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Il calapranzi

(The Dumb Waiter)
di Harold Pinter
Teatro Franco Parenti – Milano
traduzione di Alessandra Serra
interpretazione e regia di Lorenzo Costa e Ivana Monti
produzione Teatro Garage di Genova
Sino al 1 novembre 2009

calapranzi

In una camera d’albergo-ristorante d’infimo ordine Gus e Ben aspettano istruzioni da Wilson sulla loro prossima vittima. Killer professionisti, il giovane Gus ha commesso però un errore nell’ultimo lavoro e l’inquietudine lo attanaglia sempre più. Dai piani superiori del palazzo arrivano richieste di cibo espresse con un linguaggio-codice che diventa sempre più chiaro sino al finale sospeso in un istante nel quale tutto può accadere.

Materassi e lenzuola dei letti che arredano la camera sono nerissimi, catafalchi nei quali i due aspettano la morte. Il Gus di Ivana Monti è diventato dunque una donna, a esprimere la complessità, l’inquietudine, l’emotività del personaggio rispetto all’impassibile e professionale Ben. Pinter ha la capacità di porre di fronte all’assoluto con mezzi lessicali di apparente poverissima banalità. I due personaggi non esprimono un solo concetto ma dal tessuto del loro parlare di fiammiferi, di tazze da the, di salatini, di squadre di calcio, emerge per intero la prigione sociale e metafisica degli umani. Lorenzo Costa e Ivana Monti dialogano col pubblico alla fine della rappresentazione, con un gesto insolito e utile a comprendere scelte registiche e chiave di lettura del testo.

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