Skip to content


Occidente

Occidente

António Guterres è il Segretario Generale delle Nazioni Unite (ONU). Questa sua dichiarazione è del 17 maggio 2025: «La situazione dei palestinesi a Gaza è al di là di ogni descrizione, al di là di ogni atrocità, oltre ogni disumanità. Una scelta politica che assedia e che affama è una parodia del diritto internazionale. Il blocco degli aiuti umanitari deve finire subito. Questo è il momento di fare chiarezza morale ed è il momento di agire».
Tutto molto chiaro. La verità è che nella storia contemporanea Israele è l’unico Stato al quale è permesso di sostenere politicamente e di praticare militarmente il razzismo, il suprematismo, il genocidio, con la benevola e fattiva complicità dell’Occidente anglosassone.
La distruzione di Gaza, la violenza dei coloni ebrei in Cisgiordania, lo sterminio del popolo palestinese, segnano anche la fine acclarata di ogni pretesa dell’Occidente di costituire una cultura e una civiltà democratica, inclusiva, egualitaria, di essere un paradigma e un modello per l’intera umanità.
Si tratta di una menzogna non più sostenibile. L’Occidente non ha nulla di più nobile della Russia, della Cina, dell’Iran e di nessun’altra struttura geopolitica contemporanea. Anzi, ha molto di peggio. Ogni pretesa di superiorità della civiltà anglosassone (USA e Regno Unito) e degli staterelli che vi ruotano intorno, Italia compresa, è del tutto ingiustificata  La complicità con lo Stato terrorista e criminale di Israele lo dimostra.

11 commenti

  • agbiuso

    Giugno 15, 2025

    Arroganze e violenze eurosioniste.

  • agbiuso

    Giugno 8, 2025

    A conferma che antisemitismo è parola che non ha più un referente, che non significa più nulla.

  • agbiuso

    Giugno 7, 2025

    Le fogne dell’occidente, in particolare degli Stati Uniti d’America e di Israele.

    ==============
    Fra Trump e Musk il fantasma di Epstein e del Mossad
    il Simplicissimus, 7.6.2025

    A quanto sembra di capire il dissidio reale tra Elon Musk e Trump, non riguarda affatto le questioni di lotta e di governo che vengono agitate nel duello a distanza fra i due a colpi di social, ma sul caso Epstein che è ancora un pozzo senza fondo dal quale non emerge alcuna luce, nonostante a più riprese siano state annunciate rivelazioni sia dai dossier di questo faccendiere della pedofilia, che dall’inchiesta sul produttore musicale Sean Combs, meglio conosciuto con lo pseudonimo di “P Diddy”, accusato di tratta dei minori. E il tycoon di Tesla ha fatto esplicito riferimento a questi misteri sottintendendo che qualcuno li blocca, e questo qualcuno potrebbe essere proprio Trump. Nel marzo scorso la società Near Intelligence ha reso nota la mappa delle comunicazioni cellulari da e verso la famosa isola di Epstein: si tratta di 166 posizioni di potenziali visitatori provenienti dagli Stati Uniti e da tutto il mondo. Alcune di queste posizioni indicano comunità sorvegliate da corpi armati privati in Michigan e Florida, case a Martha’s Vineyard e Nantucket, una discoteca a Miami e il marciapiede di fronte alla Trump Tower a New York. Una notizia troppo golosa ancorché assolutamente vaga e insignificante, perché il mainstream non vi saltasse a cavallo. Ma da quel marciapiede della quinta strada e vicino all’ingresso di Central Park ci passa tutta Manhattan.

    Ma poi si è scoperto che questa Near Intelligence è recentemente fallita, travolta da scandali su frodi interne, quindi diciamo che non è poi troppo affidabile. E tuttavia Musk si è appeso a questo filo di ragno per polemizzare con Trump: Tuttavia se sapeva qualcosa perché non lo ha detto prima o addirittura perché ha accettato di far parte dell’amministrazione, sia pure pro tempore? Forse allora la questione è un altra, sebbene collaterale al caso Epstein. Secondo Wikileaks, il motivo reale del contendere e consiste nella decisione di Trump di rafforzare la sua la sua alleanza con Palantir, il gigante della tecnologia di sorveglianza legato a Israele e alla Cia, il quale sta costruendo un database di cittadini statunitensi e occidentali di vasta portata, basato sull’intelligenza artificiale, che incorpora dati su tutto, dall’attività politica, alle opinioni, alle inclinazioni sessuali, al possesso di armi. Questa tendenza al controllo sta suscitando allarme anche, se non soprattutto, all’interno del movimento pro-Trump “America First” dove ci si sta chiedendo se la creazione di un database controllato da Cia/Mossad… non sia proprio l’apice di quello stato profondo che si voleva combattere. Dunque saremmo di fronte a una vera e propria battaglia politica e non a caso Musk sta pensando di creare un proprio partito raccogliendo il forte disagio che il via libera a Palantir sta suscitando nella base trumpiana.

    Come possiamo legare tutto questo agli accenni su Epstein? Quasi ovvio: molte testimonianze raccontano del rapporto tra Epstein e il Mossad, tra cui quella di Ari Ben-Menashe una ex spia israeliana e consigliori di Robert Maxwell, il magnate inglese della stampa secondo cui il finanziere conduceva una complessa operazione di intelligence per conto dei servizi di Tel Aviv. quale missione? Quella di compromettere le élite occidentali attraverso incontri pedofili, in maniera da poterle ricattare. anche senza voler dar credito a questo personaggio ci sono altre piste, per esempio i 36 incontri fra Epstein e Ehud Barak, primo ministro israeliano dal 1999 al 2001 e successivamente ministro della difesa legato a doppio filo all’operazione “piombo fuso” contro Gaza svoltasi tra il dicembre del 2007 e il gennaio del 2009. Oppure si potrebbe ricordare il caso Acosta, un procuratore della Florida e poi ministro della giustizia nella prima amministrazione Trump, che aveva attenzionato Epstein e i suoi giri, ma che venne dissuaso dall’andare avanti perché si trattava di andare contro a poteri troppo forti.

    Ora può anche darsi che la litigata fra Trump e Musk sia una sorta di messa in scena, magari approntata per distogliere l’attenzione dalla catastrofe diplomatica in Ucraina, ma in ogni caso segnala le profonde crepe in cui si sta fratturando l’America. Al di là di questo si può comprendere quale possa essere l’imbarazzo nel prendere posizione contro le stragi di Gaza da parte di una vasta fetta di potenti sotto ricatto.

  • agbiuso

    Maggio 30, 2025

    Bisogna pur dirlo. Lo Stato di Israele è governato ed è composto da assassini.

  • agbiuso

    Maggio 29, 2025

    Domande senza risposta
    il Simplicissimus, 29.5.2025

    Dopo 20 mesi di indicibili stragi in Palestina, avvenute davanti agli occhi di tutto il mondo e tuttavia difese dall’Occidente che non solo ha offerto un ombrello politico a Netanyahu, ma lo ha rifornito di armi e denaro, ci si trova di fronte a un improvviso mutare della narrazione dei media unificati. In due settimane o poco più le proteste, prima considerate espressione di antisemitismo e dunque represse in ogni modo, hanno trovato un po’ di spazio, qualche Paese occidentale ha trovato il coraggio di condannare le stragi e persino nei giornaloni ligi alla narrativa padronale serpeggia qualche malumore, come dimostra la vicenda del comitato di redazione di Repubblica. Per giunta si risente parlare di un eventuale stato palestinese dopo oltre 70 anni che avrebbe dovuto essere creato per volontà dell’Onu, senza che però si sia mai fatto nulla contro l’occupazione de facto da parte di Israele. Cosa è cambiato? Nella realtà praticamente nulla: i cento morti al giorno sono assicurati, la pulsione di Tel Aviv rimane focalizzata sulla Grande Israele e l’unica novità rimane l’umiliazione che gli Houti hanno inflitto alla flotta americana costringendola a ritirarsi.

    Allora cosa ha provocato questa mutazione così contemporanea da non poter essere considerata casuale o provocata da un’improvvisa presa di coscienza? Forse i sinedri del globalismo hanno pensato di non poter tenere aperti due fronti, quello della russofobia e della corrività verso il genocidio, cercando di tamponare almeno uno dei due fronti? Le lobby ebraiche occidentali si sono accorte del discredito che si addensa su Israele e dunque su di loro e le parti politiche che finanziano, anzi allevano? Davvero non saprei rispondere, ma qualcosa si sta muovendo e forse sta esprimendo in molti modi e su diversi piani una battaglia che non appare. A cominciare dall’incendio appiccato alla casa di Starmer da tre ragazzi di vita ucraini, proprio il giorno dopo che Netanyahu aveva accusato il premier britannico di stare con Hamas, (tanto per ricordare che Epstein è stato suicidato, ma è ancora vivo), fino ad arrivare all’annuncio delle dimissioni della Lagarde dalla Bce per passare a un più alto incarico ovvero la presidenza del Wef. Cosa che almeno svela chi davvero comanda in questo continente. A meno che non si tratti di una fuga da un posto che sta diventando scottante per ragioni che non sono ancora chiare.

    Tutto questo preme sotto la superficie in presenza di un milieu politico occidentale di infimo livello, il peggio che ci si potesse aspettare. Trump è forse uno dei migliori, eppure in pochi mesi possiamo mettere assieme un florilegio pazzesco di contraddizioni cosi com’è stato sintetizzato da un analista: la Nato e gli Usa hanno provocato la Russia a invadere l’Ucraina. Putin ha invaso l’Ucraina senza essere stato provocato perché vuole conquistare l’intero Paese e forse anche la Polonia. La Russia sta vincendo la guerra e ha tutte le carte in mano. La Russia non sta vincendo la guerra e non ha nessuna carta in mano. Forse l’Ucraina può entrare nella Nato. L’Ucraina non potrà mai entrare nella Nato. Putin vuole la pace. Putin non vuole la pace, quindi colpiremo la Russia con sanzioni schiaccianti. Non ci saranno più sanzioni contro la Russia. Zelensky vuole la pace. Zelensky non vuole la pace. Fermeremo l’invio di tutte le armi all’Ucraina. Invieremo più armi all’Ucraina. L’Ucraina ha bisogno di elezioni. L’Ucraina non ha bisogno di elezioni. Abbiamo un accordo sui minerali. Non abbiamo un accordo sui minerali. Le truppe europee dovrebbero essere in Ucraina. Le truppe europee non dovrebbero essere in Ucraina. Gli Stati Uniti dovrebbero interrompere ogni coinvolgimento in Ucraina. Gli Stati Uniti dovrebbero prendere il controllo delle centrali elettriche ucraine. Sto parlando con Putin. Non sto parlando con Putin. Ho solo parlato con Putin.

    Lo stesso zibaldone potrebbe essere compilato sulla questione palestinese o sui dazi o sulla questione cinese. E dire che tutto questo corre sul filo di una guerra nucleare di cui probabilmente i protagonisti non sono nemmeno pienamente consapevoli. Tutto questo è frutto del neoliberismo e del suo sistema che alla fine ha creato un ceto di decisori incapaci di comprendere la realtà, dunque incompetenti, ma convinti di poterla creare. Però è abbastanza evidente che il paradigma economico occidentale del consumismo iper finanziarizzato e indebitato ha fatto il suo corso e che anche il ritornello “Non c’è alternativa” al modello economico anglosassone comincia a sembrare una favola nel momento in cui società più organizzate si dimostrano più efficienti, più capaci di creare futuro e più inclusive, se vogliamo dare a questo aggettivo il significato sociale originale, spogliandolo dalle incrostazioni color fucsia degli ultimi decenni.

  • agbiuso

    Maggio 24, 2025

    Come Niobe.
    Chi li ha uccisi è uno Stato che non può più essere definito con i termini conosciuti dalla storia e dalla scienza politica.
    Nessuno, in un occidente ormai immondo, si indignerà nei confronti di Israele.

  • agbiuso

    Maggio 22, 2025

    Nel 2040 (youtube).

  • agbiuso

    Maggio 20, 2025

    Due milioni di persone muoiono di fame mentre centinaia di migliaia di tonnellate di cibo e altri beni essenziali vengono da mesi bloccate dallo Stato di Israele. Nessuno nella storia del Novecento e del XXI secolo ha attuato un genocidio con tale convinzione e sistematicità. Nessuno.

  • Michele Del Vecchio

    Maggio 18, 2025

    Parole coraggiose da parte di un testimone, di un pastore che vive tra la sua gente, cristiani di etnia palestinese che vivono in Israele e nel Vicino Oriente. Ho avuto modo di incontrare Pizzaballa a Gerusalemme un paio di anni fa. Un cardinale di notevole forza ecumenica, consapevole della difficile situazione dei palestinesi arabi nei territori controllati da Israele.

  • Michele Del Vecchio

    Maggio 18, 2025

    Si, condivido i tre parametri che indichi nel tuo intervento sull’ Occidente in rapporto al genocidio in corso a Gaza. 1) la eccezionale, infernale “unicità” di Israele nel condurre, senza alcun intervento di contrasto o di limitazione, la sua politica di sterminio; 2) La fine del modello occidentale di tolleranza e di “universalismo”; 3) il declino della presunta “superiorità” morale e politica di una Europa impegnata a isolare la Russia e a sostenere una aggressiva espansione ad est.
    Dentro di me, il mio “panorama” interiore, è profondamente angosciato dalle “abissalità” del Male. Ne avverto la potenza invincibile, l’implacabile ferocia, la continua violenza, la caparbia brutalità con cui colpisce. Una ferocia che lascia sgomenti, che riduce l’umano a polvere che il vento disperde. Gaza è uno dei tanti luoghi della nostra contemporaneità in cui l’uomo viene calpestato, ridotto a disperato istinto di sopravvivenza, a cieca autoconservazione. Luogo di feroce violenza senza alcun segno di pietà.

  • agbiuso

    Maggio 18, 2025

    «Neutrale»? Neutrale tra i nazisionisti e le vittime dell’olocausto da essi perpetrato?!

Inserisci un commento

Vai alla barra degli strumenti