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Il Partito Unico

E così tutto è compiuto. Il sogno della fazione di destra del Partito Comunista Italiano -ricondurre una forza anticapitalista dentro l’alveo di un’Europa subordinata agli Stati Uniti d’America- si è realizzato al di là delle stesse speranze di colui che ha tenacemente operato per decenni in questa direzione: Giorgio Napolitano. Passato dallo stalinismo all’ultraliberismo, costui ha mantenuto costante il nucleo autoritario che lo ha sempre ispirato, sino a negare ora apertamente i tre capisaldi di qualunque democrazia degna di tale nome: la distinzione tra maggioranza e opposizione, la divisione dei poteri, l’informazione come strumento di critica dell’azione politica.

Contro la fisiologica e necessaria dialettica parlamentare tra governo e opposizione, Napolitano esorta da anni alla formazione di una maggioranza che si estenda a tutte le forze politiche, ha promosso un’unità intessuta di complicità, di interessi personali, di reciproci ricatti. Quando si poteva cancellare l’anomalia criminale del berlusconismo -nel novembre del 2011- sciogliendo le Camere e dando vita a un governo di sinistra, ha invece affidato l’Italia a un banchiere spietato, incapace e clericale, offrendo alla destra più corrotta d’Europa tutto il tempo per ricostituirsi. Ha poi predeterminato il risultato politico qualunque fosse stato l’esito delle elezioni. E infatti nonostante il 75% degli italiani che si sono recati alle urne abbia espresso con chiarezza la volontà di farla finita con Berlusconi, Napolitano ha operato affinché costui fosse di nuovo al centro della dinamica politica, esito non contrastato dal defunto Partito Democratico anche per la ragione indicata da Franco Berardi Bifo: «Il cinismo è il suo [del medium televisivo] tono morale predominante, perché l’inconscio collettivo prevale sulla ragione critica, e l’inconscio collettivo si identifica ora con la figura narrativa del vincente. La sinistra pensava che l’immoralismo avrebbe portato alla sconfitta del mammasantissima. Sbagliava perché gli italiani che vivono nel mondo descritto in Reality da Matteo Garrone voteranno Berlusconi anche quando lo vedranno inculare il bambino Gesù (purché sia mostrato in tivù)» («L’evento italiano», in Alfabeta2, n. 28, aprile 2013, p. 6).
Contro la divisione dei poteri ha lentamente ma inesorabilmente eroso l’autonomia del legislativo sottoponendolo all’azione dilatata di un esecutivo che a sua volta risponde soltanto a un potere -quello del Presidente della Repubblica- al quale la Costituzione nega un simile spazio. Napolitano ha poi sistematicamente umiliato il potere giudiziario sino alla clamorosa richiesta di un intervento della Corte Costituzionale che gli desse ragione nei confronti di chi stava indagando sui suoi amici.
Contro la libertà dell’informazione ha evocato il dovere per quest’ultima di «collaborare» con il governo. Affermazione di inaudita gravità antidemocratica.

La logica dell’Identità, il monoteismo autoritario e verticale del Padre, ha così prevalso sulla logica della Differenza e sulla pratica della molteplicità. Il panorama è quello plumbeo dei vecchi paesi sovietici, verso il totalitarismo dei quali l’anima di quest’uomo non ha in realtà mai cessato di rivolgersi.
E affinché sia ancora più chiara la fine che devono fare quanti osano davvero proporre la differenza, Napolitano e i suoi complici nel governo e nei partiti assistono gelidi all’inusitato attacco alla libertà e ai diritti dei parlamentari del M5S eletti da più di otto milioni di cittadini, assistono compiaciuti alla violazione delle loro caselle di posta elettronica, dei loro computer, delle loro vite private e delle azioni politiche, in modo che nessun personaggio importante che tenga a se stesso e voglia far carriera si azzardi a stare dalla parte di questi appestati. Sta accadendo qualcosa di simile a ciò che si verificò tra il 1922 e il 1924, quando l’immunità parlamentare garantì i fascisti ma non Gramsci e i nemici del Duce.
C’è molta ideologia nell’azione di Napolitano e dei suoi complici, c’è molta fedeltà al fascismo perenne della storia italiana e al sogno di società chiusa del comunismo sovietico. Ma credo ci sia anche la potenza di un ricatto che lo stesso Presidente subisce. Ricatto del quale le intercettazioni prontamente distrutte dopo la sua assurda ma emblematica rielezione sono la prova, il sigillo, il veleno.

In un denso articolo del 24 aprile scorso, Barbara Spinelli paragona l’azione del Movimento 5 Stelle al “folle volo” dell’Ulisse dantesco, al testardo rifiuto di morire nella quiete della non speranza, alla lotta contro «l’ideologia […] con cui Pangloss indottrina l’inerme Candide, in Voltaire: stiamo andando verso il migliore dei mondi possibili, l’Europa meravigliosamente si integra, ed ecco  – horribile visu!-  una coorte di paradossali e tristi sovvertitori mirano proprio al contrario: alla dis-integrazione».
Soltanto delle menti e delle vite profondamente autoritarie, meschine e complici dell’ingiustizia possono interpretare come “dis-integrazione” la parola che dice no, l’anelito alla differenza, la molteplicità politica e ontologica. Nel fallimento di quel folle volo -che non è di Beppe Grillo o del Movimento 5 Stelle ma è di chiunque voglia ancora vivere libero- c’è tutta la tragedia di un’Italia destinata alla miseria antropologica prima che economica; c’è il lutto senza fine di un Paese che da secoli è servo; c’è la prefigurazione di ciò che si vorrebbe diventasse l’intero pianeta, le cui risorse e bellezza e differenze devono cedere alla rapace azione di un unico potere che prende di volta in volta le maschere della finanza, dei Bilderberg, di tutte le massonerie e di tutte le mafie; un mondo le cui risorse e bellezza e differenze devono inabissarsi in un solo gorgo.
«E la prora ire in giù, com’altrui piacque, / infin che ‘l mar fu sovra noi richiuso»
(Commedia, «Inferno», canto XXVI, vv. 141-142).

33 commenti

  • agbiuso

    Marzo 13, 2014

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    Italia 2015 – 2035. Ci aspetta un nuovo ventennio dopo quello mussoliniano. Una dittatura democratica ispirata da Gelli e prima ancora da Cefis, che puzza di P2 e di logge massoniche coperte, che viene attuata sotto i nostri occhi e con la benedizione silente del Colle.
    E’ una lunga marcia iniziata con l’esproprio dei diritti costituzionali dei cittadini, con la continua delegittimazione di fatto della Costituzione. Passo dopo passo. Il Parlamento è stato ridotto con l’abuso dei decreti legge, che dovrebbero avere solo carattere di urgenza, a uno studio notarile che approva le leggi fatte dal Governo. E’ stato introdotto il Porcellum dichiarato incostituzionale che ha alterato il voto dei cittadini con l’abnorme premio di maggioranza e consegnato i parlamentari all’obbedienza cieca e assoluta a chi li ha nominati. I partiti hanno delle claque, non dei parlamentari, dei pigiatasti a comando. Dei servi in sostanza. Dopo la decadenza del Porcellum, rimasto in vita per anni grazie alle Sporche Intese, i partiti si sono riorganizzati.
    Primo obiettivo: mettere fuori gioco il MoVimento 5 Stelle, impedirgli di vincere le elezioni.
    Secondo obiettvo: trasformare per sempre il Parlamento in un docile strumento che non interferisca nell’approvazione di ogni decreto vergogna come fu per il Lodo Alfano.
    il massone Verdini, il Grande Elettore di Renzie in Toscana che gli contrappose l’ex portiere del Milan Galli alle elezioni comunali di Firenze, Berlusconi e Renzie stanno imponendo al Paese, sotto lo sguardo compiacente di Napolitano, una legge elettorale che nell’ordine abolirà il Senato eliminando una istituzione di controllo, premierà le coalizioni, eliminerà ogni rappresentanza minore a meno che non entri in coalizione, introdurrà ancora i nominati (in futuro solo renziani e berlusconiani) alla Camera e darà un enorme premio di maggioranza a chi vincerà al balottaggio tra i due primi gruppi politici. Peggio del Porcellum.
    Nel frattempo Renzie invece di governare, ammesso che ne sia capace, sta facendo campagna elettorale permanente per le europee. Vinceremo noi, comunque.
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    Fonte: Il nuovo ventennio

  • Biuso

    Ottobre 24, 2013

    Pd, l’altro golpe dei 101
    di Antonio Padellaro, 24 ottobre 2013

    A pagina 4 del Fatto Quotidiano di oggi troverete l’elenco dei 101 – numero maledetto – senatori del Pd che hanno votato (e dei 6 che non hanno votato) la modifica dell’articolo 138 della Costituzione, approvando il grimaldello che consentirà il rapido stravolgimento della Carta fondamentale dei nostri diritti e dei nostri doveri. Lo hanno fatto malgrado i pressanti appelli di giuristi, movimenti e semplici cittadini che non chiedevano la luna, ma un semplice atto di decenza democratica: dicessero pure sì, se proprio erano costretti, alla norma-grimaldello; ma senza la maggioranza dei 2/3, in modo da consentire il referendum sul disegno di legge come previsto dalla Costituzione.

    Ieri, però, nell’aula di Palazzo Madama, quei 101 senatori del partito che si definisce democratico hanno (al fianco del Pdl berlusconiano) volutamente calpestato il principio scolpito nel primo articolo della Costituzione: che cioè la sovranità appartiene al popolo. Per soli 5 voti, perciò, niente consultazione popolare, ma una miserevole operazione di palazzo di cui i 101 non dovranno rendere conto agli elettori, bensì ai padrini politici che li hanno nominati grazie alla legge Porcata.

    A dicembre, quando toccherà alla Camera il voto definitivo al grimaldello, si dovrà in tutti i modi possibili garantire la consultazione popolare. Il Fatto metterà in campo le 450mila firme raccolte quest’estate. Forse non basterà, ma non daremo tregua ai responsabili di questo squallido golpe.

    Il Fatto Quotidiano, 24.10.2013

  • agbiuso

    Settembre 10, 2013

    Da quando la parola “peggio” è offensiva?
    La signora Presidente dovrebbe ripassare lessico e grammatica, oltre che la Costituzione della Repubblica.

    Sbattete fuori dalle Istituzioni i ladri (YouTube)

  • agbiuso

    Settembre 9, 2013

    La posizione, che condivido, di Dario Fo

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    Non credo assolutamente che ci sia una disponibilità da parte dei deputati e dei senatori M5S a far parte di un governo che non ha dato garanzie. Senza garanzie sei imbecille.
    Questi giocano a poker, col morto. Fanno i trucchi. Il pd dice: “dobbiamo accettare un compromesso su cui non siamo d’accordo per salvare la Nazione”. Questo è indegno. Non puoi giocare su un ricatto di questo genere.
    Il pd avvalla qualcosa che è indegno, qualsiasi cosa indegna che tu imponi al popolo va addosso al popolo. E’ la gente che soffrirà maggiormente di questa decisione. Lo sappiamo, l’abbiamo visto con il governo Monti, l’abbiamo visto nel suo trapasso e durante le elezioni del presidente della Repubblica.
    E’ il vuoto assoluto della dignità.
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    Fonte: Dario Fo: “Da imbecilli appoggiare un governo col Pd”

  • agbiuso

    Settembre 6, 2013

    Senza parole.
    Sul sito della Fondazione Magna Charta si può scaricare il programma completo in pdf (per chi non dovesse crederci)

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    Pdl, al via il corso di “alta formazione” rivolto ai giovani. Violante in cattedra

    “Berlusconismo attraverso le generazioni”, “giovani e centrodestra” e “il futuro del federalismo“. Sono alcuni degli appuntamenti previsti al corso di “alta formazione politica” rivolto ai giovani del Pdl, che si terrà dall’8 al 12 settembre presso il Grand Hotel Villa Tuscolana di Frascati. All’evento, organizzato dalla Fondazione Magna Carta che ha scelto per l’ottava edizione lo slogan “Vogliamo un paese per giovani”, parteciperanno anche il premier Enrico Letta e il ministro degli Interni Angelino Alfano. Non solo. A guidare uno degli incontri sarà Luciano Violante, responsabile riforme per il Partito democratico, tra i “saggi” nominati da Giorgio Napolitano.

    I lavori saranno inaugurati dal presidente della Fondazione Magna Carta, Gaetano Quagliariello, che lascerà spazio a Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera, e ad Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, per il primo appuntamento “La politica nella Rete”. Martedì il ministro per gli Affari regionali Graziano Del Rio sarà invece impegnato nella discussione “Vedo, pago, voto: il futuro del federalismo si chiama responsabilità”. Seguirà l’appuntamento “I giovani e il centrodestra: quando il moderato è rock”, dove parteciperanno Mariastella Gelmini, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e la coordinatrice dei giovani Pdl Grazia Calabria.

    Martedì serà sarà poi il turno del presidente Letta, che insieme ad Alfano discuterà sul futuro del Paese con un incontro dal titolo: “L’Italia e la svolta: si decolla o si cade?”. Ma il clou della “summer school” sarà mercoledì, quando è all’ordine del giorno il dibattito “Il Berlusconismo attraverso le generazioni”, che vedrà partecipare Mara Carfagna, Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione Affari esteri e comunitari e Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato.

    Infine, dulcis in fundo, alle 20.30 sarà l’ora dello spettacolo teatrale “Operazione Quercia. Mussolini a Campo Imperatore“, scritto e diretto da Pier Francesco Pingitore.

    Tra i partecipanti all’evento di tre giorni ci sono anche Dario Franceschini, Renato Schifani, Nunzia De Girolamo, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e Enzo Moavero Milanesi, ministro per gli Affari europei.
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    Fonte: il Fatto Quotidiano, 6 settembre 2013

  • agbiuso

    Settembre 4, 2013

    Condivido pienamente le considerazioni di quest’altro elettore del Movimento 5 Stelle.
    Il programma del Movimento, in particolare a proposito della indisponibilità alle alleanze con i partiti, era chiarissimo e nessuno dei candidati era obbligato a sottoscriverlo. Ma lo hanno fatto tutti e ora debbono rispettarlo.
    Tanto più che in questi mesi Pd e PdL si sono confermati delle associazioni a delinquere che stanno rubando -alla lettera- il futuro a intere generazioni.

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    Ma davvero Orellana vuol fare lo scilipote? Ho votato M5S (e, fino ad ora, sono molto soddisfatto del voto dato ad un movimento di vera opposizione, cosa che mancava da almeno 20 anni), cioè ho dato il mio voto al MoVimento che si è impegnato a non fare alleanze con questi partiti. Non voglio che senatori eletti nel M5S mi facciano rientrare dalla finestra un partito (il PD) a cui ho sbattuto la porta in faccia, con ottime ragioni.
    Inutile aggiungere che in caso di convergenza col PD il mio voto al M5S sarebbe perso per sempre! Tutte le persone che conosco e che hanno votato M5S la pensano esattamente come me circa le sciagurate convergenze (spero solo ipotetiche) tra M5S e PD, che trascinerebbe inevitabilmente il MoVimento nella melma piddina (una notte in cui tutti i gatti sono bigi, fatta di spesa bellica, missioni c.d. “di pace”, TAV, grandi opere, inceneritori, privatizzazioni, flessibilizzazioni, precarizzazione, tagli con l’accetta alla spesa sociale, dittatura del “più Europa”, sudditanza a banche e sistema finanziario, etc. etc. etc.).

    APPELLO A TUTTI GLI ELETTI NEL M5S: ricordatevi che “Uno vale Uno”, ma che una volta eletti nelle assemblee rappresentative non potete credervi “più Uno degli altri”: Dovete farvi carico delle istanze di quasi nove milioni di persone che hanno contribuito a delegarvi. Avete il preciso dovere di tenere fede agli impegni fondamentali presi.
    Alessandro B., Torino
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    Fonte: I nuovi Scilipoti

  • Biuso

    Settembre 2, 2013

    Sono solo i primi effetti della sottomissione alla propaganda berlusconiana sull’IMU da parte dell’intero governo e del Partito Democratico.
    Soldi sottratti a chi ha veramente bisogno per darli anche a dei nababbi che non pagheranno nulla sulle loro prime case.
    Certo, non pagherò neppure io sulla mia casa (forse) ma il danno collettivo all’economia è anche il mio danno personale.
    Questi stolti del PD agiscono a favore del PdL e contro gli italiani.

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    Imu: meno fondi a occupazione e ferrovie
    02/09/2013 17:01

    17.01 Per compensare il mancato gettito dell’abolizione della prima rata dell’Imu, il decreto legge prevede una serie di tagli. In particolare, verranno tolti 250 milioni al Fondo per l’occupazione e 300 milioni alle risorse della Cassa Conguaglio Settore Elettrico per l’efficienza energetica e le rinnovabili. Sforbiciata di 300 milioni anche ai fondi per la manutenzione della rete ferroviaria e riduzione degli stanziamenti per aumentare il numero degli ispettori delle Finanze da impiegare nella lotta all’evasione fiscale.
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    Fonte: Televideo

  • agbiuso

    Agosto 24, 2013

    Caro Diego, come sai sono personalmente scettico sulla democrazia rappresentativa.
    Ancor più lo sono sui sistemi elettorali, la stessa varietà dei quali dimostra che le elezioni non esprimono la “volontà popolare” ma “la volontà popolare secondo una determinata tecnica elettorale o un’altra“.
    Anch’io dunque, come te, credo che il meno artificioso dei sistemi elettorali sia quello che garantisce la proporzione tra i voti espressi e i seggi ottenuti e che in ogni caso dà spazio a tutte le forze sociali e politiche. Il contrario di ogni maggioritario, tanto più di quello -del tutto antidemocratico- attualmente in vigore in Italia.
    Credo che l’intervento di Grillo volesse sottolineare un’altra grave questione. Vale a dire il fatto che tale sistema elettorale è andato benissimo al Pd-Pdl sino a che sono stati certi che una delle due correnti del Partito Unico avrebbe in ogni caso ottenuto la maggioranza. Il rischio, anche lontano, che così più non sarà li sta inducendo ad affannose, per quanto sterili, proposte di cambiamento.
    Il discorso del M5S su tale problema, insomma, non è tecnico ma politico.

  • diegod56

    Agosto 24, 2013

    Nel complesso non sono d’accordo su quanto afferma Grillo, per due motivi:
    – non è scontato per nulla che il M5S vinca le elezioni, anche se sicuramente ha una base di consensi abbastanza consolidata
    – il «porcellum» è una legge bruttissima «di per sè» e tale sarebbe anche se vincesse il M5S

    Sono personalmente convinto sostenitore di leggi elettorali rigorosamente proporzionali, perchè solo un parlamento eletto così ha l’autorevolezza decisionale.
    Davvero Grillo pensa di poter rivoltare l’Italia come un calzino grazie ad una maggioranza «artificiale»?

    Ha ragione Grillo nel voler ribadire la diversità e l’essere alternativo «in toto» ad un sistema di potere basato sul compromesso fra due nemici/amici, ed ha anche ragione nel tentare delle forme di partecipazione diretta alle decisioni da parte dei cittadini, ma questo è altra cosa rispetto ad una maggioranza frutto del «porcellum», che sempre, in precedenza, ha criticato

    il M5S incarna interessanti novità e prospettive, ma aderire a quel trappolone di legge elettorale non è, a mio avviso, nè coerente, nè opportuno

    ovviamente, caro Alberto, sono le mie opinioni personali, offerte a questa interessante e inesauribile discussione

  • agbiuso

    Agosto 23, 2013

    Contro il Partito Unico, contro l’alleanza tra il pregiudicato che ci ha rubato centinaia di milioni di euro e i suoi complici del PD, bisogna andare il prima possibile alle elezioni:

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    I due alleati pdl e pdmenoelle si stanno per sbranare a vicenda, come i gangster nelle scene finali del film “Le Iene”. E forse siamo finalmente al finale di partita.
    Hanno usato ogni risorsa contro il cambiamento, contro il M5S.

    Hanno dovuto rieleggere un presidente della Repubblica di 88 anni garante delle larghe intese, hanno fatto un inciucio alla luce del sole con Berlusconi, dopo aver preso i voti in campagna elettorale dichiarando che lo volevano smacchiare, e hanno chiamato tutto questo “atto di responsabilità”.
    Chi ha fatto fallire il Paese è al governo e ci vuole rimanere ad ogni costo. La condanna, forse imprevista, di Berlusconi ha fatto saltare il banco. C’è la possibilità di nuove elezioni, di voltare pagina dopo vent’anni di buio e di decadenza del Paese. Loro lo sanno e, improvvisamente, dopo quasi otto anni di letargo sul Porcellum hanno fretta, molta fretta di cambiarlo. Sanno che con il Porcellum il rischio che il M5S vinca le elezioni e vada al governo è altissimo. Se succedesse, il presidente del Consiglio del M5S, che dovrà essere una persona interna al MoVimento, ricoprirebbe anche il ruolo di presidente UE nel 2014. Uno scenario da evitare con ogni mezzo. E quindi, questi signori che si baloccavano con il cambiamento della Costituzione demolendo l’articolo 138, per fare in seguito ogni modifica utile a una nuova legge elettorale presidenziale che espropriasse ancora di più il Parlamento e che riducesse i poteri della Magistratura, si sono accorti di non avere più tempo. La riforma della Costituzione può adesso attendere, per la casta, ora, è fondamentale una legge elettorale contro il M5S che, va ricordato, è il primo movimento del Paese, primo di ogni partito per numero di voti. Non deve avere la possibilità di vincere!
    Il M5S vuole cambiare la legge elettorale, ma per attuare la democrazia diretta vuole inserire il voto di preferenza, il vincolo di mandato, l’abolizione del voto segreto, la possibilità di sfiduciare l’eletto da parte del collegio elettorale (come avviene in parte negli Stati Uniti), l’obbligo dell’attuazione del programma elettorale, l’esclusione automatica di ogni politico condannato in via definitiva, la ratifica attraverso un referendum della nuova legge elettorale e l’inserimento di questa nella Costituzione in modo che non possa essere modificata a piacimento dai partiti per perpetuare il loro potere. Queste condizioni, alla quale vanno aggiunti l’immediata abolizione dei finanziamenti elettorali, l’introduzione del referendum confermativo e l’obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare, sono inaccettabili per pdl e pdmenoelle.
    L’Italia non ha più tempo per dei giochetti, per le cazzate, per le “quattro o cinque cose da fare insieme” che non si faranno mai. Il M5S vuole fare una sola cosa, una sola, mandarli a casa..Bisogna tornare alle urne al più presto possibile. Ogni voto un calcio in culo ai parassiti e incapaci che hanno distrutto il Paese. La legge elettorale la cambierà il M5S quando sarà al governo, loro il Porcellum lo hanno tenuto ben stretto perché, comunque andasse, che fosse il pdl o il pdmenoelle a vincere, vinceva sempre il banco. Il M5S vuole fare saltare il banco. Alle elezioni subito, con buona pace di Napolitano che dovrebbe dimettersi quanto prima.
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    Fonte: Ogni voto, un calcio in culo

  • Biuso

    Agosto 10, 2013

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    Dal 2006 i partiti vogliono cambiare la legge elettorale “Porcellum”.
    Lo stesso Calderoli ammise subito che era una porcata. Sono passati gli anni, i governi, da Prodi a Berlusconi a Monti a Letta, e nulla è stato fatto se non proclami e alte grida a uso dell’opinione pubblica.
    I partiti si sono tenuti ben stretto il Porcellum, gli ha consentito di nominare chi volevano, Camera e Senato sono stati trasformati in plotoni di ubbidienti soldatini a comando dei Berlusconi e dei Bersani.
    La proposta di legge popolare “Parlamento Pulito” che restituiva ai cittadini l’elezione diretta del candidato non è stata presa in considerazione da nessuno, partiti o istituzioni. Presentata a Marini, allora presidente del Senato, con 350.000 firme nel dicembre del 2007, è stata lasciata decadere dopo due legislature. Questi truffatori della democrazia che vivono alle spalle dei contribuenti da decenni non hanno avuto il tempo di discutere una legge popolare in sei anni.
    Il blog ha sempre affermato che la legge elettorale era incostituzionale. Nessuno ci ha ascoltato e solo di recente, uscita dal letargo come un’orso a primavera, la Corte Costituzionale si è accorta che c’è del marcio in Danimarca, che la legge può essere incostituzionale e sulla sua legittimità si pronuncerà entro il 3 dicembre 2013. Se la Corte Costituzionale dovesse dichiarare illegittimo il Porcellum avremmo un Parlamento di abusivi.
    Tutto questo ha il sapore della farsa, della commedia all’italiana. Il governo Letta dichiarò in pompa magna di volere come “prima cosa da fare” una nuova legge elettorale. Poi Capitan Findus Letta e il suo socio Berlusconi l’hanno fatta cadere nel dimenticatoio inventandosi una riforma costituzionale per introdurre il presidenzialismo, non presente in Costituzione, l’Italia è infatti una repubblica parlamentare e il presidente del Consiglio è nominato dal presidente della Repubblica.
    Il primo passo per pdl e pdmenoelle è lo stravolgimento dell’articolo 138 che pone dei limiti alla modifica della Costituzione, poi ne avrebbero fatto carne da porco per rafforzare il loro potere. Questo disegno si è improvvisamente fermato con la condanna di Berlusconi e la sua volontà di andare a nuove elezioni. D’improvviso il Nipote dello Zio si è ricordato della legge elettorale nel timore di perdere le prossime elezioni e su suggerimento di Violante sta valutando un premio di maggioranza da assegnare con un ballottaggio tra i due candidati premier più votati. Un presidenzialismo con il trucco, un super porcellum.Per il M5S la stella polare è il Parlamento. Dal mese di settembre sarà possibile discutere on line la proposta di una nuova legge elettorale con gli iscritti al M5S.
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    Fonte: Porcellum e Superporcellum

  • agbiuso

    Giugno 3, 2013

    L’antidemocrazia.

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    Il comune senso del pudore è merce rara, rarissima, quasi scomparsa. Spudorato significa senza vergogna. I partiti che hanno preso in ostaggio una Nazione per non dover rendere noti fatti inconfessabili non conoscono vergogna.
    Il governo nasce dall’emergenza dei processi di Berlusconi, dell’inchiesta del Monte dei Paschi di Siena, della trattativa Stato-Mafia e sotto la pressione della finanza internazionale.
    Letta, capitan Findus, fa solo il palo e prende ordini. Il presidenzialismo è un’idea di Berlusconi, vuol farsi eleggere presidente-duce d’Italia con l’aiuto delle televisioni che il pdmenoelle gli ha graziosamente lasciato da vent’anni ignorando ogni conflitto di interessi. Mediaset trasmette grazie a generose concessioni governative sulle frequenze nazionali.
    Napolitano, che sabato ha percorso via del Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, un’immagine surreale del futuro della Repubblica, ha detto che”Il Governo Letta è un’esperienza a termine”, durerà 18 mesi, quando lui sarà alla soglia dei 90 anni. Mi domando, con quale autorità il presidente della Repubblica definisce la durata di un Governo? E perché 18 mesi? Da luglio a dicembre del 2014 l’Italia avrà la presidenza del Consiglio dei ministri della UE, in contiguità con le elezioni per il Parlamento europeo, nel giugno 2014, e con il rinnovo della Commissione Europea. Se il M5S si confermasse primo partito con il dissolvimento contemporaneo di pdl, il cui condannato in secondo grado per evasione fiscale potrebbe finire nelle patrie galere, e pdmenoelle, già scisso ufficiosamente in tre tronconi, il presidente della UE potrebbe essere espressione del M5S. Un’ipotesi da scongiurare a qualunque costo.
    Il M5S è stato espropriato di ogni rappresentanza istituzionale, dalla presidenza di Camera e Senato, a quella delle Commissioni parlamentari. Otto milioni di italiani sono a tutti gli effetti considerati extraparlamentari. Senza alcun diritto di rappresentanza. E’ umiliante, vergognoso, antidemocratico. L’Italia non è più una democrazia. Il porcellum, che i partiti a parole vogliono cambiare, è immutato dal 2006 e ogni giorno ci spiegano l’urgenza di una nuova legge elettorale. Pudore? Cos’è il pudore? Prendere per i fondelli i cittadini con una falsa legge per l’abolizione dei finanziamenti pubblici? Letta, prendi appunti: è sufficiente lasciare i soldi dove sono. Il M5S lo ha fatto rinunciando a 42 milioni di euro. Questi pinochettini senza divisa tagliano tutto, scuola, pensioni, sanità, ma non i loro privilegi.

    Fonte: Il comune senso del pudore

  • agbiuso

    Maggio 27, 2013

    Un video di Massimo Fini, venti minuti di razionalità politica.

  • agbiuso

    Maggio 18, 2013

    Da Televideo, 18.5.2013, ore 12,59

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    12,59 “La gente ha diritto a un governo stabile ed efficace. La tenuta dell’esecutivo con la pacificazione tra Pd e Pdl è ciò che tutti auspichiamo perché il popolo si è espresso e il verdetto delle urne è stato chiaro, pur nella sua complessità”. Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Bagnasco.
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    Semplicemente incredibile, oltre che profondamente disonesto.
    Il “verdetto delle urne” è stato chiaro nel chiedere un deciso rinnovamento della classe dirigente e un rifiuto -al 75%- del dominio di Berlusconi.
    E invece il cardinale chiama “pacificazione” la sottomissione agli interessi dell’entità immonda.
    Semplicemente incredibile, oltre che profondamente immorale.

  • Raffaele

    Maggio 8, 2013

    La ringrazio per il garbo e soprattutto per la franchezza di queste parole. Le sue scuse mi procurano non poco imbarazzo, perché semmai avrei dovuto avanzarle io per primo a causa dei toni sarcastici (ma mi creda, non maliziosi e quantomai irriverenti verso di Lei) con cui mi sono precedentemente espresso. Dal suo “rimprovero” ho capito molto. Anche qualsosina in più sulla retorica (quella buona). Ho avuto modo di leggere quanto scrive riguardo al M5S e credo di aver in parte ricostruito, nei limiti della mia comprensione, la sua articolata posizione. Interverrò nel merito della proposta politica del movimento quando avrà modo di scriverne ancora al riguardo e la ringrazio di questa rinnovata possibilità. Credo che comprendere il ruolo che avrà la Rete nella partecipazione sociale alla politica (o nella sua determinazione?) dell’immediato futuro è un obiettivo di primaria importanza per la filosofia (ribadisco il valore ipotetico di tale supposizione, non essendo filosofo e non potendone determinare alcunché). Arrivederci e grazie di cuore.

  • agbiuso

    Maggio 8, 2013

    Caro Raffaele, mi dispiace -e me ne scuso- se lei ha inteso come un rimprovero le mie parole. Mi sono limitato a rispondere in modo duro a un suo intervento altrettanto e legittimamente duro.
    La invito quindi, se vuole, a scrivere ancora e non soltanto a leggere.
    La ringrazio molto della stima.

  • Raffaele

    Maggio 7, 2013

    Mi dispiace che la mia analisi sia stata ridotta ad una generica accusa di fanatismo. Non rappresento alcuna parte politica, sono intervenuto per il puro diletto di confrontarmi con autore che stimo profondamente qual è Lei; e per questo la ringrazio. Continuerò a seguirla con attenzione, trattenendo la mano dalla tastiera e concentrandomi su quanto da Lei espresso.

    Cordiali Saluti,
    Raffaele

  • agbiuso

    Maggio 7, 2013

    Caro Raffaele, anche accusare gli avversari (politici o di altro genere) di fanatismo è un antico strumento sofistico. Soprattutto quando lo si fa senza entrare nel merito degli eventi che vengono raccontati dal presunto fanatico, senza spiegare perché sarebbero eventi non reali e costruendo invece una semplice caricatura retorica degli argomenti non graditi.
    In questo modo ci si risparmia, certo, la fatica della confutazione -“Incapace di criticarlo nel contenuto”- ma si perde l’occasione di un vero confronto, di una relazione feconda. E questo è, per l’appunto, il risultato al quale perviene il sofista non filosofo.

  • Raffaele

    Maggio 7, 2013

    Ho letto con interesse l’articolo che ha proposto. Incapace di criticarlo nel contenuto mi limito ad alcune considerazioni di carattere formale che spero possano considerarsi interessanti.

    “Prima definizione: il sofista è un cacciatore di giovani ricchi” (Platone, Sofista, 220E-221E, in Platone, Tutti gli scritti, Bompiani, p. 268).
    Uno dei sofisti di maggior successo dell’antichità, Gesù di Nazaret, predicava “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” (Matteo, 4, 12-23).
    Se qualche merito insomma si può dare a Beppe Grillo è quello di essere degno erede di una tradizione millenaria, che vede nella concezione gorgiana della Parola la chiave del potere sugli uomini. La Parola credo che sia il vero Potere che mai si è avuto e mai si avrà sugli uomini, i quali possono farsi padroni o schiavi del linguaggio, liberi o sottomessi a chi ne conosce l’artificio.
    Leggo quest’articolo che ha riproposto e non posso fare almeno di notarvi il merviglioso declinarsi del Potere della Parola.
    Il testo si apre con una metafora, figura retorica fra le preferite dal Nazareno, di ineguagliato potere ermeneutico e persuasivo (attraverso la suggestione).
    E da qui tutta una serie di altre figure (l’accumulazione, la climax, l’inversione, l’iperbole, ecc.) che per vie diverse ripropongono l’opposizione dialettica preferita dai sofisti, ovvero, quella del Bene e del Male. Il Bene rappresentato dai cittadini a 5 Stelle, inermi e abbandonati in una valle di lupi malvagi: i media, l’opposizione (dell’opposizione), tutti gli avversari che come in un mantra vengono regolarmente stereotipati, e le cui ragioni piuttosto che discusse vengono ridotte all’assenza di ragione. E’ il regno del misticismo, dei poteri occulti, della massoneria, dei grandi gruppi finanziari, delle forze invisibili che ergono le loro versaglie sulle ossa dei Cittadini, i buoni per eccellenza, gli unici custodi della Verità, un po’ come i puritani del XVII secolo.
    Ho avuto modo, leggendo su alcuni dei quotidiani del Male, e assistendo ad una recente messa in onda del tg di Mentana (dove era ospite il vecepresidenze alla camera non che parlamentare a 5S) come ai “portavoce” del movimento manchi, assolutamente, il potere della parola quale lo si declina nei post di beppegrillo.it . Se potessi dare un suggerimento ai neo-parlamentari sarebbe quello di impadronirsi questo potere. Se davvero lo esplorassero in tutte le sue possibilità, quell’auspicato giorno del 100% dei consensi (o delle anime?) non sarebbe poi tanto lontano. Aldilà del Bene e del Male.

  • agbiuso

    Maggio 7, 2013

    Il potere ha terrore. Nonostante i suoi eserciti, gli sbirri, i soldi, i giornalisti servi, la televisione. Nonostante il potere.
    Per questo è un momento di libertà. Nonostante.

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    Il Go è un gioco da tavolo cinese, risale a 2.500 anni fa, è il più antico ancora praticato. Due giocatori posano delle pedine nere e bianche sulle intersezioni vuote di una scacchiera composta da una griglia 19 × 19. I giocatori hanno l’obiettivo di controllare una zona della scacchiera maggiore dell’avversario. A questo scopo dispongono le pedine in modo da non essere catturate, e costruiscono degli spazi che non possano essere invasi. Le pedine avversarie sono catturate se circondate completamente dalle proprie e non hanno spazi interni o “occhi”.
    Il MoVimento 5 Stelle è in apparenza circondato, chi l’ha fondato, i parlamentari, i simpatizzanti che lo dichiarano apertamente, gli attivisti. Chiunque spenda una sua parola in pubblico è attaccato come eretico, deviato, violento, terrorista, volenteroso artefice di bagni di sangue, pazzoide visionario, incompetente.
    Ogni male d’Italia è attribuito al M5S da giornali e televisioni diventati senza alcuna vergogna un incrocio tra la Pravda di Stalin e Der Stürmer sotto il nazismo. Se non puoi attaccare le idee, attacca le persone (quelle del M5S sono copiate da politici da fiera paesana a partire da Capitan Findus Letta, e mai realizzate). La sensazione di essere circondati, “calpesti e derisi” dal Potere Costituito che sta muovendo ogni leva a sua disposizione per distruggere il M5S in effetti la si sente nell’aria. Un che di pesante, di torbido, annuncio forse di fatti gravi.
    Mentre l’opera di accerchiamento continua, un altro accerchiamento però avviene intorno al Potere Costituito. Sono i cittadini italiani la cui rabbia conosce bene chiunque frequenti un bar o una pubblica via. Gli elettori del M5S sono tra loro, sono otto milioni e mezzo, primo partito, il cui voto non è stato preso neppure in considerazione. Un voto considerato abusivo dalla triade Napolitano, pdmenoelle, pdl, trasposizione laica del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Questa rabbia “che ogni giorno urla più forte” non arriva all’orecchio degli Inamovibili o forse non la temono. Questione di tempo. Si accorgeranno in autunno di essere loro all’interno di un cerchio. Senza possibilità di fuga verso l’interno né verso l’esterno. Il confronto da politico economico diventerà sociale, incontrollabile. E’ il gioco del Go, bellezza!
    ============

    Fonte: Go, o dell’accerchiamento, 7.5.2013

    Consiglio anche la lettura un articolo di Andrea Lodato su stampa, politica, Rete

  • Franco

    Maggio 6, 2013

    Caro Alberto,ritengo anch’io che sulla vicenda delle intercettazioni ci sia molto di losco e che Napolitano forse abbia subito un ricatto. In ogni caso c’è qualcosa di inquietante e per noi ignoto. Anche su Grillo e sui 5 Stelle vi sarebbe molto da dire e non sempre di positivo, io sarei più critico anche su Grillo. Un saluto affettuoso, Franco

  • agbiuso

    Maggio 6, 2013

    Caro Diego, permettimi di contravvenire alla tua richiesta solo per ringraziarti dell’affetto e della stima e per ricordare che stavamo parlando del Partito Democratico e non del Movimento 5 Stelle 🙂
    Facciamo l’ipotesi che il M5S non esista, che non sia mai nato. Il nucleo teoretico e storico di ciò che ho scritto sul Partito Unico, su Napolitano, su Berlusconi e sul PD rimarrebbe intatto.

  • diegob

    Maggio 6, 2013

    Sarò un po’ brutale, come lo si è con un fratello, un padre, un amico, un maestro, un filosofo, un artista, cui molto si deve. Secondo me, carissimo Alberto, secondo me tu proietti sulle persone che attualmente incarnano il M5S delle qualità che tu possiedi, e, in qualche modo, vuoi vedere. Ma non non ci sono, o per lo meno, lo sono in modo assai imperfetto. Ti prego, non rispondere a questa mia osservazione, non ora, ma fra qualche tempo, se vuoi.

  • agbiuso

    Maggio 5, 2013

    @diegod56
    Caro Diego, io non ho i rapporti che hai tu con il PD e quindi posso certo sbagliarmi. I fatti finora accaduti, tuttavia, testimoniano che tutti gli eletti al Parlamento nel Partito Democratico hanno votato ubbidienti la fiducia a un governo di cui Berlusconi detiene non soltanto il controllo ma direi il Geist. Ho la netta impressione che prevarrà la disciplina di partito negli ingenui e gli interessi di carriera negli altri. Ma, ribadisco, quella che è morta è la dignità del partito e la sua ragion d’essere ideologica, senza le quali un partito è finito. Può sopravvivere come macchina elettorale ma politicamente non esiste più.

    @Raffaele
    La ringrazio per il suo intervento, del tutto appropriato all’argomento.
    Evidentemente, su Giorgio Napolitano abbiamo opinioni davvero molto diverse.
    Mi limito quindi a ricordare soltanto il fatto che tutti gli analisti, i sondaggi e le previsioni politiche davano nel novembre del 2011 il partito berlusconiano al 7-8 %. Ci si era liberati dal tiranno e alle urne non sarebbe andato oltre quelle percentuali, vista la fresca memoria dei disastri compiuti. Tanto è vero che b. pur di non andare a votare accettò subito di sostenere un governo insieme a chi formalmente era stato suo avversario politico. E visto il fiuto di b. in fatto di elezioni, si può esser sicuri che lo fece perché la sua sconfitta sarebbe stata certa.

  • Raffaele

    Maggio 5, 2013

    Gent.mo prof. Biuso,

    ammiro la profondità della sua analisi e la bellezza del suo stile (leitmotif di questo suo spazio virtuale, così filosoficamente ricco e generoso), e pur consapevole di non poter risponderle a tono m’incuriosiva confrontarmi con lei su alcune scelte fatte dal cittadino Giorgio Napolitano, ma da un’altra prospettiva.
    Innanzitutto, la scelta di incaricare Monti alla formazione di un governo mi è parsa giustificata dalla lungimiranza politica: andando alle urne nel Novembre 2011 il risultato sarebbe stato quella “vittoria scontata” del PD per come è stata statisticamente prevista (o costruita?) quest’ultima tornata. Oltre al palcoscenico (o blog, o piattaforma politica che dir si voglia, mi riferisco insomma a quel minestrone retorico condito da fotomontaggi di squisita elaborazione dove ognuno vale un punto percentuale) messo su da Grillo e Casaleggio dal 2005 in poi, Berlusconi avrebbe trovato gli strumenti retorici per spuntarla come al solito (quali per esempio, l’essere stato delegittimato pur non essendo mai venuto meno della maggioranza parlamentare), e il paese si sarebbe trovato in uno stato di ingovernabilità pari a quello attuale, con l’aggravante, non di poco conto, di essere in una situazione finanziaria (dove per finanza intendo quella metafisica dell’economia tangente nel portafogli di chi ancora uno lo possiede) ancor più disastrosa di quella attuale.
    Riguardo alle prerogative del Capo dello Stato non riscontro come chi presieda il CSM, possa aver esautorato o addirittura umiliato il potere giudiziario, non tanto nell’ideale teorizzazione di Montesquieu, ma nei limiti della carta costituzionale.
    All’invito rivolto ai mezzi di comunicazione, non nego che l’affermazione in sé stessa abbia un ché di distopico, ma credo che la giusta chiave di lettura sia un invito garbato ai pescivendoli delle dichiarazioni di limitare la loro ermeneutica dei periodi brevi ed essere quanto più possibile trasparenti e oggettivi.
    In conclusione, ribadisco come lo spirito di questo mio intervento non sia quello di discutere nel merito l’operato del governo Monti o del contenuto delle intercettazioni distrutte, ma di riabilitare la legittimità e soprattutto l’umanità delle scelte politiche di “Re Giorgio”, al di fuori di certe ricostruzioni che lo vogliano ingegnere della nuova DC (Padellaro) o addirittura incarnazione dello spirito autocratico nella forma del più subdolo totalitarismo. Magari si tratta solo di un vecchietto che agisce alla luce di un ideale tutto suo di responsabilità, e anche se questo lo avesse portato a tutta una serie di scelte sbagliate, e a farne le spesse siano stati milioni di italiani, non nego, da cittadino dell’umanità, di provare nei suoi confronti un senso di gratitudine, questo forse sì, assolutamente illegittimo. La prego di perdonare qualsiasi forma d’inappropriatezza contestuale relativa al mio intervento e soprattutto di farmela notare.

    Cordiali saluti,
    Raffaele

  • diegod56

    Maggio 5, 2013

    Conosco bene il Partito Democratico, nei suoi elettori ed anche in alcuni personaggi di un certo rilievo. Ti assicuro Alberto che c’è in atto un grande fermento. Se poi non ne nascerà nulla, questo non lo posso sapere, ma milioni di elettori, non è chiaro come si comporteranno al prossimo giro. Per ora rimango attaccato alla scialuppa di SEL, ma certo non basta. Davvero auspico che il M5S si radichi nel coirpo sociale e divenga quel luogo di elaborazione politica che altri non sono riusciti a creare.

  • agbiuso

    Maggio 5, 2013

    Grazie davvero, caro Pasquale. Forse ricordi che qualche tempo fa ho scritto di non conoscere la parola “resa“. So che amici come te sono della stessa tempra.
    Condivido per intero anche quanto affermi a proposito del vaticano: sì, tacciono perché sono soddisfatti.
    La Rete non potrà essere chiusa. Piuttosto, stanno già tentando di normalizzarla. Ma questa spina rimarrà nel fianco del potere.

  • agbiuso

    Maggio 5, 2013

    Caro Diego, tu parli come se il Partito Democratico esistesse ancora.
    Quel partito, invece, è defunto. Si è suicidato.
    Ti devo confessare che ho quindi la netta impressione che parole come le tue siano ormai molto lontane dalla realtà. Non c’è nessuna “ampia fazione del PD che ha digerito obtorto collo l’alleanza con il PDL”. Non c’è fazione perché non c’è più il partito. Quello che ancora vediamo sono le sue spoglie, la sua salma. Credo che per chi sente un qualche legame con il PCI-PDS-DS-PD sia urgente cominciare a elaborare il lutto.
    Non ci sono quindi i numeri, certamente. Ma soprattutto non c’è più una visione del mondo, un’idea, un progetto. Ci sono bande sempre più fagocitate dal centro clericale della vecchia DC confluita nel PD.
    Grillo e il M5S non hanno più da rifiutare o accettare dialoghi con il PD, perché il PD non esiste. Quello che si muove è un suo simulacro, destinato a dissolversi in tempi più o meno brevi.
    Senza prendere atto di questa situazione, si parla del nulla. Spero bene, e credo, che il M5S non correrà tale rischio. Il suo progetto potrà fallire, certo, ma non lo potrà condividere con i morti.

  • Pasquale D'Ascola

    Maggio 5, 2013

    Ogni commento sarebbe una presa di potere da parte di un me egoico fuori di luogo di fronte alla atroce bellezza del pezzo di Alberto e alla profondità dei commenti arrivati. Bella la citazione manzoniana. Almeno, leggendo, ci si sente parte di una piccola carboneria, finchè non ci chiuderanno la rete come in iran( il minuscolo è volontario).
    Una piccola osservazione di sinomatologia; tutti avranno notato, credo, che per la prima volta in tanti anni, il vaticano(il minuscolo è volontario) tace del paese con cui confina. Finalmemnte dev’essere soddisfatto di come si mettono le cose. Eh già.
    Chiudo con una nota alla Totò: ” muoia Sansone con tutti i filistei”.

  • diegob

    Maggio 5, 2013

    Esistono però, caro Alberto, due prospettive diverse dalle quali osservare la situazione. Da un lato è vero che l’essenza stessa, la ragione di essere del M5S è incompatibile con la politica tradizionale, con i suoi riti di casta e con i suoi compromessi. Da un altro lato è però fondato l’auspicio che, di fronte alla prospettiva quasi certa del Cavaliere che sale al Quirinale, anche Grillo «si turi il naso» e accetti un compromesso parlamentare, finchè ci sono i numeri, con l’ampia fazione del PD che ha digerito obtorto collo l’alleanza con il PDL. Un’ipotesi non bella, ma a mio modesto avviso decisamente molto meno peggio di quel che invece, temo, accadrà. Sono convinto che molti italiani abbiano questa idea, nella testa.
    Il problema, a mio avviso, è che il M5S, a cui va il massimo rispetto da parte mia, finisca per non ottenere nulla degli ambiziosi obbiettivi preposti ma accada, per eterogenesi dei fini, il peggio del peggio.
    Comunque, se il M5S sarà anche quel luogo di dibattito democratico che vuole essere, spero negli esiti di questo dibattito, perchè alla fine non sarà importante chi «è meglio» ma «cosa è successo». A rileggerti con attenzione, come sempre da quando frequento queste belle pagine.

  • agbiuso

    Maggio 5, 2013

    Anche Antonio Padellaro chiude con dei versi, ma del grande Giacomo.

    ===========
    PD, ANATOMIA DI UN TRADIMENTO
    di Antonio Padellaro | 5 maggio 2013

    Il Fatto ha contato almeno 50 città dove la base del Pd è in rivolta contro le larghe intese strette con il Pdl di Silvio Berlusconi. C’è chi aspetta il congresso sperando nella rivincita della sinistra interna, magari con l’arrivo della cavalleria di Rodotà. C’è chi vorrebbe staccare la spina subito, per creare l’anelato “nuovo soggetto politico”, ma teme che, come spesso in passato, i sogni muoiano all’alba. Molti si chiedono sgomenti come sia potuto accadere. Ecco come.

    – Breve riepilogo. Nel settembre 2012 Mario Monti annunciò con tono perentorio alla Cnn: “Non correrò alle elezioni, sono senatore a vita”. Una dozzina di volte almeno prima della scadenza del settennato, Giorgio Napolitano aveva escluso decisamente una rielezione, arrivando a definire questa ipotesi semplicemente “ridicola”. Anche dopo i risultati del voto di febbraio non si contano le dichiarazioni di esponenti del Pd ferocemente contrari a un governo con Berlusconi: da Bersani a Franceschini, dalla Finocchiaro a Massimo D’Alema a cui si deve un no senza se e senza ma: “Non è possibile che, neppure in emergenza, le maggiori forze politiche del centrosinistra e del centrodestra formino un governo insieme”. Di Silvio Berlusconi, Enrico Letta ha detto cose piuttosto pesanti, arrivando a definirlo “patetico e bollito”. Così l’8 aprile scorso il vicesegretario del Pd dava il colpo di grazia a qualsiasi possibilità di accordo con il Pdl: “Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile”. Sappiamo com’è finita. Monti si è candidato con un suo partito. Napolitano si è fatto rieleggere. Letta è il premier del governissimo, sostenuto da tutto il suo partito, tranne un paio di giapponesi dispersi nella giungla. Amen.
    Inganno e disprezzo. Dell’uso del tradimento in politica si è occupata, tra i tanti, Hannah Arendt spiegando che, se i politici mentono, è o per debolezza, avendo comunque bisogno di garantirsi il consenso elettorale, o per disprezzo, ritenendo utili i voti, ma inutili gli elettori.. Al militante disprezzato si indicano prospettive in cui non si crede minimamente e che al momento giusto vengono disattese, comportandosi anzi all’opposto. Se altrove l’inganno elettorale è un mezzo cinico per sgraffignare qualche quota di potere, nel caso italiano si è dimostrato un raggiro con inevitabili catastrofici effetti. Nel voltafaccia di Monti era in qualche modo incorporata la sconfitta, mentre la giravolta piddina nasconde tragicamente il germe dell’autodistruzione. Non finiremo d’interrogarci sulla sequenza di fatti che hanno portato al tradimento della volontà di più di 8 milioni di elettori democratici, i cui voti sono diventati carta straccia sotto i piedi del Caimano.
    Continueremo a chiederci (con molti sospetti) se dietro l’affondamento di Marini e di Prodi nella corsa al Quirinale ci fosse il ferreo proposito di ricandidare il Napolitano, che infatti si è fatto convincere subito. Ma è un fatto incontestabile che, in poche ore e tra gli applausi, il presidente bis abbia costretto il Pd a tagliarsi le vene per rifornire di sangue fresco un governo che, probabilmente, servirà da piattaforma elettorale per il Cavaliere. Il quale, sondaggi alla mano, punta (nel prossimo autunno o a più tardi nella primavera del 2014) a una nuova clamorosa vittoria che potrebbe spianargli la strada verso il Quirinale con tutti i benefici del caso (il Caimano che presiede il Csm: neanche nel film di Moretti si arrivava a tanto).

    – La nuova Dc. Se alla fine l’unico risultato ottenuto fosse la propria frantumazione e il trionfo dell’ex nemico, ci sarebbe seriamente da dubitare delle facoltà mentali del gruppo dirigente (?) di largo del Nazareno. Ma forse c’è un disegno più complesso e ambizioso che, con la regia di re Giorgio (da sempre esegeta della mediazione e del compromesso), persegue la ristrutturazione del quadro politico nazionale: la formazione di un nuovo centro attraverso la saldatura dei moderati del Pdl con i moderati Pd. Una sorta di nuova Dc del Terzo millennio con il taglio dell’ala destra (già in parte avvenuto con la nascita di Fratelli d’Italia) e dell’ala sinistra (quella in gestazione che guarda a Barca, Rodotà, Vendola, Landini, Ingroia). Con il M5S di Grillo a fare da terzo incomodo. Fantapolitica? Non proprio, visto che sull’ossessione del grande centro (benedetto, inutile dirlo, dalla Cei del cardinal Bagnasco e dalla Confindustria) si sono bruciate le vanità prima di Casini e poi di Monti. Del resto, i plotoni di ex e nuovi dc che compongono l’esecutivo dc doc Letta-Alfano, sono già il preludio della sinfonia. Adesso tocca al Pd dissolversi e, mentre la base è in tumulto, il naufragar gli è dolce in questo mare.

    Il Fatto Quotidiano, 5 maggio 2013
    ===========

  • agbiuso

    Maggio 5, 2013

    Grazie di cuore, caro Dario, non soltanto per la condivisione ma anche e soprattutto per l’ampiezza del commento, che aggiunge a questo sito la lucidità e la ricchezza della tua analisi.
    “La stessa proposta di porre Berlusconi alla presidenza della Convenzione per le riforme costituzionali appare una provocazione, dello stesso livello di arroganza di quella avanzata da Don Rodrigo a Frate Cristoforo quando gli propose di porre Lucia sotto la sua protezione.”
    A questa efficacissima e drammatica analogia non avevo pensato e mi sembra perfetta. Evidentemente, il tuo grande concittadino Manzoni -del quale non condividiamo la fede cristiana ma apprezziamo la lucidità antropologica- è stato tra i più disincantati e saggi conoscitori della miseria umana e del dramma della storia.
    Ma la sua certezza che prima o poi simile gentaglia finirà nel lazzaretto della specie, questa sì dobbiamo condividerla.

  • Dario Generali

    Maggio 5, 2013

    Caro Alberto,

    congratulazioni in primo luogo per il magnifico pezzo, nel quale hai analizzato con notevole efficacia la situazione politica attuale, evidenziandone con chiarezza gli aspetti deteriori. L’analisi, le considerazioni e i giudizi poggiano su dati evidenti e sono contestualizzati con coerenza nella prospettiva teoretica che sei venuto elaborando negli ultimi anni e che appare in questo caso senz’altro convincente per la capacità che mostra di saper valutare e comprendere gli eventi della prassi.
    Nel merito appare poi difficile non concordare su tutto quanto sottolinei. Al di là delle riserve che nutro per alcuni aspetti delle dinamiche interne del M5S e per la mancanza di chiarezza sulla sua prospettiva ideologica, sarebbe impossibile non rilevare che questo modello di comitato di salute pubblica del governo Letta si è costituito nel tentativo di soffocare le istanze di democrazia diretta rese possibili dagli strumenti informatici e portate alla ribalta dal M5S. Prospettive di democrazia diretta che comporterebbero la perdita degli straordinari e immotivati privilegi della casta politica della democrazia rappresentativa e del suo corrottissimo sottobosco. L’attuale sistema dei partiti è un sistema di spartizione del potere e delle risorse pubbliche ed è evidente che i suoi rappresentanti, perfettamente impersonificati da Napolitano, che è settant’anni che ne sta beneficiando, facciano qualsiasi cosa per evitare il suo declino e la perdita dei loro privilegi.
    L’alleanza con Berlusconi, soggetto evidentemente impresentabile da qualsiasi punto di vista e che ha evitato sinora la galera solo in quanto protetto dalla sua posizione di potere, ne è un segno evidente e dà la misura del livello morale di questo sedicente comitato di salute pubblica. La stessa proposta di porre Berlusconi alla presidenza della Convenzione per le riforme costituzionali appare una provocazione, dello stesso livello di arroganza di quella avanzata da Don Rodrigo a Frate Cristoforo quando gli propose di porre Lucia sotto la sua protezione.
    La notte della Repubblica, con i governi Monti e Letta, si è notevolmente intensificata per il venire meno di qualsiasi distinzione e per l’aggregarsi, in una sorta di monopolio del privilegio e della prevaricazione politica, dei gruppi di potere tradizionali, che stanno dimostrando in modo definitivo la loro sostanziale identità di casta privilegiata, per la quale le differenze ideologiche sono indifferenti e utilizzate solo per ottenere il necessario consenso di un popolo disgregato, in cui la componente della coscienza civile appare purtroppo sempre minoritaria e perdente rispetto a quella cialtronesca e servile, che si affida più agli espedienti quotidiani e alla propria supposta astuzia che al desiderio di una onesta e regolata vita istituzionale.
    Un caro saluto.
    Dario

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