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Camus. La filosofia come metafora

Camus. La filosofia come metafora

L’Associazione Studenti di Filosofia Unict (ASFU) organizza l’ottava edizione del ciclo di incontri dedicato a Filosofia e Letteratura. Dopo aver letto Proust (2018), Dürrenmatt (2019), Gadda (2020), Céline (2021), Manzoni (2022), D’Arrigo (2023), Petrarca, Leopardi e Ungaretti (2024), dedicheremo gli incontri di quest’anno ad Albert Camus.
Il primo dei due appuntamenti è fissato per giovedì 8 maggio 2025 alle 17.00 nella sede del Centro Studi di via Plebiscito 9, a Catania e ha per titolo Camus. La filosofia come metafora.
Questo è l’abstract:
Un malinteso che conduce alla morte. Una città attanagliata dall’epidemia. Un omicidio senza la volontà di uccidere. La vicenda di un imperatore romano. I ricordi di un giudice davanti a una bottiglia. In Albert Camus la filosofia diventa metafora in plausibili e tuttavia potenti e stranianti immagini.
A partire dal titolo stesso del romanzo forse più famoso di Camus – L’étranger, Lo straniero – ogni idea, pagina, affermazione programmatica diventa una metafora del sentimento di profonda estraneità e distanza che lo gnostico nutre verso un mondo nel quale la colpa non consiste in una qualche azione o comportamento ma nel solo fatto di esistere: «Non devi aver fatto qualcosa per meritare la morte» (Caligola). Questo mondo è in ogni caso «senza importanza e chi lo comprende conquista la sua libertà» (Caligola), tanto che l’unica sensata preghiera consiste nel chiedere di diventare «simile alla pietra, la sola vera felicità» (Il malinteso).

 

2 commenti

  • Michele Del Vecchio

    Maggio 5, 2025

    La tenacia e la perseveranza con le quali, ogni anno, concordi con i tuoi studenti quelle occasioni di lettura e di riflessione diverse dalle tradizionali lezioni accademiche, sono il segno del tuo modo personale e coinvolgente di incidere durevolmente nella formazione dei giovani che frequentano i tuoi corsi. La prospettiva interpretativa con cui proponi all’Asfu il percorso di avvicinamento ai diversi scrittori, e alle loro opere, è sempre originale e tale da stimolare una lettura apertamente e consapevolmente critica e problematica verso i caratteri dominanti la nostra modernità. Anche con Camus, e soprattutto con Camus, avrai certamente modo di esplicitare, con tutte le mediazioni che riterrai necessarie, questa tua -e nostra- radice contestativa verso le consolidate forme di dominio intellettuale e culturale che ci stringono in un soffocante abbraccio. Non posso che esprimerti, dunque, il mio pieno plauso e sostegno per quanto fai per i tuoi studenti e anche per tutti coloro che, da lontano, ti seguono.

    • agbiuso

      Maggio 5, 2025

      Grazie, Michele. Comprendere in questo modo, come tu lo comprendi, il significato del fatto educativo mi dà conferma dell’essere parte di una relazione collettiva più ampia, nella quale ognuno di noi cerca di dare il proprio contributo di scienza e di libertà.

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