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Sterminio

Mi chiedevo quando sarebbe arrivata una dichiarazione formale della finanza internazionale a proposito del fatto che bisogna sbrigarsi a morire per non gravare sui bilanci degli stati. Eccola. Viene dal Fondo Monetario Internazionale, una delle istituzioni alle quali gli attuali governi dell’Occidente -a partire da quello guidato da Mario Monti– obbediscono in ogni loro pensiero, opera, omissione.

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FMI: LONGEVITÀ
11/04/2012 17:34

L’allungamento della vita potrebbe avere ripercussioni sul sistema finanziario mondiale. È l’allarme del Fondo monetario internazionale contenuto nel Global Financial Report che sarà presentato tra 7 giorni a Washington. «Se la durata della vita media entro il 2050 dovesse aumentare di 3 anni, il costo già vasto dell’invecchiamento crescerebbe del 50%», si legge nel Rapporto.
Di conseguenza, si alzerebbe il rapporto debito/Pil, con rischio per la solvibilità degli istituti finanziari e dei fondi pensione. Per il Fmi occorre intervenire con l’innalzamento dell’età pensionabile, maggiori contributi e una riduzione dei benefici da erogare.
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Fonte è Televideo ma la preoccupata dichiarazione dei vertici del capitalismo mondiale si trova in quasi tutti i giornali. Sul Fatto quotidiano, ad esempio, si legge che «secondo quanto pubblicato nel ‘Rapporto sulla stabilità finanziaria globale’, l’allungamento della vita media rischia di far saltare i conti del welfare, ma l’Fmi ha già pronta la ricetta: allungamento dell’età pensionabile, contributi più elevati e riduzione degli assegni erogati».
In realtà si potrebbe intervenire pure in altri modi: per esempio, riducendo o anche cancellando i fondi per le ricerche mediche tese a debellare le malattie croniche; chiudendo i reparti di geriatria; estendendo la morte per fame; istituendo un termine di fine vita -diciamo 82 anni?- dopo il quale si verrebbe accompagnati alla fine.
In questo modo il capitale e la finanza sarebbero finalmente sinceri nella loro volontà di sterminio.

3 commenti

  • diegob

    Aprile 14, 2012

    Ai vecchi viene, senza neanche il velo delle allusioni, rinfacciato di campare troppo.

    Ai giovani poi, viene continuamente prospettato di essere un fastidio, un problema, perchè bussano al mercato del lavoro e, orrore, amerebbero un lavoro decente e sicuro.

    A quelli che stanno in mezzo, si chiede di far finta di nulla, di lavorare e consumare e, possibilmente, non pensare.

    Alla lunga, forse, il somaro si stanca di portar pesi e prender bastonate, e magari comincia a scalciare.

  • agbiuso

    Aprile 12, 2012

    Eh sì, Mario, i narratori colgono per tempo il divenire delle cose.
    Spero di leggere presto questo tuo racconto.
    E rassegnati: i tuoi testi sono assai più realistici di quanto vorresti.

  • mario gazzola

    Aprile 12, 2012

    Ecco che il ‘filmetto’ “In Time” trova la sua forza profetica.
    Toccherà ripassarsi anche un’amara fantablackomedy anni ’70 (del ’79 forse, ma vado a memoria), con Tognazzi e Vanoni, “I Viaggiatori della Sera”, una felpata mostruosità huxleyana che oggi sembra molto meno fanta che all’epoca.
    Nel mio piccolo, il mio racconto (ancora inedito, forse per poco) “G 25” alludeva a decine di suicidi per perdita di lavoro che bloccano ogni giorni le metropolitane.
    L’avevo scritto due anni e poco più fa circa, ora leggo i giornali, ci ripenso e mi terrorizzo di me stesso.
    Preferirei essere un ‘simpatico burlone pulp’ che inventa boiate apocalittiche prive di fondamento…..

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