Risus tremens, piazzista del menga, coturniomunito, magnacciaescortato, princeps ricattatorum et corruptorum, analfabeto, arcorescu, fintocapello, autocaricatura, maschio a salve, gheddafotocopia, mafioso in doppio pectore, Sua Volgarità, lifting continuo, telentità, stalinino, er bugia, debole di Costituzione, ateo devoto, trave nell’occhio, Odiatore Supremo, sfigambulante, dadotruccato, pubblicitario, zigomoliso, cosafinta, macchina malvagia, fallocefalo.

Al gaddesco elenco si potrebbe ora aggiungere “Rieducato di Stato” (inutilmente, immagino).
Mi fa molto piacere che questo mio amaro divertissement sia occasione di “delizia e di riposo”. Grazie per la sua risposta così vivace e colta.
Sì, il riferimento è al personaggio da lei indicato 🙂
@dieogob e Augusto
Approfitto dell’occasione per ringraziare anche Diego e Augusto del loro apprezzamento. Se continuo a dedicare un po’ di tempo al sito è anche perché chi lo legge vi trova un qualche stimolo a riflettere. Da parte mia, imparo sempre dai commenti di quanti arricchiscono questo spazio.
Leggo solo ora e devo dire che, alla conclusione di una giornata extralunga come, per me, tante, questa inventiva-invettiva, tra Gadda e Aristofane, mi delizia molto e mi riposa almeno un poco.
Ma..preferirei di no, che non ci fosse nulla, nel nostro vissuto (e sofferto), passibile di tale geniale inventiva-invenzione scoppiettante. A scapito della scrittura, non a scapito della realtà comune e quotidiana, che, invece, è il nostro scapito-scacco.
Almeno, se bene ho inteso -e sbagliarmi vorrei, con figuraccia sul web, e che importerebbe?? – il riferimento-ritratto è a silvano longobardo reale.
Più volte mi era venuto in mente il Gadda del ‘Pasticciaccio’, chiarissimo, nelle funambolico-realistiche allusioni; e ora, anche Aristofane ha la sua parte, non per mio ricordo, ma per la cascata di invenzioni solo apparentemente grottesco-deformi, solo realistiche, in realtà.
Se realtà è storta e contorta, merita linguaggio conforme.
A quando un poco di piattezza, segno del buon senso -nulla a che fare col senso comune, è evidente- un poco di moderazione-misura nel contenere quanto di storto-distorto è nell’umano? Non censura, ma autoregolazione.
E questa è illusione pia, da perdonarsi a una moderata-modesta idealista che a quest’ora desidera una cena. E non copiosa come l’Aristofane vero in lunghissimo verso.