
Ecologia
Aldous, 6 aprile 2025
Pagine 1-2
Questo articolo è un tentativo di comprendere la questione ecologica nella sua radicalità, ben lontana dalla volgarizzazione mediatica che impedisce di cogliere le radici della relazione tra l’umano e il pianeta. Relazione che costituisce per intero l’identità della nostra specie, come di tutte le altre.
Il fondamento di ogni antropologia non può che essere infatti fisico e materico poiché gli esseri umani, come tutte le strutture animali e viventi, costituiscono dei sistemi energetici e termodinamici aperti, i quali «per esistere necessitano di flussi adeguati di materia ed energia prelevate dall’ambiente e quindi dal pianeta Terra», come afferma Giorgio Libero Sanna ricordando le analisi economiche ed ecologiche di Nicholas Georgescu-Roegen. Le cosiddette ‘energie alternative’ non sono tali e non possono diventarlo poiché per essere utilizzate e distribuite hanno bisogno sempre di una parte consistente di energia fossile, la quale è l’unica capace di alimentare l’apparato industriale di prelevamento e distribuzione dell’energia solare diretta e dell’energia eolica. Scomparse le fonti fossili, anche l’utilizzo industriale dell’energia solare e del vento cessa. Così come scompare l’energia nucleare, la quale per poter funzionare utilizza anch’essa come carburante le energie fossili.
L’energia è la vera signora della Terra, poiché lo è del cosmo. Energia che è sempre tempo in atto (E=mc2). Energia-tempo che costituisce il divino. «Deus sive natura» (Spinoza, Ethica, parte IV, prop. IV) significa e indica l’eternità dell’energia nel cosmo.
[La foto raffigura l’Etna visto da Viagrande]
4 commenti
agbiuso
agbiuso
Una conferma empirica delle tesi sostenute nel mio breve articolo e nei testi ai quali l’articolo fa riferimento.
Temo che ne seguiranno altre. La fisica è implacabile, la materia è indifferente al politicamente corretto e ad altre pie aspirazioni della demenza contemporanea.
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SHELLENBERGER: “L’ECCESSIVO AFFIDAMENTO SULLE RINNOVABILI È ALL’ORIGINE DEL BLACKOUT ODIERNO IN SPAGNA”
di Michael Shellenberger
https://x.com/shellenberger/status/1916893181876326868
Le energie rinnovabili non sono a rischio di blackout, hanno detto i media. Eppure lo sono state e lo sono. La fisica è semplice. E ora, mentre i blackout in Spagna bloccano le persone negli ascensori, creano ingorghi e voli a terra, è chiaro che troppo poca “inerzia” dovuta all’eccesso di energia solare ha provocato il collasso del sistema.
Sei giorni fa, i media hanno festeggiato un traguardo significativo: la rete nazionale spagnola ha funzionato per la prima volta interamente con energia rinnovabile durante un giorno feriale.
Alle 12:35 di oggi ora locale, le luci si sono spente in Spagna, Portogallo e in alcune parti della Francia. Sebbene l’energia sia stata rapidamente ripristinata in Francia, potrebbe essere necessaria una settimana per ripristinare completamente l’energia in Spagna e Portogallo.
In un istante, il ronzio elettrico della vita moderna – treni, ospedali, aeroporti, telefoni, semafori, registratori di cassa – ha iniziato a tacere. Decine di milioni di persone sono state precipitate all’istante nel caos, nella confusione e nell’oscurità. La gente è rimasta bloccata negli ascensori. Le metropolitane si sono fermate tra le stazioni. Le stazioni di servizio non riuscivano a pompare carburante. I negozi di alimentari non erano in grado di elaborare i pagamenti. I controllori del traffico aereo si sono precipitati al lavoro quando i sistemi si sono guastati e gli aerei sono stati dirottati. Negli ospedali, i generatori di riserva si sono accesi, ma in molti casi non riuscivano a soddisfare la piena domanda.
È stato uno dei più grandi blackout in tempo di pace che l’Europa abbia mai visto. E non è stato casuale. Non è stato un evento imprevedibile. È stato l’esatto fallimento di cui molti di noi hanno ripetutamente messo in guardia i legislatori per anni, avvertimenti che i leader politici europei hanno sistematicamente scelto di ignorare.
Mentre l’operatore di rete portoghese REN ha inizialmente attribuito il blackout di massa a “variazioni di temperatura estreme” e a un “raro fenomeno atmosferico”, e mentre alcuni media hanno ripetuto questa inquadratura, la realtà è più seria. Le condizioni meteorologiche possono aver innescato l’evento, ma non sono state la causa del collasso del sistema.
L’operatore di rete nazionale spagnolo, Red Eléctrica, ha rivelato che la causa immediata del blackout è stata una “fortissima oscillazione della rete elettrica” che ha costretto la rete spagnola a disconnettersi dal più ampio sistema europeo, portando al collasso dell’alimentazione elettrica della penisola iberica alle 12:38.
“Nessuno ha mai tentato un black start su una rete che si basa così pesantemente sulle energie rinnovabili come la penisola iberiaca”, ha osservato John Kemp. “Il limitato numero di generatori termici renderà più difficile ristabilire il controllo della quantità di moto e della frequenza”.
In una rete elettrica tradizionale dominata da pesanti macchine filanti – centrali a carbone, turbine a gas, reattori nucleari – piccoli disturbi, anche dovuti a condizioni meteorologiche avverse, vengono assorbiti e attenuati dalla pura inerzia fisica del sistema. La pesante massa rotante dei generatori agisce come un ammortizzatore, resistendo ai rapidi cambiamenti di frequenza e stabilizzando la rete.
Ma in un sistema elettrico dominato da pannelli solari, turbine eoliche e inverter, non c’è quasi nessuna inerzia fisica. I pannelli solari non producono alcuna rotazione meccanica. La maggior parte delle turbine eoliche moderne sono disaccoppiate elettronicamente dalla rete e forniscono poca forza stabilizzante. I sistemi basati su inverter, che dominano le moderne reti di energia rinnovabile, sono precisi ma delicati. Seguono la frequenza della griglia piuttosto che resistere ai cambiamenti improvvisi.
agbiuso
Esatto.
agbiuso
Ho visto oggi che sinistrainrete aveva ripreso qualche settimana fa l’articolo:
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/30252-alberto-giovanni-biuso-ecologia.html
Segnalo la cosa per una precisa ragione, per leggere l’unico commento che si trova sotto l’articolo. È uno solo ma mi sembra molto significativo di che cosa si attenda anche il progressismo più fedele alla tradizione della sinistra, attende consolazioni e non verità.
La cosa è probabilmente inevitabile ma se c’è un pensatore che disprezza le consolazioni questi è proprio Karl Marx.