richiede la libertà come respiro. Questa è la principale ragione per la quale la filosofia nacque in Grecia e non altrove. Nell’Accademia di Platone vigeva una integrale libertà di pensiero, tanto che i suoi allievi e anche gli immediati successori alla guida della scuola espressero posizioni anche assai lontane dal Maestro. Il più famoso tra questi allievi è Aristotele. L’Accademia era infatti un luogo di libera discussione, dove non vigevano ortodossie.
La filosofia della Stoà esprime e sintetizza un approccio all’esistenza e al mondo assai lontanο dal nostro contemporaneo sentimento della vita, assai lontano dalla sua debolezza, dalla sua sostanziale ipocrisia, dalla sua dismisura. Comprendendo l’umano dentro la materia e come sua parte, lo Stoicismo greco – almeno per quello che possiamo intendere depurandolo dalla polemica dei suoi avversari – può costituire ancor oggi un dispositivo di vita serena.
Per gli epicurei la conoscenza della struttura fisica del mondo ci libera dalle paure più grandi, dai terrori che avvelenano l’esistenza, come la paura della volontà divina e della morte. Anche lo studio dei cieli, l’astronomia, serve a conseguire tale e tanta serenità Infatti «nella conoscenza dei fenomeni celesti, connessa ad altre dottrine o fine a se stessa, non vi [è] altro scopo che il conseguimento di imperturbabilità [άταραξίαν] e solide convinzioni, proprio come nelle altre ricerche» (Lettera di Epicuro a Pitocle, § 85).
[Immagine di Despina Galani su Unsplash]

Ho passato un paio di ore memorabili, immerso nella lettura -sempre più incalzante, sempre più profonda, impetuosa e dilatata come un vento che scuote- del tuo testo pubblicato su il Pequod. Il tuo lungo saggio è uno scritto che non esito s definire “magistrale”, potente e trascinante come certe pagine dell'”autore” con cui chiudi la tua pagina sulla vita. Si,sulla vita e sulla filosofia che non sono dimensioni separate, non sono forme distinte e afferenti esperienze esistenziali e spirituali diverse. No. Sono la stessa sostanza, la stessa anima: sono la Festa che quando diventa tale celebra se stessa ossia la vita come scoperta, come libertà, come eroismo e tragedia. Si, solo chi si spinge così a fondo, solo chi ha capito la dimensione rivelativa e creativa del pensiero può sostenere che la filosofia greca, che la sua saggezza teorica sono l’anima di una civiltà, di un popolo, di umani che hanno vissuto la vita come” mezzo di conoscenza”.
Caro Michele, le tue formule sono esatte e splendide.
Vita e filosofia costituiscono «la stessa sostanza, la stessa anima: sono la Festa che quando diventa tale celebra se stessa ossia la vita come scoperta, come libertà, come eroismo e tragedia».
Chi ha compreso questo, ha ricevuto un grande dono.